Capitolo XIX
Katy or Scully?
Scuse e dedica: quanto tempo
è passato dall’ultimo capitolo? Mesi? Anni? Millenni? Lo so.. lo so, è un
pacco… ma *giuro* che non dipende da noi! La vita sa essere una gran puttana a
volte (ed allora tu… fottila!). Con questa perla di saggezza vi lascio alla
lettura del capitolo 19, dedicandolo a chiunque abbia fatto sentire la sua voce
pretendendo un finale mozzafiato per questa ff dalle dimensioni mastodontiche.
Grazie al cielo siamo in
campo virtuale e non mi devo aspettare *veri* calci nel sedere :P
Comunque GRAZIE per il
supporto… grazie per l’aiuto…. GRAZIE DI ESISTERE (con voce nasale stile Eros
Ramazzotti)!
Baciotti e alla prossima:
Annax e Butty.
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- Mi manca così tanto Katy –
Furono le ultime parole di
Mulder, e Scully sentì il cuore balzarle in gola.
Una confusa nebbia di
sentimenti presero in affitto la sua mente.
Boccheggiò mentre cercava di
venire a capo del groviglio di emozioni.
Le parole di Mulder, il suo
tono di voce caldo come cioccolata, i suoi occhi chiusi come quelli di un
cucciolo abbandonato, continuavano a giostrare nella sua testa.
Ma poi riconobbe i
sentimenti di prima linea: sorpresa, delusione e tanta di quella rabbia.
Dio, gli mancava Katy….
E Scully?
Dov’era finita *Scully*!
Sei anni di sofferenze,
affetto, dolore condiviso, frustrazione finiti dritti dritti nel cesso….
E a lui mancava Katy!
Una persona che aveva
conosciuto *solo* per un mese.
Un mese contro sei anni.
- Ti manca, non è vero? –
riuscì a ringhiare, la sua voce non nascondeva nemmeno un grammo dell’ira che
l’aveva pervasa.
Mulder spalancò gli occhi a
quel tono.
Si morse le labbra, confuso
e sorpreso… incerto sul cosa dire, cosa fare.
- Si – sospirò alla fine –
mi manca… so che per te non è lo stesso… sei sempre stata più forte di me… e
*so* che se solo vuoi dimenticare, puoi farlo… ma io non ci riesco… -
spiattellò in un sussurro.
- E ti manca… Katy? – ripeté
sempre più arrabbiata Scully.
Mulder si rese conto che
c’era un passo del repentino cambiamento di umore di Dana che non aveva ben
colto.
Ma non vedeva il punto,
perciò continuò -… ogni giorno, Scully… lei è nella mia mente… ogni notte… è
nel mio letto… nelle mie orecchie c’è il suono della sua voce… sulla mia pelle
il peso delle sue carezze… è *qui*, Scully… - puntualizzò mettendosi un pugno
sul petto - … ma in realtà non c’è più… e la rivorrei indietro… la vorrei qui
con me – terminò senza fiato.
Scully lo osservò con la
bocca aperta per lo smarrimento, e nel suo addome ogni singola parola diventava
una secca coltellata.
Il cuore di Dana stava già
sanguinando… e i suoi occhi erano colmi di lacrime di fuoco.
Mulder le vide… sgomento
ancora una volta tentò di avvicinarsi.
- Scully? – sussurrò
preoccupato.
Ma Dana lo sboccò con un
cenno imperativo della mano, spostandosi indietro di qualche passo… respirando
a fondo.
- Scully? Che c’è? – chiese
ancora Mulder sempre più sconcertato.
Dana si voltò di scatto,
dandogli le spalle.
Odiò le sue lacrime e le
parole che avevo avuto quell’effetto su di lei.
Odiò Mulder… perché sembrava
non capire.
O forse aveva capito… e ciò
che stava dicendo era soltanto la verità.
- Katy non è *mai* esistita,
Mulder – trovò la forza di dire… il suo tono acido come limone.
Avvertì Mulder avvicinarsi
alla sua schiena rigida.
- Co-come? – lo sentì
boccheggiare.
- Mi hai sentita Mulder…
Katy non c’è *mai* stata – ripeté secca.
