TITOLO:  CHEAPENED THINGS

AUTORE:  MD1016

CLASSIFICAZIONE:  MSR/ANGST

RATING:  NC-17

SOMMARIO: FONDAMENTALMENTE SESSO ED ANGST, UN SACCO DI ANGST

DISCLAIMER: I PERSONAGGI APPARTENGONO A C.CARTER ED ALLA FOX, SONO USATI SENZA PERMESSO E SENZA SCOPO DI LUCRO

 

CHEAPENED THINGS

         Tradotta da EN AMI e con la partecipazione di ANNAX (:P)

 

 

Mulder stava gridando. Questo fu tutto ciò a cui Scully riuscì a pensare mentre veniva strappata ad un sogno oscuro. Stava gridando di lei, su di lei prima che i suoi occhi si aprissero. Scully incespicò attraversando la porta di collegamento, le braccia la guidarono lungo il tragitto, lottando, perché le girava la testa per essersi alzata troppo velocemente. Il grido disperato di lui aumentò di volume mentre lei spalancava con violenza la porta, la nota di terrore nella voce di Mulder la gelò fino alle ossa, ma questo non era nulla rispetto alla visione di lui che si agitava violentemente sotto l’attorcigliata trapunta dell’Hotel.

 

“ Gesù, Mulder! “

 

Il pugno sbatteva al suo fianco, lottando inutilmente con lo spesso materiale che lo teneva ancorato al materasso. Nemmeno le sue poderose gambe riuscivano a sollevare la parte inferiore del corpo, senza la coperta arrotolata intorno ai polpacci. Mulder continuava a lottare e le vene del collo si sollevavano e si tendevano contro la costrizione della sua pelle tirata.

 

“ Scully!! “

 

Le lacrime sulle guance erano calde sotto la sua mano mentre la lasciava scorrere in modo lenitivo sul suo viso arrossato. “ Mulder “, Scully cercò di penetrare nella scia delle sue grida. “ Mulder, svegliati! “, lui respinse il suo tocco, cercando di contorcersi lontano da lei mentre Scully sollevava la coperta da sotto le sue spalle.

 

“ Scully! Scully! “

 

“ Sono qui, Mulder “, la sua voce fluttuò leggermente appena una delle mani di lui si aggrappò alla parte superiore del suo braccio con la stretta di un pitone. La stretta era crudele. Reprimendo l’iniziale blocco di panico che era sorto nella sua gola, Scully serrò lo stomaco e si concentrò nel ridestare il suo partner. “ Svegliati ora, Mulder, sono qui! “

 

“ Scully! “, la sua bocca era distorta in una ringhiosa espressione. L’agitazione in fondo alla sua gola venne fuori come un sibilo appena emise il nome di Scully.

 

Con un grugnito per lo sforzo, Scully gli sollevò le spalle dal materasso e gli diede una solida scrollata. “ Mulder, svegliati!! Per favore…. “, l’incubo che lo aveva avvolto si rifiutava di abbandonarlo, anche se il suo gridare cominciò a tornare nel profondo, contorcendogli le budella. Il cervello in disordine di Scully non le permetteva di pensare con chiarezza, tutto cio che poteva fare era svegliare Mulder dal suo terrore. “ Sono qui, Mulder. Ascoltami, sono qui. Stai avendo un incubo. Hai bisogno di svegliarti, ora! “

 

“ Scully….. “

 

“ Sono qui “

 

Restò senza fiato appena gli occhi di lui si aprirono, vaghi e confusi. Benché non lo volesse, sul viso di Scully si formò un leggero sorriso appena lo sguardo si spostò su di lei. La tensione defluì dalle sue spalle, facendolo crollare su di lei in un abbraccio disordinato. Il suo corpo caldo si strinse pesantemente contro quello di lei e Scully lo accolse, avvolgendogli saldamente le braccia intorno alla vita. Lui era fuori dall’incubo. Missione compiuta.

 

Nella sicurezza che accompagnava l’oscurità, Scully sentì il sospiro di Mulder avvolgerla come una tovaglia bagnata. La sensazione delle braccia piegate che strofinavano strettamente contro la sua schiena, le lasciò una eccessiva sensazione di colpevolezza in fondo alla mente. Era raro che avesse l’opportunità di abbracciarlo, era una sensazione insolita. Timidamente sessuale. In definitiva, non qualcosa che lei era solita fare. La sua mano sinistra circondò, quasi come in un sogno, la base del collo di lui.

 

“ Eri andata….. “

 

“ Non sono andata, Mulder. Sono qui “, e con indosso null’altro che una T-shirt, aggiunse a se stessa, improvvisamente consapevole. Una T-shirt e mutandine. Il pigiama che indossava normalmente era rimasto in valigia, collocato vicino allo shampoo e l’asciugacapelli. Perché aveva optato per la T-shirt invece?!

 

“ No “, sentì provenire dalla sua gola e sentì le sue costole dilatarsi per ingurgitare aria. “ Eri morta. Andata. Io ero rimasto solo “

 

Il suo cuore si ribaltò nel petto. “ Oh, Mulder…. “, un sogno sul cancro. Un sogno di morte. Ne aveva avuti abbastanza per sapere quanto potessero essere terrificanti. Le sua braccia si serrarono intorno a lui e lo spinsero verso il materasso.

 

Contro la curva del suo collo, Scully sentì cadere calde lacrime, che scorsero verso le sue spalle. E qualcos’altro. Il ticchettio dell’orologio pizzicò la soffice pelle del suo collo prima che una sensazione di bagnato le circondasse il lobo dell’orecchio. Calore e piacere. Il suo cuore raddoppiò il ritmo. Gesù. Mulder le stava succhiando l’orecchio!

 

“ Mulder?! “

 

Lui mormorò appena udibile: “ Voglio baciarti “

 

Profondamente tra le sue gambe, cominciò a manifestarsi una risvegliata sofferenza, che correva attraverso il suo corpo in ogni direzione. Scully sospirò per il raschiante sussurro che lui aveva lasciato sulla sua guancia. Poi Mulder cominciò a far scivolare un lento bacio bagnato sui suoi occhi e giù lungo il naso. Il suo corpo gridava di più. Ma la sua mente, la più forte tra i due, ebbe la meglio. Doveva tirarsi indietro, disse a se stessa. Riprendere nuovamente il controllo. Lui stava solo rispondendo allo shock. Questo era tutto. Lo shock del sogno. Esitante, trattenne il suo viso e si allontanò. “ Raccontami del tuo incubo “

 

Gli occhi semichiusi di Mulder seguirono l’assonnato movimento delle labbra di lei. “ No “

 

Sembrava esausto quanto lei, con i capelli pressati completamente contro il lato sinistro della testa e il viso ricoperto di lacrime seccate. Scully strofinò il palmo della mano sulla sua mascella per cancellarne una.

