ECLIPSE - 3° PARTE
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Scully's Apartment
Washigton, D.C.
January 28, 2000
Gli embrioni erano andati
per sempre, espiantati e persi.
C'erano momenti in una vita
in cui le parole semplicemente si rifiutavano di fare giustizia alle emozioni.
Lui l'abbracciò saldamente non appena furono insieme nell'appartamento di lei,
i muscoli così tesi che i suoi quadricipiti urlavano di dolore. Mulder non
aveva parlato da allora, le aveva detto che non si sarebbe arreso sperando in
un miracolo. Aveva stampata la conversazione nella testa, ma nessuno poteva
forzare le sue labbra che ancora rimanevano sulla sommità dei capelli di
Scully.
Le unghie di lei iniziarono
a tracciare la lunghezza della sua spina dorsale. Lui rabbrividì, lei si staccò
da lui. Il suo sguardo una pietra che sfiorava la superfice di uno stagno.
Passava dal suo torace, per fermarsi sulle sue labbra e restare li. Lui non
sapeva se lei lo stesse scrutando, oppure lasciava parlare solo gli occhi che
non chiedevano parole.
Lui voleva baciarla. Non
poteva farlo.
Invece, curvò la mano sulle
sue spalle affilate, tracciando il profilo del suo reggiseno, mentre giù nella
curva concava del suo fianco incontrò il profilo del suo perizoma. Lei era
tutta linee e bordi. Benchè lui avesse visto la sua pelle prima, fantasticava
che se si fosse liberata della camicia, avrebbe trovato delle linee
tratteggiate di una griglia che delineava la sua pelle in una forma grafica.
Le mani di lui si muovevano
verso il suo addome, mentre gli occhi di lei fissavano quietamente le labbra di
lui. Mettendo le mani a coppa nella parte inferiore del suo addome, si rese
conto che era difficile trovar loro la giusta posizione, ma il lavoro della sua
vita era adattarsi. Ci premette sopra e lei ansimò.
Mulder avrebbe voluto
toccarla così per i successivi sei mesi, con le mani che restavano sulla sua
pelle soda a proteggere il bimbo al suo interno. Invece, la pelle di lei era
elastica e cedeva sotto il peso della sua mano, troppo logico nel comune
comportamento biologico femminile intappolare nei tessuti spugnosi un leggero
quantitativo d'acqua. Il naturale ciclo degli estrogeni lo risarciva per il
bimbo che sarebbe dovuto crescere lentemente nel suo utero, se il fato l'avesse
consentito.
Stettero insieme, così, per
un lungo momento. I suoi muscoli affaticati minacciavano di cedere sotto lo
sforzo di stare così per troppo tempo, o forse la sua debolezza venivano
dall'intimità della posizione. Le sue mani sul ventre di lei, lo sguardo di lei
sulla sua bocca. Gli uomini erano stati creati per mangiare, bere e procreare.
Da qualche parte lungo la linea, uno di loro si era perduto.
Avrebbero dormito insieme
quella notte. Lo sapeva ora.
Questo lo spaventava, per
ragioni giuste e sbagliate.
Lei era muta, ma la sua
calda sessualità lo spaventava. Lui poteva perdersi così facilmente nel suo
corpo. Lei lo voleva, l'aveva voluto per tanto tempo. Mulder l'aveva sempre
saputo, ma lo aveva ignorato per un qualche ridicolo bisogno di nobiltà e
autonegazione. Amarla era facile; averla no.
Gli erano rimaste solo due
chances. Se diventavano genitori - o almeno avrebbero tentato di esserlo -
questo gli dava il permesso di lasciar vagabondare le sue mani, si? Lui
esprimeva la sua razionalizzazione in opportunità; dopotutto, il loro
potenziale bambino non poteva esistere che con la scienza. Ma il suo adorato
procedimento non poteva essere applicato a questa situazione. Era molto più
semplice che la strada delle ipotesi si concludesse.
La voleva.
Voleva assaporare ogni
centimetro di lei, più di quello che Dei o Mostri potessero mai conoscere.
Forse questo era il
miracolo che stavano cercando. Una cosa sicura. Che poteva solo portargli felicità, o quantomeno molto
di quello che non si erano mai concessi.
Appena completato il
compito di stimolare i nervi, la baciò, le braccia di Scully lo serrarono
strettamente, e le sue unghie premettero nelle scapole appena lo coinvolse in
quel bacio.
Baciarla.
