Capitolo XVI
SO CRUEL
St.Andrew
Hospital
L.A.
Scully vide Mulder agitarsi e tremare,finalmente dopo quasi due giorni
iniziava a dare segni di vita.
Dopo qualche istante gli occhi dell'uomo si spalancarono. Scully gli
afferrò la mano preoccupata.
Mulder si guardava intorno agitato e spaurito mentre Scully avvertiva
un'infermiera di rintracciare un dottore.
-Dove sono, dove sono i bambini?.- Mulder incalzò Scully.
Dana lo guardò con aria interrogativa. Le sue mani gli accarezzavano il
viso.
Era un sogno: sì ora ne sono sicuro era soltanto un sogno...-Dove sono
chi,Mulder?- chiese Scully continuando ad accarezzargli i capelli.
-Io, dove sono che posto è questo?-
ora Mulder ricordava, la cena con i Killers: era buona la pasta con il
tonno, il vino era leggero poi il film :"Point Break" e... l'inizio
della fine.
- Mulder sei in ospedale a L.A… Ti abbiamo portato qui circa quaranta ore.
Sei stato preso in ostaggio da Steve. Hai inalato i vapori dell'acido muriatico
e questo ti ha provocato un blocco alle vie respiratorie un principio di
asfissia, sei stato intubato per 28 ore poi grazie al cortisone hai riiniziato
a respirare da solo…-
Il dottore entrò all'improvviso velocemente si accertò delle condizioni di
Mulder fece due parole sorrise al paziente ed uscì dalla stanza.
-Come stai?- chiese con un filo di voce Fox a Dana.
-Bene..-
-Hai una faccia..- fece notare
-Senti chi parla sei giallo come un limone..-
-Io sono quasi soffocato...la tua scusa qual'è?-
-Io è da quaranta ore che veglio un quasi soffocato.. -
-Ah, noto con piacere che è tornato tra noi- disse Cecìlle entrando nella
stanza.
-Pensava di dover staccare un assegno in meno!?!-
-La sua collega l'ha già messa al corrente dell'ottimo risultato
dell'operazione,vedo..-
-No, non mi ha detto nulla,ma visto che siamo tutti vivi presumo che i
cattivi abbiano perso e i buoni abbiano trionfato! E' così vero?-
-Più o meno- disse Scully.
-I nostri cari Killer sono defunti il loro emissario pure e anche il capo
della missione è deceduto-
-Les?-
-Sì.-
Un lampo attraversò il cervello di Mulder. Ricordava il calore, il male
alla testa e quell'odore insopportabile la voce di Steve che lo perseguitava e
poi l'irruzione delle teste di cuoio nella fabbrica gli spari Les che si
lanciava sul Killer una colluttazione furibonda e i due cadere.
-Les è caduto con il Killer nella vasca d'acido?!!!- dichiarò Mulder
-Già!-rispose la donna mestamente
-Mi dispiace immensamente...- disse Fox
-Non finga di essere dispiaciuto per un tizio che da quando l'ha incontrata
non ha fatto altro che metterla in un guaio dietro l'altro..-lo biasimò Cecìlle
-Non mi dispiace per Les, ma per lei!-disse con sincerità Mulder
-Non importa… Quello che conta è che giustizia sia stata fatta… Spero che
si rimetta presto. Ora si riposi. Arrivederci - Cecìlle uscì e fece cenno a
Scully di seguirla.