 

La mano che era rimasta poggiata sul sottile cotone dietro la schiena di Scully, scivolò lungo il fianco e trovò il suo seno destro. Mulder osservò il suo viso mentre lei sentiva le sue dita stringersi e rilassarsi, poi schiacciare delicatamente e massaggiare. La mano di Mulder aveva preso un ritmo così intenso che lei dovette mordersi l’interno della guancia per trattenere un gemito di piacere. Che diavolo stava facendo? La stava seducendo? Impossibile. Era troppo indifferente, troppo calmo. Il suo viso era rimasto neutrale e curioso mentre studiava la sua reazione. Innervosita, Scully cercò di tenere il suo viso impassibile. Ma che fatica mantenere la sua onestà.

 

Un sorrisetto soddisfatto sollevò le sue labbra mentre lo sguardo scivolava dal viso di lei alla sua mano. Al suo seno. La mano destra si sollevò e si richiuse a coppa sull’altro seno.

 

Scully sentì i suoi muscoli interni contrarsi involontariamente. Le cose erano completamente fuori controllo. Non erano loro? Mulder le stava palpando il seno, non era lui? Lo sguardo affascinato di Mulder la mandò in confusione. “ Che stai facendo, Mulder?! “

 

Le sue stesse mani erano scivolate sul collo di lui e incontrato le sue rapide pulsazioni. I suoi occhi si spalancarono. “ Sei così……perfetta…… “, la lingua si mosse sul suo labbro inferiore. “ Non sapevo che…… “

 

“ Sapevi cosa, Mulder? “

 

“ Che tu sei così…… “, il suo sguardo si sollevò di nuovo e si fissò negli occhi di lei senza lasciarla andare. Qualcosa di nuovo era stato registrato dalle sue pupille. “ Scully?!…… “

 

“ Hmm?!…. “

 

“ Ti ha infastidita che io……ti abbia toccata? “

 

Ottima domanda! “ Uh….. “, si leccò le labbra mentre il pollice di lui trovava il suo capezzolo. Non chiudere gli occhi, ricordò a se stessa, cercando disperatamente di ricordare perché non poteva lasciarsi trasportare dalle emozioni. Ovviamente lui stava cercando di ridestare i suoi sensi. Non era lui? Oppure era solo una solida connessione con il sogno che aveva avuto? Toccarla per vedere se fosse viva. E, Dio, lei * era * viva. Il sangue non poteva scorrere nelle vene più velocemente, e lui voleva sapere se l’aveva infastidita? Gesù!

 

“ Non dovresti “, riuscì a dire senza molto tremito nella voce.

 

Le mani di lui cessarono le loro carezze. Scully voleva piangere. “ Non dovrei toccarti? “, Mulder sembrava alquanto perplesso.

 

“ No, non così “

 

Allora le mani di Mulder la lasciarono e l’aria fredda affluì su di lei stringendole le punte dei capezzoli in una morsa dolorosa. Scully indietreggiò, niente sembrava imbarazzarlo minimamente del suo insolito comportamento. Solo io lo sono, pensò Scully. Perché lei si sentiva così impacciata quando lui appariva tranquillo dopo quello che era successo? Lui l’aveva toccata, dopotutto. Non il contrario. “ Mulder, pensi di poterti riaddormentare ora? “

 

Lui fece una indifferente scrollata di spalle mentre lo sguardo tornava a scivolare sul suo petto. Chiudendo gli occhi nel tentativo di trattenersi dal sorridere compiaciuta per il suo adocchiamento, Scully si spinse fuori dal letto e si diresse verso la sua camera.

 

“ Ti ho offesa? “, la dolcezza nella sua voce non riuscì a coprire il senso di preoccupazione.

 

“ No “, mormorò lei, improvvisamente consapevole che il lembo della sua T-shirt non era lungo abbastanza da coprire completamente le mutandine dietro. Lanciando uno sguardo indietro, Scully notò quanto apparisse diverso Mulder. Non era mai stato così calmo e concentrato allo stesso tempo. O meglio, lo era, ma non con lei come oggetto della sua attenzione. Questa era la differenza. Mulder non l’aveva mai guardata. E di solito, anche quando la guardava, non la vedeva realmente. Non come stava facendo in quel momento, quando il suo viso era il più rilassato che avesse mai visto. Era così…..tranquillo.

 

“ Mulder?! “, tacque per un attimo per appoggiarsi al montante della porta, aveva bisogno del solido supporto che questi poteva offrirle. “ Perchè mi hai toccata? “

 

Mulder fece spallucce e lei per un momento fu sicura che lui volesse dire qualcosa. Non distolse lo sguardo. Non stava cercando di nascondersi a lei.

 

Scully annuì non capendo affatto cosa fosse appena accaduto e si voltò verso l’ingresso della sua camera.

 

“ Scully?! “

 

“ Hmm?!….. “

 

“ Hai davvero un bel seno “

 

Passò un momento prima che lei riuscisse a trovare una risposta appropriata. Ma ce n’era una? Un brivido corse lungo la sua spina dorsale. I capezzoli si tesero. Di nuovo. “ Uh!…..Grazie! “, Scully tornò a voltarsi verso la sua camera, ma qualcosa la fermò. Tornò indietro e vide il suo partner con un sorriso sbilenco sulla faccia. “ Stai bene, Mulder?! “

 

“ Al momento “, disse lasciandosi cadere sul materasso, “ mi sento leggermente ubriaco! “

 

“ Stai uscendo da un eccesso di adrenalina. Abbiamo avuto una brutta giornata. Cerca di dormire “

 

Mulder annuì e si raggomitolò su un fianco. Dormire. Suonava come il paradiso. Scully richiuse la porta tra loro e tornò nel suo letto vuoto mentre la sua mente ritrasmetteva le immagini di cio che era appena accaduto. Forse lui era ancora addormentato. Forse si stava risvegliando da un sogno. All’inferno, forse era lei!

 

Si lasciò cadere sul letto e rimase a fissare il soffitto cercando di ignorare il fantasma di quelle mani sul suo corpo. Sul suo seno. Chiuse gli occhi. Dannazione a lui. Ora non sarebbe più riuscita a riaddormentarsi. Tirò su una borsa dal pavimento e prese una boccetta di pillole per dormire.

