Playing Goddess
Shalimar
Tradotta da Annax
Summary: Scully & Mulder vanno in campeggio.
I felt like writing an X-File-less, completely gratuitous, MS
Romance. After some encouragement from some friends, I'm now
subjecting you all to the result.
Warning: For Hopeless Romantics ONLY!!
NC-17ish situations. Nothing terribly graphic. No "slang".
Sappy ending alert. No X-File. No plot. The name of the story
has been shamelessly ripped off from DD's movie and has nothing
to do with the movie's plot.
Disclaimer: These characters, Chris Carter, 1013 and FOX are the
property of Rupert Murdoch and are used without his permission,
but without intent of infringement.
Dedication: To my friends who read this earlier this summer --
thanks for your positive feedback -- lioness, Pamela, Isabel,
JohnBear, slink and Madeleine.
And for Gil, thanks for all your hard work!
Thank you. Enjoy.
copyright 1996, Shalimar 71061.1041@compuserve.com
"Playing Goddess"
7/1/96
********************
Diavolo, faceva caldo stanotte.
C’era stata una brezza proveniente dal lago prima nella serata, ma si era smorzata adesso.
Scully rilassò la sua schiena sopra un pezzo di legno mentre osservava il fuoco da campo.
Non avevano certo bisogno di accendere un fuoco.
Ma rendeva il campeggio intimo, e a lei piaceva il fuoco.
Poteva rimanere seduta a guardarlo per ore.
Era un gradito cambiamento dalla cattiva tv via cavo negli squallidi hotels in cui stavano solitamente.
Sbirciò verso il suo partner.
E Mulder era effettivamente un grazioso Boy Scout.
Stava tostando un marshmallow su un bastoncino, la sua concentrazione sul lavoro realmente intensa.
Il marshmallow stava giusto iniziando a bruciarsi nel calore del tizzone, la sua superficie bianca
lattea diventava vellutata terra di siena, e iniziava quasi a ribollire.
Scully strattonò il collo della sua maglietta.
Stava cominciando un po’ a sentirsi come il marshmallow.
Il reggiseno era appiccicato alla sua pelle, umido sotto il suo seno.
Di nascosto cercò di toglierlo via.
Diavolo, faceva caldo stanotte.
"Oooo," disse Mulder. Tirò su il bastoncino e lo fece roteare piano,
giudicando il marshmallow. "Perfetto."
Scully poteva rimanere a guardare per ore anche lui.
Era stato veramente infantile nel supermarket.
Quando realizzarono che avevano bisogno di fare campeggio per essere più vicini alla sorveglianza
del giorno successivo, dovettero comprare provviste.
Lui aveva insistito per prendere solo gli ingredienti giusti per fare qualcosa chiamato S'mores.
Qualcosa che faceva quando era ragazzo, in campeggio nel Maine.
"Sono necessarie barrette di Hershey, Scully, proprio quelle piatte. E crackers di graham."
Era così contento quando lei scovò il giusto tipo di barrette di Hershey.
Lo osservò ancora mentre appoggiava delicatamente il suo marshmallow su un quadrato di cioccolato e
sul cracker, e poi mettere un altro cracker sopra.
Se socchiudeva un po’ gli occhi, l’aspro contorno dell’uomo si sarebbe ammorbidito e poteva vedere il
ragazzo che era stato.
Il suo viso rilassato, il suo profilo segnato dalla luce del fuoco.
. . poteva immaginarlo anni più giovane.
Il suo naso non sarebbe stato così fortemente definito, le sue labbra e le sue guance più morbide.
I suoi capelli, appiccicati su dritti per il per calore umido, sembravano fanciulleschi giusto com’erano.
E quella intensa concentrazione con cui metteva insieme il suo S'more.
Sembrava un quindicenne. No, quattordicenne.
Aprì gli occhi e lasciò che la morfologia tornare quella dell’uomo.
Il suo sguardo scorse su di lui criticamente. Hmmm.
Mulder diede un morso alla sua creazione.
"Mmmm," disse attraverso la bocca piena di marshmallow, cioccolato e
graham cracker. "Non hai intenzione di fartene uno? Di cosa stai sorridendo?"
"Niente. Prenderò solo un morso del tuo."
"Oh, non lo farai. Lo vorrai tutto intero."
"Fa così caldo, Mulder. Non mi sento di andare vicino al fuoco abbastanza per torturare un marshmallow."
"Lo faro io."
