Data: 27 sett 2000
TITOLO: GUARDAMI
SOMMARIO: Cosa è accaduto nell’appartamento di Mulder durante la visione di “due palle in buca”?
CATEGORIA:
post-ep
RATING: PG
DISCLAIMER: purtroppo Mulder e Scully non mi appartengono (altrimenti saprei io casa fargli fare!!!), appartengono alla Fox Television e a quel genio sadico di CC.
NOTE - IMPORTANTE: l’intera storia è raccontata dal punto di vista di Mulder (non è semplice per me!!!). I suoi pensieri sono immediati e a volte contraddittori, ma sono pensieri e nessuno è in grado di governarli…
Commenti: di qualsiasi genere sono sempre graditi, spediteli a anna_x@libero.it
Perché l’ho fatta venire qui? Perché sono così maledettamente masochista? La osservo, ha tolto le sue scarpe ed ora è seduta a gambe incrociate sul mio divano, la sua seconda birra di fronte, sul tavolino e la sua attenzione è tutta rivolta verso il film idiota che ho affittato. Lo sta guardano diligentemente, con una cura spropositata, fuori luogo… forse è convinta che per me sia importante che lei lo guardi… che idiozia! Scully stacca i tuoi occhi da quella tv e guardami! Per quando possa concentrarmi cercando di focalizzare la mia attenzione altrove, dovunque tranne che su di lei, vengo inevitabilmente rapito dal suono del suo respiro lento, dai suoi impercettibili movimenti. Mi capita a volte di pensare che sia troppo femminile per essere quello che è: un’agente dell’FBI, che ha avuto davanti ai suoi occhi centinaia di atrocità… in questo momento saperla armata mi fa impallidire… un gioiello così piccolo e prezioso dovrebbe vivere in una casa rosa, lontana e protetta dallo squallore del mondo… ed invece lei è in trincea, completamente soggetta a quell’innato senso di giustizia che la caratterizza e la guida… non posso continuare a farmi del male. Mulder, inventati qualcosa!!! La mia mente annebbiata viene richiamata al mondo reale dal suono squillante e quanto mai raro della sua risata... forse dovrei ridere anch’io! Troppo tardi, lei si volta rapidamente e si ferma quando vede un’espressione tutt’altro che divertita stampata sul mio volto… ops!
“Mulder…”
…ops…
“… quante volte hai visto questo film?”
Grazie Scully, mi stai offrendo una facile scappatoia.
“non molte volte, perché?”
Il suo sguardo è incuriosito, la sua bocca è curvata quasi in un sorriso… la sua bocca…
“Perché non ridi! e lo scopo principale di un film comico è di far ridere… ed allora mi chiedo: perché non ridi?” Scully, non farlo… è pericoloso! Non pormi queste domande perché non ho idea di dove andrò a finire…
Cosa le rispondo adesso? Cosa posso dire di abbastanza convincente e poco compromettente?
Il suono della tv sembra più forte ora che nessuno dei due parla, lei ha rivolto il viso ancora verso lo schermo ma non sta guardando il film… aspetta!
Ma sbaglio o sta ridendo?
“Che c’è?” chiedo e la mia voce è tra l’incuriosito e l’agitato.
La sua risata si trasforma rapidamente in un sorriso imbarazzato:
“No, Mulder e che mi chiedevo quante volte in sette anni mi sono posta questa domanda ”
“Quale domanda? Perché non rido?”
…la sua reazione a questa mia richiesta idiota? un ringhio sommesso e un sorriso che sembra coprirle tutta la faccia… mio Dio quando sei bella quando ridi!
“No Mulder, la domanda è: Cosa ti passa per la testa?”
Ooooooh, sono nei guai!
Stessa scena, stesso silenzio di qualche minuto prima.
Mulder, dove è andata a finire la tua loquacità!
