( LISA LOISELLE )
NdAnnax: questa autrice è diventata il mio idolo quando ho letto questa pazzia!
RATING: NC-17 per linguaggio sgradevole ed uso di droghe, PG-13 for smooching.
DISCLAIMER: Mulder e Scully non mi appartengono. Ma l’idea si! Veramente, neppure quella. E’ una idea di Amethyst. Così biasimate lei!!!.
Traduttrice improvvisata….. (J)
Annax
GO ASK MULDER
(Vai a chiederlo a Mulder!)
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Mulder's Apartment Friday, 10 p.m.
C’era qualcuno che bussava, bussava, bussava alla porta.
Così lontana, quella porta.
Così incredibilmente lontana. Mulder si strascinò fuori dal divano e si mise in viaggio verso essa.
Ma… aspetta. C’era Scully. Scully! Oh merda merda merda.
Mulder si fece passare una mano tra i capelli, sostando per un momento al fine di ammirare la venatura del legno della porta.
"Scully...Ciaaaaaaaao."
"Mulder, c’è PUZZA qui dentro. "
"Io non sento niente."
"Puzza di… marjuana."
"Marjuana? No... dev’essere l’incenso. Patchouli."
"Patchouli, eh?" Scully alzò il sopraciglio. "I tuoi occhi sono così rossi che sembrano quasi porpora."
"Allergia."
"A Dicembre?"
"Una brutta allergia."
Scully scosse la testa per il disgusto. "Lo sai, proprio quando penso di conoscerti, tu mi giri e mi colpisci sul sedere. Questo è disgustoso, Mulder. Mi fai venire la nausea."
"Di cosaaaaaaaa... stai parlando? "
"Questo" Scully raccolse un moccio di canna dal posacenere, "… e questo."
Tirò su una piccola bagola di fumo.
"Quello, pensavo che lo sapessi…. È origano. "
"Origano. Per cosa? "
"Pollo. Pollo alla cacciatora." Mulder rise. "Buffa parola, quella.
Pollo alla cacciatora. Prova a dirlo tre volte di seguito velocemente.
Pollo alla cacciatora. Pollo alla caccatora. Poffo alla cicciatora."
"Tu sei sparato fuori di testa. "
"Mi hai beccato, Agente Speciale Scully. " Mulder sollevò le braccia.
"Ammanettami. Incriminami. Sculacciami, ‘chè sono stato un ragazzo verameeeeente catiiiiiiiiiivo." La parte sana del suo cervello stava combattendo disperatamente per farlo stare zitto, ma stava perdendo in modo fenomenale. Le parole scorrevano senza permesso fuori dalla sua bocca e Mulder sapeva che avrebbe pagato caro quando si sarebbero fermate.
"Va bene, me ne vado da qui." Scully si avvicinò alla porta..
"No, no,no,no,no...non te ne puoi andare." Mulder afferrò la sua mano. Lei guardò quella mano e poi ancora verso di lui. "Noi possiamo… guardare un film. Vedi? Ce ne uno!"
Scully rivolse lo sguardo allo schermo della TV. "Non il mio genere di film, Mulder."
"Cosaaaaaa… vuoi dire? " Mulder seguì i suoi occhi. "OK, così questo è un porno. Ma i porno sono educativi. Consideralo un… corso di aggiornamento di anatomia."
"Non nè ho bisogno, grazie. "
"A me lo dici!??!," Mulder inclinò la testa verso la TV, "tu hai fatto esperienze pratica con un membro di quelle dimensioni? Non smetti mai di stupirmi. Ed io che pensavo che tu fossi così.. casta!"
"Veramente.. non voglio più sentire cose del genere." La mano di Scully si strinse attorno alla maniglia. Mulder scivolò tra lei e la porta.
"Non essere così una piotta, Scully. Rimani qui con me. Spegnerò anche il film se ti disturba. Daiiiiiii. Per favore. Per favorino? Per con-lo-zucchero-le-ciliegie-e-la-panna-montata-sopra- favore?" Mulder la guardò in modo osceno. "…Panna montata… "
"Tu sei un pervertito."
"Tu sei un’ingenua."