Aveva ragione. Pochi minuti dopo mentre il caldo marshmallow esplodeva nella sua bocca e il
cioccolato fuso scorreva lungo le sue guance, lo ammise.
Lo voleva tutto intero.
"Visto, te l’avevo detto, Scully."
Lei annuì, la bocca troppo piena per parlare.
Andava giù molto facilmente. "Era delizioso, Mulder, grazie."
Le sorrise ampiamente.
"Ma adesso sono tutta appiccicosa." Disse e leccò le sue dita. Una per una.
Mulder si tirò indietro con la schiena sul suo pezzo di legno e la esaminò, la sua espressione
indecifrabile. Sembrava che volesse dire qualcosa.
Lei aspettò.
Lui lo disse finalmente.
"Voglia di fare il bagno, Scully?"
"Il bagno? Siamo in piena notte." Ma anche se stava cercando di razionalizzare, diede un’occhiata al lago.
Sembrava invitante, attraente.
Sembrava meraviglioso.
"C’è la luna piena crescente, Scully. Illumina come se fosse giorno." Mulder annuì al cielo.
La luna piena?
Lei si voltò e guardò il cielo. Com’era prevedibile, c’era, giusto sospesa sopra gli alberi.
Anche la luna era meravigliosa.
Scully sentì una punta di tristezza.
C’era stato un tempo in cui avrebbe saputo quando ci sarebbero state cose come la luna piena.
Voltò ancora lo sguardo su Mulder.
La stava ancora osservando con quello statico sguardo. La luce del fuoco vacillava attraverso i suoi occhi,
cambiando la sua espressione senza che il suo viso si muovesse.
Si sentì ipnotizzata dal gioco sdrucciolevole della luce e dell’oscurità.
Osservò le sue labbra. Quelle labbra.
"Scully? Che ne pensi?"
"Cosa?"
"Il bagno."
"Io. . . ."
"Lo farò," disse e si alzò in piedi. Le tese una mano.
"Dai."
"Beh. . . . "
Perché che diavolo?
"Perché no?" disse. Appoggiò la sua mano in quella di Mulder che la tirò su i suoi piedi.
"Vado a prendere il costume nella tenda prima, " terminò.
Si voltò per andare verso la tenda, ma lui non lasciò andare la sua mano.
La strinse. Le dita erano calde attorno alle sue, appiccicose per il marshmallow.
"Chi ha detto qualcosa a proposito di costumi?"
Scully alzò lo sguardo su di lui.
Mulder restituì lo sguardo. I suoi occhi scesero sulle sue labbra, poi ancora su sui suoi occhi.
"Il bagno nudi," disse lei.
"Perché no? E’ buio qui fuori."
"Pensavo che avessi appena detto che è illuminato come se fosse giorno."
"E’ entrambi. Tanto scuro quanto la notte, tanto luminoso quanto il giorno. Prometto, non guarderò finché
non sarai dentro l’acqua."
"Prometti?"
"Se anche tu prometti che non mi sbircerai," disse in modo esitante.
Lei guardò il lago, scuro dietro gli alberi. Poteva quasi sentire l’acqua fredda avvolgersi sulla sua
calda pelle.
Diavolo, faceva caldo quella notte.
"Okay. Lo prometto."
Lui lasciò andare la sua mano, e le regalò un piccolo sorriso.
Ancora il Boy Scout. Sarebbe stata al sicuro con lui.
Forse.
"Metterò via tutto questo materiale da S'more mentre tu entrerai. Formiche . . .
sai. Perché mi stai guardando in quel modo?"
"Non lo sto facendo."
Lei trascinò via i suoi occhi da lui e tornò al lago. "Okay. Non ci mettere troppo," lo sfidò parlando
sopra la sua spalla.
Camminò sulla sabbia fino alla riva.
Si voltò per controllare che non stesse guardando.
La stava fissando.
"Non guardare," urlò. Lui si voltò verso il fuoco.
Scully si sfilò le scarpe e i calzini. Gli lanciò un altro sguardo.
Sembrava assorbito dal suo processo di raccolta.
Velocemente si tolse i pantaloncini da ciclista, portando via insieme anche le sue mutandine.
Ci volle un solo secondo in più per togliersi la T-shirt.
Si strappò di dosso il reggiseno con un sospiro di sollievo, e il momento successivo stava camminando lentamente dentro l’acqua,… l’acqua sopra le sue ginocchia, poi le sue cosce, la vita, il seno.
