Capitolo XIV
Cosa fare a L.A. quando sei morto
Quartiergenerale di Les
I raggi di sole filtravano tra le
tende marroni. Si mosse nella penombra. La cercò, stupidamente, già sapeva che
lei non c’era.
- Signore, Mulder e Scully sono qui! -
Gridò il tecnico 1 irrompendo nella
tana del Boss.
- Arrivo subito...Tu intanto falli
accomodare - disse Les sedendosi ritto
nel letto. Il tecnico rimane sulla soglia della porta ad osservarlo, qualcosa
nelle sue parole non l’avevano convinto.
- Tutto bene Signore?- Chiese
timidamente il tecnico preoccupato.
- Sì ... ed ora brutta razza di
pervertito vedi di levarti dalle palle!!!
- Gridò Les mentre cercava un paio di jeans puliti.
Ok questo è il mio solito Capo… pensò
il tecnico mentre chiudeva la porta e diceva agli agenti dell’F.B.I. di
accomodarsi.
Alla fine Les optò per i jeans meno
sporchi e la felpa meno sciupata. Prima di mettersela si fermò davanti allo
specchio . Osservava il suo torace
ancora muscoloso ma non era quello che saltava all’occhio. Quella grande
cicatrice che partiva appena sotto la giugulare e scendeva fino al pettorale
sinistro.
Marchio indelebile del passato che non
può tornare simbolo di una vendetta che deve essere consumata, a poco a poco, e
poi… i suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Cecìlle che risuonava
dall’altra stanza.
- Allora cari come state?- Disse entrando in scena Les.
Gli occhi di tutti caddero su di
lui,non doveva avere un bell’aspetto... in realtà neanche Cecìlle e i due
dell’F.B.I. avevano un bell’aspetto.
- Brutta nottata?- Chiese sarcastico Mulder.
Les tacque per qualche istante poi si
avvicinò a Scully finché non arrivò a pochi centimetri da lei :- la vostra
spero sia stata migliore...- sussurrò.
- La pianti - tuonò Cecìlle - digli
perché li abbiamo convocati, piuttosto -
- Subito! - Disse servizievole Les,
poi proseguì:- allora da dove iniziare.… Temiamo… insomma noi temiamo che i
nostri Killers sospettino che voi siate sbirri -
“Oh Ohhhhhh”esclamò la folla.
Mulder volò giù dalla sedia e Scully
iniziò ad imprecare.
Appena si ricompose Mulder cercò di
formare un discorso con un senso compiuto e che non contenesse più parolacce
che verbi.
Scully allora prese in mano la
situazione ed esclamò: -In che senso sospettano? Come lo avete scoperto? Cosa
hanno scoperto? Cosa abbiamo sbagliato?-
- Calma calma è solo una
supposizione... ve lo abbiamo detto in modo che non andiate in contro a
spiacevoli sorprese in questo modo starete allerta....- Disse con aria angelica
Les.
- No, no, no - tentò di interromperlo
Cecìlle.
- No, no cosa? - Chiese Mulder.
- Beh quello che la Signorina Cecìlle
vuole sottolineare è che non dovete prendere la cosa sotto gamba non abbassate
la guardia! Siate sempre molto disponibili, ma anche vigili e cercate di
scoprire più cose possibile.-
- Merda - gridò Cecìlle - Gli vuole
dire le cose come stanno o no?- Les fulminò con lo sguardo la giovane donna.
- Domani pomeriggio... domani
pomeriggio Gates farà il suo discorso sarà a L.A per 4 fottute ore.… Noi faremo
il possibile per salvarlo e faremo il possibile per salvarvi in caso di
complicazione...ma anche voi dovete fare il possibile.niente panico...vi
raccomando niente panico!-disse con sacralità Les.
- Cazzo quasi quasi ti credo – disse
fingendosi commosso Mulder.
