Capitolo 19 b

Live or Alive.

    

Si lanciarono uno sguardo duro di intesa prima di farsi strada verso la sala centrale.

Cosa diavolo stava succedendo?

Entrarono e in un istante lo sguardo comune delle persone presenti si spostò su di loro.

Terrore, sconcerto, incredulità era emanati in onde verso Mulder e Scully, che rimasero immobili per qualche secondo.

Trovarono la forza per avvicinarsi.

Un silenzio carico era sceso nella stanza.

Si sentivano solo respiri affannati e tra quelli il più potente era quello di Cecìlle.

E quello di Skinner.

Intorno a loro si era formato un largo cerchio vuoto.

E il vicedirettore era ritto e con il viso duro di fronte a Cecìlle in tellaur nero pece con il braccio teso e la pistola puntata dritta alla sua tempia.

Nessuno movimento.

Era come se il tempo si fosse fermato.

Ma poi Cecìlle voltò con estrema lentezza il viso spento, e si imbatté nella vista di Mulder e Scully che si avvicinavano, cauti.

 - Ah eccovi – gli disse con un paradossale tono colloquiale.

E’ impazzita, convenne lo psicologo Mulder, è completamente fuori di mente.

- Cecìlle? – azzardò Scully, posizionandosi al fianco di Fox.

Dana portò una mano all’altezza della fondina solo per scoprire che un tessuto liscio l’aveva sostituita.

Cazzo… erano senza armi.

Erano ad un fottuto party… e senza armi.

La situazione era più pericolosa di quanto già non sembrasse.

Cecìlle si accorse del movimento – Cerchi la tua pistola, Katy? – osservò.

Dana si irrigidì.

La donna continuò – Beh, forse l’avrai lasciata in bagno… accanto ai trucchi… o nel guardaroba, quando indossavi quello splendido vestito…  - commentò acida.

Dana deglutì.

 - Che diavolo c’è, Cecìlle?  - intervenne Mulder attirando la sua attenzione – Che diavolo sta succedendo qui? – chiese mascherando il terrore con l’incredulità.

- Oh… ora ti interessa, *William*? – gli rispose fredda la donna.

- Che diavolo significa? – domandò, ora disorientato.

Cecìlle scosse la testa forte – oh… scusami tanto se ho rovinato il party degli eroi… adesso appoggio la pistola a terra, tolgo il caricatore… saluto tutti e me ne vado, così non vi sarò più di DISTURBO!!! – Urlò improvvisamente.

Mulder e Scully fecero un istintivo passo indietro.

La piccola folla cominciò a vociferare incredula.

In fondo, nessuno sapeva nulla di tutto questo.

Cecìlle proseguì follemente sarcastica – Me ne andrò in punta di piedi… così il riflettore potrà rimanere puntato su di VOI… non è quello lo scopo di questa FOTTUTA FESTA… celebrare gli eroi e dimenticare i CADUTI!!!! –

Ah ecco, era stupido che non l’avessero capito prima.

- Cecillè – riprese forzatamente calmo Mulder – Less.. -

- NON TI PERMETTERE – sbraitò d’improvviso la donna – NON TI PERMETTERE NEMMENO DI NOMINARLO, FIGLIO DI PUTTANA!!! -

Skinner balzò al suono acuto di quella voce.

Cecìlle puntò più saldamente la pistola sulla sua tempia.

- Cecìlle – Dana trovò la forza di parlare con tono sicuro, calmo – lui… il vicedirettore… non centra niente… è una questione tra di noi… risolviamola tra di *noi*… -

La donna sorrise amara – Bene, così… Agente Scully.. capitolo 3, secondo paragrafo del manuale come trattare con i criminali , molto preparata. –

- Non giocare con me – scattò immediatamente Dana – hai catturato la nostra attenzione, adesso di quello che devi dire – dispose.

Parole completamente sbagliate, perché una scintilla di pura pazzia illuminò lo sguardo di Cecìlle.

- Già… ho catturato la vostra attenzione adesso… Beh, ho intenzione di mantenerti un po’ più attenta… non voglio correre il rischio che tu possa *distrarti* - disse – VIENI QUI – ordinò… fissando MULDER.