-Ho parlato con il medico: domani mattina lo dimetteranno. Dopodomani
mattina vi voglio fuori dall'appartamento. Prenderete il volo per W.D.C. delle
ore 14.13 .- disse con autorità Cecìlle
- Perchè tutta questa fretta di mandarci via?-
- La stampa non sa ancora della morte del Senatore. La notizia verrà
comunicata tra due giorni. I giornalisti inizieranno a fore domande
a fare rumore... Se venisse fuori che due Agenti Speciali della capitale
bazzicano intorno ad L.A. in questi giorni e soprattutto se i due Agenti
avessero i vostri nomi ci sarebbe ancora più scalpore quindi ...-
-Ricevuto.Cosa dirà su di noi nel suo rapporto?-
-Che avete svolto egregiamente il vostro compito che siete pure sopravvissuti: il massimo quindi!-
-E riguardo a "Quella Volta"!-
-Non esiste "nessuna volta"!-
-Ma..-
-Quel polizitto non parlerà e sinceramente a me non frega niente di quello
che lei e il suo collega fate in privato. Il problema riguarda voi e soltanto
voi.-
-Naturalmente!-
-Ora la saluuto: ci sono un sacco di persone che vogliono delle spiegazioni
da me.-
-Le faccio ancora i complimenti per la sua promozione. Arrivederci!-
-Addio!-
-Ora non ti sembra giunto il momento di spiegarmi un pò di cose..-disse
Mulder alla collega appena rientrò nella stanza
-Tipo?- chiese Dana sovrappensiero
-Cosa cavolo è successo dopo che ci hanno drogato a cena..-
-Mi sono svegliata il mattino seguente con un gran mal di testa e Angie
seduta sul letto accanto a me..-
-Uhhhhh... nottatona?-
-Mulder!!!-
-Non si può mai scherzare..-
-Quando mi sono svegliata, lei mi ha illustrato il piano: io e lei saremmo
entrati nella stanza di Gates spacciandoci per due Agenti dell' F.B.I. E
avremmo freddato insieme il nostro Target-
-E tu hai accettato? Insomma le sarai scoppiata a ridere in faccia..-
-No... se non lo avessi fatto o qualcosa fosse andato storto o io eliminavo
Angie tu saresti morto! E mi sarebbe
stato recapitato un tuo pezzo ogni mese fino ad esaurimento scorte... E dallo
stile di Steve temo che ci avrei impiegato molto tempo a ricomporre la tua
salma..-
-Ma Gates... Gates non è morto vero?-
-No quando arrivammo all'albergo non
trovammo nessun ostacolo. Arrivati nella stanza del nostro target
trovammo Cecìlle ad aspettarci che senza pensarci due volte ha fatto saltare le
cervella alla nostra Killer. Dopo che ha combinato questo capolavoro di perizia
balistica le ho spiegato che forse era meglio se evitava visto che sinceramente
non volevo guadagnare le opere da alta macelleria di Sreve. Les mi disse che
non c'era problema e che saremmo andati subito a salvarti. Lo abbiamo
fatto come puoi notare. Les è morto con
Steve nel pozzo di acido dove tu penzolavi a testa in giù e il Senatore, il
presunto mandante dell'omicidio è stato freddato da uno dei ragazzi di Les
perché visto in possesso di una arma da fuoco- per la cronaca non ancora
trovata...The end!-
-Non mi sono perso niente insomma..-fece notare Mulder
-Mulder..-
-Sì?-
Scully lo guardò con profonda disapprovazione:-Mi fa piacere che la cosa ti
diverta..-esclamò seccata la donna.
-Beh il fatto di essere fatto a brandelli da un pazzo omicida è poetico..-
-E il fatto che io riceva parti di te per il resto della mia vita? - chiese
Scully
-Cosa vuoi che ti dica Scully, non riuscirai mai a liberarti di me… E’
destino!-disse Mulder sorridendo, ma Scully non se la sentiva di scherzare e si
alzò dal capezzale del collega e si avviò alla porta-Ora è meglio che io
vada..-.Mulder si rese conto dalla reazione di Dana di aver esagerato un po’ -
No dai scusa io..-
-Tu devi riposare, io devo andare a preparare i bagagli, domani ti
dimettono e dopodomani doppiamo partire. Ci vediamo domani mattina..-lo liquidò
Scully
-Stò solo fino a domani?-chiese con aria da cucciolo Mulder.
-Riposa..-lo esortò Scully
Residence
E’ un nostro problema, ha ragione Cecìlle... un nostro problema... Pensava Scully preparando le
valige. Era arrabbiata furiosa esasperata... lui non capiva... Era un loro problema.
La verità è una e una sola: non potrà mai funzionare è come tra acqua e fuoco;
il sole e la luna.
Io soffro, lui scherza; io cerco di essere razionale lui incasina le
cose... ma io lo amo e lui mi ama. Dio quanto lo amo! Questo potrebbe essere un
buon motivo, un ottimo motivo per provare a costruire qualcosa insieme.
In questa storia ho visto troppe persone perdersi. I nostri due cari
Killers erano assassini spietati e senza un briciolo di coscienza, ma avevano
il coraggio di amarsi al di la’ di tutto.
Non riusciremo mai a conciliare tutto questo.