 

“ Avrei dovuto dargli un paio di queste “, sottolineò a se stessa. Dannazione a lui e al suo incubo che l’aveva svegliata nel bel mezzo della notte. E dannazione allo girovagare delle sue mani che ora la tenevano sveglia.

 

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Scully si svegliò di soprassalto. Qualcosa era decisamente fuori posto. Sbattè gli occhi e allora capì istantaneamente cosa fosse. Sotto la sua testa c’era il torace di Mulder. La sua pelle calda scottava dove poggiava la sua guancia. Lui le diede una sbirciatina. “ Sei sveglia? “

 

“ Mulder, che diavolo ci fai nel mio letto? “

 

Il sorrisetto furbo che torse le sue labbra l’afferrò crudelmente alla gola. “ Questo è il * mio * letto, Scully! “

 

Immediatamente la sua testa scattò verso l’alto. La stanza era al buio, con le persiane saldamente chiuse, ma lei riuscì a vedere abbastanza. La valigia aperta di Mulder stava su una piccola panca contro il muro; la sua era ovviamente scomparsa! Come lo erano il laptop e i documenti ai quali stava lavorando prima di andare a letto. In questo posto c’era una busta di semi di girasole ed asciugamani dell’Hotel spiegazzati. “ Oh!….. “, questo era grave. Scully non riusciva a ricordare. Ogni cosa le sembrava così lontana….. Beh, ogni cosa tranne Mulder.

 

Scrollando le spalle, lui sbadigliò. “ Hai barcollato fin qui poche ore prima che sorgesse il sole. Ho pensato che avessi avuto un incubo “

 

“ Un incubo?! “, Scully si lisciò i capelli arruffati caduti sugli occhi e si allontanò dal suo torace. Lui spostò le ciocche al loro posto, dietro l’orecchio.

 

“ Era questo?….. “

 

Lei si gelò appena le mani di lui passarono dall’orecchio al collo e alle spalle. Il suo viso era fisso in concentrata ammirazione a guardare la punta del suo dito che scivolava delicatamente sulla pelle di lei. “ Un incubo? Uh…forse…… “, l’appannamento del cervello dovuto al sonno, le rendeva difficile pensare.

 

Passò un istante prima che Mulder rispondesse. Il suo sguardo non si era mai spostato dalla pelle che le sue dita stavano toccando. “ Sono in giro molte cose in questi giorni “, c’era preoccupazione nella sua voce. “ Ti ho chiesto se andava tutto bene, ma tu non hai detto nulla “

 

Scully diede un’occhiata alla T-shirt spiegazzata che era incollata al suo corpo, poggiata appena sul suo addome. “ Penso di aver preso una pillola per dormire….. “, perché non aveva messo il dannato pigiama? E come secondo pensiero, perché non l’aveva lui? Mulder di solito non dormiva in boxer……Lo faceva?

 

“ Sei tesa “

 

Lo sguardo di Mulder tornò su di lei e il suo torace si contrasse, rifiutandosi di inspirare ancora. Aprendo la bocca, Scully fu in grado di emettere un mite: “ Lo sono?….. “

 

“ Voltati! “

 

Voltati?! “ Perché? “, appena cambiò posizione, lo stomaco di Scully si contorse. Chiuse gli occhi e cercò di non badare al fatto che la sua gamba sinistra era comodamente distesa tra quelle di lui.

 

“ Stai bene, Scully? “

 

“ Mulder “, sospirò, “ se qualcuno dovesse entrare qui, vedrebbe qualcosa di molto sbagliato “

 

“ Perché? Non stiamo facendo niente! “

 

Vero. Ma tuttavia Scully era sicura che l’immagine di lei e del suo partner insieme nel letto, mezzi nudi, mentre lei era semidistesa su di lui, sarebbe apparso sospetto. Come minimo! Cristo! Era praticamente a gambe divaricate tra le sue cosce. Le sue mutandine erano davvero bagnate, oppure era solo la sua immaginazione? Oh Dio! Lui poteva capirlo?……

 

Poi le dita di Mulder cominciarono a massaggiare appena dietro la nuca e lei perse il treno dei pensieri. “ Va tutto bene, Scully, voltati “

 

Lo fece. Lui mise le gambe a V e Scully si mise in ginocchio tra esse. Con braccia solide, Mulder la tirò piano verso di se fino a farle distendere le gambe. Lei cadde rigidamente all’indietro contro il suo torace. Mulder cercò ancora il suo collo e spingendo da parte i capelli, iniziò ad applicare dolci pressioni in piccole, spavalde carezze. Il calore formicolò dentro di lei ad uno stato allarmante, benché lui stesse solo toccando le spalle e le clavicole.

 

“ Rilassati, Scully. Sai che puoi sempre dirmi di fermarmi “, il monotono sorriso compiaciuto che sentiva nella sua voce, la fece rabbrividire. Lui lo sapeva. Come poteva non saperlo? “ Penso che questo possa aiutarti a rilassarti “, mentre parlava, un piccolo sbuffo di aria trovò la via della sensibile pelle dietro l’orecchio, facendola contorcere ancora di più.

 

Scully chiuse gli occhi. Il massaggio alle spalle era incredibile. I suoi pollici lavoravano in piccoli, ritmici cerchi lungo i muscoli tesi. Era tutto ciò che potesse fare per trattenersi dal gemere.

 

“ Non penso stia funzionando, Scully “, i pollici corsero sul retro del collo fin dentro i capelli. Mulder trovò un nodo di tensione alla base del cranio. “ Le vene del tuo collo esploderanno se non ti rilassi “

 

Rilassarsi?! Come si aspettava che potesse rilassarsi quando era tra le sua gambe e le sue mani erano….. La mente di Scully reagì a scoppio ritardato. A meno che lui non le stesse realmente facendo un massaggio alla schiena…. E lui voleva davvero, sinceramente che lei si rilassasse. Scully sospirò. Cosa aveva pensato? * Ovviamente *, Mulder voleva solo scioglierla. Le cose erano state tese tra loro ultimamente, fatte di ore interminabili e di casi frustranti. Vicini alla morte, scampati sempre per un pelo ed entrambi avevano pagato il loro tributo di recente.

 

Scully espirò.

 

“ Questo va bene…..respira internamente….. “

 

I palmi di lui le cullarono la testa, e allora, come se tenesse il pezzo di vetro più fragile del mondo, la ruotò prima a sinistra, poi a destra. Lei non era fragile. Era positiva più di quanto lui potesse comprendere. Scully aveva dato prova della sua forza più e più volte, in centinaia di migliaia di modi diversi nel corso degli anni, e non aveva mai lasciato che lui se ne dimenticasse, nessuno dei due. Ma per questo unico momento, mentre erano soli, lei doveva essere fragile come lui aveva bisogno che fosse.