E come prima lei si prepara a parlare e la osservo mentre cerca le parole giuste evitando accuratamente il mio sguardo, spostando con le dita bianche e sottili una ciocca di capelli dietro al suo orecchio e toccando involontariamente la mia coscia con il suo ginocchio… sono completamente travolto e non riuscirei a parlare neppure se volessi, neppure se sapessi cosa diavolo dire!
“Sai cosa penso?”… pausa troppo lunga, lei è evidentemente imbarazzata, l’intera situazione la imbarazza, sono io che la imbarazzo! “beh, penso che tu debba chiedermi qualcosa e non sai come fare oppure…”, sorride a finalmente mi guarda, chissà cosa sta vedendo in me? Chissà cosa sta leggendo nella mia mente? “…non sai neppure tu cosa mi devi chiedere!”
Scully, mi spaventi!!!
Lei si volta ancora verso la schermo. Ma quel maledetto film non è ancora finito!!!
Ed adesso sono realmente nei guai fino al collo! Scully mi apre una porta, mi da la possibilità di porle una domanda “intima” ed io cosa faccio? Non mi sforzo neppure a pensare a cosa potrei chiederle… sono esausto, stravolto… Scully, questa Scully, la Scully che è seduta sul mio divano in maglietta, pantaloni e piedi nudi, è questa la Scully che mi stravolge… la Scully con cui non sono in grado di parlare senza sentirmi inadeguato. Quando sei così, Dana, mi rendo conto di non conoscerti affatto e mi domando: come faccio a fidarmi così ciecamente, così profondamente di te se non so neppure chi sei?
“In realtà c’è una cosa che desidero…” dico e lei mi interrompe, la sua voce poco più di un sospiro, non mi guarda ma sembra quasi…. Divertita?!!?
“..ricorda, Mulder! Io non sono un genio”
eppure sai quanti dei miei sogni potresti realizzare se solo tu lo volessi… calma Mulder, a cuccia!
Sforzo un sorriso, sono troppo nervoso e mi accorgo che sto letteralmente “divorando” il mio labbro inferiore. “…desidero sapere…”
E adesso? cosa le chiedo? Quando è stata la tua prima volta? Urli mentre fai l’amore? Provi attrazione fisica nei miei confronti? Ti va di metterci comodi e nudi sopra il mio materasso ad acqua?
“…cosa hai intenzione di fare nel tuo futuro…”
Mio Dio Mulder, ma sei proprio un uomo stupido! Lei si volta, sguardo interrogativo… spiegati Mulder, salvati ora che sei ancora in tempo!
“insomma, quando ti ho conosciuta avevi ben chiaro in mente ciò che volevi essere o diventare”… mi sto arrampicando sugli specchi . La sua voce è quasi impercettibile, ma la sento fin tropo bene sotto il rumore del televisore, il tono è tra l’auto-ironico e il disperato, “.. la donna più potente dell’FBI!”… sto sbagliando tutto, dove ti sta portando il mio subconscio, Scully? Dove voglio arrivare?
“..la domanda è…”
“cosa voglio?” ha centrato il maledetto punto… veramente Scully, mi stai facendo paura questa sera!
Ancora silenzio, più profondo, più sofferto di quelli precedenti. Scully, perdonami! Ignora la mia domanda, guarda il film mentre io ti guardo, mi accontento così… non prenderla sul serio, non rovinare una così bella serata…ignorami e basta!!!
Schiarisce la voce ed incomincia, occhi fissi sullo schermo, nel film deve essere notte perché una luce blu le illumina il volto eccessivamente pallido e il gesto di mordersi il labbro inferiore, indice di naturale imbarazzo, mi fa sussultare…
“non è la prima volta che me lo chiedono e che io lo chiedo a me stessa ma… sinceramente… non lo so più!”
Si ferma, sta per voltarsi, ha bisogno di incrociare il mio sguardo, poi si volta ancora verso il maledetto schermo… girati Scully! Guarda nei miei occhi, leggimi dentro e dimentica… baciami!