Il sangue di Dana si solidificò.

Gli occhi di Skinner si spalancarono e fece un debole cenno di ‘no’ con la testa.

Fox rimase immobile.

Il cuore di Dana gridava  - NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO –

Occhi fissi su Cecìlle, Mulder fece un passo avanti.

- FERMO DOVE SEI MULDER!!! – urlò Dana.

Cecìlle rise forte, posseduta.

- Oh dai… *William*, un mese di matrimonio e già prendi ordini dalla tua *mogliettina*… -

- Fottiti, Cecìlle – sibilò Mulder.

La donna rise ancora.

Mulder continuò ad avanzare, misurato.

Il cuore di Dana minacciava di scoppiare.

- Allontanati – comandò la donna a Skinner – piano… ecco così, e VOI – disse puntando la pistola sulla piccola folla – UN SOLO PASSO, UN SOLO RUMORE E VI AMMAZZO COME MOSCHE! -

- Mulder no… - continuava a ripetere piano Scully, inconsciamente.

Skinner scivolò via al fianco di Scully, niente da biasimargli… non aveva scelta.

Mulder si posizionò davanti a Cecìlle per un istante.

Giusto il tempo per il vicedirettore per fare cenno ad un agente in fondo alla sala.

- Chiami rinforzi – gridavano i suoi occhi.

L’uomo fece in tempo a sgattaiolare fuori dalla sala prima che Cecìlle ordinasse a Mulder – VOLTATI BASTARDO! - 

Mulder si voltò.

Dana dovette trattenere un mezzo sospiro di sollievo.

Ok, ora avevano le spalle coperte… ma non risolveva la questione.

Mulder era sotto il mirino di quella pazza, e poteva ucciderlo da un momento all’altro.

Le ginocchia le si piegarono sotto il peso di questa consapevolezza.

Mulder si guardò intorno, deglutì.

Ok, bella mossa… e adesso?

Poteva sentire il freddo della canna della pistola sulla sua nuca.

Rabbrividì.

Cosa poteva fare? Cosa poteva *dirle*?

Dio, che situazione di merda.

Abbassò la testa, prese fiato.

Quando la rialzò incontro immediatamente gli occhi di Scully.

C’erano solo gli occhi di Scully.

Spalancati e sconvolti.

Persino il suo viso era scomparso, svanendo sullo sfondo.

Solo il blu-paura di quelle iridi ed il nero-terrore di quelle pupille.

Dio… un terribile presentimento inondò il cuore di Mulder e il suo unico pensiero fu… ‘Non può finire così--- non DEVE finire così!’.

Trovò la forza di parlare – Cecìlle – disse ancora fisso sugli occhi di Dana.

- Stai zitto, Mulder!!! – lo avvertì la pazza da dietro le sue spalle.

- No Cecìlle… - le sussurrò, disperato – ora mi devi ascoltare! – comandò piano.

Passarono lunghi secondi.

Quasi sospirò dal sollievo quando la donna non disse più nulla per fermarlo.

- Quello che è successo ad LA, è solo *successo*! Nessuno l’ha voluto… tantomeno io e Scully… - si fermò, sospirò – Less ha pagato il peso di un sacrificio che pesava su ognuna delle nostre teste… a tutti noi poteva succedere… è successo a lui… -

Cecìlle rise amara alle sue spalle e premette ancora più forte la pistola sul suo collo.

Mulder si irrigidì fino diventare un pezzo di ghiaccio.

- Già… che puttana la vita! – commentò secca Cecìlle.

- Non fingere di non capire, Cecìlle – l’avvertì paino - … io potevo morire… Scully… Dio, Scully poteva morire…. E se fosse successo avremmo sopportato lo stesso dolore che stai provando tu, in questo momento… Ci abbiamo messo l’anima, ci abbiamo sputato sangue… come Less, come te…. Adesso non puoi colpevolizzarci solo perché siamo ancora vivi e Less no… ti rendi conto di quanto è assurdo? -

- Assurdo? – scatto Cecìlle, ma Mulder non mancò di notare come il suo tono si fosse… ammorbidito - assurdo per chi, Mulder? –

‘Non più Willian…. Sta tornando in sé’ si complimentò per un istante Dana… completamente immobile e imbambolata dal tono di voce di Mulder.