- Siamo esche... solo esche chi c’è
dietro… - continuò Fox attirando l’attenzione di tutti i presenti e soprattutto
la preoccupazione di Scully -Tu ci stai usando per arrivare al tuo scopo che
temo per noi sia un banale senso di vendetta! Scommetto che ai piani alti hanno
insistito perché scegliessi noi... Morire
su un campo di battaglia così insolito non avrebbe dato molto
nell’occhio.... anzi saremmo parsi persino due semplici e diligenti agenti
dell’F.B.I.!-
- Uhm...anche se fosse?- Rispose secco
Les
- Io e Mulder abbandoniamo - dichiarò
Scully.
- Non potete avete un contratto..-
ribatté Les
- Un contratto che non ci vincola...
Non importa a nessuno dei due di perdere qualche stipendio pur di portare a
casa la pelle...-disse insistente Mulder
- Non andreste incontro solo ad una
sanzione retributiva,ma anche ad una sanzione disciplinare... Come vi ho già
detto il reato di fraternizzazione tra agenti di sesso opposto che sono
assegnati al medesimo ufficio è un reato che secondo il regolamento interno dell’F.B.I
ed è legalmente perseguibile - disse fieramente Les.
- No di nuovo quella storia...-
esclamò scazzato Mulder… - Quella volta... uffa non c’è stata nessuna volta...-
- Forse prima di ieri sera no... ma di
ieri sera cosa mi dite? La spiaggia... l’agente che vi ha sorpreso. Per chi
pensavate che lavorasse? - Disse il Boss
Il gelo cadde sui due agenti. L’intera
platea assisteva esterrefatta.
In mezzo a tutto quel silenzio si
sentì un:- Ok...- era Scully. Poi con
fare veloce la donna attraversò la stanza e uscì sulle buie scale
sbattendo la porta..
Quando Mulder uscì lei non c’era più.
- Ora collaboreranno - disse Les alla
ciurma
-
Non era questo il piano - esclamò con ira Cecìlle
- Il tuo piano subentrerà quando ne
avranno veramente bisogno!-rispose Les.
- Loro non vogliono continuare.... Tu lo sai... - gridò Cecìlle
poi un sorriso amaro le tagliò il viso e continuò - ma tu sai anche che
piuttosto di infangare l’uno il nome dell’altro con insinuazioni e scabrosi pettegolezzi
preferiranno continuare questo gioco
piuttosto che andare davanti a una commissione.-
- Alla fine hanno fatto tutto da
soli.... Io posso solo prendere atto della loro decisione - ribatté Les tutto
rosso in viso. Poi si lasciò cadere su una sedia e chiese una tazza di caffè e
il New York Times come faceva ogni giorno.
- Scully!- Gridò Mulder entrando
trafelato nel bagno, ma non ebbe risposta.
- Scully?- Ma questa volta non solo
gridò ma iniziò a picchiare contro tutte le porte fino a quando una non si
aprì.
- Mulder... cosa c’è?... cosa vuoi? -
Chiese con un filo di voce Dana
- Mi dispiace... mi dispiace… Cazzo.
E’ tutta colpa mia e della mia libido io… Mio Dio io dovevo contenermi !-disse
Mulder totalmente aflitto.
- Ecco ci manca ancora che tu faccia queste scenate e poi siamo a
posto...- disse sarcasticamente Scully.
- Eh... E secondo te cosa dovrei
fare... andare da Les a dirgli… uhm è stato bello scopare nell’oceano di L.A...
spero di farlo ancora sai?-gridò Mulder.
- No Mulder io vorrei solo che tu
prendessi coscienza della situazione che è abbastanza gravosa direi... Vuoi che
ti faccia un breve riassunto della situazione? Allora se noi decliniamo
l’invito a morte dei Killers, Les ci spedisce davanti alla disciplinare dove
dovremmo raccontare perché io e te durante un’operazione di copertura eravamo
nudi, brilli e avvinghiati in mezzo al
mare... se invece non vogliamo farci sputtanare dobbiamo solo decidere
l’epitafio da mettere sulla tomba!- Disse Dana sbraitando
- E’ questo il problema ... vero? -
sussurrò Mulder all’orecchio della collega
- Non capisco scusa....- rispose con
un sussurro appena percettibile
- Hai paura del pettegolezzo della
vergogna.... Se in giro si sapesse che te la fai con lo spettrale Mulder... Oh
mio Dio cosa penserebbero di te? - chiese con aria di condanna Mulder.
