Progetto del PARCO AGRICOLO DI CIACULLI

Programma  Life 1994

Un modello di gestione per la tutela e la valorizzazione dell'area agricola periurbana di Ciaculli, Croceverde Giardina

   

   la pubblicazione originale del progetto online (clicca sull'immagine)            

 



 

 

 



 

Caratteristiche principali dell’area

 

Il territorio interessato dal progetto costituisce l’ultima estesa area agricola  (circa 700etteri) del comune di Palermo. Si tratta di un’area coltivata a mandarineti che ha mantenuto i caratteri originari del paesaggio storico rurale della Conca d’oro degli inizi del XX secolo. Il territorio è destinato dal nuovo P.R.G. a Parco Agricolo.

 SOMMARIO

Il progetto, finanziato nell’ambito del programma Life, aveva come obiettivo la definizione di un modello di gestione di un’area agricola periurbana.

Il territorio interessato dal progetto riguarda l’area agrumicola di Ciaculli, che rappresenta oggi la porzione di Conca d’Oro che per estensione, caratteri formali e attività produttiva, più di altre si presta a interventi che salvaguardino le funzioni tradizionali dell’attività agricola periurbana e, nello stesso tempo, sviluppino le nuove funzioni in risposta alle nuove richieste della città contemporanea. Il mantenimento della funzione produttiva è in tal senso un passaggio obbligato, da essa infatti discendono tutte le altre.

Per quanto invece le funzioni ambientali gli interventi hanno mirato al loro riconoscimento, difesa e valorizzazione, nella consapevolezza che si tratta di esternalità positive che in gran parte non possono essere rappresentate nei bilanci aziendali ma che vanno essenzialmente riconosciute come benefici di interesse collettivo e sostenute da interventi pubblici.

In tal senso, uno dei risultati più visibili del progetto è stato certamente la riqualificazione ambientale operata lungo la fascia pedemontana, attraverso la sistemazione e recupero delle aree abbandonate e degradate, il restauro di alcuni elementi ordinatori del paesaggio agricolo terrazzato e la realizzazione di un percorso lungo circa 5 Km, che ha avuto come specifico obiettivo l’accessibilità del territorio, pur sempre privato, ai cittadini.

Inoltre con la piantumazione di alcune migliaia di essenze arboree ed arbustive si è intervenuti nel recupero paesaggistico e naturalistico delle aree incolte oltreché nella tutela idrogeologica.

Sempre in questa direzione afferiscono gli interventi volti a valorizzare le due particolari funzioni ambientali e culturali direttamente collegate alla storia ed alla tradizione della Conca d’Oro, come la realizzazione del Giardino Museo dell’agricoltura della Conca d’Oro.

Il progetto ha avviato e consolidato il rapporto tra l’attività di ricerca (l’Istituto di Coltivazioni Arboree dell’Università degli Studi di Palermo ed il C.N.R) e l’attività produttiva.

In particolare il progetto ha realizzato un campo di Confroto varietale e la realizzazione di una Museo del germoplasma della Conca d’oro.

L’avvio di questo rapporto rappresenta un fattore importante per la divulgazione delle conoscenze scientifiche al mondo agricolo e conseguentemente, per il miglioramento qualitativo e quantitativo della produzione.

Aspetti temporali  

Il progetto ha avuto inizio nel marzo del 1996 ed è terminato nel dicembre del 1998.

Aspetti finanziari

Il Costo complessivo del progetto è stato di lire 1.400.000. Il 50% (pari a circa 700.000 milioni) è stato finanziato dalla UE DG XI, la restante parte è stata finanziata dal Comune di Palermo per importo pari a Lire 500 milioni e dalla Confederazione Italiana Agricoltori, Beneficiario del progetto per un importo pari lire 200.000 milioni.

Contesto 

  

Le due borgate di Ciaculli e Croceverde Giardina hanno oggi una popolazione di circa 5000 abitanti, nella maggior parte proprietari di appezzamenti, più o meno estesi, di mandarineto: contemporaneamente sono coltivatori diretti o braccianti agricoli. Negli ultimi anni la crisi dell'agrumicoltura ha reso l'attività agricola poco remunerativa con la conseguenza che le giovani generazioni sempre più difficilmente si dedicano all'attività dei genitori: sempre meno hanno l'interesse, la disposizione e la voglia di proseguire nella gestione dei fondi viste le difficoltà che bisogna affrontare. Il progetto Life ha voluto far fronte a questa problematica e darle una risposta che contenesse, quanto più possibile, elementi di una reale partecipazione e condivisione del progetto da parte degli attori locali.

Da queste premesse si può comprendere il grande sforzo che fin dall'inizio è stato dedicato al raggiungimento di questo obiettivo: è stato necessario utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile che, pur legato principalmente ad una nuova redditività della produzione, esaltasse il ruolo dell'agricoltore come manutentore di un ambiente ,di un paesaggio e di una tradizione di qualità.

