Title: Un Milagro

 

Author: RM >lebontrager@iname.com<

Disclaimer: Mulder and Scully belong to CC, 1013, and Fox. No fringe is

intended.

 

Tradotta da Annax

 

SPOILER::::Milagro

 

Milagro significa miracolo, ricordate? E’ importante.

 

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Un Milagro

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Stavo mangiando un hamburger, cospargendolo di uno spesso strato di mayonese e annaffiando con del kethcup un misero panino di semi di girasole, quando è arrivato da me.

 

E’ solo arrivato.

 

*Lei è già innamorata.*

 

Si, si, questo lo so. L’ho sentito, comunque. E mi ha sconcertato, francamente, ma cosa posso fare in realtà? Non posso chiederle cosa pensa, e neppure se è vero, perché se lo fosse, sarebbe veramente imbarazzante.

 

Per lo meno, questo era quello che lei ha sempre voluto credere, per così tanto tempo. Ma è cambiato qualcosa da ieri?

 

Sembra siano passati anni, o attimi rapidi come battiti del cuore.

 

Il cibo dell’ospedale è nauseante e disgustoso, ma entrambi lo mangiamo senza lamentarci, Scully con la sua immancabile salsa dietetica, ed io con la mia salsa di soia.

 

Mi lancia una occhiata lunga un istante, ed è quello l’attimo in cui quella frase e tornata da me.

 

*Lei è già innamorata.*

 

Già. . .

 

Ed io so senza alcun dubbio di chi è innamorata.

 

Me.

 

Mi domando se si possa fare qualunque cosa per questo.

 

Di solito il suo sguardo mi dice di no, mi dice, sono troppo lontana da te e niente avrebbe alcun senso tra di noi.

 

Per lo meno, questo è quello che mi dicevano solitamente.

 

Quando si è svegliata con un sobbalzo tra le mie braccia, con il suo intero corpo tremante per la paura e per il dolore, i suoi occhi non dicevano nulla tranne questo:

 

abbracciami.

 

L’ho fatto. Ho risposto e risponderò sempre..

 

Lei lo sa, ed è per questo che non mi chiederà mai più di quello che crede che io le deva.

 

Scully con la sua freddezza, Scully con le sue distanze, Scully con la sua noncuranza, infine, finalmente infranta in due pezzi. Spezzata in Scully e. . .Dana.

Forse è questo. Forse no.

Perché anche nei momenti in cui i suoi occhi chiedevano di essere sorretta, lei era ancora lei, ancora forte e pratica e rassicurante, anche devastata dalla paura.

 

Non esiste nessuna Dana separata da Scully, e lei lo sa, sa che è sempre stato così.

 

Lei ha il suo modo di concepire gli eventi, la sua immagine di cosa è buono, cosa è giusto.

 

Lei ama e vive e non è sola, tranne in quei momenti di notte quando i dubbi l’assalgono.

Momenti che accadono anche alle giovani spose.

 

Accadono, e noi continuiamo a vivere con loro, cresciamo, allontaniamo il pensiero.

 

Lei non lascerà andare quello che è successo, comunque.

 

E’ cambiata. Lo è. E’ tutto nei suoi occhi, i loro messaggi sono cambiati.

 

Mi dicono questo:

 

Sono qui.

 

E’ commovente, questo cambiamento.

 

(sono qui)

 

E’ come un sussurro che diventa all’improvviso un grido.

 

SONO QUI.

 

Mi domando cosa farò, ora che mi permette di vederla, vederla completamente e senza remore.

 

Non è meno bella, meno forte.

 

Mordo il mio hamburgher di soia e lecco l’angolo della mia bocca, raccogliendo ketchup con la lingua.

 

Lei sorseggia qualcosa come zuppa, ma è più simile ad un disgustoso concentrato energetico.

Le ossa le fanno male e stridono, i suoi polmoni mandano fitte improvvise, e il suo cuore si inceppa qualche volta, ma non è malata, non è ferita fisicamente.