 

I polpastrelli delle dita sfiorarono il collo, trovarono nuovamente le sue clavicole e la pressione circolare ricominciò, ma solo per un minuto o due. Quando si fermò, Scully sentì il suo dito indice percorrere la lunghezza della clavicola.

 

A cosa stava pensando? A Samantha? Alla piccola ragazza che era solito chiamare sua sorella e allo scheletro di quella bambina, un anno prima, che poteva essere lei? Tranne che per la piccola frattura alla clavicola sinistra……

 

Le sue labbra schioccarono debolmente quando le aprì. “ Scully…. “

 

No. Non voleva che lui si soffermasse sul passato. Non in quel momento. Torna indietro, Mulder. Poteva sentire i suoi pensieri? Mulder, ti voglio qui!

 

“ Non parlare “

 

La sua bocca si richiuse, lo sapeva senza voltarsi e senza vederlo. Le sue dita ripartirono di nuovo, ma c’era distanza. Scully era felice di non essere di fronte a lui. Non voleva che vedesse il dolore che segnava la sua fronte. Torna indietro, Mulder. Sono qui, ora……

 

Dopo aver deglutito, lei trovò la voce. “ Più in basso “

 

“ Più in basso?!….. “, ci fu un’ esitazione nella sua voce che lei non riuscì ad identificare.

 

“ Si, più in basso “

 

Le sue mani scivolarono giù, come richiesto, ma non lungo la spina dorsale come si era aspettata. Invece le sue dita si tuffarono in avanti e si chiusero a coppa sul suo seno soppesandolo, massaggiandolo lentamente come aveva fatto la sera precedente. Scully sobbalzò per la sorpresa, ma la sua * cura * non si fermò, e lui non disse una parola. E per ragioni che non riusciva a capire, neppure lei. Gradualmente, come se si stesse muovendo nell’acqua troppo calda, si accomodò, appoggiandosi contro il suo stomaco nudo, sentendo il calore del suo corpo attraverso il sottile cotone della T-shirt che indossava. Una T-shirt che, aveva notato con meraviglia, era risalita lentamente tra le sue amorevoli mani, lasciandole la parte media del tronco nuda ed esposta. Ancora una volta non fece nulla, la lasciò semplicemente così e permise al suo partner di toccarla mentre lei si fissava l’ombelico.

 

Non stai pensando a Samantha ora, vero Mulder?……

 

Scully sorrise. Perché le sensazioni erano così incredibilmente buone ed era così difficile fare altre cose ancora.

 

Poi la mano di lui scivolò verso il basso. Sul suo addome.

 

Le dita lisciarono la soffice carne come se non avesse mai toccato nulla di così delicato prima. Le venne la pelle d’oca appena il suo dito indice passò intorno al piccolo ombelico. Pigramente scivolò ancora più in basso verso il sottile elastico delle sue mutandine. Avanti e indietro, ne tracciò il bordo superiore, aspettando, immaginò, la sua protesta. Una protesta, disse a se stessa, che desiderava fargli. Ma la sua mano sinistra stava ancora lavorando sul suo seno e lui era caldo sotto di lei e le sensazioni la stavano completamente distruggendo.

 

O per lo meno pensò fosse questo, fino a che la sua mano destra non si spostò ancora più in basso e le sue dita cominciarono a perlustrare la soffice peluria che incontrarono. Le dita di Mulder si piegarono intorno a lei e premettero delicatamente; lei rimase senza fiato appena una di esse si curvò ed entrò in lei. Il sovraccarico di sensazioni la colpì duramente. I suoi fianchi sobbalzarono verso l’alto in una involontaria spinta e le unghie si conficcarono nelle cosce di lui.

“ Mulder!…. “, riuscì a dire in un respiro. “ Cosa…..mi stai….facendo?!….. “

 

L’euforia del suo movimento dentro di lei, mandava ondate su ondate di scioccante piacere attraverso il suo corpo. Senza volerlo, si sollevò completamente e si strinse al torace di Mulder. La pressione delle sue mani la lasciò senza fiato e con il respiro debole.

 

“ Oh Dio, Mulder!….. “

 

Allora le labbra di lui si posarono sul suo orecchio. “ Lascia che accada “

 

Lei gemette appena le sue dita scivolarono fuori da lei e massaggiarono generosamente la sua piccola protuberanza.

 

“ Relax è ciò che voglio darti. Sei al sicuro “, il suo respiro era caldo e bagnato vicino al suo collo.

“ Lascia che accada!….. “

 

“ Oh Dio…… “

 

Il suo corpo sobbalzò ancora appena la pressione dentro di lei cominciò ad aumentare. La testa le cadde all’indietro nell’incavo della sua spalla. Incredibile……meraviglioso, stava gridando il suo corpo, incredibile, perfetto, di più……di più……di più…….

 

Le mani di Scully lasciarono le solide cosce di lui sulle quali erano state poggiate fino a quel momento e cercarono il braccio che passava dal suo petto, allo stomaco, fino ai fianchi. Si aggrappò a lui mentre le sue dita si chiudevano intorno alla sua pelle sensibile.

 

“ Ahhh….. “

 

Sentì arrivare l’orgasmo, il suo corpo tendersi, pronto ad esplodere. I polmoni pomparono furiosamente aria, lasciando la sua testa a nuotare in un collage di sensazioni. Tremò contro di lui, o forse era lui che tremava sotto di lei. Non importava. Tutto cio che importava era che lui serpeggiava dentro di lei e che lei aveva finito col piangere per lo squisito piacere di tutto cio.

 

Scully sollevò la testa dalla sua spalla e la guancia sfregò contro di lui. Le gambe premettero su di lui aprendosi completamente. Le cosce scivolarono da sotto di lui e le ginocchia di Mulder spuntarono tra esse, forzandole ulteriormente. Lei guardò nuovamente in basso. Le mani di lui pompavano sotto l’umido strato di cotone. Questo non stava accadendo, cercò di dirle la sua mente. Non poteva accadere…….

Per favore,

per favore…….

Di più……

 

E come se avesse letto nei suoi pensieri, Mulder strofinò il pollice sul suo clitoride ancora una volta.

 

Lei gridò.

 

Mulder, oh DIO!…... Mulder, Mulder, Mulder...... Precipitando dentro e fuori dal nero scintillante dell’oblio, Scully fluttuava irrazionalmente. Mulder, Mulder, Mulder, Mulder…… Con una facilità che aveva dimenticato da tempo, si sistemò pesantemente in una perfetta inesistenza. Niente esisteva, tranne l’immediatezza fisica. E questo includeva Mulder. Sempre Mulder.