"Mi disgusti"
"Tu mi fai impazzire." Una piccola scossa di desiderio le percorse la schiena, ma fu repentinamente mozzata quando Scully alzò lo sguardo verso quello scompigliato, con gli occhi rossi, cotto-come-un-uovo Mulder.
"Non ho mai desiderato picchiare qualcuno come desidero picchiare te in questo momento. "
"IO voglio scoparti fino a farti uscire fuori il cervello."
Scully gli diede un pugno così forte che Mulder si ribaltò all’indietro. Fox si arricciò in posizione fetale, serrando le mascelle e gemendo. Scully si godé la scena per qualche istante, poi si voltò e camminò a grandi passi verso la cucina.
Irosamente, incominciò a far finta di rendersi utile facendo un tea, molto più preoccupata di se stessa che di lui. Preoccupata del fatto che non se ne voleva proprio andare, e che voleva sentire altro, di più, da Mulder... fino a dove si sarebbe spinto. Sentendosi come una barbona, lanciò una bustina di te in ogni tazza e vi aggiunse una zolletta di zucchero.
C’era una sottile linea tra puro disgusto e dissoluto desiderio, è Scully ebbe paura di valicare quella linea! Lei sapeva che avrebbe dovuta tornare a casa, ma si sentiva costretta a rimanere. Forse era il residuo del fumo nella casa che la stava facendo diventare pazza. Scully versò l’acqua bollente nella tazze e lasciò che il vapore le inumidisse la faccia.
"Hai di certo caricato un pugno potente, testa di carota."
"Stai zitto o ti colpisco ancora."
"Mi piace quando sei violenta con me. " Mulder si inclinò furtivo nel vano della porta della cucina.
"Ecco." Gli porse la tazza di tea. "Starò qui fin a che non tornerai sobrio e andrai a letto."
Lui alzò lo sguardo su di lei con l’espressione di un bimbo che ha appena perso il suo orsacchiotto. "Ma io non ho un letto, Scully."
Sembrava veramente abbattuto.
"Finché non collassi sul divano allora." Scully lo sfiorò oltrepassandolo e portandosi nel salotto. Mulder si trascinò dietro di lei, strascicando i piedi e mormorando a vanvera tra sé.
"Che cosa vuoi? Tu sembri proprio come… come cazzo si chiama?… lo sai… quella ragazza."
"Devi essere un po’ più specifico, Mulder." Scully non aveva idea del perché gli stesse rispondendo. Questo lo avrebbe solo stimolato a continuare.
"Lo sai… quella ragazza del ristorante. Wendy. Ecco. Tu assomigli a Wendy."
"Grazie, Mulder."
"E lo sai a chi altro? Pippi. Pippi Calzelunghe."
"Grazie ‘sto cazzo, babbeo. Pippi Calzelunghe era un cane."
Scully bevve un sorso di tea e rubò un’occhiata alla TV. Tre uomini con una donna. Interessante.
"Pippi Calzelunghe era una orfana inetta che viveva con una scimmia ed un cavallo.
Lei viveva ogni sorta di FICA avventura e, lasciamelo dire, quando ero bambino, volevo essere proprio come Pippi." Mulder rovesciò un po’ di tea sulla sua maglietta. "Merda, è bollente."
"Volevi essere una ragazza, Mulder?"
"Volevo essere un orfano." Scully si fermò per qualche istante, incerta su dove doveva andare a parare. Alla fine, la vanità vinse.
"IO non assomiglio a Pippi Calzelunghe."
"Sono i capelli… "
"I NON ho le trecce che mi sparano, mi sforzo di nascondere le mie lentiggini e vesto molto meglio di lei!."
" Sono proprio i capelli."
"Un economico telefilm svedese con un pessimo titolo. Lo sai, io ho veramente chiamato una delle mie bambole Annika?"
"Qual’era il nome del ragazzo, lo sai, il fratello di Annika?" Mulder appoggiò la tazza vicino a lei.
"Non ricordo… Friedrich?"
"No, questo è The Sound of Music'."
"Kurt?"
"Ancora The Sound of Music'. Tu assomigli anche e Julie Andrews."