 

Penso che nulla di quello che accadrà sarà differente.

Forse litigheremo meno, la rispetterò di più, lei rimarrà qui e guarderà un film con me, le preparerò popcorn quando me li chiederà, avremo X-Files, casi risolti, cose a cui credere e cose e cui non credere.

 

I nostri cuori continueranno a battere, e le nostre menti continueranno a frullare, e nulla cambierà poi tanto.

 

Ne sono certo.

 

Lei è fatta a suo modo, io sono fatto a modo mio, ed essere innamorati non ha avuto effetti prima, non ne avrà ora.

 

Si stende con un sospiro ed io mi siedo più vicino così che la mia anca pressa sulla sua spalla.

 

Si muove fino a che la sua testa è sul mio grembo, ed io tocco velocemente la sua fronte con una mano reverente, appoggiando la schiena contro la parete.

 

Le sue dita si agganciano alla mia coscia ed io sono felice di poterla confortare.

 

Forse è questo quello che è cambiato.

 

Questo e nient’altro.

~~~~

 

Lei sembra più rilassata ora.

 

Penso che non dovrebbe essere cambiata poi tanto, tranne il messaggio che mi lanciano i suoi occhi, come un terremoto

 

(sono qui)

 

continua a risuonare ancora ed ancora in me, come se fosse un solco su un disco, e lei mi guarda dentro, cercando qualche traccia del grande cambiamento.

 

Io non sono cambiato.

 

Sono arrivato a questo punto troppe volte perché possa farmi ritrovare improvvisamente diferente.

 

Scully morente, quasi morta, vicino alla morte.

 

Sono arrivato a questo punto con lei, senza di lei, negli incubi, nella realtà, ed è sempre stato lo stesso: l’isolamento del mio cuore, la forza delle mie braccia attorno a lei, il delirio del mio tocco.

 

Ho sostenuto ancora la parte, ma lei vuole di più, lei si aspetta di più.

 

Tutta la settimana mi ha guardato come per dirmi, questo mi ha cambiata così tanto Mulder,

come ha potuto non cambiate te allo stesso modo?

 

Io penso tristemente che se questo mi avesse toccato, noi potremmo essere di più di quello che siamo, potremmo essere coinvolti in qualcosa di più grande.

 

Vorrei poterlo scoprire.

 

Scully stacca la sua mano dalla mia per accendere la TV, insofferente a causa del mio silenzio, alla ricerca di qualcosa da fare per calmare la sua irrequietudine.

 

Il mio divano è largo, e lungo, ma sembra che non ci sia abbastanza spazio per entrambi, con le sue cosce pressate sulle mie gambe, le sue spalle che strofinano sul mio braccio.

 

Voglio avvicinarla di più a me, ma non è qualcosa di giusto, o appropriato,  o . . . questa è Scully.

 

Lo devo tenere ben presente. Scully.

 

È come se fosse mia sorella. Lei è molto di più una sorella, e più meravigliosa e stimolante di come qualsiasi altra comune relazione si possa descrivere, ma io non...

 

"Mulder."

 

Io alzo lo sguardo, lentamente per l’indecisione, cercando di combattere la parte di me che ha sempre voluto toccarla fin dalla prima volta in cui è penetrata nel profondo del mio cuore, ma che non vince la battaglia.

 

"Mulder," dice ancora, non sapendo come continuare.

 

Io sospiro per il sollievo, realizzando che qualsiasi conversazione lei voglia avere non è qualcosa che posso affrontare in questo momento.

 

"Mulder, non senti niente di diverso?" Dice, esasperata.

 

Io mi stringo nelle spalle e guardo il pavimento di legno, lasciando che i miei occhi vaghino lungo il pavimento e i bagliori della televisione. La macchia al centro del soggiorno mi soffoca ancora, quel segno marrone scuro del suo sangue, versato proprio in questa stanza.

 

Una settimana fa.

 