 

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Il rigonfiamento nella sua gola per poco non divenne doloroso quando si rese conto della presenza dell’addome di Mulder sotto di lei, che si sollevava e si abbassava con cadenza uniforme. Stava disteso, perfettamente immobile per lei, aspettando che si riprendesse, non chiedendo nulla per se stesso, benché lei sentisse la sua erezione premere verso l’interno della sua coscia sinistra. Ogni altro uomo sarebbe sprofondato dentro di lei, ancor prima che potesse capire cosa stesse succedendo. Ma non Mulder. Invece, le sue dita scivolose stavano tranquillamente dentro di lei, pazienti ed immobili.

 

“ Mulder….. “, il suo corpo, dimenticato a metà, si contorse contemporaneamente dentro e fuori. Scully ripiegò il suo piede ciondolante sotto la caviglia di lui.

 

Il respiro di Scully rallentò, lo sentì ritrarsi, ma le sue mani non lasciarono il suo corpo. Quella che stava sul suo seno, le lisciò in maniera rassicurante l’attaccatura dei capelli, l’altra stava protettivamente intorno alla vita. La tenne così fino a che lei non si mosse, voltandosi per mettersi a cavalcioni sull’uomo sotto di se.

 

I palmi delle sue mani si posarono sul suo torace nudo e si meravigliò nel sentirlo come lo aveva sempre immaginato. Mulder era solido e liscio. Il sottile strato di peli neri era esageratamente morbido sotto la punta delle dita. Scully premette il palmo sopra il suo cuore e lo sentì battere sotto di esso. Quasi quanto il suo membro rigido che era teso contro il suo fondoschiena.

 

Piegò la testa in avanti e lo baciò dove aveva passato la mano e per il suo piacere, lui gemette il suo nome. Lei lo fece ancora.

 

Silenziosamente, le mani di Mulder passarono sulle sue cosce e sui fianchi, scivolando attraverso le spalle fino al collo nudo per bloccare la sua testa prima che potesse baciarlo per la terza volta. Il sorriso di Scully si affievolì appena incontrò il suo sguardo ed una lacrima rotolò giù sul lato sinistro del suo viso. Quello non era il volto di un amante. C’era dolore in quello sguardo.

 

“ Scully, fermati! “

 

In un momento di lucidità, una domanda salì alla sua mente. “ Perché?! “

 

L’esitazione della sua risposta le causò un colpo interiore. “ Scully….. “, cominciò, “ questo era per te, non per me. Era per te….. “

 

“ Mulder….. “, lei cercò di mitigare il suo umore spostandosi in avanti per baciarlo sulla bocca. “Non dirmi che non eri qui. Ho potuto sentire…. “

 

“ Ferma! “

 

Scully si gelò. I suoi occhi rotearono. “ Sei….sei serio, Mulder? “

 

Quando lui non rispose, Scully fuggì da lui e si tirò le gambe protettivamente contro il petto. Bastardo! Gli aveva consentito di…..di….. Gesù!! Si era permessa di venire tra le sue braccia. Bastardo! L’aveva fermata sussurrando il suo nome. “ Ho pensato che avresti capito. Era solo per te……per darti qualcosa di cui avevi bisogno…… “

 

I suoi pugni si serrarono e Scully si ribellò. “ Pensi che avessi bisogno di una scopata compassionevole?! “, ebbe una piccola soddisfazione nel vedere lo shock sul suo volto.

 

Il fondo della sua gola bruciò quando il viso di lui si contrasse di dolore e lui gracchiò. “ E’ questo che pensi sia stato?! “

 

“ Non lo era? “, la testa di lui scrollò e si abbassò. Non riusciva a guardarla ancora. Grande!

 

“ No! “, lui scosse la testa con rinnovata certezza. “ Mai per compassione. Non con te, Scully “

 

“ Allora non capisco, Mulder. Perché mi hai fermata? “

 

“ Perché non posso confondere la nostra relazione con qualcos’altro. Sarebbe così facile per me cascarci con te, se permettessi a me stesso di farlo. Non posso, Scully. Per le stesse ragioni per le quali non puoi tu “

 

Non posso?! Avrebbe dovuto pensarlo prima di penetrarla! Cambiò posizione ed incrociò le braccia, cercando di ignorare che le sue mutandine erano bagnate in un modo molto poco confortevole. “ Così, fondamentalmente, stai dicendo che è stata una cosa estemporanea, presuppongo allora che tu abbia dimenticato di aver messo le tue mani dappertutto!….. “

 

“ Non sarebbe accaduto, se avessimo potuto compartimentalizzare “

 

Compartimentalizzare?! Le sue dita erano ancora bagnate. Scully avrebbe voluto disperatamente tirargli un pugno in bocca. “ Così, siamo amici “

 

“ Bene, si….. “, la sua confusione era più di quanto potesse reggere, si disperdeva in rabbia e dolore. Non aveva più bisogno di parlare con Mulder, l’Agente dell’FBI. Prima di lei, seduta a gambe incrociate sul letto - - a prendere in giro l’erezione che tendeva i suoi boxer - - c’era Mulder, il disperatamente stupido.

 

“ Amici di scopata?!….. “

 

Lui fece una smorfia e scosse la testa. “ Gesù, Scully!!…. “

 

“ Che c’è, Mulder? Non è abbastanza sconcio?! “

 

Mulder contorse il viso ancora di più. “ Non sembra grossolano come vuoi farlo sembrare “

 

“ Oh, davvero?! Come lo senti tu? Amichevole?! “

 

“ Non capisco perché stai reagendo così “

 

“ Cosa ti aspettavi? Un grazie?!…. “

 

Mulder arrischiò una dannata occhiata verso di lei e Scully capì la sua reazione ritardata. Le sopracciglia si aggrottarono. “ Sei…..arrabbiata?! “, si stava comportando come se fosse la rivelazione della vita.