“non c’è niente che io desideri raggiungere, niente in particolare forse….forse…” la sua voce è rotta, oddio Scully, Dana, non starai piangendo!
“… forse vorrei solo smettere di avere paura!”
Sono pietrificato… Scully si apre a me così ‘spontaneamente’ ed io non posso far altro che stare immobile a guardarla… sono senza parole! …Paura? ….Paura!?!
Lei si alza, è tesa. Ogni suo gesto denota inquietudine: come prende la sua terza birra dal frigorifero, come la apre mentre cammina e guarda a terra, come si siede evitando accuratamente di toccarmi in alcun modo, mantenendo la sguardo su di me per non più di un secondo… sono stato io a fare questo! Sono stato io a rovinare quella che sarebbe dovuta essere una serata memorabile.. io, tu… nessun caso coinvolgente che mette a nudo le nostre fragilità! Questa situazione di calma apparente… di serenità, non è fatta per due come noi… ci troviamo a disagio senza un poco di sofferenza!
Passano minuti e sembra che il film abbia ancora attirato il suo interesse, meglio così!
Paura – il suono della sua voce mentre dice questa parola echeggia nella mia testa, finisco per concentrarmi su quel suono e l’intera situazione diventa insostenibile: come posso lasciare che una affermazione di questo calibro rimanga senza spiegazione? Ma soprattutto, come posso permettere che lei abbia paura?
Schiarisco la voce e cerco di attirare la sua attenzione, lei non si volta, forse non se ne è accorta? Passano lunghissimi minuti e il mio cervello, colmo di quella maledetta parola, minaccia di scoppiare. Mi alzo, quasi di scatto, vado verso la tv e la spengo. Il buio ora avvolge la stanza, i nostri occhi si abitueranno presto alla scialba luce dell’acquario mista a quella che filtra dalle tapparelle e le colpisce il viso in sfumate strisce dorate… sei maledettamente bella questa sera Scully! Mi risiedo sul divano ma non posso guardarla da così vicino… cosa starà pensano? Sospiro, non so perché ma sto sospirando.. “…hai paura di me!” è l’unica cosa che sono in grado di dire.
Lei ride, un sorriso amaro ma mi da l’opportunità di poterla guardare ancora… ancora il suo profilo, il viso è tutto rivolto verso l’apparecchio ormai spento… guardami Scully! Rispondimi, ne ho bisogno!
“No Mulder, non è di te che ho paura”
Testa bassa, occhi sul pavimento… non mi basta, Scully, tu sai che non mi basta!
“ho paura… di me!”
“te?”
“si, di me” mi concede uno sguardo, pieno, profondo…blocca i miei occhi per un istante e poi li lascia andare, si volta ancora ma sa che adesso le chiederò spiegazioni, sa che non può evitare i miei occhi per sempre!
“…te!…” il mio sospiro non è più una domanda ma un’affermazione e mi spaventa il tono di dolore con cui l’ho detta… forse il mio subconscio già sa quello che stai per dirmi, Scully…sa che non ti riferisci al fatto che siamo qua, soli, nel mio appartamento… c’è altro, c’è troppo!
“voglio confessarti una cosa…”
chi sei tu? Tu non sei Dana Scully? Scully non le offre rivelazioni così personali, se le fa strappare di bocca!!!
“Quando sono entrata nell’FBI volevo realmente diventare la donna più potente mai sfornata da Quantico, pensavo che fosse l’unica cosa ragionevole da fare… doveva essere il mio modo di dimostrare al mondo di aver fatto la scelta giusta…ma…”
“…ma…” ho realmente deciso di farmi del male stasera, il suo tono di voce mi ipnotizza e penso che se mi dicesse ‘alzati ed abbaia’ lo farei di scatto… tu sei la donna più potente del mondo!
“…avevo realmente un’opinione troppo alta di me!”
“Cosa…cosa intendi dire?”
