TITLE:  The Cause of the Effect

                  (La causa dell'effetto)

AUTHOR:  Lara Means

WEBSITE:  www.angelfire.com/tv/darknesslight

CLASSIFICATION:  VRA

RATING:  NC-17 (angsty erotica)

SPOILERS:  Emily, Closure.

 

SUMMARY:  Se la colpa e il dolore hanno asciugato la tua anima, cosa ti rimane? 

                 E chi raccoglierà i pezzi?

 

FEEDBACK:  darknesslight@aol.com

 

DISCLAIMER:  bla... bla... bla...

 

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THE CAUSE OF THE EFFECT

 

Scritta da Lara Means

Tradotta da Annax

 

 

Siedi da solo in un bar e tutto quello che vuoi è bere fino a stordirti. 

 

Ma lei non te lo lascerà fare. 

 

Cammina proprio alla tua destra e si siede accanto e te. 

Non dice nulla per il momento, finché il barman arriva e ti chiede se ne prendi un altro,

e lo chiede anche a lei. 

 

Ordina qualcosa che tu non avresti mai pensato che ordinasse -- Jack e acqua. 

Divertente, tu l'hai sempre considerata più come una bevitrice di vino, birra forse, ma i super alcolici non ti erano mai passati per la mente. 

Tu, naturalmente, bevi solo scotch.  Scotch liscio. 

Niente ghiaccio, niente acqua, niente per attenuare il bruciore dell'alcol mentre scivola lungo la tua gola.

 

Siedi accanto a lei per quelle che sembrano ore. 

 

Non puoi ricordare se hai consumato più di uno o due drinks da quando si è seduta,

ma non puoi fidarti ciecamente della tua memoria in questi giorni. 

 

Poi la piccola banda torna dalla pausa e ricomincia ad infliggerti con il tono monotono di quella melodia piangi-sulla-tua-birra.

Meraviglioso. Proprio quello di cui avevi bisogno. 

Country e Western angustia.

 

"Balla con me," lei dice.

Tu non dici niente, speri solo che se ne vada, ma lei non accenna a farlo. 

Prende la tua mano invece per strascinarti fuori dallo sgabello del bar, tirandoti verso

la pista da ballo grande quanto un francobollo. 

Appoggia le tue mani sulla sua vita, avvolge le sue dietro al tuo collo, e ti spinge vicino. 

E' quasi come se vi stesse abbracciando. 

Appropriato, questa notte.

 

Ondeggiate insieme, mantenendo il ritmo della musica a mala pena, solo muovendovi uno accanto all'altra. 

 

Senti che stai diventando duro -- quasi una reazione involontaria con lei ormai, la desideri così tanto. 

Tu hai *bisogno* di lei.

 

Poi la banda comincia a suonare quella canzone "Come faccio a vivere," e pensi a quanto

la voce della contante assomigli a quella di Trisha Yearwood. 

E tu le canti sopra nella tua testa. 

 

Come faccio a vivere senza te? 

Come faccio a respirare senza di te? 

Se mai te ne andrai, come potrò mai, mai sopravvivere...?

 

E la tua anima si spezza, dentro.

 

Non puoi crollare fuori, naturalmente.  Non ora. 

Tu devi essere forte.

 

Soprattutto adesso.

 

Ma non sei certo di sapere il perché. 

Perché questo dolore ti ha assediato l'anima, perché sembra che non riuscirai mai più

ad essere completo.

 

Quello che ora sai e che lei ha la facoltà di *Farti stare meglio*. 

Così la trascini più vicina, così vicina che non può non sentire la tua eccitazione

attraverso i tuoi stretti jeans, e fai in modo che lei sappia qual'è il tuo disperato bisogno. 

 

Pressi caldi, umidi baci sulla sua gola. 

Sussurri il suo nome, la tua voce è logora, e lei ansima piano. 

E, oh Dio, è come se lei stesse spingendo contro la tua erezione.

 

Adesso le stai divorando, assaporando la sua bocca, la sua lingua,

lei... *lei*. 

E lei è più che una tua pari in questo. 

Le sue mani sono nei tuoi capelli, modellandoti su di lei, rendendo questo bacio 

oltremodo profondo. 

Le tue mani sono sul suo sedere, incoraggiando quel piccolo movimento di spinta,

accarezzando una parte di lei che non avresti mai pensato saresti stato ammesso a toccare.

 

Tutto quello che vuoi in questo momento è lei.

 

Fotterla.

 

Fotterla fino a che nessuno di voi possa riuscire a vedere.