 

“ Arrabbiata?! Perché dovrei essere arrabbiata? Mi hai solo fatto un favore, giusto? Povera Scully. Che non riesce ad afferrare una vita per se stessa. Ha bisogno di una piccola mano - - non avevo l’intenzione di fare giochi di parole. Sono sicura che se pensi che Skinner abbia bisogno di una buona scopata, saresti felice di lasciarlo entrare nel tuo letto e dargli uno strattone fino a che non riesci a vederlo dritto…intendo, hey, a cosa servono gli amici?! “

 

Il viso di Mulder si oscurò intorno all’immagine che lei aveva piazzato nella sua testa. “ Non siamo così intimi “

 

Scully lo congedò con una scrollata di spalle. “ Benissimo! Allora un altro dei tuoi amici. Sono tutti uguali, giusto?! “

 

Ci fu una breve pausa mentre Mulder deglutì. “ Tu sei la mia unica amica, Scully “, si guardò scioccamente intorno nella stanza poco illuminata, in cerca di qualcosa che potesse aiutarlo. Scully si allontanò da lui e sollevò le ginocchia ancora più in alto. “ Non so come spiegarlo, affinché tu possa capire “

 

“ Allora dimmi solo questo, Mulder “, disse addossandosi sulla sua spalla sinistra. “ Vuoi fare l’amore con me? “

 

“ No “

 

Mulder guardò in basso per evitare le sue sopracciglia aggrottate e sembrava che si rendesse conto della sua erezione per la prima volta. Era difficile trattenere i suoi occhi dal roteare. “ Sii onesto, Mulder “

 

“ Si “, affondò i palmi delle mani sui suoi occhi. “ No! Perché deve avere a che fare con l’amore? “, Scully sentì di nuovo una mano su di lei; il suo dito tracciò un piccolo cerchio sul suo fondoschiena. “ Perché non puoi semplicemente essere felice con quello che posso darti? Accettare quello che posso offrirti? “

 

Oh, Dio. Il tatuaggio. Il respiro di Scully le si strozzò in gola. Cosa aveva fatto? Come aveva potuto permettere che accadesse? Il dolore riempì il suo addome come una dozzina di gelide palline di vetro. Stava per vomitare.

 

Senza un altro respiro, Scully si sprangò in bagno, chiuse la porta a chiave e si schiacciò con la schiena contro la porta. Il calore le arrossò le guance sotto il regolare flusso delle lacrime. La sofferenza del dolore che si era ingrossato nel suo addome, raggiunse l’apice. Voleva così duramente allontanare il dolore dal suo corpo, sgombrarlo e separarlo da se. La liberazione doveva essere carnale. Forse vagamente euforica. E così sarebbe stata libera.

 

Ma ancora una volta le fu negato. Con un conato di vomito ed un colpo di tosse, divenne chiaro che il suo corpo voleva che lei soffrisse. Il suo stomaco si rifiutò di concederle di liberarsi. Cercare di forzarlo, portò solo ad un altro patetico conato.

 

Appoggiandosi sui talloni, Scully si concesse un momento per respirare prima di scivolare giù e raggomitolarsi sul pavimento, urtando l’interruttore della luce lungo la strada.

 

Il buio la inghiottì completamente.

 

Scully chiuse gli occhi.

 

Sentì la semifamiliare voce di Mulder che le chiedeva se stesse bene. Lei lo ignorò e avanzò lentamente attraverso le mattonelle verso la fredda porcellana della vasca da bagno. Questo calmò il bruciore delle sue guance.

 

“ Scully? Stai bene? “

 

No. Non sto bene. Non sto bene, Mulder. Non lo capisci? Non puoi dirlo!

 

“ Scully? Rispondimi, Scully! “

 

Con le braccia protese di fronte a se, Scully trovò le monopole di plastica e le voltò per far scorrere l’acqua. Il tappo di gomma appeso ad una lunga catena, scivolò con naturalezza al suo posto. L’acqua calda cominciò ad aumentare. Lei si tolse la T-shirt e la gettò via.

 

La porta sbatteva sotto l’energico bussare di Mulder. “ Scully! Perché le luci sono spente? Scully? Va tutto bene?! “

 

Lei si fece scivolare le mutandine da sopra i fianchi e le scalciò via.

 

“ Scully, apri la porta! Scully, che Dio sia dannato! Rispondimi!! “

 

L’acqua che scottava intorno ai suoi piedi e alle caviglie era appena tollerabilmente calda. Bene. Aveva bisogno di acqua calda. Per qualche ragione, Scully non riuscì a trovare l’energia per imballare la sua mente, si sentì improvvisamente sporca. Sconcia.

 

Disgustosa.

 

“ Butterò giù la porta se non apri, Scully! “

 

Lentamente, Scully si rilassò nell’acqua e cercò il sapone. Gli tolse la carta.

 

“ Scully! “, la porta tremò. “ Scully! “

 

Il sapone era viscoso e morbido tra le sue dita.

 

“ Scully, per favore “, il grido di Mulder si affievolì. “ Per favore “

 

I tonfi sordi contro la porta, portarono Scully fuori dallo stato di intontimento. Mulder era crollato contro la porta. Poteva sentirlo respirare, profondo e patetico. “ Scully “, la implorò. “ Per favore, dì qualcosa “

 

“ Mulder?! “, il sapone le scivolò dalle mani e lentamente strisciò fuori dal calore della vasca da bagno.

 

Lui espirò sentendo il suo nome.

 

Camminando carponi, Scully scivolò attraverso il gelido pavimento e si appiattì contro la porta di legno sottile. “ Mulder?! “

 

“ Scully….. “, fu quasi vicino a balbettare mentre diceva il suo nome. “ Scully, mi dispiace “

 

Lei sollevò le ginocchia verso il petto e lasciò che la porta sostenesse il suo peso, immaginadolo dall’altra parte mentre faceva lo stesso. “ Lo so, Mulder “, passò il momento di un respiro e le venne la pelle d’oca.

 

“ Scully, apri la porta “

 

Un brivido corse lungo la sua spina dorsale. “ No “

 

“ Vuoi che me ne vada? “, Mulder sembrava vicino alle lacrime.

 

“ No “, il cuore batteva sordamente contro le sue cosce mentre se le stringeva saldamente al petto. “ Non andare “

 

Mulder sospirò e cambiò posizione contro il legno cavo della porta. Per un minuto non accadde nulla. Un sottile flusso di luce filtrò da sotto le sue gambe aggrovigliate, insieme all’ombra del suo delicato respiro. Scully sorrise, benché non sapesse il perché. O forse lo sapeva. Forse lui era seduto sul pavimento fuori dalla stanza da bagno, in attesa che ne avesse abbastanza di stare seduta, accartocciata al buio. Forse poteva essere felice con quello che lui poteva darle.

 

“ Per favore, Scully, apri la porta “

 

Non c’era verso che lei potesse fare una cosa del genere. La porta era l’unica protezione da lui; contro il mondo esterno. Aveva permesso che la sua corazza scivolasse via troppo facilmente, e non era sicura di come fare per riportare le cose com’erano prima. Ma sapeva che cio che aveva avuto - - era cio che aveva lasciato.