“… non è così semplice da spiegare, Mulder!” lo so, Scully, LO SO, ma se non lo fai adesso non lo farai mai più… saranno le birre, l’atmosfera oppure quella mia domanda campata in aria ad aver provocato tutto questo, ma sentirti parlare di te, per quanto doloroso, è la cosa che più di ogni altra mi fa sentire speciale… lo fai con me, raramente, e con nessun altro! E’ un grado di intimità che non ho mai raggiunto con nessun altro essere umano… anch’io ne ho paura ma è la sola cosa giusta da fare!
“… non cercare le parole, Scully, dimmi quello che senti!” fidati di me, come sempre…
Il suono della mia voce deve aver allentato la tensione che la teneva tutta proiettata in avanti con la schiena rigida. La guardo mentre indietreggia piano fino ad appoggiarsi alla sponda del divano… brava…così…rilassati…
La seguo con lo sguardo, lei ancora non si è voltata verso di me.
Io sospiro. Lei sospira e continua “Volevo solo giustizia, la volevo per tutti. Pensavo di essere abbastanza forte per ottenere tutto questo… sembrava così semplice!” le sue ultime parole sono rotte, quasi un sibilo…No Scully, non piangere, non farmi questo… non farmi sentire più in colpa di come già mi sento!
Ora la sua voce è un roco affanno “… io sono un palazzo, Mulder, un grigio palazzo di cemento armato… ma le mie fondamenta sono di argilla…”
Sono impietrito… dove diavolo avrà scovato questa definizione?
Guardami Scully, guardami e forse riuscirai a comprendere ciò che le mie parole non saranno mai in grado di spiegare. Per favore…. Fox Mulder, a te non è concesso piangere!!!
Lei lo sta già facendo, sta piangendo piano ma ancora nessuna lacrima le ha bagnato il volto… si contiene e si prepara a parlare ancora.
Devo interromperla, e la interrompo con uno “…Scully…” ma non ho niente da dirle, o forse troppo!
Lei riprende “No, ho bisogno di parlarne Mulder, sento che devo farlo e spero solo che tu voglia ascoltarmi…”
…come puoi solo credere altrimenti… ti ascolterei per giorni… è solo che non voglio vederti piangere Scully, non stasare, non qui, non per causa mia… io so che tutto questo è per colpa mia!
Non posso continuare così, non posso sentirti così lontana se siamo così vicini.
Appoggio una mano sul suo ginocchio. E’ il punto più raggiungibile e meno compromettente. Non voglio interromperla, ma l’ho distratta. Lei si volta ed ora, dopo interminabili secondi, mi guarda con occhi gonfi e rossi ma straordinari.
Guardami Scully …adesso sai cosa sto provando… adesso sai quanto ti sono vicino… adesso può vedere nei miei occhi lucidi la chiara reazione alle tue parole… e solo ora puoi andare avanti!
I nostri occhi sono collegati e lei parla senza distogliere lo sguardo… sta parlando alla mia anima!
“…pensavo che niente mi potesse scalfire… pensavo di poter resistere a tutto…ma…ma… ogni … ogni sensazione, per quanto io cerchi di ignorarla, di superarla, rimane… lasciando segni indelebili… e pur spingendola nel luogo più remoto della mia mente … la sento” troppe parole Scully, prendi fiato mentre io raccolgo i pezzi del mio cuore in frantumi…
“…e penso che non riuscirò mai ad essere pienamente felice fin quando la sentirò… anche quando le cose sembrano andare bene, meglio…come adesso, qui…con te!”
Se un giorno dovessero chiedermi il momento preciso in cui mi sono innamorato di te, Dana, risponderei… questo!
Ora tocca a me parlare, ora tocca e me! Ma non riuscirò mai a farlo se mi guardi così, Scully… Devo interrompere il contatto, ora fisso di fronte a me… sento la mancanza dei suoi occhi ma devo raccogliere quel che resta del mio cervello e dirle ciò che può farla sentire meglio prima che sia troppo tardi.