Insieme nella vita, ma non potremo più lavorare insieme, negli X-files,
almeno non come lavoriamo ora. Anche se mi è impossibile pensare di poterlo
lasciare andare a zonzo solo soletto… Lo conosco si metterebbe nei guai e io ne
morirei. Per ogni suo minuto di ritardo mi aspetterei una telefonata che mi
dice che me lo hanno portato via.
Un nostro problema che non abbiamo mai voluto risolvere e che ora non
possiamo più accantonare. Non possiamo tornare a W.D.C. e fare finta di
niente....Fingere di non aver dormito insieme, nudi, avvinghiati, di non
esserci baciati, amati..
Mi fa paura ... credo che faccia paura anche a lui. Non posso permettermi
di perdere il controllo se il mio lato irrazionale prendesse il sopravvento
basterebbe un nulla per far crollare tutti questi sette anni di duro lavoro. Se
perdessimo gli X-Files non mi perdonerebbe mai... se gli chiedessi di
rinunciare mi odierebbe... se dovessi lasciare l’F.B.I. fallirei.
St
Andrew Hospital
L.A.
Un momento sei a cena con due simpatici Killers il momento dopo hai una
famiglia due figli, un gatto psicopatico, un criceto e poi... ti risvegli.
E’ il mio destino, lottare per poi non avere niente in mano. Lottare e lottare e poi basta una
piccola distrazione un piccolo errore e si perde tutto... E’ il tuo destino....Me lo diceva mio padre quando ero
piccolo, quando Samantha era andata via - Con il passare degli anni mi
chiedevo: se mio padre avesse saputo che quello sarebbe stato il suo destino…
se lui avesse saputo di tutto il dolore che avrebbe provato e che ci avrebbe
afflitto ci avrebbe messo al mondo lo stesso, mi avrebbe donato questa vita
sciagurata delineata da un’unica missione rimediare ai suoi errori? Ma
soprattutto io mi sono sempre chiesto se avrei avuto l’egoistico coraggio di
essere come mio pade o sarei stato in grado di sopravvivere e soprattutto di
lasciare vivere il mondo intorno a me.
Ho trascinato qui Scully ho fatto l’amore con lei... L’ho obbligata a darmi
il suo cuore, il suo amore ed ora ho paura: paura di andare avanti lei a W.D.C.
si aspetterà qualcosa di grande, qualcosa di meraviglioso, si aspetterà un
nuovo Mulder dolce e innamorato, ma il mio destino?
Non voglio tombe su cui portare ancora fiori, non voglio dare l’eridità
della famiglia Mulder ad altre sventurate creature, non voglio infliggere
sofferenze, le mie bastano e avanzano.
Non capirà, ma almeno sarà salva. .
IL mattino dopo Mulder era pronto nella sua cameretta con un paio di
bermuda color beige chiaro e una camicia blu. Era carino anche se ancora un po’
giallastro Scully arrivò in orario gli prese la valigia e lo condusse alla
macchina. Dana era stranamente silenziosa: la cosa non dispiaceva a Mulder che
sinceramente dopo le ultime riflessioni
non sapeva cosa fare e cosa dire.
La casa era in ordine, Scully doveva aver lavorato duramente all’ingresso
spiccavano le loro valigie già pronte. Sul tavolo un mucchietto di pratiche che
aspettavano la loro firma.
-IO ho preparato tutto, ho messo le firme dove dovevo metterle ora tocca a
te.-
-Faccio una doccia e poi mi metto al lavoro.....-disse Mulder togliendosi
la camicia e rimanendo a dorso nudo. Non si accorse di quanto imbarazzo fece
nascere in Scully quel gesto.
-Io vado a fare due passi sulla spiaggia... se hai bisogno fammi un
fischio… - disse Scully raccogliendo le chiavi in fretta e furia ed avviandosi
verso la porta. Prima che Mulder potesse accennare una minima risposta lei era
fuori.
Non ci passa più, pensò Mulder.... da una parte quella situazione di
tensione, di stallo dei sentimenti lo rincuorava, senza scambiarsi una parola
sembravano essere tornati i Mulder & Scully dei vecchi tempi: tutto lavoro
e sentimenti repressi.
Presto sarebbe tornato alla sua triste vita da single, ai suoi amati film
porno ai sui alieni e questa avventura sarebbe stato solo quella gita in
paradiso che tutti gli uomini giusti fanno prima o poi...
Il getto di acqua gelida scendeva su Mulder portandosi via quell’odore di
disinfettante secco e fastidioso che lasciano le lunghe permanenze in
ospedale e con esso anche quel profumo
di intimità che gli avevano lasciato le labbra e le mani di Scully.