 

“ Ho bisogno di sapere che stai bene “

 

Lei sospirò. “ Sto bene, Mulder “

 

“ No, non è vero. Ti ho vista tirare fuori il fegato di un uomo senza battere ciglio e mangiare patatine fritte mentre guardavi foto di autopsie……tu hai uno stomaco di acciao! “

 

“ E allora?! “

 

“ Ti ho sentita vomitare, Scully. Per favore, non lasciarmi qua fuori “

 

“ Mulder “, gemette. “ Sono nuda! “

 

“ Apri la porta! “

 

Le sue mani andarono verso la maniglia e si tirò su. Non sono fragile, ricordò a se stessa. Non sono di vetro. Scully aprì la porta.

 

Fuori, il suo partner teneva una coperta in alto abbastanza da bloccargli la vista di tutto tranne che del suo viso. 

Gli occhi erano traboccanti di una miscela di messaggi: sollievo, fiducia, rimorso, compassione. 

 

Scully camminò fino a dentro quelle braccia in attesa e si avvolse. Cercò di sorridere. 

Benché il modo in cui Mulder studiava il suo viso lo rendesse complicato.

Poteva sentire le lacrime ribollire. 

No.  Niente più lacrime.  Aggiustalo.  Aggiustalo adesso.

 

Prendendosi un momento per respirare, Scully abbassò gli occhi e gli fissò il petto con tutta la forza che poteva raccimolare.  "Mulder, qualsiasi cosa tu possa offrirmi, io l’accetterò."

 

Con iI mento tremante, lui fece un passo indietro e voltò lo sguardo. 

C’era un tremolio nel suo sussurro che minacciava lacrime.  "Scu-u-ully."  Le spalle gli crollarono.

 

"Accetto la tua partnership."

 

Lui la pregò, "Scully per favore."

 

"Accetto la tua amicizia."

 

Supplicò, "Per favore."

 

Ma Scully non poteva fermare la sua bocca.  "Accetto la tua viva passione per la verità -"

 

Con un violento movimento, Mulder si voltò per guardarla, ancora stringendo le braccia attorno a se stesso.

"Smettila!"  Il suo viso era rosso e tirato per la tensione; le sue spalle tremavano.

"Smettila e basta!"

 

Rimase così per una frazione di eternità, con il respiro affannato e profondo, tremendo e guardandola fisso e aspettando che il mondo finisse. 

E con una sensazione molto reale, Scully sapeva che lo aveva fatto.

 

"Te l’ho detto," incominciò, la sua voce stridente sotto il teso tentativo di controllarsi.  "Te l’ho spiegato, proprio dall’inizio -"

 

"Che nient’altro ha importanza."  Terminò lei più calma di quanto si sentisse.  "Lo so."

 

Non sembrò che fosse rimasto nient’altro da dire. 

Scully premise a quel silenzio di continuare per un’altro minuto mentre rimanevano li, uno di fronte all’altra;

Nessuno dei due con la forza di alzare lo sguardo. 

Allora, meditò con se stessa, questo era il modo in cui sarebbe finita.  Divertente.  Aveva sempre pensato che ci sarebbe stata una pioggia di colpi di pistola e la chiamata di un’ambulanza. 

Mai mezza nuda in una camera di motel.

 

In qualche modo la realtà sminuiva ogni cosa.

 

Scully lo oltrepassò e spalancò la porta comunicante.  L’aria che la colpì era fredda e umida.  Le ricordava un obitorio.

 

La valigia che sistemava sempre pazientemente sul comò. Il suo pigiama era piegato e ci giaceva ordinatamente in cima.  Li allontanò e tirò fuori la maglietta nera che si intonava con la sua biancheria e il suo reggiseno beige.  Beige.

Lei odiava il beige. 

La coperta scivolò dai suoi fianchi e la spinse via.

 

Si voltò verso l’armadio e quasi gridò quando due mani l’afferrarono dai fianchi e la tirarono indietro di un passo. 

La maglietta fu dimenticata quando vide, al di sopra della sua spalla, Mulder sulle sue ginocchia, che osservava il suo sedere.

E poi la baciava.

 

La lingua percorse il diametro del cerchio rosso che sciupava la pelle morbida come velluto delle sue natiche. 

La sensazione fece avvampare i suoi nervi e dovette aggrapparsi saldamente al comò con le braccia serrate.  "Mulder, cosa stai…  facendo?"

 

Non arrivò nessuna risposta.  Umide labbra lasciavano rosicchiati morsi e mani lisciavano il suo ventre. 

Nelle sue orecchie, Scully poteva sentire il martellare del suo cuore.  "Non puoi farlo, Mulder . . . Smettila."

 

Lui la fece voltare; e, fissandola, le afferrò il sedere e pressò il naso profondamente dentro l’apice tra le sue gambe. 

 

L’odore di lei lo riempì. Solo dopo chiuse gli occhi e strofinò la sua guancia sopra quel ventre piatto.  "Non posso…." 

Le sue braccia si strinsero intorno alla parte inferiore della schiena.

"Scully, non posso."

 

Lei gli pettinò i capelli con le dita per rassicurarlo.  "Va bene, Mulder."

 

"No, invece no."  Un altro bacio, vicino al suo ombelico.  "Non va bene."  Un bacio sopra il suo ombelico.  "Non posso…"  Un bacio un po’ più in alto.  "Innamorarmi di te."

 

Le sue labbra si chiusero sopra il suo capezzolo destro.  Succhiò piano e stelle rosse esplosero dietro le palpebre di Scully.  L’aria nel suo petto non sembrava volesse muoversi. 

 

"Non posso . . ."  La sua lingua tracciò un cerchio e poi succhiò ancora.  "Amarti."

 

Non c’era più pavimento; Scully stava galleggiando.  Era cosciente che le sue dita stavano tracciandogli la nuca, ma non era sotto controllo.  Le parole, "Lo so," scivolarono dalle sue labbra e le sentì nello stesso momento in cui lo fece anche lui – ammesso che le avesse sentite.  Il copro di Scully ferveva.  La sua mente si era spenta completamente.

 

Le mani di Mulder tornarono sul suo didietro e rimase fermo, portandola verso di sè. 

E lei aprì le sue cosce che gli circondarono i fianchi come se fosse la cosa più naturale del mondo. 

 

La bocca di Mulder era sul suo collo, muovendosi in alto verso il suo orecchio.

La schiena era dura contro le sue mani, e i muscoli si contraevano per lo sforzo mentre la adagiava sul letto.

E mentre si stendeva sopra di lei.