L’acqua fredda si alzò per abbracciarla.
Era meraviglioso.
Fece in modo di non voltare lo sguardo verso Mulder.
Se stava spiando, l’avrebbe vista.
Si immerse e nuotò pochi metri sotto l’acqua, poi emerse.
Mulder aveva ragione. C’era sia luce che oscurità.
Scuro sotto l’acqua, chiaro sopra.
La luna era scivolata un po’ più in alto e diffondeva una scia d’argento sopra l’acqua nera di fronte a lei.
Pigramente accarezzo la scia della luna.
In qualsiasi modo si voltasse la scia luminosa sopra la superficie dell’acqua le stava proprio di fronte.
Giocò con la striscia d’argento, cercando di evitarla.
Ma continuava ad allungarsi fino a toccarla.
L’acqua era favolosa sulla sua pelle. Molto meglio che con un costume.
Non era calma e ferma, il lago si muoveva come se fosse vivo, accarezzandola dovunque.
Raffreddando la sua pelle in fiamme.
Si tuffò con la testa sotto la superficie, era come se potesse sentire i raggi della luna scintillare lungo
la pelle della sua schiena.
Non poteva ricordare l’ultima volta che aveva fatto il bagno nuda.
Si immerse ancora e nuotò, poi si tirò sopra la superficie, l’acqua spumeggiò sulla sua pelle come
champagne, e lei si sentiva leggera come un tappo di sughero, nuotando in un immenso lago di champagne.
Voltò lo sguardo verso la riva. Mulder non era da nessuna parte per essere visto. Doveva essere nella tenda.
Pigramente si sdraiò sulla schiena e galleggiò.
L’aria era fredda adesso mentre batteva piano sopra la pelle del suo petto.
I suoi capezzoli si indurirono. Arcuò la schiena e inclinò il capo,
poi allungò le braccia fuori dall’acqua e sopra la sua testa.
Desiderava solo poter galleggiare in questo modo per sempre.
Faceva diventare pazzi i suoi fratelli.
Sorrise, e sentì l’aria diventare gradualmente più calda sulla parte esposta del suo corpo, l’acqua piano
si raffreddava la sua schiena.
Adesso si sentiva come se anche lei avesse quattordici anni.
Se Mulder non fosse qui intorno . . .
Improvvisamente qualcosa afferrò i suoi piedi.
Sprofondò con un spruzzo.
Anche se fantasie di Big Blue e di squali le riempirono la testa, sapeva che era Mulder.
Tornò in superficie con un rantolo.
Poi sprofondò ancora quando i suoi piedi non trovarono il fondo.
Una mano si agganciò al suo gomito e la tirò in superficie, la supportò ferma mentre lei muoveva acqua e
annaspava, cercando di inghiottire aria.
Soffocando, cercò di strattonare via quella mano riuscendo solo a spostare più acqua.
Per un secondo sentì il caldo tocco del corpo di Mulder contro il suo, ma poi c’era solo la fredda e
increspata acqua tra di loro.
Scully prese un lungo respiro e tolse via i capelli dagli occhi e dalle orecchie.
La faccia di Mulder era a millimetri dalla sua.
I suoi capelli lisciati indietro dalla fronte, il suo sorriso mesto e apprensivo.
"Scusa, Scully."
"Sto bene."
"Scusa."
"E’ ok." Tolse il gomito dalla mano di Mulder e scivolò via da lui un po’ nell’acqua. "E’ solo che . . . "
"Mi spiace averti inzuppato."
"Non è quello. Non mi piace essere toccata . . . nell’acqua."
"Perchè no?"
"Qualcuno mi ha tenuto sotto una volta, quando ero ragazza."
"Chi?"
"Un bullo."
"Scusa, Scully."
"Dimenticalo. Non lo sapevi." Nuotò ancora via da lui. "E’ stata una grande idea. L’acqua è meravigliosa."
"Si, lo è." Mulder nuotò dietro di lei, tenendole il passo. "E meglio senza il costume, non pensi?"
"Già."
Definitivamente.
"Lo sapevi, Mulder, le leggi federali non considerano la nudità nei parchi pubblici un crimine?"
"Rammento. Allora non possiamo arrestarci a vicenda."
Scully sorrise. Lentamente scivolarono un po’ più a largo nel lago.
Seguendo la luce della luna piena.
"Lo sapevi, Scully, che la luna controlla le maree? E la luna piena fa l’alta marea ancora più alta."