L’aria era così densa che si poteva tagliare con un coltello.

O forare con un colpo di pistola.

- E’ assurdo per tutti, Cecìlle… - riprese piano Mulder - …ma è quello che siamo chiamati a fare… dobbiamo metterci la vita ed avere il coraggio di mettere a rischio ogni cosa… in ogni momento. Less lo sapeva… anche tu avresti dovuto aspettartelo…. E forse razionalmente l’hai fatto, sapevi che non poteva durare per sempre… ma il sentimento che ti lega a Less, anche adesso, è troppo forte per essere razionale…. Ma sbagli, Cecìlle… lo devi accettare… come devo accettarlo io, e come lo dovrà accettare Scully se premerai quel grilletto!- disse, la voce completamente rotta.

Poi realizzò.

Dio, cosa aveva rivelato… davanti a quella folla di estranei?, pensò Mulder sopraffatto da emozioni folli e contrastanti.

Dio… Oh Mio Dio, fu il solo pensiero coerente di Scully… persa negli occhi di Mulder.

Il terrore congelava le lacrime in fondo ai suoi occhi.

E rimasero fermi, immobili… tutto era fermo.

- Vi siete dimenticati di lui – sussurrò alla fine Cecìlle schiacciata dalle emozioni – tutti… tutti tranne io.. -

A questo punto Mulder avrebbe potuto smentirla… mentirle.

Ma non osò.

Non poteva gettare merda su quel dolore… un dolore che conosceva bene, un dolore che non dava scampo.

Se Scully fosse morta in missione, lui probabilmente sarebbe impazzito… avrebbe pensato di uccidere ogni essere umano che non meritava di vivere nemmeno la metà di quanto meritasse Scully.

Ne era certo.

- Less è l’eroe – concluse piano Cecìlle.

- Cecìlle – bisbigliò Scully, Mulder spalancò gli occhi al suono della sua voce – per quanto possa suonare *assurdo*, Less è morto nel modo in cui tutti *noi* meritiamo di morire… sul campo… sconfiggendo i nemici per cui si era dannato l’anima…. Ed è ingiusto, e forse tu non potrai mai accettarlo… ma è così. Nessuna… commemorazione… lo porterà indietro… nulla. Ma tu hai avuto l’opportunità di esserci fino all’ultimo… e Dio, non puoi nemmeno incominciare a capire quanto sia importante…. – concluse quasi bisbigliando.

La donna abbassò la testa per un istante, finalmente colpita dalle parole di entrambi.

Colpita dalla incredibile sincerità che poteva leggere in quelle voci.

E fu allora che la squadra fece irruzione.

Il panico nella sala si scatenò come se qualcuno avesse acceso un interruttore.

Cecìlle, completamente stordita dai rumori assordanti, dalle urla… si irrigidì di scatto.

Mulder si buttò a terra.

Lei lo seguì con la traiettoria della pistola.

Un urlo ancora più assordante proveniente da un ragazzo della squadra la fece scattare.

Sparò.

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO – fu il grido di Scully.

Che riempì la stanza insieme all’eco del rumore del proiettile.

E dopo secondi, la vetrata si infranse.

Schegge di vetro volarono e rimbalzarono ovunque.

Creando scie di luce che accecarono gli occhi di Scully.

Terrorizzata Cecìlle fece cadere la pistola sul pavimento.

Circondata dagli agenti neri e minacciosi si lasciò crollare sulle ginocchia.

Occhi gonfi e viso sconvolto.

Totalmente terrificata… da se stessa.

- MULDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEERRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR – si sentiva ripetere all’infinito.

Scully corse tra la folla che aveva riempito lo spazio prima occupato solo da Mulder e da Cecìlle.

Il suo cuore aveva smesso di battere nel momento preciso in cui aveva visto il dito di Cecìlle muoversi sul grilletto della pistola.

- No… NO…. NOOOOO – urlava spostando gli uomini che trovava sul suo passaggio.

E poi lo vide.

A terra.