Baciiiiiiii......Oh! I
preliminari svanirono come le loro lingue si incontrarono. Lui tracciò con le
labbra una mappa sulla sua pelle, aveva un sapore dolce e amaro, aspro e
pungente, sfumato di rosso Valentino. La punta della sua lingua era una mela
rossa candita, addolcita da una punta di rossetto che lei aveva leccato via
come avevano cominciato a baciarsi. Benchè lei avesse sempre mantenuto un
aspetto esteriore austero, lui aveva visto lo spettro completo dei colori nella sua bocca.
' Questa eperienza e come
sentirsi fuori dal corpo Scully ', glielo disse, ma lei era troppo occupata a
baciarlo, lontana dalla sua lucidità, per sentire la sua telepatia.
Si interruppero per
respirare, per poi ricominciare insieme, con le labbra che si toccavano
parzialmente. Il diossido di carbonio era dannoso da inalare, ma il suo era
dolce, assaporare i feromoni e la luce delle stelle, con un pizzico di
tristezza.
Così, come se la porta
fosse scivolata fuori dai cardini, l'umore cambiò repentinamente. Baciarsi
diventò mordersi e toccarsi diventò abbrancare. Lei serrò le sue braccia e lo
tirò, mezzo incespicando, verso la sua camera da letto. Appena voltò la testa
per fissarla, lo sguardo di Mulder catturò le luci del cielo, uno splendore
elettrico bruciò la sua retina facendo volare scintille sulla faccia di lei. La
loro energia non era minimamente mutata, e lui immaginava che le maniche della
camicia erano l'unica cosa che trattenesse le mani di lei dal procurargli uno
choc statico.
La sua previsione si avverò
presto, non appena si avviarono verso il freddo della sua camera da letto e lei
si spogliò nuda. Lui la guardò in soggezione per l'arrossire della sua pelle,
così diverso da pallore alla clinica 10 giorni prima. Come si mosse, i muscoli
del suo stomaco e le gambe si fletterono in un infuocato catenaccio che lui
aveva solo potuto percepire all'inizio. Mulder velocemente fece un passo e la
spinse sul letto, schiacciando il suo corpo sotto di se. Si baciarono, lei
strofinò la sua schiena, il sudore era abrasivo attraverso la barriera della
sua T-shrt di cotone. Lei incorniciò la sua faccia con le mani e lo choc elettrico
schiarì i suoi capelli rossi.
Il sangue correva veloce,
lui scese dal letto e si spogliò posando i suoi vestiti in cima a quelli di
lei. Quando tornò a sdraiarsi su di lei, si sentì in qualche modo molto
piccolo, il corpo fiaccato dal desiderio in cima alla sua potenza compatta.
Benchè lui dovesse essere
in posizione dominante, era lei il motore dell'incontro, guidando entrambi in
avanti. Lui lasciò che lei rotolasse entrambi fino a mettersi a cavalcioni sui
suoi fianchi, il suo corpo si sollevava sopra di lui come una sirena sulla prua
di una nave. Il suo seno ondeggiava e le sue spalle si curvavano in avanti, le
unghie conficcate nei peli del suo torace. Lui si sollevò per toccarle i
capelli e una carica statica passò attraverso di lei, mandandole i capelli a
volare come una pulsar in un rossastro globo di vetro.
Lei allungò la mano per
prendere il suo pene stringendoglielo saldamente. Una carezza, poi la seconda e
lui partì ansimando verso Dio, per ringraziarlo di non averlo voluto. ' Salvami
e mandami giù ', pensò. ' Fammi fare questo per sempre '.
Lui abbassò le mani a
coprire quelle di lei e cominciarono a carezzarsi insieme. Due settimane prima
lui sedeva in un clinica a masturbarsi per produrre un campione, ma mentre
allora aveva semplicemente immaginato cosa le sarebbe piaciuto, se mai avessero
fatto l'amore, ora lo sapeva.
Dentro di me. Ora. Lasciami
fare quello che 20 clinici non potrebbero realizzare.
Le parole scivolavano
attraverso il suo cervello. Lui non sapeva se lei lo avesse detto, o se erano
nella sua sinapsi, ordinandogli di compiere il dovere che il suo corpo
desiderava.
Ifianchi si muovevano in
tandem e lei lo guidava - lo spingeva - dentro di se.
Con altre donne anni prima,
lui si era dovuto proteggere prima di momenti come questi. Non voleva bambini,
certamente non con quelle donne. Lui aveva giocato in campo e aveva certamente
avuto più che ampie possibilità di essere padre, ma ora che aveva trovato la
donna che completava la sua vita, la protezione non era necessaria. Era
inutile.
