Situata a 760 metri di altitudine, ai piedi del monte Prelà e del contrafforte dell'Antola, Torriglia rappresenta la vera e propria porta di accesso alla Val Trebbia; la località, in ogni caso, non ha certo bisogno di particolari presentazioni, trattandosi di una della più classiche e rinomate stazioni di villeggiatura dei genovesi.Le origini storiche di Torriglia si perdono nella notte dei tempi. Un documento dell'imperatore longobardo Ottone II nomina l'abbazia di Patrania, fondata qui dai monaci di Bobbio; siamo nel lontano 972.Da sempre importantissimo nodo di scambio e centro di passaggio lungo la strada fra Genova e Piacenza, Torriglia è rimasta nei secoli in saldo possesso dei signori genovesi; ai Malaspina subentrarono infatti i Fieschi e, dopo la fallita congiura nel 1547, i Doria.
I resti del castello (abbandonato nel 1797) dominano ancora la vallata, protetta da queste torri ormai da tempo immemore; sembra anzi che il nome del paese derivi proprio dalla presenza di questa roccaforte, contornata oggi da cespugli di rovi pittoreschi.Non lontano da Torriglia si trova la suggestiva ed interessante frazione di Pentema, importante testimonianza della vita contadina di queste genti; la struttuta urbanistica e le architetture rurali sono ancora ben conservate: terrazze, scale in pietra, volte e portici, fontane e muri a secco costituiscono un insieme raccolto e dignitoso, dall'atmosfera composta e garbata.Altre frazioni (Santa Maria del Porto, Alpicella, Garaventa e Bavastri) si affacciano sul lago del Brugneto; queste località hanno ormai perduto, col tempo, il loro carattere di nuclei rurali e vengono apprezzate come centri di villeggiatura e di riposo