- Tutti credono che io e te ci
fottiamo da circa sei anni...- Rispose seccata Scully.
- E allora che lo pensino.... a me non
importa.... a te invece?- Ribatté Fox
- Si… mi importa perché…- dichiarò la
donna cercando di sfuggire allo sguardo del collega
- Perché? - chiese incuriosito l’uomo.
- Perché non è facile essere un’agente
dell’F.B.I. donna e lavorare con un uomo... e volergli bene e dover sopportare
non solo tutto quello che dicono su di te perché sei donna ma anche tutto
quello che dicono su di lui perché lavora con una donna...- disse tutto d’un
fiato Dana con le lacrime agli occhi.
- Tu non mi devi proteggere... da
niente e da nessuno. E ora basta!!! Se ci tieni tanto io te torniamo da Les e
io gli dico che ieri sera io ho approfittato del fatto che tu eri brilla e ti
ho portato sulla spiaggia e che abbiamo fatto quello che abbiamo fatto
e..-dichiarò Mulder con un impeto di coraggio afferrando per un braccio Dana.
-
Così ci divideranno, ti sospenderanno e magari ti arresteranno!- Disse
preoccupata Scully afferrando a sua volta l’altro braccio a Mulder
- Ma il tuo onore sarà salvo… - Disse
con serietà Fox.
- E il tuo di onore? Non posso credere
che non te ne freghi niente - disse Dana scuotendolo per il braccio
- L’unica cosa di cui mi frega è che
tu ritorni a W.D.C. viva sulle tue gambe… tutto il resto non ha importanza -
disse Fox fissando il pavimento.
- Quindi non c’entra l’onore..- chiese
commossa Dana.
- Almeno uno di noi due deve salvarsi,
deve vivere… lavorare… sperare…- dichiarò Mulder .
- Entrambi ne abbiamo il diritto!!!
Affronteremo i Killers insieme come abbiamo sempre affrontato tutto e torneremo
insieme in quello scantinato impolverato di Washington D.C. e insieme
continueremo a cercare la verità - disse ad alta voce Dana in modo che le sue
parole non potessero essere confuse con i gemiti che provenivano dalla sala.
-Infondo... beh sì infondo abbiamo
affrontato cose ben peggiori… no? - disse continuò la donna avvicinando il suo
volto a quello del collega.
- E molto più schifose...- scherzò
Mulder. Poi il silenzio e i loro sguardi persi l’uno nell’altro. Ad un certo
punto sorriso si fece strada sul viso di Scully e Mulder non tardò nel copiarla
e dopo qualche istante le porte delle toilette del cinema porno si aprirono e
uscirono i due agenti dell’F.B.I.
- Domani alle 16.45 scenderemo in
campo. Non attaccheremo all’Auditorium, ma in albergo direttamente! - disse
Steve sollevando e abbassando un peso da 12 kg con il braccio sinistro.
- Mio caro,io non me ne intendo di
strategie militari,ma non le sembra un po’ troppo esibizionista ed incauto
colpire in albergo?-chiese preoccupato il senatore dall’altro capo del
telefono.
-Non si preoccupi entro questa sera io
e la mia dolce metà riusciremo a procurarci dei pass impeccabili,direi a prova
di bomba!-affermò con sicurezza il Killer.
-Sa che io mi fido ciecamente di lei e se mi dice che la riuscita
dell’operazione è assicurata ...beh non posso fare altro che preparare il
denaro.- Rispose l’uomo.
- Bravissimo, non si deve preoccupare,
ha scelto tra i migliori. Per il pagamento diciamo che lei dovrà partire con il
compenso dal piazzale della spiaggia appena sentirà la notizia della dipartita
del nostro bersaglio. Dovrebbe arrivare alla destinazione segnata sulla cartina
che troverò sulla panchina in circa 25 minuti. Non porti con se ne armi, ne
microfoni o mi costringerà ad essere scortese.- Ricordò Steve.