Lui era fertile, ma non
aveva mai pensato di volere bambini prima che lei gli chiedesse di fare da
padre un mese prima. Lei non poteva darli a lui. Questo lo devastava, come
l'improvviso bisogno di un bambino che riempiva la sua mente. Era curioso di
sapere se questo bisogno di un bambino era per se stesso, o semplicemente per
avere un bambino con lei. Ma non poteva fare deduzioni logiche, quando gli
stava intorno, facendogli abbassare gli occhi con desiderio.
Lei rinvigorì la stretta
sul suo torace e iniziò a muoversi su di lui. Dentro e fuori. Serrando e
allentando. Lui voleva disperatamente toccarle il seno, così bello e maturo con
il suo ondeggiare su di lui, ma le braccia di lei glielo impedivano. Allora le
prese il viso tra le mani, lei voltò la testa per prendere il suo pollice nella
bocca, succhiandolo vigorosamente.
Mulder non poteva baciarla
in questa posizione, così arricciò le labbra e si mosse verso di lei. Il
rispondente sorriso si concluse con una smorfia, gli occhi di lei tremolarono
chiudendosi come lui, con l'altra mano, si mosse scorrendo verso il clitoride.
Lei rabbrividì, e lui si stupì per la simbiosi sessuale, il dare e il prendere
erano sensazioni che si alternavano in una logica circolare. Lui strofinò il
suo clitoride e lei fremette. Lei strinse la sua vagina intorno a lui e lui
gemette, un impulso lo portò a strofinare con più vigore. La corrente scorreva
intorno al circuito, spandendo scariche elettriche in ogni cellula del suo
corpo.
Lui continuava a strofinare
e il corpo di lei, improvvisamente, si irrigidì sopra di lui, il suo calore gli
scottò la pelle. Mulder smise di spingere e lasciò che lei raggiungesse
l'orgasmo, guardandola lanciare la testa indietro e chiudere gli occhi. La
lingua seguì la linea del labbro superiore e lui vide tutte le tonalità del
rosso, che aveva solo potuto intuire quando si erano baciati.
Alla fine lei si rilassò
intorno a lui, la sua indefinita bellezza lo stava fissando. Muovendo le mani
verso il suo torace, allaciò le loro dita e lei si abbassò verso di lui, i
corpi pressati insieme. Le unghie di lui stavano contro i suoi capezzoli e le
nocche di lei erano piantate nei suoi muscoli pettorali. Lei prese a muoversi
lentamente e lui spinse in contrappunto, più gentilmente questa volta,
cominciando a mordicchiarla con crescente passione.
Quasi istantaneamente lui
fu nuovamente eccitato. Ammiccò. E lei guardò verso di lui con meraviglia.
In un mondo perfetto,
questo doveva essere l'inizio di un concepimento. Amanti in ogni luogo creavano
bambini in questo modo, per sbaglio, o intenzionalmente. Lui e Scully ne
avevano l'intenzione, ma non sarebbe potuto accadere.
Lui venne, spezzando il
circuito e lasciando che la sua energia si versasse dentro di lei. Il filo si
era spezzato, e lui giacque, fiacco a stremato, incontrando la sua
arrendevolezza. Inclinando la testa, lei lo baciò. Mulder si meravigliò del
mutare delle emozioni, dal bisognoso delirio, al soffice appagamento.
" Sei pronto a sperare
in un miracolo, Mulder? ", sussurrò lei dopo il bacio.
Lui delineò la curva della
sua mascella e pensò che forse questo era ciò che stava aspettando.
Lui non disse nulla, e la
baciò ancora, il calore e la vita fluivano ovunque nei loro corpi, tranne dove
lo desideravano di più.
New Chances Clinic
Washington, D.C.
February 3, 2000
La stanza era fredda.
Scully rabbrividì, ripiegando le braccia intorno all'incostistente camice di
cotone che indossava. La sua pelle era una pazza coltre di graffi e lividi, i
colori ancora vibranti nella debole luce, filtravano attraverso le sue palpebre
semichiuse. Chiudendo gli occhi, si impose di fare piano, respirare
profondamente, ma l'aria era contaminata dall'odore degli antisettici e del
fallimento.
L'ultima volta che era
stata qui, una vita era stata impiantata nel suo utero.
Lei inghiottì il sapore
delle lacrime, salate e viscose nella sua gola. Aveva provato a restare
ottimista, tenendo alto il suo spirito e positivi i suoi pensieri, ma la
frustrazione la copriva con ilsuo oppressivo mantello, piegandola nel corpo e
nella mente.
I suoi piedi oscillavano
liberi, rimanendo sospesi ai lati del tavolo degli esami, come quelli di un
bambino. La benda sull'anca destra era rigida contro il livido che era fiorito
come un fiore esotico sulla sua gamba. Il ricordo di un altro fallimento.