Lei lanciò lo sguardo in alto verso la luna.
Incredibilmente piena, risplendente su di loro.
"Penso di saperlo, Mulder. Ma succede negli oceani."
"Vero, ma tutta l’acqua è influenzata dalla spinta gravitazionale della luna piena. Anche i laghi.
Lo senti? Senti come l’acqua sembra viva?"
Scully sentì l’acqua scivolare dolcemente sulla sua pelle nuda, solleticandola delicatamente in tutti
i posti più divertenti.
"Si . . . penso. Certo . . . si sente qualcosa."
"E dal momento che i nostri copri sono fatti per la maggior parte di acqua,la luna influisce anche su
di loro."
Lei si fermò. Tracciando e spostando l’acqua, guardò verso di lui.
"La gravità della luna spinge il nostro sangue, lo richiama, facendo in modo che salga e fluisca nelle
nostre vene, nei nostri corpi, come la marea. Rendendo i nostri corpi pieni."
Scully non era certa se le stesse lanciando qualche fino o no.
Anche lui si fermò, e tracciando e spostando l’acqua, guardò verso di lei.
I suoi occhi erano offuscati, lei non poteva leggerli, e quasi non poteva leggere la sua voce.
"C’è l’alta marea in questo momento, Scully. Non la senti? Non la senti fluttuare . . . lentamente?
La luna spinge il tuo sangue?"
Lei chiuse gli occhi e si concentrò.
"Puoi sentirlo, non è così, Scully? Pulsare attraverso le tue vene. Non lo senti nel polso? Nelle spalle?
Nelle braccia? Nelle gambe?"
La sua voce era calma, carezzevole, come l’acqua.
Improvvisamente lei poté sentire il suo sangue e *stava* fluttuando attraverso il suo corpo, fremendo.
Il suo corpo si sentiva vivo, le sue vene piene.
Sicuramente quello che Mulder le stava dicendo non poteva essere vero.
"Mulder." La sua voce venne fuori suonando un po’ più ansante di quando aveva intenzione. "Sono un dottore.
Avrei dovuto impararlo alla scuola di medicina."
"Alcune cose . . ." Adesso poteva sentire un sorriso nella sua voce. "Devi impararle dalla vita.
Lo senti? Lo senti il tuo sangue?"
Mulder allungo una mano attraverso l’acqua e strofinò lievemente con la punta delle sue dita lungo la sua
spalla.
Gli occhi di Scully si spalancarono.
Lasciò uscire un piccolo rantolo e rabbrividì.
"Si," sussurrò.
La punta di quelle dita strisciò giù lungo il suo braccio.
Rabbrividì ancora.
Quella mano percorse di nuovo su il suo braccio e poi la sua guancia.
Languidamente, accarezzandola, lasciando scie di fuoco sulla sua pelle.
"Lo senti qui, nelle braccia? Nel collo? Lo senti, Scully?"
"Mulder . . . " bisbigliò.
"Si?"
"Che cosa stai facendo?"
"Ti sto raccontando della luna piena e dell’alta marea. Scusa, non avevo intenzione di toccarti."
"Oh . . . " Sospirò quando la sua mano lasciò il suo viso e tornò a tracciare l’acqua.
Lei alzò ancora lo sguardo alla luna, se non avesse saputo diversamente, poteva sentirla riflettere
calore sulla sua pelle.
Ritornò a Mulder. La stava osservando.
"Qualcos’atro a proposito della luna piena, Mulder?"
"Beh," si fermò per un istante, pensando. "C’è la Dea della Luna."
"Cosa?"
"La luna piena ha la propria Dea della Luna."
"La luna è una lei?"
"Certo che la luna è una lei, Scully."
"E ha una Dea?"
"Si—penso che ci troviamo sopra un banco di sabbia, Scully. Qui, adesso riesco a toccare."
Scully si allungò verso il fondo con le dita dei piedi.
"Io no."
"Ti tengo su. Vieni qui, Scully, metti le mani sopra le mie spalle e stai ferma per un minuto."
Scully guardò verso la riva, erano a diversi metri dalla spiaggia.
Lui le prese la mano e la portò vicino.
Quasi sobbalzò quando la sua pelle venne a contatto con quella di Mulder.
Cercò di tirarsi indietro. Lui la trattenne più vicino.
"Sono solo io, Scully. Non ti farei mai del male. Avvolgi le tue braccia intorno a me. Ti tengo."
Scully guardò nei suoi occhi. Era assolutamente serio.