- Ma come, dubita forse di me? Le
persone per cui io faccio da tramite le assicuro che non vogliono scandali, ne
problemi e mantengono ciò che promettono, questo, naturalmente, se le persone
con cui trattano si mostrano degne della loro fiducia.se domani per caso con me
le scapperà la mano sul grilletto le assicuro che questo spiacevole incidente
avrà ripercussioni sulle vostre carriere e sulla vostra unione-disse con tono
minaccioso il senatore.
- Mi sta forse minacciando? - chiese
seccato Steve lasciando cadere il peso.
-Non più di quanto lei non abbia fatto
con me! Bene ora che le cose sono state messe in chiaro è meglio interrompere
la comunicazione:a domani- concluse l’uomo.
-Certamente,a domani-e chiuse la comunicazione lanciando il cordless
contro io muro.
In quel momento la porta si spalancò
ed entrò Angie che vedendo il viso del
marito rimase colpita.
-Che succede?-chiese la donna
--Niente,non ti preoccupare-brontolò
Steve.
-Ti ho chiesto cosa succede!- Ripeté
seccata Angie
- Ho parlato con il Senatore… -
rispose finalmente.
- E poi hai avuto una colluttazione
con il telefono? - chiese divertita Angie.
- Ci ha minacciato..- sentenziò Steve
- Perché?-
-Ha paura che pianteremo un buco in
testa anche a lui,quando domani verrà a consegnarci i soldi-disse l’uomo
prendendo in mano il peso con la mano destra.
-Beh, non ha tutti i torti... il
compenso riguarda anche questa clausola - disse sbarazzina la donna.
- E se il consiglio di azionisti
avesse cambiato idea sugli obiettivi?Uccidere un loro uomo non sarebbe una
buona idea,ce la farebbero pagare e io...-disse preoccupato Steve.
-Steve piantala di piagnucolare. I
patti erano questi!Niente e cambiato come ci avevano preannunciato il Senatore
pensa di essere in una botte di ferro e noi abbiamo il compito di sfatare
questo suo mito... Se qualcosa fosse
cambiato ce lo avrebbero fatto sapere.- Disse convinta Angie.
-Io non voglio passare la mia vita a
fuggire da dei pazzi capitalisti. Voglio che ci fermiamo in un posto e che si possa fare dei figli in
pace,senza preoccupazioni.- Disse sornione il bell’imbusto.
- Lo voglio anch’io! lo voglio più di
ogni altra cosa,e vedrai che dopo domani noi saremo due liberi cittadini delle
isole Habram schifosamente ricchi e prolifici.-Disse Angie spogliandosi di
fronte al marito il quale ri-fece cadere il peso.
- Lo so - riuscì a rispondere con un
filo di voce.
- E allora piantala,quando fai così m
fai preoccupare - disse Angie strusciandosi.
- Scusa… Ah ah ah ah ... hai invitato
i nostri due agenti dell’F.B.I. preferiti? - chiese Steve mentre conduceva la
dolce metà in camera da letto.
- Non erano in casa, temo che fossero
da Les a complottare, ma gli ho lasciato un bigliettino sotto la porta. Spero
che accettino... Steve e se non accettassero?- Chiese ingenuamente Angie.
-Beh ci rimarebbe solo l’imbarazzo di
scegliere in quale stanza del loro appartamento vogliamo trucidarli…-
- Sai, spero che accettino...-
- Accetteranno, accetteranno...-
Farsela a piedi dal Cinema porno
all’appartamento è decisamente una sfacchinata, ma il pensiero che questa può essere l’ultima volta che uso le mie
gambe è un buon incentivo per non sentire la fatica. E’ da più di un’ora che
Mulder non mi dice una parola, ma tiene la mia mano; le nostre dita sono
intrecciate. Nessuna situazione pericolosa ci obbliga a stare così, no Killers
all’orizzonte, ma questo non gli importa e non importa neppure a me. Una
possibile chiarificazione sui reciproci sentimenti fissata per il nostro
ritorno a Washington è sempre più disperatamente lontana. Il fatto che Mulder
non voglia lanciarsi in un disperato discorso d’amore disperatamente e
pateticamente d’effetto a questo punto,sotto un certo punto di vista mi incoraggia. E’ come se volesse dare
l’illusione ad entrambi che insieme potremo vedere nuove albe e che avremo
ancora tempo per lavorare, litigare, scherzare, amarci. Quanto vorrei che mi
dicesse ancora qualcosa riguardo a ieri notte, ma ha ragione ora e tempo di
pensare a... A fare cosa, a come rendere la nostra agonia meno tremenda?