"Odio metterti in discussione, Mulder, ma non è che tutte le rosse sono collegate!"
Scully rigirò lo sguardo alla TV. Adesso due ragazze si stavano divertendo con un vibratore a doppia testa. Sembrava doloroso.
"Scully? Posso chiederti una cosa?"
"Forse."
"Mi odi veramente così tanto? Lo sai, beccarmi così e poi… "
"No, non ti odio. Sono delusa ma non ti odio. Ti odierai abbastanza da solo quando collasserai e realizzerai."
Adesso le due ragazze erano in ginocchio davanti a Fred Flintstone, facendo a turno con il suo grottescamente enorme membro, il quale sbucava da una fessura del suo vestito arancione e nero.
Scully si inclinò verso lo schermo e scosse la testa. Fred se le stava scopando adesso, il suo
cazzo-cartoon faceva squittire le donne in estasi. Scully scosse ancora la testa, ma le immagini erano ancora li.
"Mulder..." puntò un dito verso la TV. "Perché c’è Fred li? "
"Fred...Flintstone?"
"SI."
"Non lo so, Scully. Ma il nostro amico Fred si sta di certo divertendo, eh?"
"Sembra di si."
"Uh, Scully?" Lei si voltò verso Mulder e lo vide indietreggiare. Allora si proiettò in avanti e si appoggiò al suo petto, ridacchiando stupidamente malgrado tutto.
"Siiiiiiiii, Mulder."
"Hai messo lo zucchero nel tea?"
"Mmmm-hmmm." Scully alzò lo sguardo sul suo viso. Sognante.
"Le zollette di zucchero?"
"Siiiiiiiii."
"Merda, Scully, quelle erano corrette con un tocco di acido!"
"Acido?"
"LSD. Scully, sei fottuta adesso." La guardò e la vide con la testa a cartoon di Wendy la-ragazza-degli-hamburger. "E anch’io."
Wendy aprì la bocca in cortoon-sorpresa e balzò in piedi, urlando con la voce di Scully.
"No...no… non ci sto dentro… non ho mai fatto una cosa del genere. Oh Merda."
Mulder afferrò Wendy e desiderò che la sua faccia fosse ancora quella di Scully. Dana tornò.
"Scully. Ascoltami. Ti devi calmare. Rilassati. Se non ti rilassi, il viaggio andrà male, e non è quello che vogliamo, non è vero? " Scully lo osservò fissa. "Non è vero?" Lei scosse la testa piano.
"OK. Mi prenderò cura di te. Tu ti fidi se mi prendo cura di te? "
Lei fece un lento cenno affermativo.
"Adesso faremo un piccolo giochetto. E’ divertente. Davvero." Prese la sua mano e la guidò dentro il bagno, posizionandola di fronte allo specchio.
"Adesso guarda nello specchio e pensa… ‘coniglio’."
Scully guardò fissa la sua faccia nello specchio e si concentrò sulla parola ‘coniglio’.
La sua testa si trasformò nella testa di un coniglio, la testa di un coniglio rosa di Pasqua, con grossi occhi blu e denti sporgenti. Squittì allegramente.
"Tigre." La testa di una tigre apparve, gli occhi gialli si strinsero in una pericolosa fessura. Scully rise ancora.
"Scully, non ti ho mai vista così. " Mulder si sedette gravosamente sopra la toilet e prese il tubo del dentifricio. Se ne schiacciò una grossa noce sulla lingua.
"Mmmm... cioccolato."
"Canguro!!!" Scully saltellò su e giù di fronte allo specchio.
"Vuoi assaggiare questo, Scully. Seriamente, lo so che sembra dentifricio, ma ha il sapore di cioccolato. Ecco, prova." Mulder le porse il tubo.
"Elefante....aaarghhh... ancora coniglio. Coniglio. Coniglio. Voglio essere un coniglio!" Scully si lagnò e si sedette sul bordo della vasca.
"Te lo giuro su Dio. E’ cioccolato liquido. Mangiane un po’ prima che finisce."