Si fece trasportare dall’acqua accanto a lui e con incertezza mise le mani sopra le sue spalle.
Il suo corpo si sistemò accanto al petto di Mulder che l’avvolse con le braccia e l’alzò più vicino
verso si lui.
Immediatamente la pelle di Mulder stava bruciando la sua attraverso l’acqua.
Era straordinario contro quelle parti di lei che solitamente teneva coperte.
I punti in cui la sua pelle toccava quella di Mulder erano in fiamme, le altre parti, avvolte solo da
quell’acqua viva, fredde e vuote.
"Non vuoi sentire il resto?"
"Cosa . . . ? Il resto di cosa, Mulder?"
"Sulla Dea della Luna."
"Oh, si. Oh, certo."
"Quando c’é la luna piena, la Dea vuole nuotare fuori nell’oceano, nella notte."
"Perchè?"
"Solo perchè è bello, e perchè sta cercando il suo Sylkie."
"Il suo Sylkie? Vuoi dire, uno di quei metà-uomini, metà-creature marine?"
"Già, Scully. Così tu sai cosa sono?" sorrise. "Quelli sono la categoria. Lei vuole nuotare per cercare
il suo. E’ uno in particolare. Ha una cotta per lui."
Le sue mani si stavano muovendo dolcemente lungo la pelle delle sue braccia, la sua schiena.
La sfiorava con il più leggero dei tocchi, così leggero che sentiva come se piccoli pesci le stessero
mordendo la pelle.
Pesci con labbra elettriche.
Rabbrividì.
"Hai freddo?" la strinse più forte accanto al suo petto.
"No. Mulder, te lo stai inventando."
"No. E’ una vecchia leggenda ebrea-celtica che mi raccontò mia madre."
"Oh. Beh. Vedo. Vai avanti, vai avanti."
La mano di Scully sembrò muoversi di proprio accordo lungo la spalla di Mulder.
Le sue dita tracciarono la linea delle sue clavicole.
Pressò la punta delle dita sulla sua pelle.
Poteva sentire il suo sangue fluttuargli nelle vene.
Pulsando contro le sue falangette.
"Scully. . . ."
Abbassò lo sguardo su di lei, i suoi occhi scuri.
"Non posso aspettare per sentire il resto, Mulder."
"Allora . . . quando lei trova il suo Sylkie, fuori nell’oceano, nel brillante, pieno chiaro di luna.
Lo sai quello che deve fare?"
"No, cosa?"
"Lei deve sedurlo. Per rendere felice la luna piena."
"Sedurlo? Per rendere felice la luna piena. Perché deve sedurlo per rendere la luna piena felice?"
"Perchè la luna piena sorveglia la fertilità e la vita e l’amore.
. . e le piace guardare le creature della terra accoppiarsi. E’ quello che fa. Non può far altro.
Le piace guardare."
Quanti anni aveva Mulder quando sua madre gli raccontava queste storie?
"Alla luna piena piace guardare le creature della terra accoppiarsi --
uhhh," sobbalzò quando le mani di Mulder si avvicinarono al suo seno.
"Mulder?"
"Il tuo seno sta galleggiando, Scully," il tono era curioso, quasi colloquiale.
"Non hai mai fatto il bagno nudo con una donna prima?"
"No."
"Certamente in quei film che guardi sempre . . ?"
"No."
Ora perché quel pensiero fece fluire il sangue lungo il suo corpo?
"Il seno galleggia, Mulder. Così. . . ." cercò di ricordare il filo della storia.
"La Dea della luna seduce il Sylkie, per rendere la luna piena felice."
Lui stava ancora tenendo tra le mani il suo seno delicatamente, strofinando il capezzolo,
sentendolo quasi scientificamente, diventò duro sotto le sue dita, mandando piccole fitte di corrente
giù per solleticarle tra le gambe.
"Si."
"E lei lo deve sedurre? Lui non vuole fare l’amore con la Dea?"
"Ci vuole un po’ per convincerlo."
"Perché?"
C’era stata un piccola pausa.
"Ha paura. . . . "
"Ha paura di lei?"
"Ha paura che gli venga spezzato il cuore. Ha paura che la Dea della Luna lo sedurrà a poi lo lascerà
tutto solo nel freddo mare."
"Lei non vuole farlo, non è vero?"
Le mani di Scully strascinarono, su per seguire la linea delle sue spalle, giù per scorrere lungo il suo
petto.
