L'evoluzione della tecnologia informatica comporta un'evoluzione della specie umana: si assiste ad un fenomeno di estroflessione della comunicazione umana che si integra con la comunicazione nel mondo virtuale.

All'interno di questa scena si collocano sperimentazioni di comunicazioni artistiche.Marcel Duchamp aveva detto una volta che "arte può essere anche l'alito di una persona che si condensa su una lastra di vetro", così personaggi finora a noi sconosciuti rispondono con un  non da meno "noi non abbiamo emozioni, abbiamo un Hewlett Packard".Parliamo di net art, ossia di arte che usa il mondo digitalizzato e virtuale di internet per rappresentarsi.

Quello che interessa fare oggetto di ricerca è l'approfondimento delle origini e gli sviluppi di questa forma d'arte, i mezzi usati dai net artists per comunicare, facendosi spazio e "sgomitando" tra i bombardamenti di messaggi immediati a cui la televisione prima e internet poi ci stanno educando.

Ma ciò che si vuole sottolineare in questa sede è che la net art è molto diversa da qualsiasi altro tipo di arte perchè INTERNET è lo strumento principale di cui è fatta, così nello stesso modo che un pittore utilizza olio o carboncino, o uno scultore pietra o legno: il materiale che l'artista usa quando lavora su internet è la rete stessa.

PROGETTO

 Il viaggio attraverso la net art avviene camminando dentro il padiglione di Barcellona di Mies van de rohe: la "passeggiata" è interattiva perchè l'utente stesso può scegliere dove andare e decidere, per esempio,di visitare i browser alternativi, che leggono il web secondo regole a cui noi non siamo abituati, che non usano l'HTML, ma sfaldano una qualsiasi regola di visualizzazione interpretando e producendo una rete diversa, quasi una "realtà (è internet una realtà?) parallela", oppure  passare per le opere di net art, il cui il confine tra umano e artificiale si è già spostato; o entrare dentro il mondo dei protagonisti come gli 0100101110101101.org, che con il loro progetto "life-sharing" che è la condivisione della vita e dei file, del proprio hard disk con altri hard disk, creano una ulteriore rete parallela alla rete rompendo ogni sorta di regola e puntando alla filosofia; ricordando artisti come Edoardo Kac (il coniglio fluorescente, il canarino), Peter Anders, Marc Napier.

Il progetto in VRML vuole seguire una sperimentazione forse già avvenuta  (vedi apartment: www.turbulence.org/Works/apartment/ ) sulla creazione di spazi virtuali, si intende, ma che danno comunque la "sensazione" di essere all'interno di un NON LUOGO, giocando proprio su questo confine sottilissimo tra architettura materiale e architettura virtuale.

Questa fase della ricerca vorrà essere comunque a sua volta una opera di NET ART  che vuole provocare prima di tutto, e risvegliare le coscienze critiche, proprio come a sua volta fecero le esperienze degli artisti avanguardisti del passato.

 

 ...links...

...inizio del viaggio...

 

 

                                                                                                         

I disegni dello sfondo sono tratti da "point to point"-Remote Online Action Painting di Mark Napier

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