"Mi sento meno stabile," dico infine, i miei occhi sono incollati sul quel punto.

 

Lei segue il mio sguardo e rabbrividisce, ma è una reazione controllata, una di quelle che non le costano nulla.

 

A me costa enormemente stare seduto qui, così vicino a lei, ancora sentendomi così lontano.

 

"Ma. . . non senti che qualcosa è avvenuto quel giorno?"

 

Mi stringo ancora nelle spalle e alzo gli occhi ai fori sulla parete, vicini al soffitto, una striscia ornata li copre.

 

"Penso. . . penso che ci sia stata concessa una seconda possibilità," dice piano.

 

Non posso neppure immaginare quanto coraggio le sia servito per dirlo, ammettere qualcosa che coinvolga di più che lei da sola, ammettere che ci sia un “noi” nel suo mondo.

 

Voglio risponderle, dire qualcosa così che lei possa continuare, ma riesco solo a guardarla, inerme.

 

"Penso che sia quello che è successo, Mulder," dice, facendo trasparire meno sicurezza mentre io la osservo.

 

Scruta le sue scarpe, poi allontana lo sguardo sulla macchia.

 

"Mi sento come se tu fossi cambiata senza di me, Scully."

 

Le parole mi scivolano dalla lingua senza passare attraverso la mia mente, nonostante quello sia il luogo in cui sono nate per prima, e la guardo velocemente, aspettando qualcosa.

 

"Senza di te?" dice, la sua voce suona così… così tremante.

 

So che adesso lei desidera non aver mai dato inizio a questa conversazione.

 

"Tu . . . hai scoperto qualcosa dopo tutto questo. Io non l’ho ancora scoperto."

 

Lei annuisce con la testa e lecca le sue labbra, spostando lo sguardo da me.

 

"Ah. . .dimenticalo, Mulder."

 

Scully si gira verso la televisione, il suo viso ombrato di blu e di bianco, il suo naso balla con le immagini degli spot e dei programmi.

 

Voglio cambiare, Scully, Io *voglio*  cambiare con te.

Solo, non c’è nulla che possa spingermi un passo più in la....

 

Quanto è giusto tutto questo? Quanto è leale?

 

Lei arriva finalmente al punto in cui possiamo essere qualcosa, fare qualcosa,

creare un più alto livello della nostra relazione, e non riesco neppure a parlarle.

 

"Perchè non sei cambiato, Mulder?" dice piano, desiderosa di sapere.

 

"Io. . .Io. . ."

 

Lei mi guarda una volta, poi annuisce, come per dire 'tipico', a poi appoggia la schiena al divano, ancora vicino a me, ma spiritualmente lontana.

 

"Scully."

 

Mi sta ascoltando, lo so, sta ascoltando con il suo cuore, ma non vuole mostrare la sua vulnerabilità.

 

"Scully. . .quando hai avuto il cancro, io ero cambiato. Tu no. Così ho aspettato, ed ho aspettato.

Poi, l’Antartide, il corridoio, pensavo che noi fossimo finalmente arrivati nello stesso posto…"

 

Lei arrossisce sotto le luci della televisione, la sua pelle avvampa con le mie parole, ma le sue labbra rimangono strette. Posso vedere il formarsi delle lacrime nei suoi occhi.

 

Sono lacrime di paura, non di dolore.

 

Brillano negli angoli dei suoi occhi mai fluendo abbastanza per cadere sulle sue guance, stanno li, immobili, scintillanti.

 

Quando mi parlò di tutto quello che lo scrittore conosceva di lei, aveva queste lacrime trasparenti.

 

"Pensavo che noi *fossimo* nello stesso posto," dice.

 

Scuoto la testa. "Penso che io fossi un passo davanti a te. Ma quando siamo tornati, non hai mostrato nessuno interesse per avanzare. Così ti ho spinta via."

 

Sospira e prende la mia mano. "Allora non potremmo essere nello stesso posto adesso?"

 

Unendo le mie dita alle sue, le bacio le nocche dolcemente.

 

"Io sono probabilmente scivolato indietro di qualche passo," ammetto, pensando a Diana e alla lunga distesa di pietà dopo tutto quello che è accaduto.

 