Pressando la mano sopra il suo cuore, poteva sentirlo battere forte sopra il suo palmo.
"Beh, lei è una Dea occupata."
"Occupata? Facendo che cosa?"
"Oh. Cose. Cose sagge. Cose da Dea."
"Cose sagge? Hmmm. --Oh."
Mulder cambiò delicatamente la presa su di lei così che poté far scorrere le sue mani lungo le sue cosce.
La zona in fiamme tra le sue gambe stava improvvisamente pressando forte contro i suoi fianchi caldi.
"Cosa vuole fare?" chiese. "Deve solo sedurlo per far piacere alla luna? O prova qualcosa per il Sylkie?"
"Penso . . . che ha lei piaccia veramente il Sylkie."
In qualche modo, ora Mulder l’aveva mossa così che potesse stringerlo, le braccia avvolte dietro il suo
collo, le gambe avvolte attorno al suo copro.
Le loro mani erano tutte prese a vagare sui rispettivi corpi, scivolando piano,
memorizzando la rispettiva calda pelle in una fredda indagine, abbracciati dall’acqua.
"Ma non sei sicuro."
"No. . . . vedi, lui deve decidere – restare nel mare, o andare sulla terra. Lui la ama.
Ma non può fare entrambe le cose."
"Lui ama la Dea?"
"Terribilmente."
"La ama?"
"Oltre ogni ragione."
La ama . . . ?
"E per stare con lei, lui deve rinunciare al mare?"
Mulder si fermò, e la spostò leggermente, Scully era sbalordita nel sentire la sua erezione premere con
insistenza tra le sue gambe.
Come erano arrivati a questo punto così rapidamente?
Stavano solo parlando . . . non è così?
Sentiva la pelle viva contro la sua, il sangue era vivo dentro di lei,
l’acqua era viva intorno a loro.
La sensazione era incredibile.
La fredda acqua scivolò dietro le sue gambe.
La bruciante erezione di Mulder pressata su di lei, il seno strofinava sul suo petto.
n un secondo le sua labbra si aprirono per lui che scivolò dentro, lentamente.
Lei fece un piccolo caldo sospiro.
Era inevitabile.
Era sempre stato inevitabile.
"Lui non può," Mulder disse. Le labbra a millimetri dalle sue.
"Non può?" La sua voce era ansante, quasi un ansimo.
"No."
"Il Sylkie? Non può cosa? Perché no?"
"Non può rinunciare al mare."
"Non può? Ma, Mulder. . . ." fece un altro piccolo sospiro e si sistemò contro di lui.
"Perchè il Sylkie pensa che la Dea della Luna voglia che rinunci al mare? Non sembra che lei lo voglia."
"Non vuole?" la sua voce suonava sorpresa.
"No, penso che lei lo ami per così com’è, per quello che è, per quello che fa.
Lei lo ama per quello che lui ama."
Le mani di Mulder stavano infiammando delicatamente la pelle della sua schiena,
facendola bruciare.
Si fermarono.
"Lo ama? Lei lo ama?"
"Si. Sono certa di questo. Lei lo ama completamente."
Mulder diede una piccola spinta e scivolò dentro di lei.
Scully lasciò uscire un ansimo.
"Mulder. . . . non ho niente. Non sto usando niente. . . Non possiamo."
Lui afferrò il suo sedere con entrambe le mani e spinse dentro di lei.
Riempiendola. Alla fine. Era stupefacente, era. . . fantastico.
"Vuoi che mi fermi?"
"No. Si. No. Lo voglio anch’io. Oh, Dio. Ma non dovremmo. Dovremmo?? Mulder. . . . Io--"
Mulder spinse i suoi fianchi contro di lei.
"Ohhh. . . . Mulder. . . ."
"Ti sposo se rimani incinta." Spinta.
"Mulder. . . . non puoi essere serio."
"Lo sono." Spinta.
"Mulder. . . . "
Scully piegò la testa indietro e avvolse le sue gambe ancora più strette attorno a lui. Chiuse gli occhi.
Era così bello.
Poteva ancora vedere le stele attraverso le sue palpebre chiuse.
Poteva ancora vedere la luna.
"Oh, Mulder. . . ."
"Ti sposo se non rimani incinta." Spinta. "Sposami."
"Mulder. . . . Non mi hai mai nemmeno baciata. Non ne abbiamo nemmeno parlato. E adesso. . . questo.
Non posso credere che lo stiamo facendo e non ci siamo mai baciati." Si fermò, troppo affannata per parlare.
