II

Andarsene

 

Mulder odiava dover tutte le volte andarsene.

Per poche ore di felicità ce ne erano almeno il triplo di sofferenza. Tutto questo solo per proteggere da lontano Scully e il piccolo William, che in quel momento sedeva sulle sue ginocchia intento a fissarlo con acuta curiosità. Aveva sì 6 anni, ma ragionava come un ragazzino di 9.

Scully era in cucina, immersa in mille fogli, test e file sul caso che stava seguendo con Monica e Doggett.

Già, Doggett…

Strano come quella sera sentiva la sua presenza quasi anomala.

Paranoico, si disse, è solo Doggett, è dei nostri, in un certo qual modo protegge Dana e tuo figlio. Rilassati.

Il leggero picchiettare di William sulla sua spalla lo fece distogliere dai suoi pensieri.

- Perché te ne devi sempre andare?

- Questo lo sai, William.

È vero, William sapeva già il perché suo padre scompariva per la maggior parte dei mesi, e questo, non perché qualcuno gliel’avesse mai detto. Lo sapeva perché lo leggeva negli occhi dei suoi genitori.

Non in senso figurativo.

Sapeva proprio leggere dentro.

- Perché allora cercano proprio noi, papà?

Mulder sentì i peli del collo rizzarsi.

Doggett era appena entrato nella stanza.

Fox prese il bambino fra le braccia per posizionarselo sul grembo. Sapeva che doveva dargli almeno una spiegazione. O una mezza spiegazione.

- Sei un bambino speciale, piccolo.

- Sì, lo so- rispose secco William, sorridendo – Sono il cucciolotto di mamma e papà!

Mulder sorrise, abbracciandolo.

Ancora quella sensazione.

Ancora gli occhi di Doggett che gli perforavano la schiena.

- Non solo per questo – proseguì – Per quello che sei, per ciò che sai fare. Sei un bambino particolare. E io, la mamma, lo zio Walter, Monica, tutti qui ti vogliono proteggere.

Il bambino fece un gesto d’intesa, corrucciando la fronte quando chiese:

- E perciò tu te ne devi andare sempre?

Mulder dovette purtroppo annuire.

- Colpa mia?- piagnucolò il bimbo.

- Ma certo che no! – lo rassicurò Mulder, facendolo mettere in piedi sul divano, in modo da averlo faccia a faccia. – Tu sei la mia gioia più grande William, mai devi dubitare di questo.

Il bimbo lo abbracciò di nuovo, seppellendo il viso nella sua spalla.

Ancora quella sensazione.

Ancora.