Si acciglia e una ruga profonda le attraversa la fronte.

 

"Tu pensavi che io non mi fidassi di te," le dico piano, cercando di facilitare questa conversazione superi la parte complicata, superi il dolore che ci ha trafitto entrambi.

 

Scully affonda nel mio divano, occhi chiusi.

 

"Tu. . . Non sono ancora certa che tu realmente ti fidi di me. So che pensi di farlo… "

 

Ecco la parte più dolorosa. Una cosa che mi prende alla gola e mi soffoca.

 

"Questo non conta niente?" dico.

 

Lei mi sorride, strofinando il suo dito sul mio pollice.

 

"Non sarei qui se non contasse qualcosa, Mulder."

 

Le restituisco il sorriso e vorrei sorridere davvero, per qualcosa di meglio che questo.

 

"Così… dove sei tu, Mulder? Dove sei tu in relazione a me?"

 

Rido, non posso fermarmi.

 

"Sono seduto a circa due centimetri alla tua sinistra -"

 

Un rapido colpo sulle mie costole mi fa stare zitto, le faccio il broncio, strofinandomi.

 

"Non è giusto, Scully. Non posso difendermi; sei malaticcia."

 

Sbuffa e mi guarda. "Malaticcia?"

 

Annuisco.

 

"Si.. si… quello che vuoi."

 

La conversazione cade ed io guardo sulla macchia ancora, domandandomi se possa avermi cambiato in un modo che io non riesco a riconoscere. In un modo profondo, che spezza l’anima.

 

Poteva essere morta.

 

Ho sentito lo spirito della morte scendere su di me, il vuoto nella mia anima non appena ho colpito la porta.

 

Lei stava morendo, potevo sentirlo.

 

E poi si è alzato, quello spettro,  ma non potevo ancora crederci.

 

Barcollando verso di lei, combattendo un intenso dolore, ho guardato e lei era così… morta.

 

Fu solo uno scintillio, come quelle sue lacrime, che mi ha fatto realizzare che era ancora viva.

 

Nell’incavo della sua gola, una pozza del suo stesso sangue si era formata, ancora umida.

 

Brillava e tremava a causa del suo respiro ed io ho gioito.

 

Era viva.

 

Lo ricordo adesso, come mi sono sentito così profondamente inutile, così freddo e morto e arido.

 

Inutile senza di lei.

 

E con lei. . .completo.

 

Se questo non è amore assoluto, non ho idea di cosa sia.

 

Lei si è già voltata verso la televisione, interpretando il mio silenzio come la fine della conversazione.

 

"Tu.. mi completi," le dico ancora, guardandola intensamente.

 

La sua testa si piega verso di me, il suo respiro scintilla ancora.

 

"Cosa?"

 

"Quello che ho detto, Scully. Quello che ho detto. Tu fai di me una persona completa, ti devo tutto."

 

Lei scuote la testa. "Mulder. . .tu non puoi sentirti debitore per l’amore degli altri."

 

Voglio ridere, voglio scuoterla da come testarda possa essere.

Lei ha così isolato se stessa contro quella che percepisce come la sua verità che non è in grado di accettare il buono.

 

"Non volevo dire quello, Scully. Hai ragione. C’è stata data una seconda possibilità. Ci sono state date migliaia di possibilità, ed io non ho intenzione di sprecarne ancora."

 

I suoi occhi si spalancano quando le mia labbra si chiudono sulle sue, ma velocemente, e prendendo il controllo, le sue labbra sfiorano le mie guance e le palpebre e il mento, per tornare alle mia bocca.

 

"Penso che siamo nello stesso posto, Scully," dico, sorridendo sulle sue labbra.

 

"E’ un miracolo."

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Fine

adios

RM

 

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Note della traduttrice: A me è piaciuta proprio un sacco… bella bella… troppo tenera… spero che tradotta faccia lo stesso effetto!

Baciotti

Annax