Tuttavia, a prescindere dal linguaggio e dall'approccio metodologico, la buona riuscita dell'esperienza è da attribuirsi a due aspetti psicologici non trascurabili:

·      l'amore che gli agricoltori, soprattutto i più anziani, hanno per la terra e per gli alberi; il rispetto per il lavoro e la fatica dei loro predecessori:

·      l'orgoglio del riscatto: queste contrade sono per lo più conosciute, giustamente, nell'immaginario collettivo come terre di mafia, come zone impenetrabili, come zone da evitare perché vi regna il male. Ma come in tutti gli immaginari collettivi non si è mai fatto lo sforzo di articolare il giudizio e di comprendere a fondo le articolazioni sociali che vi si agitano.

 Inoltre l’avvio del progetto in concomitanza con le scelte urbanistiche avviate dall’Amministrazione Comunale ( la destinazione a parco agricolo nel nuovo P.R.G.) è stato certamente uno dei suoi punti di forza, n quanto andava a realizzare anticipatamente ed in modo sperimentale un nuovo modello di sviluppo e gestione del territorio agricolo periurbano di Palermo.

Obiettivi, temi/problemi considerati, contenuti

Il progetto attraverso una serie di interventi finalizzati alla riqualificazione paesaggistica, al recupero ambientale, alla fruibilità del territorio, alla valorizzazione e miglioramento del prodotto agricolo ha voluto sperimentare come può essere attuata la gestione di un'area agricola periurbana, individuandone nello stesso tempo gli strumenti e le modalità per la sua completa realizzazione.

Obiettivi del progetto:

·        coinvolgimento della popolazione in un progetto di sviluppo che partiva dalla valorizzazione delle risorse del territorio

·        riqualificazione ambientale e paesaggistica del territorio

·        fruibilità e accessibilità dell’area

·        tutela della biodiversità

·        avvio di un rapporto tra attività di ricerca scientifica ed attività produttiva

·        individuazione di strumenti giuridici per la gestione dell’area.

 Il progetto riguarda la formazione di un parco agricolo; si assume pertanto che i due termini "parco" ed "agricolo" si presentino come inscindibili e necessari.

Secondo questa definizione la struttura del parco, la sua base materiale, è costituita dallo stesso territorio agricolo.

Secondo questa accezione del parco, l’agricoltura opera quindi come un processo attivo che determina, in tempi lunghi, modifiche del territorio secondo modalità connesse sia alla tutela e recupero paesaggisti ma anche al perseguimento della produttività, alla razionalità economica, e contestualmente esprime anche la produzione d’ambiente e di servizi.

Si è infatti ritenuto che un territorio di rilevante estensione non sia gestibile e sostenibile economicamente impiegando, in prospettiva, soltanto risorse pubbliche, ma al contrario si deve prevedere una politica di incentivi, mobilitando in buona parte risorse private produttive.

Per la determinazione degli indirizzi di gestione del parco, con la conseguente struttura normativa per disciplinare le norme d’uso degli spazi agricoli, si sono individuati e definiti gli ambiti territoriali, in riferimento alle valenze agricole, storiche, paesistiche dell’area. Inoltre attraverso l’analisi della struttura viaria interpoderale all’interno dei fondi agricoli e delle connessioni con i pochi assi viari pubblici esistenti all’interno del territorio si è elaborato un ipotesi progettuale di fruibilità dell’area. Si è scelto di intervenire principalmente nelle aree agricole terrazzate di tutela ambientale e paesaggistica con possibilità di riconversione e forestazione e nelle aree montane e incolte di tutela ambientale e di interesse naturalistico.

Le azioni del progetto:

Il percorso paesaggistico e la riqualificazione delle pendici di M. Grifone: una nuova fruizione

Si è proceduto in primo luogo alla scelta di un tracciato preferenziale del percorso di interesse paesaggistico ed ambientale, utilizzando i tracciati interpoderali già esistenti e utilizzati, in parte, ancora oggi dagli agricoltori del luogo.

Si sono realizzati una serie di interventi di manutenzione, di ripristino e di ricostruzione parziale dei muretti in muratura a secco, secondo le tecniche tradizionali, ed interventi mirati alla sistemazione delle scarpate con la piantumazione di essenze arboree ed arbustive tipiche del bosco e della macchia mediterranea.

Gli interventi di agroforestazione e naturalizzazione

I problemi collegati all’impoverimento floristico delle pendici montane sono legati al dissesto idrogeologico ed all’abbandono delle aree più declivi un tempo coltivate ad ulivi e mandorli.

Scopo dell’azione è stato quindi quello di effettuare un intervento di forestazione che ha avuto come obiettivo fondamentale quello di rimboschire le pendici al fine di ostacolare l’azione disgregatrice dell’acqua piovana impedendo che ingenti masse terrose vengano trascinate a valle.

