Il mitraismo a Roma - Il mitraismo è una religione che ha influenzato fortemente il senso della religiosità negli ultimi secoli dell'Impero Romano, che ha lasciato profondi segni sulla cultura (in particolare sulla religione) e sull'arte di questa città. Di conseguenza ho ritenuto necessario creare una pagina a parte per dare una sommeria descrizione del mitraismo, di come è stato interpretato, ed una breve descrizione di alcuni dei più importanti mitrei di Roma. Se vi interessa, seguite questo link.
S. Maria sopra Minerva - (Piazza della Minerva, vicino al Pantheon) Dietro una facciata piatta e anonima, si nasconde l'unica chiesa gotica di Roma; le attuali forme gotiche risalgono al 1280 circa, ma un restauro a dir poco infelice (1848-55) ha portato forti modifiche al suo aspetto (principalmente il rivestimento in marmo dei pilastri e delle semicolonne e l'ornamentazione pittorica).
Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio - (Lungotevere Prati) Potrebbe sembrare un piccolo gioiello gotico se, avvicinandosi, non ci si rendesse conto del fatto che è realizzata in cemento armato... Comunque, al suo interno, c'è una piccola sala, che costituisce il Museo delle Anime del Purgatorio voluto alla fine del secolo scorso dal parroco della chiesa appena costruita. Esso contiene, in alcune teche, oggetti sui quali alcune anime del purgatorio, tornate per un attimo al fine di chiedere qualche preghiera, o di ringraziare chi aveva pregato per loro, avrebbe lasciato dei segni. Ah, devo avvertirvi: sembra che, su chi visita il museo, penda una maledizione, ma non sono ancora riuscito a sapere in che cosa consista.
Chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte - (Via Giulia, più o meno a metà) Questa chiesa, eretta nel XVI secolo ma completamente riedificata nel XVIII, deve il suo nome all'Arciconfraternita omonima, che la scelse come sua sede. Le Confraternite erano delle "società o adunanze di persone, stabilite in alcune chiese od oratorii per praticare pratiche di religione o di pietà" (Luigi Huetter, da "Le Confraternite", 1927). La prima fu fondata sotto Costantino, dopo il 313, le ultime furono sciolte nel 1890 per decreto papale. Per buona parte del periodo intermedio, divennero tanto numerose da essere considerate quasi una minaccia per il potere (solo a Roma se ne contavano centinaia). Quella dell'Orazione e Morte si occupava di dare sepoltura a cadaveri di persone morte e abbandonate lungo le strade di Roma. All'interno della chiesa, si possono ancora vedere i macabri gonfaloni e so di una cripta che potrebbe valere la pena di vedere, ma, l'unica volta che sono riuscito a entrare nella chiesa, il custode delle chiavi era assente.
Cimitero Monumentale del Verano - Il complesso monumentale del Verano risale alla seconda metà del secolo scorso. Il cimitero è enorme, immerso nel verde di numerosi cipressi, e, nella parte più antica e monumentale, si possono trovare meravigliose sculture di angeli. Prossimamente vorrei pubblicarne alcune foto...
Cimitero dei Cappuccini -(Chiesa dell'Immacolata Concezione, Via Vittorio Veneto, 27) E' questo uno dei luoghi più macabri di Roma: il cimitero, che si trova nella cripta, è diviso in cinque piccole cappelle, quasi completamente ricoperte da ornamenti in stile barocco realizzati esclusivamente utilizzando le ossa di 4000 frati cappuccini. Le nicchie, i fregi sulle pareti e sul soffitto, perfino i lampadari sono fatti di questa singolare materia prima, e ogni ornamento è costituito di ossa scelte con cura, allo scopo di raggiungere un certo effetto ottico e artistico. Decisamente un luogo singolare...
La
porta alchemica - (Piazza Vittorio Emanuele
II) All'interno dei giardini al centro della piazza, al lato del complesso
dei Trofei di Mario, si trova la cosiddetta Porta
Alchemica, o Porta Magica
proveniente dalla villa, ormai non più esistente, fatta costruire
da Massimiliano Palombara, marchese
di Pietraforte, vissuto tra il 1614 e il 1680 nella zona in cui oggi sorge
la piazza. La storia della porta è ammantata dalla tenue nebbia
della leggenda, e nessuno è ancora esattamente riuscito a carpirne
i segreti. Quel che è certo, è che alla fine del XVII secolo,
si trasferì a Roma Cristina di Svezia, e fondò un circolo
di esoteristi, maghi ed alchimisti al quale il Palombara, da sempre appassionato
di letture classiche ed occultismo, aderì prontamente. Tra gli adepti
del circolo, un medico illustre, Francesco Burri, e un erudito tedesco,
Athanasius Kircher. Pare comunque che nel giardino della villa il marchese
si fosse costruito una sorta di laboratorio in cui portava avanti i suoi
esperimenti, e che un giorno abbia bussato alla sua porta un misterioso
viandante (forse
Francesco Giustiniano Bono,
famoso alchimista dell'epoca), al quale il Palombara offrì riparo.
