ARCI

Incontro con Sviluppo Italia

Accedere oggi al mondo del lavoro per molti si presenta oggi, soprattutto nella nostra zona, come un problema davvero difficile da risolvere. La Sicilia, d’altronde, viene individuata dai vari livelli istituzionali come un’area da sostenere con finanziamenti volti a creare nuove occasioni di lavoro, ed esistono delle leggi apposite rivolte a tutti coloro che hanno intenzione di intraprendere delle nuove attività imprenditoriali per costruire il loro futuro. Per aiutare il comune cittadino, che spesso trova difficoltà ad orientarsi nei meandri di certe leggi, sono nati vari organismi di supporto, agenzie di consulenza a cui rivolgersi quando si ha un’idea da sviluppare o si deve istruire la pratica per ottenere i finanziamenti. Una di queste è "Sviluppo Italia" che lunedì scorso, su richiesta dell’Arci di Milazzo, ha mandato una sua rappresentante per incontrare imprenditori in fieri o che vogliono crescere, giovani disoccupati con l’aspirazione di mettersi in proprio e chiunque fosse interessato a ricevere informazioni e consulenza sulle opportunità per lo sviluppo di attività lavorative autonome. A giudicare dal numero degli intervenuti, per metà costituito da immigrati, sembrerebbe che sempre più cittadini abbiano abbandonato l’utopia del lavoro fisso e comincino a valutare sé stessi e guardarsi intorno per individuare cosa sanno fare e cosa la società ha bisogno che essi facciano, di fatto creando il proprio lavoro futuro. La dottoressa Rosalba Chirieleison ha infatti illustrato le principali leggi di finanziamento a cui questi imprenditori di sé stessi possono accedere per ottenere un aiuto, più o meno cospicuo, nel momento di iniziare una nuova attività. Leggi dello Stato che non hanno scadenza, come la Lg. 215 sull’imprenditoria femminile che in separata sede veniva spiegata da Giusy Visalli, operatrice del Progetto "Europa", che finanziano nuovi progetti come la Lg. 44/95, la n. 236, la n. 135, la n. 448 ed il Prestito d’onore. La legge n. 44 del 1995 finanzia fino a 5 miliardi, come contributo di spese di gestione, da restituire in due anni, necessariamente società, cooperative, ecc. a prevalenza giovanili, con componenti cioè dai 18 ai 35 anni d’età, che vogliano intraprendere nei settori dell’agricoltura, l’industria, l’artigianato, i servizi alle imprese, per ottenere i finanziamenti bisognerà predisporre un Piano di impresa. Si rivolge invece al turismo, alla tutela ambientale, ai servizi per l’agricoltura, ecc. la legge n. 236 che finanzia fino ad 1 miliardo, si rivolge sempre a società formate da giovani ed offre una più ampia possibilità per restituire i fondi ottenuti, col 50% a fondo perduto, il 40% con tassi agevolati con 10 anni di tempo. La legge n. 135, invece è destinata a chi preleva, con vincoli parentali, aziende agricole già esistenti; la n. 448 finanzia cooperative sociali di tipo B, cioè con almeno il 30 % di soci svantaggiati) e finanzia fino a 500 milioni anche attività già esistenti. Queste leggi non hanno, dicevamo, scadenze, né graduatorie, richiedono tutte un Progetto d’impresa composto da quattro componenti essenziali che devono rispondere ai requisiti da esse previsti: il gruppo proponente, il mercato, il processo produttivo, la redditività. Discorso diverso, invece, per il Prestito d’onore che finanzia 50 milioni e segue l’iter della presentazione di una domanda, di varie fasi di valutazione delle proposte, se accettate, prevede un corso di formazione ed è però rivolto a finanziare dei singoli, senza vincoli d’età, disoccupati o inoccupati, residenti al 3 ottobre 1996 nelle aree agevolate. Altre due leggi, sulla micro-impresa e sul franchising dovrebbero nascere presto, rivolgendosi ad altre categorie d’imprenditori, con altre esigenze, condizione essenziale appaiono soltanto le idee e la voglia di lavorare. Per chi naviga in internet tutte le novità in questo campo sono presenti nel sito: www.opportunitalia.it.

Maria Grazia Alibrando

 

 

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