Scully prese il tubo di Colgate da lui e se ne schiacciò un po’ sulle dita. Si mise un dito nella bocca e scosse la testa in apprezzamento. "Veramente buono. Buonissino davvero."
Succhiò il resto del dentifricio dalle altre dita e notò come Mulder la stesse guardando, rapito.
Un piccolo sorriso le curvò le labbra, e succhiò il dito dentro e fuori, roteando la sua lingua intorno alle unghie, tenendo gli occhi incollati su di lui, gustandosi le sue reazioni.
"Tu mi stai stuzzicando. "
"Mmmm hmmm." Scully leccò la linea dalla base del dito fino alla punta.
"Crudele, donna crudele." Ridendo gaia, Scully si sedette sulle ginocchia e si piegò più vicina a lui.
"Chi ti dice che io ti stia stuzzicando?" sussurrò.
Mulder prese il suo viso tra le mani, la pelle era morbida, elastica, di seta sotto le sue dita. Non aveva mai fatto sesso sballato. Probabilmente non dovrebbe ma… diavolo! Aveva una scusa. Si avvicinò per baciarla, e lei….
"Mulder, cos’era quello? " Scully si tirò indietro, occhi spalancati.
"Cos’era cosa?!?!??"
"Quello!" aspettò. "Quello! Non dirmi che non lo senti!"
Mulder aggrottò la fronte ed aspettò, sforzandosi di sentire il suono.
Poi sentì un… fiacco, scivoloso suono che sembrava provenire dalla vasca da bagno.
"Ssshhhh. Stai tranquilla… tranquilla."
Scully sorrise e fece la sua espressione stile Elmer Fudd. "Tvranquilla… tvranquilla. Noi stiamo pevr davre la caccia ai conigli." (R moscia)
"Sono serio, Scully. Tu sei seria? "
"Siiiiiiiiii."
"Lo devi essere, brava, seria… seria. Indento dire ‘seria’. Perché non posso iniziare un’indagine fino a quando non ho la tua piena e completa cooperazione." Mulder indubbiamente la guardò come se ci credesse davvero. Scully inghiottì un sorriso e si mise nel suo professional-mode.
"Sono veramente seria, Agente Speciale Mulder."
"E’ meglio se lo sei. Non puoi mai sapere che diavolo si nasconde furtivamente dietro le tende della doccia." Con grande concentrazione e solennità, Mulder trascinò indietro le tende. Millimetro dopo millimetro, fu svelato. Un enorme verme piatto che si lasciò cadere pesantemente a terra, e subito dopo averli visti, emise un sibilo.
"Oh cazzo… è un MOSTRO MARINO! " Scully saltò in piedi e scappò dal bagno, sbandando fino alla cucina e cercando a tastoni la sua pistola nell’oscurità. Un respiro pesante proveniva da dietro di lei. Si voltò lentamente e vide la bocca ad anello di seghettati denti e il corpo scorticato del MOSTRO che le si stava avvicinando.
"Ti sparo. Lo farò. Rimani dove sei! " cercò di mantenere ferma la sua mano mentre prendeva la mira. Sembrava strano che il MOSTRO MARINO potesse sopravvivere fuori dall’acqua, ma era l’ultimo dei suoi pensieri adesso.
La voce di Mulder proveniva fluttuante mentre si avvicinava.
"Cazzo, Scully, non devi scattare mai così nel mezzo di una indagine. Farsi prendere dal panico in quel modo potrebbe farci uccidere entrambi. Cristo..."
Mulder entrò in cucina e vide Scully che gli puntava la pistola contro.
"Spostati, Mulder, devo sparargli nitidamente." Scosse la testa con un timore controllato.
"A chi?"
"Al MOSTRO MARINO, IDIOTA. Non ci vedi?"
"Ma chi ha pisciato sui tuoi cereali? Lo sai, stai veramente mandando a male il mio viaggio. E’ sempre così con te. Io faccio un piccolo scherzo, e tu ti fai trasportare cosiiiiiiiiii. Ho detto, guarda, c’è un MOSTRO nella doccia ed eccoti… mentre punti la pistola contro un frigorifero."
"Stai attento, Mulder."