La sua testa si abbassò ancora fino a che non toccò la superficie dell’acqua. Sentì i suoi capelli spargersi nell’acqua attorno
alla sua testa.
Solleticarono le sue spalle. Anche loro erano vivi.
Il suo sangue era in fiamme e scorreva lungo le sue vene, la pelle di Mulder bruciava sulla sua.
"Ti ho baciata--" Spinta. "—un migliaio di volte. Ti ho baciata -
-" Spinta. "—centinaia di migliaia di volte."
"Cosa? Quando?" Aprì gli occhi e lo guardò. La stava fissando.
Gli occhi quasi chiusi, l’iride indistinguibile dalla pupilla – tutto nero.
"Ogni volta che guardo le tue labbra."
Spinta. "ti bacio. Ogni volta che qualcun altro guarda le tue labbra." Spinta.
"Ti bacio. Ogni mattina quando arrivi in ufficio." Spinta. "Ti bacio."
Spinta. "Ogni sera. Quando ci salutiamo." Spinta. "Ti bacio."
"Oh." Spinta. "Oh."
"Ti sto baciando tutto il tempo. Sposami, Scully. Sono serio."
"siiii -- ahhh."
"Si?"
"Siiiiii. Si. Oh, Dio. Oh, Mulder."
Scully guardò verso la luna, le stelle, il cielo.
Guardò Mulder, la stava osservando, concentrato su di lei mentre i loro fianchi si muovevano insieme.
Questa era una cosa così sexy di lui, maledizione.
Era sempre concentrato su di lei.
L’immagine di lui si stava offuscando adesso, coperta da milioni di piccole scintille di luce,
le gocce d’acqua sui suoi capelli, il suo viso, la pelle del suo collo, le sue spalle, tutto coperto da bolle brillanti.
No, era lei che si stava offuscando.
Arcuò indietro la testa e diede un occhiata alla luna.
Sei felice? Luna? Le tue creature si stanno accoppiando.
Ansimò forte e le sue dita affondarono nella pelle del collo di Mulder mentre veniva.
Forte contro di lui.
Il suo grido echeggiò attraverso il lago nella notte.
E si strinse forte a lui, e osservò il suo viso mentre era concentrato nell’amarla, questo viso che non aveva mai visto prima,
il ragazzo, l’uomo, ed ora l’amante, tutto insieme.
La sua espressione intensa, fiera, gentile.
Poi l’avvolse e la tenne vicino e anche lui venne.
Con un gemito soffocato contro i suoi capelli, diede ancora un paio di spinte convulse, finché non di fermò,
tremando piano e stringendola e abbracciandola accanto al suo petto. I suoi occhi chiusi.
L’acqua oscillava intorno a loro in piccole onde. Scintillando nella luce della luna.
Pigramente lei osservò il suo viso mentre il loro respiro rallentava.
L’acqua sopra la sua pelle risplendeva iridescente.
"Siamo affogati?" Chiese Mulder infine.
Aprì gli occhi, lei lo stava solo guardando.
"I Sylkies non possono affogare," disse. Poi sorrise.
Lui rispose al sorriso. "Bene. Oh, scusa. Avevo dimenticato che non ti piace essere toccata nell’acqua."
Fece finta di incominciare a lasciarla andare.
Lei avvolse le braccia attorno al suo collo a spinse con i fianchi contro di lui. Il seno schiacciato sul suo petto.
"Penso si essere guarita."
Lui chiuse ancora gli occhi e la trascinò più vicina per abbracciarla.
Lei restituì l’abbraccio, forte.
Il suo corpo si sentiva incredibilmente bene accanto a quello di Mulder, ci si strofinò piano.
Le sue gambe erano ancora avvolte intorno a lui.
Erano ancora uniti.
L’acqua stava ancora spumeggiando fresca sopra le sue spalle, il suo seno.
Guardò ancora l’acqua.
La striscia d’argento della luna piena stava ancora scintillando direttamente di fronte a loro.
"Mi chiedevo," disse Mulder piano. "Cosa succede dopo che la Dea seduce il
Sylkie?"
Scully portò lo sguardo sul suo viso.
I suoi occhi erano ancora chiusi.
"Non sai la fine della storia?" domandò.
Lui aprì gli occhi e la guardò.
Il suo viso era illuminato solo da chiaro e scuro. I suoi occhi neri.
La sua espressione serrata.
Certamente non era timido per quello che era appena accaduto?