 

In equilibrio sui gomiti, lui le studio la linea dei capelli e le sopraciglia mentre Scully faceva oscillare i suoi fianchi piano contro di lui. 

Mulder toccò la sua guancia.  "Non posso credere che stia per succedere."

 

Con un rapido movimento, Scully alzò la testa e reclamò la sua bocca. 

 

Le labbra di Mulder erano come soffici nastri di seta mentre accarezzavano le sue. 

Gli leccò il labbro inferiore e poi lo succhiò dentro la sua bocca. 

Il suo sapore era incredibile.  Lui era incredibile.  Ne voleva di più.

 

Lasciò che la sua lingua si immergesse dentro la bocca di Mulder. Un gemito gli scappò dalla gola, e si mosse sopra di lei. 

Le mani di Scully trovarono ancora la sua testa, rifiutandosi di permettere alle loro bocche di separarsi. 

Lo trattenne con forza e approfondì il bacio. 

 

Un piagnucolio di risposta sembrò la sola cosa che Mulder potesse riuscire ad amministrare. 

La lingua di lei trovò la sua e la percorse.  Un ansimo.

 

Poi,  mani si aggrapparono quasi bruscamente al suo sedere alzandola abbastanza per permettere alla sua erezione di entrare dentro di lei.  Gli ansimi di Scully lo spronarono a scivolare più a fondo.  L’intensità del loro bacio scemò e per qualche minuto respirarono semplicemente l’uno contro l’altra, labbra dischiuse che si accarezzavano; mani ferme. 

Il peso di Mulder era una sensazione che Scully non aveva mai sperimentato prima.  Era come se la sua pancia e il suo petto – tutto di lei – fosse aperto a lui. 

 

Accetto qualsiasi cosa tu possa offrire.  Strane parole da sentir correre per la sua testa mentre stavano facendo l’amore. 

Ma lui gentilmente si allontanò e poi scivolò ancora dentro e Scully si dimenticò di tutto tranne quello che stava succedendo tra le sue gambe.

 

Si tirò fuori. E spinse dentro.

 

Le labbra di lui tornarono alla sua bocca, e poi si fecero strada lungo il suo collo.

Il ritmo che aveva regolato era disperatamente lento.  Il dolore che fioriva mentre lui si usciva era capace di amplificare dieci volte tanto il momento in cui la riempiva ancora. 

Scully non voleva mettergli fretta, ma Mulder se non avesse smosso le cose presto, avrebbe sicuramente urlato per la frustrazione.  Stava cercando di farla impazzire? Qual’era il suo scopo?

 

Le sua labbra scesero nella valle tra  suoi seni, e mentre Mulder si ritirava, si alzò da lei e scivolò fuori completamente. 

Scully era in fiamme.  "Cosa diavolo stai facendo?" 

Lui scosse la testa e mosse le labbra, ma non disse una parola.

Lo sguardo gli cadde completamente sopra il suo seno.

 

"Mulder?  C’è qualcosa che non va?"

 

"Sei… sei così perfetta."

 

Ah.  Mulder è un ammiratore del seno.  Scully gli fece scivolare un dito sotto il mento e alzò il suo viso per guardarlo. 

Li, nei suoi occhi, dietro l’umido e la paura, c’era una nuda sorta di amore che fece sanguinare il suo cuore. 

Mulder si abbassò ancora, la baciò con più passione che non gli avesse mai visto possedere, e spinse di nuovo dentro di lei.

 

La nuova andatura era calda e feroce.  Le mani di lui erano ovunque, sul suo viso, il seno, le cosce. 

Le gambe erano forzate dai fianchi di Mulder e pressate in alto e aperte. 

Dio, era così profondo.  E profondo e profondo. 

Scully era sopraffatta dalle sensazioni e perse il ritmo.

Si rilassò sotto di lui e dischiuse se stessa così aperta che pensò si sarebbe divisa a metà, e lasciò facesse l’amore con lei.  Sospirò.

 

"Scully?"  I fianchi rallentarono, ma non si fermarono.  "Dana?"

 

La labbra di Scully si curvarono.  "Vieni dentro di me."  Si sentiva imbarazzata per averlo detto,

fino a che un largo sorriso scoppiò sul viso di Mulder.  I suoi lineamenti si illuminarono nel giro di un secondo. 

L’anima di lei si elevò.

 

Mulder si inclinò in avanti per baciarla ancora e per un momento Scully lo sentì vacillare.  "Ahh.  Scully . . ."

 

Lo baciò appena, mentre bisbigliava, "lo so.  Lascia che accada." 

Lui piagnucolò immerso nel successivo bacio.  "Va tutto bene, Mulder.  Ti prendo." 

Le dita di lei gli circondarono il sedere stretto e lo premette verso di sè. 

Il corpo di Mulder diventò rigido tra le sue braccia e si oppose duramente contro il suo orgasmo. 

Scully poteva sentirlo venire dentro e fuori; sentirlo gridare il suo nome. E quello di Dio.

E amore.

 

Gli spasmi si affievolirono piano.  Mulder si abbassò su di lei col peso di un uomo spento. 

"Accetto tutto di te, Mulder."  Gli spostò gli umidi capelli dalla fronte, e abbassò lo sguardo per vederlo accoccolato tra i suoi seni, osservando mentre con dita assenti accarezzava i suoi capezzoli.  "Anche la parte che non vuole amarmi."

 

Mulder sospirò.  Fece scivolare le mani dietro il capo di Scully e allungò la schiena per incontrare i suoi occhi.

Le baciò il naso e lo strofinò contro il suo.

"Ma . . . lo faccio."  Baciò la piccola lacrima che le era scivolata dall’angolo dell’occhio destro.  "Ti amo."

 

Tirandosi indietro piano per valutare la sua reazione, Mulder le lisciò la spalla con una mano e poi giù lungo il braccio. 

Con tutto l’amore che provava per l’uomo sopra di sè, Scully guardò nel profondo dei suoi occhi e gli trascinò la testa vicino alla sua. 

 

E  lo baciò ancora.

 

The End.

 

 

Acknowledgements: Devo ringraziare Madeleine e Karen per i loro commenti e per il supporto.  Ed un ringraziamento speciale a Dianora per la critica e la pubblicazione.

 

Commento dall’autrice: dato che non sto più scrivendo ff, rifiuto che questa fanfic e nulla che qualcuno possa dire mi farà cambiare idea.

 

Nota di Annax: sarà… ma questa è la più bella MSR che io abbia mai letto… auguro ad ogni scrittrice di fanfic (anche a me stessa :P) di poter concludere così la propria carriera!!!