Rabbrividendo molto più che per la fredda temperatura della stanza, strinse le
sua braccia strettamente e cercò di estirpare la faccia di Pfaster dalla
memoria.
Mulder non avrebbe voluto
che lei lavorasse a quel caso, trattandola con il tatto e la cortesia che lui
solitamente riservava alle vittime durante un'investigazione. Lei non poteva
permettergli di prendere il comando; aveva bisogno di avere il controllo di una
parte della sua vita. Lavorare era tutto ciò che la teneva sulla terra, che
manteneva le cose normali e l'aiutava a dimenticare il dolore delle delusioni.
Ora si occupava di queste conseguenze come un bene che i fallimenti mescolati
in egual misura allo stress, facevano della sua esistenza una pentola a
pressione.
Un sottile rivolo di
lacrime si aprì un sentiero attraverso la sua guancia, bruciando cntro la sua
pelle ghiacciata. Le asciugò con la mano, strofinando energicamente per
cancellare i segni rivelatori della sua debolezza. Mulder la stava aspettando,
appena qualche porta più in la, se cominciava a piangere ora, Scully aveva
paura che non sarebbe riuscita a fermarsi, lo avrebbe fatto attraverso le
successive settimane e lei doveva restare forte. Per Fox Mulder, per se stessa,
ma più di tutto per la vita che loro speravano di aver creato insieme.
" Salute di nuovo,
Dana ", il Dr Parenti entrò nella stanza, chiudendo la porta dietro di se
con un click deciso e si avvicinò al tavolo degli esami. " Mi spiace
averla fatta aspettare, ho avuto un padre superansioso da sostenere ".
Scully costrinse il suo viso
ad una parodia di sorriso. " Capisco! Presumo che sia soddisfatto delle
mie condizioni fisiche, e che siamo pronti a decidere il programma per il
secondo innesto "
Il dottore vagliò i
documenti della cartella che stava impugnando. " Ho studiato i rapporti
ospedalieri, Dana ", lasciò cadere i file sul tavolo allungando una mano
verso il braccio di Scully ed esaminando le contusioni con cura. " Avevo
l'impressione che lei avesse fatto un accordo sul tornare al suo lavoro, alla
luce di queste procedure per la fertilità ", il suo tono, apparentemente
gentile, era alterato dalla censura e Scully si agitò sotto i suoi occhi
penetranti.
" Questa era.... *E'*
la mia intenzione. Questo è stato un caso anomalo, non ho progettato di
prendere altre occasioni in futuro ", si umidì le labbra, scegliendo con
cura le successive parole con molta attenzione. " So quanto sia importante
seguire le procedure. Le posso assicurare che se fossi stata incinta, non avrei
lavorato sul campo in questo particolare caso ".
" Vedo! ", il
dottore sollevò la gamba di Scully, prendendo nota delle ammaccature livide e
della miriade di graffiature che sposavano la sua pelle. " Sta prendendo
qualche medicina per il dolore? "
Scully scosse la testa.
" Niente di più di qualcosa per alleviarlo "
Il Dr Parenti annuì. "
Il risultato dei suoi test sono su parametri accettabili. Cuore e pressione
normali. Ha ripreso a lavorare? "
" Sono via per
un'assenza, al momento ", ci fu una leggera esitazione prima che Scully
parlasse ancora.
" Quando..... Quando
potremo iniziare con il prossimo procedimento? ", trasalì udendo il
tremito ansioso della sua voce.
Raccogliendo la cartella,
il dottore prese alcuni appunti. " Perchè non si riveste? Possiamo parlare
nel mio ufficio "
Nello spogliatoio, Scully
si guardò allo specchio. Si sentiva vulnerabile in quell'incostintente camice
di cotone, improtetta. I vestiti erano la sua armatura. Il tailleur blu-navy,
il pantalone e la camicia bianca erano stati scelti per proiettare l'immagine
della fredda donna in carriera, una professionista da non prendere alla
leggera.
Ma una volta che si fu
fasciata di lana e seta, non si sentì per niente come la donna che voleva
essere. Invece, i colori scuri e le linee dritte dei suoi abiti, mettevano in
risalto la fragilità che lei era così determinata a coprire. Seduta
nell'ufficio del Dr Parenti, l'ansietà riprese a scorrere attraverso di lei e
le fece ripiegare le mani in grembo, con la volontà di fermare il tremolio che
agitava la sua figura.