- Oh No…. – sussurrò e si lasciò cadere sul pavimento - Mulder Mulder Mulder Mulder Mulder Mulder – cominciò a ripetere….

Dio… c’era del sangue accanto a lui.

Dio… doveva aiutarlo.

Dio… stava morendo.

Ma paradossalmente il terrore agghiacciante l’aveva paralizzata.

Riusciva a muoversi solo lentamente, come se l’aria fosse diventata così condensata da impedirle il moto.

Dio. NON PUO’ ESSERE VERO!!!

- Mulder – ripeté ancora.

La testa di Mulder si mosse improvvisamente.

Scully scattò all’indietro dallo sgomento.

- Skleee – sentì allora.

OH DIO…. ERA VIVO!!

- Mul-der -  lo chiamò ancora… incapace di trattenere le lacrime che adesso le inondavano le guance.

- Ouchhh – le rispose.

Scully stava con le mani in aria… aspettando.

Dio, non poteva muoverlo.. se si era ferito… non avrebbe dovuto muoverlo fino a quando non arrivavano i paramedici.

Ma… cazzo… voleva toccarlo… DOVEVA toccarlo.

Il viso di Mulder strisciò sul pavimento liscio di marmo di qualche centimetro.

- Mulder… Dio, non ti muovere – lo fermò Dana avvicinandosi e appoggiando il viso sul marmo accanto al suo.

Il respiro affannato di Mulder le soffiava sulla faccia.

DIO, E’ VIVO… RESPIRA – pensava Scully confusa.

- Non C’ ‘blema – biascicò piano Mulder – penso di ‘ssermela fatta addosso! – commentò.

E per quanto folle si sentisse, Scully non poté fermare la risata che le sgorgò dal cuore.

- Dio Mulder- riuscì a rimproverarlo tra il riso e il pianto.

Fox appoggiò i palmi aperti sul pavimento, facendo leva per alzarsi.

- Stai fermo lì – gli ricordò Scully mentre gli metteva una mano sulla schiena per fermarlo.

- Sto bene, Scully… Mi ha colpito una scheggia… - La rassicurò.

E Dana realizzò che Cecìlle forse aveva sparato al pavimento… e che il proiettile rimbalzando aveva colpito la parete di vetro.

Non Mulder.

Non la testa di Mulder.

A questo punto le emozioni divennero incontenibili.

Gli piombò addosso, avvinghiandolo stretto… ed ancora più stretto.

- Sk’lee – riuscì a rantolare Mulder, soffocato dalla presa di Dana.

Ma presto rispose all’abbraccio.

Una fitta fastidiosa di dolore pulsava sulla sua tempia.

La scheggia di vetro l’aveva sfiorato appena… ma il sangue che scivolava dalla piccola ferita sembrava non avere mai fine.

Dio… aveva visto la morte in faccia… e non si erano piaciuti.

Cazzo… un pelo e se la sarebbe fatta addosso *veramente*.

Sotto le mani aperte sentì l’esile schiena di Dana tremare.

- Scully.. tremi – fu in grado di constatare… spostandosi appena per poter vedere il suo viso.

E Dana stava piangendo senza freno--- come una bambina.

E il pensiero che lo stesse facendo li, in mezzo a tutta quella gente, attaccata a lui come un polipo… completamente inconsapevole… così piccola in quel vestito ora sporco del suo sangue… e così dannatamente decadente nella sua disperazione… riempì gli occhi e il petto di Mulder di così tante emozioni che non poté fermarsi.

Se la trascinò al petto, ignorando qualsiasi dolore, appoggiò la bocca sul suo orecchio – ti amo, Scully… Dio, ti amo così tanto – sussurrò appena.

Per un secondo Scully smise di tremare.

Ma poi riprese, più forte.

- anch’io… anch’io… - cominciò a cantilenare.

E Mulder la cullò per un poco… come per rassicurarla del fatto che fosse vivo… che stesse bene… e che l’amava.

E nonostante la ferita, nonostante la paura, nonostante la morte così vicina da poterne distinguere l’odore, Fox non poté non pensare che quello fosse il più bel momento della sua vita.

 

To be continued….

(Per il gran finale… )

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