SOPHISTICATED DEATH METAL BAND FROM ASCOLI PICENO |
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Get the first Algophobia's Cd for the japanese label Jackhammer music "Algophobia" (1997)
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Algophobia - "Dreams" (1994)
La ricetta del gruppo ascolano sembra risolversi nelle seguenti parole: thrash-death, abbastanza tecnico e complesso. Già nell'ininziale "Human Shreds" si possono notare strutture articolate nell'insieme, con cantato tipico del genere. "The black Voice Of Wind" è di un impatto mostruoso, condito di stacchi degni dei gruppi del genere (inutile citarne i nomi), poi "The Walled Town", dove la batteria suonata da Agostini Giacomo è essenziale come la chitarra di Fabio Bottazzo, non sono da meno però gli altri. Nella conclusiva "Dreams", il death tecnico proposto è ancora più rilevante, facendo del brano l'episodio migliore dell'intero lavoro, che dire, continuare così!(av)" - METAL SHOCK nr.181 dicembre 1994 - (Top demo)
Algophobia - "Lying the truth" (1995)
"Ottimo come-back per gli ascolani Algophobia, già distintisi ai tempi del loro debut "Dreams". Il death proposto dal quintetto è ben strutturato ed articolato e ci presenta una band dalle doti tecnico compositive non trascurabili. Poc'altro da aggiungere se non che gli Algophobia sono pronti per il salto di qualità con relativo cambio di supporto sonoro." - METAL SHOCK nr.209 febbraio 1996 -
VVAA "Dawn of Gods II" (1997) Metal Horse Production
"Algophobia"- (1997) P&©Pargan music
CINICAMENTE TECNICI "Dopo un lungo periodo di concerti e di "sbattimento" nell'underground gli Algophobia debuttano meritatamente con questo interessante full cd. Ascoltare gli Algophobia è come fare un tuffo nel passato, per l'esattezza negli anni in cui il death metal viveva il suo periodo di massimo splendore e si affacciavano prepotentemente sulla scena gruppi poi destinati a diventare un culto quali Cynic, Pestilence, ecc... Oggi sembra che queste bands siano state da tutti dimenticate ma a rinfrescarci la memoria ci pensa il quintetto ascolano in questione, che oltre a dimostrare di aver ben imparato la lezione dei maestri, riesce ad elaborare un sound personale senza per questo uscire dagli schemi rigidi ed ultratecnici che il filone richiede. Il pezzo più rappresentativo è sicuramente "Vibration Of Peace", già scelto dalla band per la cd compilation "Dawn Of Gods II", che molto probabilmente risulta il più adatto a mettere in mostra i diversi aspetti di una band più che convincente che farà la gioia di quanti si sentono ancora legati ad un certo tipo di sound: se lo amate, fatelo vostro!(cb)" - METAL SHOCK nr.255 gennaio 1998 - È USCITO UN CD DI UNA BAND ASCOLANA PIÙ NOTA ALL’ESTERO CHE NON IN REGIONE ASCOLI - Non finisce mai di riservare sorprese il microcosmo underground ascolano. Così puoi anche scoprire che esiste una band metal apprezzata e conosciuta a livello internazionale: gli " Algophobia ", letteralmente " paura del dolore ". Nato nel ’92, il gruppo è formato da cinque elementi, tutti giovanissimi. Giacomo Agostini (batteria), Fabio Bottazzo (chitarra), Gabriele Rustichelli (voce), Luca Riga (basso) ed Alessandro Butti (chitarra) hanno fatto da supporter ai maggiori complessi death italiani quali gli " Schizo ", i " Sadist " e i " Detestor ". Hanno suonato con successo in Italia e all’estero in manifestazioni death che coniugano il Fantasy ed un groove scatenato e martellante. Si sono anche esibiti con i nordici " Sinister ", uno dei gruppi death più famosi in Europa, partecipando alla rassegna " Indhastria " organizzata dall’omonimo locale cult del teramano. Gli " Algophobia " fanno un rock duro, progressive, quasi una maestosa sintesi tra death-metal e tecno-metal, scandendo le sonorità in un amalgama tutto particolare. L’ultimo cd che prende il titolo dal nome della band è distribuito su scala mondiale da una casa discografica internazionale. Ma la loro musica sfugge a qualsiasi etichetta tanto che la versatilità e la spiccata tecnica a volte sconfina nel jazz. Le canzoni non parlano di amore, di sentimenti, ma di disagio giovanile e problemi sociali. Evocano atmosfere gotiche e tenebrose, il ciclo della morte e della distruzione, tuttavia non una riflessione tormentata sul senso dell’esistenza, ma un gioco in ritmi e parole, una esplosione di espressività per divertire e divertirsi. Quindi musica per sfidare il destino e le avversità, aggredendo la vita quotidiana con la prorompenza dei suoni e delle voci, quasi una sorta di protesta nella difficile strada dell’esistenza. " - La Nuova Ascoli - quotidiano d’informazione anno 1 - numero 130 - sabato 25 ottobre 1997
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