Inesorabilmente tutto finiva nello scarico.
Fresco e grondante d’acqua si stese sul divano scartabellando le pratiche.
Presto si addormentò.
Scully ritornò a casa da lì a poco. Aveva pensato, pensato a lungo su cosa
dire, cosa fare.
Ora era pronta. Entrò, posò le chiavi, stava per aprire bocca quando vide
Mulder addormentato sul divano: in quell’attimo ebbe la consapevolezza che lui
aveva capito tutto. Non c’era bisogno di sprecare parole, non ce ne era mai
stato il bisogno. Questa consapevolezza le bruciò la gola e per un attimo il
suo cuore rallentò quasi come se volesse fermarsi e fermare con se il tempo,
per darle la possibilità di ricostruire gli avvenimenti degli ultimi giorni, per rivivere le
emozioni ed immagazzinarle nel suo cuore per non farle scappare più.
Il mattino arrivò in fretta.
Scully si alzò stancamente dal letto: appoggiato sul comodino c’era una
tazza di caffè caldo e delle fette
biscottate e un foglio con scritto “ sono in spiaggia”. Si vestì in fretta non
considerò neppure la colazione e scese in spiaggia.Seduto sulla riva del mare
c’era Mulder con i capelli corti e scompigliati la barba di due giorni che
guardava l’orizzonte.
-Ciao... Ti sei svegliato presto...- disse Dana sedendosi di fianco al
collega.
-Già...Tu hai fatto colazione?-chiese lui guardando il mare.
-No, comunque ti ringrazio per il pensiero. Cosa fai qui… tra poco…-
-Partiamo, lo so… - concluse Mulder girandosi per guardarla.
-Scusa…- disse mestamente Scully.
-Per cosa? E’ il tuo lavoro...-
-Romperti le palle?..-
-No farmi scendere con i piedi per terra.-
-Anche se è detto in modo più carino il concetto e lo stesso…-fece notare
Scully.
-Ed è terribilmente importante... Tu sei terribilmente importante per me. -
dichiarò Mulder prendedole la mano.
No, ti prego Mulder non puoi farmi una cosa del genere.
Noi dobbiamo riprendere il controllo e se tu fai così io non riesco.Pensava
Dana, dopo qualche secondo di imbarazzo finalmente riuscì a parlare:-Lo so… -
rispose Scully sfuggendo allo sguardo del collega.
-Mi fa piacere e quindi sarà tutto più facile...-disse Mulder abbassando lo
sguardo.
-Cosa? - chiese con un filo di voce Dana.
-Dobbiamo tornare a Washington D.C... dobbiamo tornare al lavoro...
Dobbiamo tornare alle nostre vite... - Mulder lo aveva detto. Scully tirò un
sospiro di sollievo per un istante pensò che tutti i suoi propositi da brava
bimba giudiziosa sarebbero svaniti in quella spiaggia tra le braccia del suo
collega, ma Mulder sembrava aver ripreso le briglie dei suoi ormoni e per la
prima volta da quando erano lì dava l’impressione di non pensare con le parti
basse.
-Già..- sospirò con tranquilla rassegnazione Dana... tutto si stava
mettendo a posto.
-Possiamo?-chiese Mulder guardando
la collega.
Scully, aspetto che tu mi dica qualcosa insultami picchiami o approva non
importa ormai io ho deciso e... ma non guardarmi così, perché mi fai desiderare
di amarti qui su questa spiaggia alla luce del sole per sempre.
-Cosa?- ripeté Dana... la sua mente capiva pienamente quello che Mulder stava
dicendo ma il suo cuore... il suo cuore si perdeva negli occhi del collega che
erano così tristi e dolci, erano innamorati.
Non poteva sopportarlo, cosa stava succedendo, si stavano mentendo, stavano
fingendo…
Non poteva resistere; si alzò di scatto e Mulder rimase per un attimo
sorpreso poi lentamente anche lui si alzò per continuare la loro discussione.
-Essere quello che eravamo... Scully - dichiarò Mulder.
-Dobbiamo!- quasi gridò Dana, ma la sua voce era così poco credibile...
Mulder si accorse che la loro discussione non sembrava convincere né l’uno né
l’altro... doveva sapere cosa pensava lei in realtà doveva, anche se non
avrebbe cambiato poi più di tanto la situazione... era una questione di
sopravvivenza.