" Ora, Dana ", il
Dr Parenti la guardò con espressione sobria. " Ci sono delle cose di cui
dobbiamo parlare "
Una fredda sensazione di
terrore si stabilì nell'epigastrio di Scully, e improvvisamente desiderò di
aver chiesto a Mulder di essere presente a questa parte della consultazione,
invece di lasciarlo a scartabellare vecchi giornali nella sala d'attesa della
clinica. " C'è qualcosa che non va? E' successo qualcosa di cui non mi
rendo conto? ", la visione dei suoi ovuli distrutti, balenò nella sua
mente e lei inghiottì faticosamente, lottando con la bile che saliva verso la
sua gola.
Come lei ebbe espresso il
suo pensiero, il Dr Parenti le sparò un piccolo, rassicurante sorriso. "
No, niente di tutto questo ", disse con gentilezza. " Mi sono un po
preoccupato per lei, specialmente dopo la relazione di
lavoro.....sull'incidente ", fece una pausa, si tolse gli occhiali e li
poggià sulla scrivania. Senza di essi, i suoi occhi marroni sembravano più
grandi e Scully potè vedere la preoccupazione riflessa nella loro profondità. "
Non sono sicuro che lei abbia pienamente cosa può provocare un colpo come
questo al suo corpo, specialmente alla luce della questione sulla sua fertlità.
Il suo sistena riproduttivo è stato già compromesso e ci sono segnali che il
suo corpo sia in stadio premenopausico. Non le saprei dire quanto possa essere
in grado di concepire usando la procedura dell'inseminazione in vitro, ma avrà
bisogno di essere estremamente accorta, se vuole che abbia successo! "
Scully annuì, la sua mente
stava elaborando le parole del dottore. Lei aveva solo tre possibilità per
concepire, ed una era già fallita. Non c'era ragione che lei rischiasse
un'altra delusione. " Vedrò di fare in modo di non ritrovarmi di nuovo in
questa situazione. Glielo prometto! "
" Il sig. Mulder ha
capito tutto questo? Forse vorrebbe avere un incontro con lui per discutere di
questa faccenda? ", benchè la domanda sembrasse indagatrice, era stata
fatta senza curiosità e Scully era schiacciata dalla paura che faceva correre
il suo cuore.
" Sicuramente gli
trasmetterò l'informazione ", dichiarò appollaiandosi sul bordo del suo
sedile.
Il Dr Parenti annuì. "
Bene! Qualcuno potrebbe chiamarla nelle prossime 48 ore per fissarle un
appuntamento. Nel frattempo, continui a riposarsi in abbondanza ", si rialzò,
stendendo la mano verso Scully. " Attraverseremo questo insieme, Dana
"
Lei si alzò e prese la mano
tesa verso di lei. " Grazie, dottore! "
Nella sala d'attesa, Mulder
stava composto in un angolo a fissare fuori della finestra il parcheggio
sottostante. Lei lo guardò, notando con sorpresa come apparisse pallido il suo
viso. L'ombra della sua imminente barba, sembrava più scura, quasi minacciosa,
fino a quando non la vide e un sorriso gli illuminò il viso. Balzò in piedi e
afferrò i loro cappotti, muovendosi verso di lei, non nascondendo il sollievo
" Pronta?! ",
chiese allungandole il cappotto.
" Si! ", replicò
facendo scivolare le braccia nelle maniche.
Facendo un largo sorriso,
Mulder si abbassò per sussurrare: " Il dottore ti ha fatto capire quando
lo faremo ancora? "
Il suo sorriso era
contagioso e lei si trovò a curvare le sue labbra in uno uguale. "
Qualcuno mi chiamerà per un appuntamento, probabilmente fra un giorno, o due
", lo rassicurò, tirandosi saldamente la cintura intorno alla sua vita
sottile.
Lui la prese per il
braccio, comparando i suoi passi a quelli di lei e avviandosi fuori della
porta. " Cosa ne pensi di afferrare qualcosa da mangiare? Thailandese,
Italiano, Messicano, Cinese. Fai la tua scelta. Dopo aver letto le sei
pubblicazioni di GOURMET, sto morendo di fame! "
Lei lo guardò attraverso le
ciglia abbassate. " Ho del petto di pollo disossato in frigo, in più
potrei fare un'insalata. Perchè non facciamo questo invece? E' più salutare.
Inoltre abbiamo bisogno di parlare ", aggiunse.
Lui la fissò, il suo
sorriso stava svanendo. " Qualunque cosa vuoi, Scully, conta su di me
", spinse la porta con il gomito e con un gesto la invitò a passare.
" Sarò con te ad ogni passo del tuo cammino ".
TO BE CONTINUED