La rabbia di Scully si
trasformava in onde di gelido odio… che fecero rabbrividire Mulder.
Ancora una volta, il
remissivo diniego di Dana gli fece salire il sangue alla testa.
Una cosa era cercare di
dimenticare, un’altra era rimuovere i ricordi come corpi estranei da un
cadavere.
- Questo non è vero! - disse duro quando ritrovò la voce – l’ho
vista, l’ho *sentita*. E l’ho *amata*, ogni singolo istante. Puoi convincere te
stessa… puoi dimenticare, chiudere quella porta e continuare come se nulla
fosse accaduto.. TU puoi farlo. IO NO. E non starò qui un minuto di più ad
ascoltarti mentre cerchi di screditare la cosa più bella che mi sia mai
capitata… Non te lo lascerò fare! Non cercare di-
E fu allora che Scully si
voltò improvvisamente.
Le sue guance completamente
fradice.
Righe di mascara scure come
catrame solcavano le sue guance bianche come carta.
- NO – urlò trapassandolo
con lo sguardo.
Mulder rimase pietrificato.
Il suo cuore si strinse per
una fulminea fitta di dolore.
- No – riprese Dana abbassando la testa, la sua voce rotta dalle
lacrime – No, Katy non c’è… non c’è mai stata e non ci sarà più… ma… - si
fermò, prese fiato -… ma ci sono… IO… Ci sono sempre stata IO. – Terminò i un
sussurro.
La mandibola di Mulder
cedette al peso della sorpresa.
Rimase immobile mentre il
suo stomaco e il suo cuore si rincorrevano nel suo addome.
Il suo cervello assimilò in
fretta quelle parole.
Idiota – Idiota – Idiota –
Idiota –Idiota –Idiota – Idiota –Idiota –Idiota –Idiota – gli ripeteva la sua
mente.
- Scully ? – sussurrò piano,
alla disperata ricerca di cosa poteva dirle per rimediare a questa
imperdonabile scivolata.
Come poteva non aver capito
qual’era il punto di Scully?
- No… Mulder… - lo fermò,
non ancora preparata a sentirlo parlare.
Quelle parole erano costate
a Dana dieci anni di coraggio.
Ma sapeva che doveva dirle.
Perché Mulder era in grado
di guardare così lontano quando si trattava di alieni e mostri, ma era così
cieco quando si trattava di… *loro*.
- Scullee? – boccheggiò
ancora Mulder, adesso anche la sua voce era spezzata.
- Vuoi stare zitto Mulder? –
ordinò Dana con tono stridulo.
- Oh Dio – si spezzò Fox,
ora completamente cosciente del danno che era stato in grado di confezionare.
Dana si portò i palmi aperti
sulla faccia, nascondendosi dallo sguardo di Mulder con l’ultima briciola di
autocontrollo che le era rimasta.
Rimasero così, immobili, per
minuti densi come petrolio.
Testa bassa e respiri
affannati.
Dana sospirò… e c’era così
tanto dolore in quel sospiro che per Mulder fu troppo.
Con due lunghi passi le
sbarcò ad un millimetro.
Dana soppresse un rantolo di
sbalordimento.
Spalancò gli occhi quando
Mulder le prese il viso tra le grosse mani, spalmando velocemente via le
lacrime scure dalle sue guance.
Lo sguardo di Mulder le
accarezzò il viso prima di fissarsi nella profondità dei suoi occhi.
Poteva essere così denso
quello sguardo… così illeggibile e così dannatamente chiaro.
- Scully… Io… - le sussurrò,
prima di deglutire forte.
-
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH -
Un urlo disumano li face
staccare di colpo.
Cos’era?
Proveniva dalla sala e si
voltarono entrambi verso la parete di vetro che la divideva dalla veranda.
Ed allora la videro.
E si pietrificarono.
Cecìle.
Cecìle ritta in mezzo alla
sala con gli occhi posseduti.
Cecìle con una pistola.
Cecìle con una pistola puntata
dritta sulla tempia di Skinner.
To be continued…
Ehhhhhhhhhhhhhhh?!?!?!?