Mulder si avvicinò al frigo e lo aprì. Scully batté gli occhi per la luce. Il MOSTRO MARINO era andato.
"Visto? Solo un frigo. Niente mostri. Solo un frigo. E anche vuoto, se è per questo!"
Scully abbassò lentamente la pistola e l’appoggiò sul tavolo.
Stringendosi nelle spalle, fece un gesto verso il frigorifero. "Io l’ho visto, Mulder. Era lì!!!"
Mulder mise un braccio attorno alle sue spalle e la fece sedere sul divano.
"Stai viaggiando."
"Quello lo so!"
"La tua mente razionale lo sa. Ma la tua mente irrazionale no! La tua mente irrazionale ha vinto.
Questo genere di cose possono accadere quando fai il tuo primo viaggio, e quando non sei preparata."
"Tu lo fai spesso, Mulder?"
Mulder le diede un’occhiata furtiva. "Raramente."
"Non mi piace."
Mulder la trascinò vinino a sé “Basta che fai pensieri felici. Lo so che sembra stupido, ma funziona. Fai pensieri felici!" La esortò.
Scully raggiunse la mano di Mulder e la strinse quando chiuse i suoi occhi cercando di concentrarsi. Pensieri felici. Pensieri felici…. Ebbe un flash sulla faccia di Mulder mentre la guardava leccare via il dentifricio di cioccolato delle sue dita. Questo portò un piccolo sorriso sulle sue labbra.
"Stai sorridendo. Vedi? Io ho sempre ragione, Scully." Il sorriso di Dana si allargò quando incominciò ad immaginare cosa sarebbe successo se quel maledetto mostro non li avesse interrotti. "Un penny per un tuo pensiero, Agente Scully."
Gli occhi di Scully si aprirono all’improvviso e vide che lui la stava osservando attento. Per un momento sentì come se lui fosse in grado di leggere i suoi pensieri, ma questo era sicuramente dovuto alla inevitabile paranoia post-droga.
"A cosa stai pensando? "
"A Niente."
"A Niente? Con un sorriso come quello dubito che sia niente. Daiiiiii, dimmelo! Sono un voyeur. Dimmi tutto! "
"Non c’è nulla da dire. " Mulder le alzò il sopraciglio.
"Noi abbiamo vari modi per farVi parlare, , Agente Scully."
"Per esempio?"
In un lampo, Mulder se la caricò sulla spalla e corse fino al bagno. La depositò nella vasca da bagno,
spegnendo le luci e scappando fuori, chiuse la porta dietro di sé sostenendocisi contro.
"Che diavolo hai intenzione di provare, Mulder?"
"MOSTRI! Guarda Scully, mostri, dovunque! Mostri! Sacra merda! Dalla toilet, dal lavello, dal tombino!!! MOSTRI MARINI!"
E i mostri stavano strisciando a frotte, viscidi e lumacosi, sopra i piedi nudi di Dana.
"Mulder, fammi uscire, ti avverto!!!" Corse alla porta, schiacciando i corpi dei mostri sotto le piante dei piedi, le loro masse melmose le si infilavano tra le dita. E’ solo immaginazione, non è reale, non è vero, stava cercando di dirlo a se stessa, ma le sensazioni erano troppo vivide.
Si fece cadere contro la porta. "Per favore, fammi uscire!!!"
Ma Mulder era troppo preso dal suo gioco. Non sentì il panico nella sua voce. Continuò ad urlare in un tono cantilenoso "Mostri, mostri, dovunque mostri! Striscianti, arrampicanti… solo alla ricerca di qualcuno carino e succoso…"
Continuò in questo modo per un po’, strillando come un maniaco, senza fermarsi, fino a quando notò che Scully non stava più urlando o battendo i pugni sulla porta.
Smise di gridare e si mise ad ascoltare. Dopo pochi istanti, sentì qualche sommesso singulto e qualche tirata-su-di-naso. Un’ondata di senso di colpa si frantumò sopra di lui.
Aprì la porta e vide Scully seduta sopra la toilet, piangente.
"Oh, merda. Mi spiace. Stavo solo scherzando... Cristo, mi spiace tanto."