Recupero degli agrumeti abbandonati

Un altro obiettivo del progetto era il recupero ed ripristino dei mandarineti abbandonati e sono stati ripuliti e realizzati nuovi impianti in circa 5 ha. di terreno agricolo.

Gli interventi progettuali per la sperimentazione

Nell’ambito della valorizzazione produttiva, dell’attività scientifica e didattica si sono individuate e realizzate le seguenti azioni:

·      la costituzione di un campo di valutazione dei cloni di mandarino Tardivo di Ciaculli;

·      la diffusione di un manuale relativo alle norme tecniche di produzione per razionalizzare le tecniche colturali;

·      la realizzazione di un Giardino Museo dell’Agricoltura della Conca d’Oro;

·      la realizzazione del Museo del Germoplasma, in cui verrà conservata, salvaguardandola dai rischi di erosione genetica, la biodiversità rappresentata dalle specie e dalle varietà tradizionali della frutticoltura della Conca d’Oro.

Organizzazione/Partnership

L'Assessorato al Territorio del Comune di Palermo ha cofinanziato il progetto.

L’Istituto di Coltivazioni Arboree della facoltà di Agraria dell’Università di Palermo ha dato la consulenza scientifica alla realizzazione degli interventi nel settore produttivo.

Associazioni di volontariato ambientalista e/o sociale

L'Associazione “Il tardivo di Ciaculli”  ha collaborato alla promozione ed attivazione della partecipazione dei agricoltori-produttori.

La Confederazione Italiana Agricoltori (proponente e beneficiario del progetto).

Privati (Banche, Imprese)

L’Istituto di Ricerche Ambiente Italia (ha elaborato il progetto ed ha avuto il coordinamento tecnico scientifico della sua attuazione).

La Cooperativa “Il Nespolo”, costituta da disoccupati del luogo, ha realizzato gli interventi.

Strategie adottate e azioni intraprese

Natura, tipologia dell’iniziativa:    Informazione/sensibilizzazione/partenariato.

Risultati ottenuti: Riqualificazione ambientale paesaggistica.

Il progetto di forestazione e naturalizzazione ha interessato circa 15 ha, lungo la fascia pedemontana, nelle aree attualmente incolte.

Gli interventi previsti, non sono di tipo “intensivo” bensì tendano a valorizzare ed proteggere, le essenze presenti ed a piantumare sulle aree nude essenze forestali della macchia mediterranea ed essenze tipiche dell’agroforestazione (noce, azzeruolo, sorbo, gelso, ulivo, mandorlo etc).

Complessivamente l’intervento ha interessato la sistemazione di circa 5.000 ml., di muretti  a secco e la piantumazione di circa 6.000 essenze arboree ed arbustive.

Fruibilità e accessibilità

Si è pervenuti alla definizione di un percorso di circa 5 km, che si snoda lungo tutta la fascia pedemontana terrazzata, tra una quota sul livello del mare variabile da 100 a 200 m.

Il percorso, aperto al pubblico, attraversa terreni agricoli privati ed è fornito di tabellonistica.

Tutela della biodiversità

La selezione delle varietà individuate nei vecchi e residui frutteti della Conca d’oro ha dato un grosso contributo alla conservazione del germoplasma della Conca d’Oro.

Occupazione

I lavori, per la realizzazione delle opere previste sono stati affidati alla Cooperativa “Il nespolo”, formata da operai del luogo.

Sono stati impegnati circa 30 operai delle borgate di Croceverde Giardina e Ciaculli, per un periodo continuativo di 4 mesi.

La stessa cooperativa ha avuto affidati i lavori di manutenzione a chiusura del progetto LIFE.

Condivisione e partecipazione:

Prima dell’avvio dei lavori si è operata un’intensa attività di sensibilizzazione ed informazione dei proprietari-agricoltori poiché era necessario, per la realizzazione del progetto, l’assenso dei proprietari dei fondi interessati.

Si sono pertanto firmate 400 convenzioni con altrettanti proprietari per gli interventi di riqualificazione naturalistica e per la sistemazione del percorso.

Insegnamenti/Fattori di successo e ostacoli incontrati

Principali ostacoli:

·        il progetto ha  interessato una area di Palermo difficile dal punto di vista sociale ed economico anche per una presenza storica di tipo mafioso.

·        il progetto interessa un territorio agricolo di proprietà interamente privata, la stessa accessibilità all’area è costituita essenzialmente da stradelle interpoderali di proprietà dei conduttori del fondi agricoli.

·        per la realizzazione degli interventi si sono dovuti contattare oltre 400 proprietari.

Fattori di successo

·        la presentazione nella borgata di tutte le fasi del progetto e la loro verifica con gli abitanti-agricoltori proprietari delle aree agricole.

·        l’adesione e la partecipazione attiva in tutte le fasi del progetto degli abitanti-produttori.

·        la costituzione di una cooperativa di operai residenti nel territorio, per l’esecuzione di tutti gli interventi.

    

 

 

Area di Ciaculli