Dovremmo tornare da Les di corsa e
dirgli che noi ci amiamo e che vogliamo sposarci e…. No un attimo, io non ho
nessuna intenzione di sposarlo... non posso sposare un uomo che passa i
week-end o sul divano a masturbarsi o per le contee più sperdute degli States
cercando alieni per poi finire per intrecciare assurde relazioni con donne di nome Bamby....Ok passi per il
masturbarsi,ma di fronte a Bamby sono irremovibile.
Scully arrivata a questo punto si
fermò di colpo e questo bloccò anche il suo collega,che guardandola disse:-Che
c’è?Sei stanca?se pensi che ti prenda in braccio e ti porti fino in
appartamento...Tesoro la strada è ancora lunga e la vecchiaia inizia a farsi
sentire--Scully sfuggì con lo sguardo a quello del compagno e fece il broncio
come una bambina piccola. Mulder le sollevò il mento in modo da guardarla negli
occhi ed esclamò-Beh se la metti così diciamo che ti posso prendere in
spalla...- Scully a quel punto non poté far altro che ridere e fare cenno di
“sì “con la testa. Mulder si posizionò e oplà cavallino. L’Agente Speciale Dana
Scully si trovò improvvisamente a cavalcare un bellissimo esemplare di stallone
su una spiaggia assolata di L.A.
Come disse un poeta “l’ora più dolce
prima di essere ammazzato!”
Sulla spiaggia di una desolata north
beach due sagome si muovevano contro il tramonto.
Lentamente: passo dopo passo si
avvicinavano alle case.
ll portare a spalla Scully non era mai
stato molto faticoso, ma ora per Mulder la cosa più gravosa era dover condurre
la sua amata Dana nella tana del lupo.
Non sopravviveremo e se anche
succedesse poi tutto andrebbe a quel paese.Lei non mi sposerà mai. E sinceramente
io non potrei mai imporle di amarmi e di dividere la sua vita con me.Sarebbe
egoistico.Perché non mi dice niente perché sta al gioco perché non si oppone
alle mie regole...
- Mulder, ti è venuta una paresi? -
Chiese Scully aggrappata come un Koala sulla schiena del collega.
- Eh? Uhm...- fu l’unica risposta che
riuscì a formulare Fox.
- Siamo arrivati puoi anche farmi
scendere…- dichiarò Dana.
- Ah sì, scusa... io stavo pensando… -
disse menzoniero Mulder.
- A cosa? -Chiese speranzosa Scully.
- Ai biglietti per la prima partita
stagionale dei Red Skins! - disse con poca convinzione Fox.
- Naturalmente… - la rassegnazione
regnava in Dana.
Entrarono nell’atrio e fecero
velocemente le scale. Mulder superò Scully tirandole un’occhiata di sfida; Dana
si mise subito all’inseguimento, ma le lunghe gambe di Mulder erano una
macchina della vittoria infallibili.
Fox arrivò di fronte alla porta
dell’appartamento pavoneggiandosi e tirandosela come un quindicenne che ha
vinto una gara di rutti,ma la sua sfrenata euforia fu subito bloccata dal
biglietto sulla porta.
VI ASPETTIAMO
QUESTA SERA A CENA DA NOI
NON POTETE DIRE DI NO!!!