-Lo vuoi veramente?- chiese Fox con un filo di voce.
-C’è un’altra soluzione?-ribatté Scully
-Non credo.... Io penso che questo sia l’unico modo per..-
- Non soffrire? O soffrire il meno possibile? -ribatté Dana voltandogli le
spalle ed avviandosi verso l’appartamento.
Mulder le corse dietro gridando:-Ma che ti prende? Pensavo che fossi
d’accordo. Io..-
Scully si fermò di colpo davanti a Mulder, i suoi occhi erano blu scuro
come il fondale del mare, non una lacrima li attraversava, il suo viso era
pervaso dalla tensione. Mulder deglutì un paio di volte tentando di prepararsi
nel modo migliore possibile alla reazione della collega.
-Hai completamente ragione. Ora per favore prendiamo il Taxi e andiamo all’aeroporto...- disse Scully con
tutto il coraggio che aveva in corpo.
Mulder chiuse gli occhi per un istante e portò la sua mano sulla spalla di
Dana accarezzandola e sussurrandole:-Sì andiamo a casa!-
Il Taxi aspettava già da un po’ fuori dal residence due Agenti speciali
dell’F.B.I. caricarono velocemente le valige e salirono sulla vettura che partì
immediatamente. Silenziosamente il taxi li portava all’aeroporto e una voce
cantava parole che erano come massi.
-
We crossed the line
Who pushed who over?
It doesn't matter to you
It matters to me
We're cut adrift...
But still floating
I'm only hanging on...
To watch you go down... My love
I disappeared in you
You disappeared from me
I gave you everything you ever wanted
It wasn't what you wanted
The men who love you, you hate the most
They pass through you like a ghost
They look for you but your spirit is in the air
Baby... You're nowhere
You say in love there are no rules
Sweetheart... You're so cruel
Desparation is a tender trap
It gets you every time
You put your lips to her lips...
To stop the lie
Her skin is pale like God's only dove
Screams like an angel for your love
Then she makes you watch her from above
And you need her like a drug
You say in love there are no rules
Sweetheart... You're so cruel
She wears my love...
Like a see-through dress
Her lips say one thing
Her movements something else
Oh love... Like a screaming flower
Love... Dying every hour
And you don't know if it's fear or desire
Danger the drug that takes you higher
Head of heaven... Fingers in the mire
Her heart is racing... You can't keep up
The night is bleeding like a cut
Between the horses of love and lust...
We are trampled underfoot
You say in love there are no rules
Sweetheart... You're so cruel
To stay with you I'd be a fool
Sweetheart... You're so cruel
TRADUZIONE
COSI' CRUDELE
Abbiamo attraversato il limite
Chi ha spinto oltre l'altro?
Non importa a te
Importa a me
Siamo alla deriva...
Ma galleggiamo ancora.
Sto resistendo soltanto...
Per vederti andar giù... Amore mio
Sono scomparso in te
Tu sei scomparsa da me
Ti ho dato tutto ciò che hai mai voluto
Non era quello che volevi
Gli uomini che ti amano, tu li odi di più
Ti passano attraverso come a un fantasma
Ti cercano, ma il tuo spirito è nell'aria
Piccola... Non sei da nessuna parte
Dici che in amore non ci sono regole
Dolcezza... Sei così crudele
La disperazione è una tenera trappola
Ti cattura ogni volta che
Tu metti le tue labbra sulle sue labbra...
Per fermare la bugia
La sua pelle è pallida come l'unica colomba di Dio
Urla come un angelo per il tuo amore
Poi ti dice di guardarla dall'alto
E hai bisogno di lei come di una droga
Dici che in amore non ci sono regole
Dolcezza... Sei così crudele
Indossa il mio amore...
Come un abito trasparente
Le sue labbra dicono una cosa
I suoi movimenti qualcos'altro
Oh amore... Come un fiore che urla
Amore... Che muore ogni ora
E non sai se è paura o desiderio
Pericolosa la droga che ti fa sballare
Testa in paradiso... Dita nel fango
Il suo cuore sta gareggiando... Non puoi stargli dietro
La notte sanguina come una ferita
Tra i cavalli di amore e lussuria...
Noi siamo calpestati
Dici che in amore non ci sono regole
Dolcezza... Sei così crudele
Sarei un pazzo a restare con te
Dolcezza... Sei così crudele
To be continued…