 

Ma ancora, sei sorpreso quando lei prende il comando.

 

"Andiamocene di qui," sussurra, tirando il colletto della tua giacca di pelle. 

Non sei certo di poter camminare, ma la segui comunque.

 

La sua camera è più vicina, così è li che andate.

 

Una volta nella stanza, tu la predi contro la parete, la porta, l'armadio. 

Lei spinge la tua giacca di pelle finché cade sul pavimento, e tu fai la stessa cosa con la sua. 

Le sue piccole e avide mani si infilano sotto la tua maglietta ed entrambi ansimate quando la sua pelle tocca la tua. 

 

Stacchi le tua labbra dalle sue solo il tempo necessario a tirare con violenza il maglione sopra la sua testa e la maglietta sopra la tua. 

 

Sono le tue mani ad essere avide adesso, massaggiando e stringendo le sue tette attraverso il reggiseno di pallida seta.

Annaspi con il gancio fino a quando lei se lo slaccia, rivelandoti il suo corpo.

 

Divori le sue tette come hai divorato la sua bocca, leccandole e succhiandole come un bambino affamato.

Lei arcua la sua schiena accogliendo il tuo attacco, affamato di contatto con un altra persona, un altro essere umano. 

 

Adesso non è tempo per tenere parole e gentili azioni. 

Entrambi avete bisogno di sapere che siete ancora vivi,

e il solo modo per saperlo ora è di fottervi fino a rimanere privi di sensi.

 

Raggiunge i tuoi  jeans e tira giù la zip, quasi troppo velocemente,

poi infila le mani dentro per appigliarsi al tuo sesso. 

Ti stringe e ti accarezza e ti strofina ed è da così tanto che...,

così fottutamente tanto che qualsiasi mano che non sia la tua ti ha toccato

lì...

 

Oh dio oh dio oh dio...  Troppo bello, questo è troppo bello...

 

Certo è che se lei non si ferma tu esploderai, spingi via le sue mani. 

E poi restituisci quello che hai avuto -- le tue mani nei suoi jeans,

nelle sue mutande, in *lei*. 

Lei ansima quasi costantemente adesso, e incomincia a tremare, a vibrare mentre

tu lavori sul suo clitoride e la fotti con le dita.

 

Nessuno dei due può sopportare per un altro minuto -- entrambi spargete il resto dei vostri abiti e cadete sul letto insieme. 

 

Le sue gambe sono aperte sotto di te, e tu spingi dentro di lei.

 

E' così fottutamente bagnata-- bagnata per *te*, registra il tuo cervello debolmente. 

 

Lei *ti* vuole. E sei dentro di lei. Dentro di *lei*. 

 

Dove hai sempre desiderato essere. Dove hai sempre avuto bisogno di essere.

 

E, oh dio, è così bello.

 

Lei avvolge le sua gambe attorno a te, sollevando i suoi fianchi, incoraggiandoti a muoverti. 

Lo fai.  Ti tiri quasi tutto fuori, poi ritorni dentro lei.  Poi lo fai ancora. E ancora. E ancora. 

Sei così profondo, sei certo che perderai te stesso in lei. 

 

Non che sia un cosa completamente sbagliata.

 

Vuoi che questo sia bello per lei. 

Non solo qualche sorta di atto disperato di desiderio o bisogno, ma *buono*. 

 

Dal modo in cui sta ansimando e sussurrando il tuo nome, le sta piacendo, ma vuoi che a lei  piaccia *veramente*. 

 

E' in ballo la tua virilità qui.

 

Fai scivolare una mano tra i vostri corpi per trovare ancora il suo clitoride. 

Sai di averlo trovato dal suo brusco sobbalzo e dal morso delle sue unghie dentro le tue spalle. 

Lo strofini abbastanza forte, e lasci che il tuo osso pubico pressi le tue dita su di lei ad ogni spinta. 

 

Lei sta amando tutto questo, puoi dirlo forte -- lotta per tenere gli occhi aperti, per trattenere i suoi occhi dal rotolarle nella testa.

 

Poi, improvvisamente, lei sta venendo. 

Il suo corpo trema, le sue pareti fremano e si irrigidiscono attorno al tuo sesso. 

Christo, la senti. 

E' quasi come se non avessi mai fatto sesso prima nella tua vita, è così incredibile.

 

E' così fottutamente bello, così dannatamente giusto.

 

Adesso ti senti libero di essere egoista, di forzare fino a raggiungere il tuo sollievo. 

Spingi dentro lei, sbatti dentro lei anche se sta tremando tra le tue braccia. 

