Madonna della Cravetta                                                                Home

Dall’ "Informatore" di sabato 15 settembre 2001

Chesio: tutta la comunità in festa per la Madonna della Cravetta

 

 Il Vescovo ha benedetto e inaugurato i lavori nel Santuario

 

Il 1°settembre scorso e stato il giorno dell'inaugurazione dei lavori eseguiti al Santuario della Madonna della Cravetta.

La storia del Santuario nasce nel secolo scorso, quando con una delle più splendide e significative manifestazione della mirabile fusione dei due "grandi sentimenti di Fede e di Patria, nell'animo dei Chesiani, venne deliberato dalla popolazione tutta di erigere il Tempio, commemorativo della Vittoria Italiana del 1918, su specifico invito del "Parroco don Cesare Battista Giacoletti e dal fabbriciere Giuseppe Michele Cane.

Era la domenica 15 giugno 1919, alle ore 16, tutta la popolazione si radunò sulla piazza S. Rocco, alla presenza del sindaco cav. Costantino Cane e di tutti i Consiglieri comunali della frazione, dei rappresentanti di tutte le istituzioni sociali, religiose, culturali, artistiche allora esistenti nel nostro paese, con la rappresentanza della colonia chesiana residente a Milano e don Felice Cane che rappresentava anche la famiglia di Emon Gianolio e decise di dare inizio ai lavori, dopo aver esaminato il progetto dell'architetto Angelo Semplici di Torino con un preventivo di spesa che, in base ai prezzi prima della guerra sarebbe di Lit. 13.955, cifra che poi, con l'inflazione susseguente all'evento bellico, si è dovuta per lo meno duplicare.

L 'importanza storica dell'avvenimento trova ampia relazione nel libro, scritto da don Felice Cane e pubblicato a cura del Comitato delle Feste Inaugurali nel 1922.

Una delle manifestazioni più caratteristiche della pietà dei nostri antenati fu quella di erigere, qui e là, sui monti, negli alpeggi, in capo alle strade, nei luoghi di riposo o in quelli di maggior pericolo, una cappellina, un pilone o, come diciamo noi,"un gisieul = piccola chiesa. Sul loro sfondo e, generalmente, dipinta una Madonna con qualche Santo.

Il gisieul, o Cappellina della Madonna della Cravetta, era il luogo di preghiera più antico di Chesio, dopo la chiesa parrocchiale di S. Rocco.

La prima e più antica cappellina rovinò, non e dato sapere, per quale causa, nel principio del 1700; con essa andò distrutto anche l'antico dipinto della Madonna, si salvo solo un quadretto ad olio, ex-voto,con la data del 1709.

La ricostruzione della cappellina, nel 1826 pare sia frutto del contributo speciale" della famiglia Boggetti. Numerosi restauri eseguiti, dopo il 1826 a spese dei devoti Chesiani, non impedivano che l'umidità infiltratasi minacciasse di 'corrosione l'immagine della Madonna.

La minacciata rovina venne scongiurata nel 1922, quando, ultimati i lavori di costruzione del Santuario, lavori iniziati nel 1919, per ringraziare la Madonna per la fine del conflitto mondiale, per l'opera geniale del celebre restauratore Attilio Steffanoni, venne, intatta, trasportata: nel nuovo Tempio. Ora, i lavori sono stati pensati in due direzioni: consolidare la staticità dell'edificio ed abbellirlo dal punto di vista esteriore.

In primo luogo si è voluto procedere al consolidamento delle fondazioni: con un sistema di micropali che ancorassero 1e fondazioni stesse alle rocce sottostanti; si e poi provveduto ad installare una chiusura, attraverso un "giro di chiave", nella parte superiore delle pareti da consentire il consolidamento alla base delle volte del soffitto.

Quanto sopra al fine di poter risolvere in maniera definitiva le problematiche relative alla stabilità dell'edificio, problematiche che hanno fatto "tribolare" parecchio in passato e che sono state oggetto di numerosi interventi eseguiti per iniziativa, buona volontà ma soprattutto per generosità dei privati. Successivamente si è messo mano al rifacimento del tetto con la sostituzione delle piode mancanti, allo scrostamento delle pareti ed al successivo rifacimento degli intonaci cui e seguito il lavoro di tinteggiatura.

Si e provveduto anche al rifacimento dell'impianto elettrico, adattandolo alle norme vigenti in materia di sicurezza.

A quel momento si è dovuto pensare alla sistemazione dell'altare che pendeva, verso valle, riportandolo in posizione orizzontale: abbiamo pensato di smontarlo in ogni suo singolo pezzo e riposizionandolo successivamente, con parte dello stesso rivolto verso il popolo secondo le disposizioni conciliari, ma tra il pensare e l'eseguire non era proprio facile. Ci si doveva comunque decidere in quanto i lavori dovevano essere terminati per la festa di settembre.