“..io so che non è semplice Scully…” cosa ho intenzione di dirle? “…io so che hai vissuto esperienze che ti hanno inevitabilmente segnata, sia fisicamente che moralmente… ma tu non sei una debole. Una donna debole non potrebbe mai fare quello che fai tu… ogni giorno… per tutti… per me!” spiegati Mulder, e non rivolgerle lo sguardo “… ma se è giustizia quella che vuoi Scully, non guardarti indietro! Il passato è immutabile. Avrai giustizia, l’avremo entrambi, solo se continueremo a lottare per averla. Insieme”… come faccio a dirglielo? “maledizione Scully, tu non sei sola!!!”
Il mio tono di voce, forse eccessivamente alto e adirato, l’ha fatta sussultare ed ora la sento impietrita ma non posso guardarla… è frustrante, è tutto smodatamente frustrante… non trovare le parole è frustrante, ma devo continuare… per lei…per me!
“Scully, … io provo quello che provi tu, io non sono forte… da solo!”. Avanti Scully, lo so che hai afferrato, lo so che hai capito che sei tu che mi dai forza.. è così chiaro!!!
“Scully, io…” mi giro involontariamente e la vedo, entrambe le mani sulla faccia, piange copiosamente e cerca di nascondersi da me… i suoi singhiozzi sono quasi impercettibili. Rimango bloccato e a bocca aperta per qualche secondo… avrà capito? Sarò riuscito a spiegare…?
Basta domande… mi avvicino e di certo la spavento quando infilo le mani sotto le sue braccia, prendendola dalla schiena e la porto, quasi violentemente, appiccicata a me. Ho la faccia affondata nella sua spalla e sento il suo odore misto a quello di lacrime… le mie! Lei, superata la sorpresa del mio gesto ed una iniziale resistenza, tipica di Scully, ora si è abbandonata sulla mia spalla e si lascia cullare dal mio involontario e quasi impercettibile ondeggiamento. Sono io che mi stacco, devo guardarla negli occhi, devo essere sicuro che lei abbia capito!
“Cosa volevi dirmi Mulder?”
Più che la domanda è il suo tono che mi coglie di sorpresa, non penso di avere mai sentito quel tono nella sua voce, mi ricorda vagamente quello di una bambina, come se le fosse costato enormemente staccarsi da quella morsa, perdere il contatto col mio corpo… o mio Dio!
Lo sbalordimento deve leggersi a chiare lettere sulla mia faccia perché lei mi fissa, una striscia di luce che filtra della tapparella le illumina gli occhi … e la bocca ed io… questa volta, non posso resistere, non voglio! Neppure il tempo di riflettere e le mie labbra sono sopra le sue, la mia non è una pressione invadente ma costante .
… fammi un cenno, uno qualsiasi, Scully… dimmi che posso entrare!
Lei dischiude le labbra e la mia lingua si muove cauta verso sua bocca, e lei comincia a rispondere al mio bacio e la sensazione e incontenibile… la sto divorando e lei divora me, ed io fino ad un minuto fa non pensavo che un bacio potesse eccitare così tanto. Tu sei mia, Scully, mia!
E senza accorgermene le parole mi sono scivolate dalla bocca al posto di un sospiro e lei mi sta fissando, per un attimo, con occhi spalancati, prima di prendermi la testa dalla base del collo con entrambe le mani e darmi un bacio talmente profondo da far espandere la sensazione di piacere rapidamente per tutto il corpo… “tua” mi sussurra all’orecchio dopo essersi staccata dalla mia bocca con un lento morso al mio labbro inferiore.
Vorrei dirle qualcosa di terribilmente romantico, vorrei farla sciogliere solo con il suono della mia voce, vorrei farle dimenticare il resto del mondo con le mie parole…
“…andiamo di la…” il mio tono di evidente eccitamento risuona come il ringhio di un animale nella stanza semibuia… ma lei… lei mi guarda negli occhi e mi prende la mano.
FINE