Solitamente sei un amante sensibile, non solo assicurandoti che la tua partner venga

ma che abbia anche la possibilità di riprendersi prima che tu ti metta a lavoro per raggiungerla. 

 

Ma stanotte tu non sei quell'uomo. 

Stanotte, in questo momento, sei un puntale sconsiderato.  

Adesso che lei ha avuto la sua chance, è il tuo turno. 

Tu vuoi venire. 

Hai bisogno di venire.

 

Ma non puoi.

 

Dio del cielo, non puoi.

 

Sei ancora duro. Stai ancora spingendo dentro di lei con tutto te stesso. 

Stai perfino aumentando la velocità per quanto ti è ancora possibile. 

Ma non ti è d'aiuto.

 

Cazzo.  Non ti è mai successo prima.  Okay, si, una volta ogni tanto, quando sei solo,

quando sei distratto -- ma di certo non quando sei veramente *con* qualcuno. 

E non ti saresti *mai* aspettato che sarebbe successo mentre sei con lei.

 

Le tue spinte diventano erratiche, alla fine ti fermi soltanto e collassi su di lei. 

Non puoi fermare il singhiozzo che ti sfugge, o il sussurro"Mi dispiace" che lo segue.

 

Lei ti stringe forte, fa scorrere le sue mani lungo la tua schiena, calmandoti.

 

Le sue dita sono nei tuoi capelli e mormora parole di conforto al tuo orecchio.

 

Tu pensi che ti sta per venire la nausea.

 

Esci da lei e incespichi fino al bagno, cadendo sul pavimento di fronte alla toilet. 

Aride conate di vomito distruggono il tuo corpo mentre le lacrime scorrono. 

Lei non ti segue.  Pensavi che l'avrebbe fatto, ma ora sei felice che non l'abbia fatto.

 

Stai sul pavimento fino a che sia le tue lacrime che la tua erezione si placano. 

Poi ti alzi sui tuoi piedi e ti spargi acqua fredda sulla faccia. 

Raccogli uno sguardo di quella tua faccia allo specchio-- stanchi, occhi posseduti ti osservano, e ti domandi quando sei diventato così fottutamente vecchio.

 

Quando finalmente torni nella stanza, lei è seduta sul letto, le lenzuola strette attorno al petto. 

Non ti guarda mentre spegni le luci del bagno. 

Non ti guarda mentre raccogli i tuoi vestiti. 

Non ti guarda mentre cammini verso la porta comunicante, verso la tua stanza. 

Ma parla.

 

"Non," dice, e le tue mani si ghiacciano intorno alla maniglia.  "Stai con me questa notte.  Per favore." 

Lentamente ti volti verso di lei -- lei si volta verso di te altrettanto lentamente, e finalmente i vostri occhi si incontrano. 

"Ho bisogno...Ho bisogno di sapere che sei al sicuro."

 

Trattiene il tuo sguardo per un lungo, lungo momento prima che tu decida di muoverti. 

Quando lo fai, è per lasciar cadere i tuoi vestiti e scivolare sul letto accanto a lei.

 

Sei sdraiato su un fianco, le volti le spalle.

Dopo un momento lei si muove per stendersi vicino a te. 

Una mano si alza piano e tenta di accarezzare la tua schiena.

Quando non ti tiri indietro e non te ne vai lei viene più vicina, strofinandosi dietro di te, il suo seno sfrega contro la tua schiena e le sue braccia ti circondano, ti stringono forte a lei. 

Le lacrime tornano senza avvertire, e lei pressa la sua guancia sulla tua spalla.

 

"Non è colpa tua," sussurra. 

Tu scuoti la testa bruscamente e lei ti stringe ancora più forte. 

"Quello che è successo, non è stato a causa tua." 

Scuoti la testa ancora, portando le sue mani sopra le tue labbra. 

"Perché adesso?  E' da mesi.. ormai.  Questo caso ha scatenato qualcosa...?"

 

"Non lo so," rispondi debolmente, sai che è una bugia.  

Lei ha così ragione -- sono passati mesi dal suicidio di tua madre, da quando hai scoperto la verità su tua sorella. 

 

Avresti dovuto superarlo. 

 

Non hai più pianto da quella notte, la notte in cui lei ti strinse forte, dopo aver tagliato il corpo di tua madre perché glielo avevi chiesto.

 

Fino ad ora. Fino a stanotte. Fino a questo fottuto caso.

 

Donne morte. Ragazze uccise.  Torturate.