Lei esaminò quel viso. Mulder. . . . lo era.
"Beh. . . ." lei doveva aiutarlo. "La Dea – le piace molto stare nel mare con il Sylkie. E’ disposta a rinunciare alla terra
– se questo può farlo felice."
"Veramente?"
"Lei vuole quello che vuole lui. Se lei vuole rinunciare a fare la Dea
e venire da lui e amarlo e vivere nel mare, lo farà. Dopo tutto, è dove è stata per gli ultimi quattro anni."
"E’ stata li per tutto il tempo?"
"Certo che è stata li. Fin dal primo giorno."
"Lo sai, lui non vuole veramente che lei rinunci a fare la Dea."
"Non vuole?"
"No. Gli piace."
Lui rimase in silenzio per un minuto.
"Pensi che lei non debba smettere di fare la Dea se vive con lui nel mare?"
"No."
Lui rimase in silenzio.
"Mulder."
"Cosa?"
Fece scorrere la punta delle dita leggermente lungo la linea della sua mascella, sul pieno labbro inferiore.
"Se il Sylkie ha detto quello che ha detto solo in un momento di passione. .
. lei lo lascerà andare."
Le sue braccia la strinsero. Mulder guardò in alto verso la luna e poi sussurrò vicino al suo orecchio.
"Non penso che questa novella di tradizione popolare possa essere applicata alle moderne relazioni."
"Mulder."
Mulder piegò la testa e tracciò la linea dell’acqua lungo il suo seno con un dito, il suo viso serio.
I suoi capezzoli si indurirono contro la punta di quel dito. Gli diede un pizzico.
Lei sprofondo le dita tra i suoi capelli e gli alzò la testa per guardarla.
"Mulder."
"Intendevo quello che ho detto," disse. "—cosa ho chiesto. E’ solo che --
non mi hai veramente risposto."
"Non l’ho fatto?"
"Beh, hai detto 'Si' circa una cinquantina di volte . . . ma . . . ."
"Si." sorrise.
"Si?"
"Si."
Lui piegò la testa e rise, l’acqua scintillava nei suoi capelli, i suoi denti bianchi nelle ombre del suo viso.
Scully si fermò a guardarlo solamente per un momento, poi rise con lui.
E poi rimasero calmi, solo guardandosi l’un l’altra, nella spendente, bagnata oscurità.
"La luna piena," disse lui dolcemente, la sua voce con una leggera tinta di meraviglia.
Le mani cominciarono a muoversi piano sulla sua pelle ancora..
"Oh, la luna?" disse lei, le mani accarezzarono la sua schiena.
Poteva ancora sentire il sangue fluttuare sotto la pelle calda di quella schiena.
"La luna è felice. Loro si amano." Scully sorrise. "Si sono accoppiati.
E’ quello che la luna vuole più di ogni altra cosa."
"Vuole che loro si amino, e abbiano dei bambini."
"Bambini?" Alzò gli occhi verso la luna. "Dio, Mulder. . . ."
Strofinò la guancia contro quella umida di Mulder, sentendo la sua barba,
sentendo la sua mascella grattarle la pelle.
Si concentrò sull’aria tra le sue gambe.
Si sentiva piena, appagata.
Ma fiduciosamente non incita. Sebbene. . . forse anche questo era inevitabile.
Alzò ancora gli occhi sul rotondo, pieno, magnetico splendore della luna.
Chi ci aveva pensato?
Guardò ancora gli occhi di Mulder.
La stava guardando intensamente.
Scully fece scorrere le labbra sopra la sua guancia.
Solo evitando che la bocca toccasse la sua, dolcemente stuzzicò con il mento il suo.
"Ma cosa ne pensi del bacio?" Mulder sussurrò. "Si baceranno mai?"
"Lo faranno," gli sussurrò, vicino all’angolo della sua bocca.
Tirò fuori la punta della sua lingua e gli assaggiò la pelle. Cioccolato.
"Ma se lo risparmiano fino a dopo che si saranno sposati."
"Oh, si?"
"Si."
"Vuoi scommettere?"
The end.
Thanks for reading!
Shalimar
71061.1041@compuserve.com
Nore di Traduttrice improvvisata: la traduzione tende ad appiattire… io vi dico che la prima ff Nc 17 che ho letto è stata
questa e ne sono rimasta troppo folgorata!… Note e commenti all’autrice… (su c’è il links) e sul Mb!
Baciotti
Annax