In realtà lo scopo dell'oscuro avventore, era quello di utilizzare
il laboratorio per fare alcuni esperimenti sulla creazione della pietra
filosofale; dopo tre giorni di lavoro ininterrotto, l'alchimista scomparì,
lasciando nel laboratorio una certa quantità d'oro purissimo e una
pergamena cosparsa di misteriosi simboli e frasi latine, contenenti il
segreto del suo, a quanto pare riuscito, esperimento. Il Palombara si impegnò
a lungo, ma senza successo, nel tentativo di interpretare il significato
della pergamena; fallendo nello scopo e non volendo che una scoperta di
tale importanza andasse perduta, decise di immortalarla nella roccia e
commissionò la porta magica. La collocazione esatta della porta
all'interno della villa non è nota con certezza, ma è comunque
probabile che fosse posizionata da qualche parte all'interno dell'enorme
giardino, forse proprio all'ingresso del gabinetto alchemico.
Fin qui la leggenda; le frasi riportate sulla roccia,
spingono però a dare anche un'altra interpretazione del passaggio.
Vediamo allora cosa ci dicono alcune di queste scritte:
"Quando nella tua casa neri corvi partoriranno bianche colombe, allora sarai chiamato sapiente"
Oppure
"Chi sa bruciare con l'acqua e lavare col fuoco fa cielo della terra e del cielo cosa preziosa"
O ancora
"L'azoto e il fuoco, imbiancando Latona, permettono a Diana di venire senza veste"
Sulla base della porta, una frase probabilmente aggiunta dal Palombara stesso, riguardo alla missione del sapiente:
"È opera occulta del vero saggio aprire la terra affinché generi salvezza per il proprio popolo"
Perciò è possibile che i simboli esoterici
e le frasi di cui è cosparsa la porta siano degli ammonimenti a
chi si accinge ad attraversarla: questa operazione potrebbe essere considerata
come il simbolo di una purificazione interiore della persona, che poi è
anche il significato ultimo della pietra filosofale, in grado di trasformare
la materia amorfa in oro. La pietra filosofale allora non è altro
che l'eterno stimolo a cercare dentro di sé un bene prezioso e sfuggente,
ciò a cui tutte le religioni spingono ma nessuna riesce a visualizzare
in maniera compiuta.
Ai lati della porta, si trovano due statue di una divinità
ctonia di origine egizia chiamata Bes:
le rappresentazioni di questa divinità, in genere caratterizzata
dalle fattezze di un nano deforme, erano considerate apotropaiche e dotate
di capacità divinatorie. Si diceva che fosse così brutto
da scacciare gli spiriti maligni, ed era una associato a tutti i piaceri
umani; protettore della famiglia, spingeva le coppie sposate al sesso,
proteggeva la donne incinte ed i bambini. Le due statue, però, non
si trovavano nella villa dei Palombara, ma sono di epoca molto più
antica, e sono state ritrovate durante alcuni scavi nei pressi della Stazione
Termini, e poggiate vicino alla porta seplicemente perchè sembrava
un posto adeguato per esse.
Piazzetta Esoterica -(Via di S. Eustachio, vicino al Pantheon) Strano destino, quello di questa strada: è sufficientemente corta e larga da sembrare una piccola piazza, che alcuni chiamano, appunto, piazzetta esoterica. Qualcuno sostiene che in questa piazza, nel lontano passato, abbia risieduto un alchimista o negromante (che sia lo stesso Francesco Giustiniano Bono che conobbe il costruttore della Porta Alchemica? O forse il ben più famoso Giuseppe Balsamo, meglio noto come Cagliostro?) e che in qualche modo la sua presenza abbia lasciato un segno. E in effetti, non si può negare che la piazzetta possa provocare strane sensazioni: a due passi dal Pantheon, è decisamente più silenziosa e tranquilla di tutti i dintorni. Sarà poi un caso, ma tra i pochi negozi della piazza, ci sono una libreria esoterica, un negozio che lavora cristalli e pietre e un'enoteca che si chiama Spiriti... fate un po' voi! Bellissimo uno dei palazzi sul lato occidentale, ricoperto d'estate da una pianta di vite.
Il Foro Romano - Credo ci sia poco da dire a riguardo... entrate e provate l'emozione di camminare sulle stesse pietre calpestate da Cicerone, Virgilio e Tacito. Si respira un'aria profumata di storia e di antichità. Purtroppo è chiuso il "Lapis Niger", probabilmente il rudere più antico del Foro: è di epoca regia, e la leggenda vuole che sia la tomba dello stesso Romolo, fondatore di Roma.
Piazza Margana - A metà strada tra il Teatro di Marcello e Piazza Venezia, c'è questa piccola piazza, incastonata in mezzo a palazzi datati tra il XVI e il XVIII secolo, e sovrastata da una torre del XIV secolo. Perchè l'ho segnalata? Non so dirlo esattamente, ma è uno di quei numerosi luoghi di Roma che mi ispirano un forte senso di magia, e chi di voi ha letto "Il Segno del Comando", di Giuseppe D'Agata, può facilmente capire di cosa sto parlando.
Ultima modifica: 10/5/2000