 

Non ha avuto effetto su di lei? 

Ha perso una sorella, una figlia. 

Avrebbe dovuto avere effetto anche su di lei.

 

Forse lo ha avuto. 

Forse è il motivo per cui lei è con te adesso. 

La stessa ragione per cui tu sei con lei. 

Per riempire quello spazio vuoto nella tua anima.

 

Sembra semplice per lei ora. 

Il suo dolore viene rimosso più rapidamente che il tuo --questo ti rende geloso. 

Vuoi che anche il tuo dolore se ne vada, o che diminuisca almeno. 

Non è giusto che faccia così dannatamente male, che la tua pena sia così recente, fresca.

 

Balle.  Sai che cazzata è questa. 

Tu indossi il tuo dolore come una vecchia cravatta. 

Ti senti svestito, nudo senza. 

Il dolore, la colpa -- sono tutto ciò che conosci. 

La fonte della pena è nuova, ma è solo una aggiunta al complesso.

 

Senti che lei sta pressando una bacio dietro al tuo collo, e tu rabbrividisci al suo tocco. 

"E' giusto stare bene, lo sai." La sua voce, il suo respiro sul tuo orecchio manda scosse lungo tua colonna vertebrale. 

Lei ti volta sulla schiena e ti rimane accanto. 

Tu cerchi di non guardarla, e lei te lo permette per ora.

 

"Ricordi quando Emily è morta?" Annuisci piano.  "Mi sono negata ogni cosa. Tutto tranne la rabbia, mi sono nutrita di rabbia. Ma qualsiasi altra cosa..."  Accarezza il tuo viso, inclina il tuo mento così che tu non possa più evitare i suoi occhi. 

"... anche il conforto di cui avevo così tanto bisogno... conforto da te... non potevo permetterlo. Non potevo lasciare che provassi qualcosa.  Ed è per questo che ti ho mandato via, quando stava morendo."  La sua voce si sta spezzando ora -- rendendoti certo che le sta costando.

 

Tu porti una mano sul suo viso, spargendo via la lacrima che lei probabilmente non sa di aver versato.

 

"Volevo stringerti."

 

Annuisce, inclinandosi nel tuo palmo.  "Lo so. E io volevo che tu mi stringessi. Ma non potevo permettertelo. Non potevo lasciare che mi sentissi nel modo in cui sapevo che mi sarei sentita… stretta tra le tue braccia."

 

Osserva mentre le sue dita tracciano la tua bocca, mentre le tue labbra pulsano istintivamente al suo tocco. 

"Non voglio che ti succeda lo stesso.  Hai sopportato così tanto dolore per così tanto tempo..."

 

Si piega e ti bacia delicatamente. 

La sua lingua accarezza gentilmente le tue labbra, e tu apri la tua bocca per lei. 

Seppellisci le tue mani nei suoi capelli, chinandole la testa, trattenendola a te. 

Non avevi intenzione di risponderle in questo modo, ma hai così maledettamente bisogno di lei...

 

"Scully..."  viene fuori come una sospiro.

 

"E' giusto stare bene, Mulder. Lascia che ti faccia stare bene."

 

Ansimi mentre le sue labbra viaggiano sul tuo viso, il tuo orecchio, la tua gola. 

 

La sue dita danzano sulle tue clavicole e giù lungo il tuo petto. 

La tua schiena si arcua appena mentre le sue unghie tracciano piccoli cerchi attorno ai tuoi capezzoli.

 

I tuoi occhi si chiudono mentre il piacere ti colpisce come un onda-- cerchi di combatterlo, cerchi di trattenere la tua pena, la tua colpa, il tuo dolore. 

Ma lei non te lo lascerà fare stanotte.

 

E' sulle sue ginocchia adesso, al tuo fianco, sottomettendosi a te. 

Le sue mani lavorano magicamente sulle tue spalle e petto, il suo tocco è sia rilassante che eccitante nello stesso momento. 

Le sue labbra ritornano a giocare, la sua lingua frusta lievemente, i suoi denti mordono, le sue labbra accarezzano. 

Mentre continua lungo il tuo corpo, dal petto fino allo stomaco, all'addome, ti sussurra ancora ed ancora, quasi come un mantra adesso...  "Lasciati andare..."

 

La sua lingua è calda mentre si immerge nel mio ombelico,

e i suoi capelli strofinano piano sulla tua rinata erezione.

 

Lei stuzzica la pelle sensibile nella piega delle tue cosce, ma provoca lo stesso effetto

che avrebbe provocato se stesse stoccando il tuo sesso. 