STEVE & ANGIE
Mulder strappò il biglietto dalla
porta e lo passò a Scully che nel frattempo era arrivata con il fiatone dietro
di lui. Dana lesse il biglietto poi aprì la porta e andò a farsi una doccia
Mulder si sedette sul divano e accese la televisione.
Erano le 9 pm. Mulder stava
abbottonando la camicia, le mani gli
tremavano e questo rendevano le cose molto più difficili.
Scully si pettinava davanti allo
specchio e per quanto facesse piano ad ogni colpo di spazzola partiva un pezzo
del suo rosso scalpo..Era da più di 70 minuti che i due non si rivolgevano una
parola. Mulder finito di sistemarsi si avvicinò alla porta e prese le chiavi.
-Se pronta? - chiese Mulder .
- Arrivo - brontolò Scully dall’altra
stanza.
Mulder dava un’occhiata - forse
l’ultima - al bel arredamento dell’appartamento. Ad un certo punto la sua
attenzione si bloccò su Scully.
Era bella come non mai... no, lei era
sempre bella pensò Mulder, ma con quel vestito nero sorretto solo da quelle
sottilissime spalline, lei era così... così... viva. Peccato non approfittarne…
pensò Mulder.
Aprì la porta e aspettò che Dana gli
passasse bene sotto gli occhi. Dio mio, Mulder, ma perché ti metti a fare
questi pensieri impuri proprio mentre vai al patibolo...
Scully iniziò a salire le scale,
lentamente. Mulder le era dietro. Ad un tratto Dana fu fermata da una mano che
le afferrava il polso.
Si voltò e si trovò la bocca di Mulder
a pochi millimentri dalla sua. Non poté fare altro che baciarlo e baciarlo
ancora, ma poi una voce scese dalla sua testa fino alla sua bocca :- ci
aspettano -sussurrò.
- Lo so...- disse Mulder lasciando che
Scully si allontanasse dalle sue braccia.Ma il tentativo di fuga fu’ vano
perché Fox ritirò Dana tra le sue braccia
e la strinse a se dicendole:- se torniamo Washigton D.C. non mi devi
sposare… quindi questa sera non farti uccidere ne cerca di suicidarti... Non
corri nessun pericolo se sopravvivi!- A questo punto Mulder sciolse l’abbraccio
e Scully si allontanò.
-Io no ho nessuna intenzione di
diventare tua moglie . - Disse Dana e poi riprese a salire le scale.
Mulder la superò ed arrivò davanti
alla porta dei killers. Stava per bussare quando la voce della collega lo
bloccò.
-Il fatto che non ti voglia sposare,
non significa che io NON TI AMI… perché IO TI AMO, sai....e avrai voluto
dirtelo prima e so che è stupido dirtelo ora, ma insomma non è una cosa semp..
- Scully non riuscì a finire la frase che si trovò addosso la bocca di Mulder e
non poté fare altro che iniziare a baciarlo ancora.
Baciami, baciami ti prego… baciami e
una volta che hai smesso riinizia, questa è l’unica cosa che voglio ricordare quando
sarò sotto due metri di terra. La tua bocca, le tue mani, le tue carezze...
pensava Mulder mentre le mani della sua collega gli massaggiavano il torace e
la sua bocca gli faceva toccare le nuvole. Dannazione dobbiamo avere un futuro,
dobbiamo avere un futuro...
-DOBBIAMO AVERE UN FUTURO!!!- Esplose
dalla bocca di Mulder. Scully scivolò via dal suo abbraccio e lo guardò negli
occhi: nel modo in cui l’aveva sempre guardato, quel modo così famigliare, ma
che nascondeva tante, troppe emozioni e sensazioni.
Sarebbe rimasta a guardarla
all’infinito.... Ma improvvisamente la porta si aprì.....-Ben arrivati!- disse
Steve sorridendo.
Fox si voltò di colpo per guardare il
bel Killer,poi repentinamente ritornò a fissare gli occhi di Dana in cerca di
un segno,di un prodigio..
- Lo avremo - sussurrò Scully a Mulder
mentre si avvicinava a Steve per salutarlo.
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TO BE
CONTINUED…..