Allora ecco un gruppo di volontari, sotto la guida di, un bravo artigiano del marmo, prendere l'impegno di eseguire i lavori di smontaggio dell'altare ed in due giorni ogni singolo pezzo giaceva isolato sul pavimento; per la ricostruzione dell'altare e' stato necessario unire un, provetto muratore al gruppo dei volontari, ed in due giorni l'opera di ricostruzione e' stata ultimata.

La pavimentazione e stata rifatta con lastre di "marmo" del Boden" un grigi uguale al sasso delle colonne esterne miscelato con del marmo di Ornavasso" rosa a grana grossa da ultimo abbiamo provveduto alla pulitura dei banchi delle finestre e del portone d'ingresso al Santuario, e dopo quasi 5 anni di lavori, sacrifici, corse, riunioni, discussioni e giunto finalmente il momento conclusivo dei lavori al Santuario della Cravetta.

Il paese si è presentato addobbato a festa, come era capitato solo molti anni fà in occasione di analoga festa, con le vie ricche, di festoni multicolori, archi illuminati, lenzuola stese lungo la strada dalla Chiesa Parrochiale al Santuario, proprio un bellissimo colpo d'occhio.

Tutto, ciò grazie all'entusiasmo dei Chesiani, soprattutto dei giovani.Ma ancora più coinvolgente la cerimonia religiosa del sabato sera, con la Santa Messa celebrata dal Vicario Foraneo don Giovanni Zolla e la, processione con il simulacro della madonna per le vie del paese con la fiaccolata, con canti e preghiere.

Ritornati nella chiesa parrocchiale, abbiamo preso il quadro della Madonna e, sempre in processione, lo abbiamo riportato nel suo Santuario rimesso a nuovo; aspettando la giornata di domenica e l'arrivo del nostro Vescovo monsignor Renato Corti, per la seconda volta presente tra noi nel corso di quest'anno.

Ed è arrivata finalmente la tanto desiderata giornata di domenica. Sua Eccellenza è giunta in paese alle 10 di mattina, accolto dalla popolazione, dopo una breve sosta in Chiesa parrocchiale si è recato, seguito dai fedeli, in modo informale al Santuario,dove la cerimonia si è aperta con l'intervento di benvenuto del nostro Sindaco Franco Maffioli.

Grandissima partecipazione di popolo alla cerimonia di benedizione della porta e del Santuario, cui è seguita la Santa Messa cantata dalla nostra Corale. Durante l'omelia è stato dato grande risalto all'umiltà, dote con la quale i Chesiani, unitamente ad una grande generosità, hanno saputo effettuare le opere di manutenzione straordinaria.

Ma tutto non era ancora compiuto; all'Offertorio sono stati presentati i doni che formano la nuova dotazione della Chiesa: il calice con la patena ed il piatto offertoriale, le ampolle, le nuove tovaglie finemente ricamale da mani abili, due camici, quattro casule con le stole, tovagliette accessorie per l'altare, unitamente al pane ed al vino, e sono stati presentati in dono al nostro Vescovo il libro sulla Storia di Chesio, scritto da don Felice Cane nel 1911, e fatto ristampare dalla nostra Pro Loco, e un nuovo calice destinato a raggiungere un paese di Missione.

Ampia partecipazione anche alla Comunione cui sono seguiti due interventi di ringraziamento al nostro Vescovo da parte di don Mauro e Silvano.

Al termine della cerimonia religiosa si è svolta la Benedizione dei Bambini, con il lancio dei palloncini bene auguranti, cui è seguita l'esecuzione dell'Inno di Chesio in onore del nostro Vescovo che è rimasto piacevolmente sorpreso. Un brindisi con l'aperitivo offerti a tutti i presenti da una gentile signora ha concluso la mattinata.

 

Al pomeriggio con il canto dei Vespri e l'incanto delle offerte si è conclusa felicemente, con un rinfresco sempre offerto da due gentili signore, una giornata solare che conclude un bel periodo di generosità e buona volontà.

Silvano Fornara

Il pomeriggio si è poi terminata una tombola di beneficenza, organizzata dalle ex allieve, dico che si è terminata in quanto era iniziata durante i festeggiamenti si San Rocco (16 agosto). Sotto la direzione della Sig.ra Maria Cane ci siamo divertiti nuovamente sotto il tendone e come documentano le immagini, il nostro socio Giusto ha vinto (guarda caso) un giuoco sugli animali.

Spero che Gesù Bambino si ricordi della mia letterina e che mi porti la nuova macchina fotografica digitale così da potervi illustrare al meglio le prossime novità della nostra comunità. Mentre vi scrivo stò facendo una considerazione di quante iniziative è capace questa piccola comunità, forze la sua forza stà proprio nell'essere piccola, unita e pronta a raccogliere tutte le proposte di miglioramento.

Da ricordare anche che questa edizione della festa verrà ricordata come la festa della "CRAVATTA".