Divarica le tue gambe e si inginocchia tra di loro, le sue mani massaggiano i tuoi muscoli tremanti.

 

Si piega per baciare dietro le tue ginocchia, l'interno delle tue cosce,

le sue forti dita giocano sulla tua pelle calda. 

Puoi sentire il suo respiro sopra i tuoi testicoli, è così vicina. 

Poi una piccola mano ti tocca lì, e tu senti il brivido percorrenti tutto il corpo.

 

Il tuo respiro è lento e profondo adesso che lei ti sta strofinando. 

 

I suoi movimenti sono leggeri, teneri e lenti, completamente in disaccordo con quello che sta provocando. 

Stai diventando incredibilmente duro -- e da quello che è accaduto prima, quello che hai sentito prima, dovresti essere totalmente paralizzato dal solo fatto che lei ti stia toccando.

 

Ma non lo sei. 

Ti sei arreso a lei, permettendole di *farti stare meglio*. 

Di farti stare bene.

 

Lei finalmente avvolge le sue labbra attorno alla tua erezione e tu lasci uscire un respiro spezzato, stendendo una mano tremante per toccare i suoi capelli. 

La sua lingua ruota attorno a te mentre le sue mani continuano il loro gentile, movimento d'amore. 

 

Poi una mano si sposta per avvolgere i tuoi testicoli, ruotandoli e accarezzandoli. 

 

Poi una dito si muove per massaggiare il tuo perineo,il suo tocco è incredibilmente erotico. 

 

E proprio mentre stai pensando che non puoi tenere un minuto di più i tuoi fianchi immobili... si ferma.

 

Si ferma completamente, anche se le sua mani sono ancora avvolte intorno a te.

 

La senti che si muove sopra il letto, ma tieni gli occhi chiusi -- fino a che non ti guida nella sua apertura.

 

I vostri occhi si trovano e si trattengono mentre lei si abbassa dentro di te,

accogliendoti nel suo corpo. 

 

Espira, trema, e ti regala un luminoso, abbagliante sorriso. 

 

Questa donna... non puoi credere che questa donna sia con te. 

 

Che lei vuole essere con te. 

E le lacrime ricominciando a scorrere.

 

Lei si inclina e ti bacia, la sua bocca aperta ed invitante. 

Poi bacia via le tue lacrime, sussurrando, "Lasciati andare, Mulder. 

Permettiti di sentire."

 

Alzandosi ancora, incomincia a muoversi. 

Tu lasci che sia lei a prendere il controllo questa volta, sapendo che si prenderà cure di te, che sei al sicuro. 

 

E' giusto stare bene. 

 

Presto lei incomincia a toccarsi, accarezzando il suo seno e stuzzicandosi il clitoride. 

Anche tu ti muovi adesso, spingendo contro di lei. 

Insieme trovate il ritmo, gradualmente incrementando l'andamento mentre la tua eccitazione aumenta. 

La sua bocca si apre e le sue palpebre sbattono quando approccia il suo orgasmo.

 

Improvvisamente lei è li, i suoi muscoli interni pulsano,

trattenendoti più a fondo -- e ti porta con lei nell'oblio.

 

Ed è così... così bello.

 

Tu finalmente vieni, spalancando i tuoi occhi per trovare lei avvolta intorno a te. 

 

Sta sorridendo ancora, e questa semplice cosa ti riscalda. 

 

Raggiungi e accarezzi i suoi capelli, restituendole il sorriso. 

 

Ti bacia dolcemente, poi si muove e raggomitola il suo corpo caldo accanto al tuo. 

Tu la avvolgi con le braccia, stringendola più vicina, respirando il suo odore.

 

Per qualche ragione, la tua mente ritorna a quella canzone. 

 

Come faccio a vivere senza te... 

 

Entrambi avete perso così tanto, e ora, che tua madre è morta e che hai trovato le risposte alle domande sul destino di tua sorella, hai paura di perdere il tuo obiettivo, il tuo fine.

 

Tu temi che perderai Scully.

 

Se mai te ne andrai, come potrò mai, mai sopravvivere...?

 

Ma ad un tratto realizzi che non succederà... mai.

Lei ti ama. 

Non l'ha detto, non deve farlo. 

 

Quello che ti ha dato stanotte te lo ha dimostrato.

 

Lei tu ha ridato la tua anima.

 

 

 

END

 

Lara Means

 

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NdA: un biscottino Angst/nc17 che tanto mi mancava….

Spero che vi sia piaciuta!

Baciotti

Annax

 

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