Si inginocchiò di fronte a lei e l’abbracciò. Scully lasciò che la sua testa si appoggiasse sopra la spalla di Mulder e continuò a piangere.
"Sono uno stupido. Uno totale deficiente. Mi spiace. Non ti biasimo se mi odi."
Scully alzò leggermente la testa dalla sua spalla. Mulder la pressò ancora giù.
"No, vai avanti, smoccola sulla mia maglietta. Diavolo, me lo merito! "
Scully rise piano contro la sua scapola. Questa volta fu Mulder che si tirò indietro per poterla guardare.
"Questo è quello che voglio sentire."
"Ti odio perché mi fai questo… tutte le volte!" Sussurrò.
"Ma tu torni sempre da me, questo prova qualcosa, giusto? "
"Oltre alla mia vena masochistica?" Scully gli regalò un tremante e sgraziato sorriso.
Mulder sentì le parole risalirgli dentro e non fece nessuno sforzo per fermarle.
"Dio, sei bellissima."
"Già. Nessuno è bello quando piange."
"Tu sei sempre bellissima."
Prendendole il viso tra le mani, le asciugò le lacrime dalle guance.
"Ti voglio così tanto." Le parole erano un suono appena udibile. La guardò, aspettando la sua reazione con un misto si trepidazione ed anticipazione.
Scully girò lo sguardo, poi lo riportò su di lui. Fece un cenno lento con la testa.
Inclinandosi in avanti, Mulder si mosse per baciarla, ma si fermò di colpo, le sue labbra quasi toccavano quelle di Scully, la pelle sensibile delle loro bocche solleticata dal prossimo-contatto.
Rimasero così per un lungo momento, bevendo il loro rispettivo profumo, respirando il loro rispettivo respiro. Che divenne un solo respiro quando le loro labbra si incontrarono.
Subito dopo il contatto, Scully lasciò uscire un minuscolo suono e Mulder si sentì serrare lo stomaco, ed un onda risalirgli dentro lasciandolo stordito.
Fu un bacio come Scully non aveva mai sperimentato: fluttuante, profondo, annegando in morbide labbra, lievi parole e calde lingue.
Dana scivolò sul pavimento per stargli più vicino, scorrendo sopra di lui, abbassandosi mentre le mani di Mulder afferravano i suoi capelli, si mosse per pressarsi contro di lui.
Poggiando la fronte contro la sua, aprirono i loro occhi e Scully comprese il significato della parola anima-gemella. Per un momento erano diventati un unica mente, un unico cuore, un unico respiro. Lei tirò un lungo sospiro quando gli occhi di Fox la inghiottirono.
Mulder la sostenne fermo da dietro prima che finisse per colpire con la testa il bordo della vasca. Sazia e soddisfatta. Scully si addormentò profondamente, il suo capo ciondolava stancamente da una parte. Mulder la sollevò sulla sua spalla proprio come aveva fatto prima e la portò sul divano.
Con estrema tenerezza, rimboccò la coperta sopra di lei, badando che i suoi piedini nudi fossero ben coperti. Mise un cuscino sotto la testa pesante di Dana e sistemò i suoi capelli in una ghirlanda di rame sopra il guanciale. Dandole un leggero bacio sulla fronte, si sedette sul pavimento con la schiena appoggiata al divano, sentendosi troppo sveglio e fieramente protettivo nei confronti della sua partner. Partner. Sospirò e accese la TV.
La mano si Scully ciondolò sulla sua spalla, stringendola lievemente in gentile ricognizione.
Mulder la raggiunse piegando la testa, baciando l’unghia del pollice, luccicante e rosa prima di rigirarsi verso la TV, guardandola distrattamente, ripetendo nella sua mente il loro bacio appassionato ancora ed ancora fino a che la sua testa non cadde indietro posizionandosi nella curva della vita di Scully. Finalmente il sonno lo raggiunse.
THE END
Note della traduttrice: io mi sono ammazzata dalle risate…. La storia del mostro marino mi ha spezzato!!!
Baciotti a chi la leggerà,
felice di avervi strappato un sorriso con questo mio piccolo sforzo.
Annax