CAPITOLO 10

 

HOPE BASE

ALLENTOWN, PENNSYLVANIA

MAY 12, 1997

11:21 p.m.

 

 

     Mulder sollevò un piede sulla sedia e si piazzò il telefono sotto l’orecchio. “ Allora, che c’è?! “

     “ Ho avuto un ospite stasera “, il tono tagliente di Skinner non aveva perso la sua intensità attraverso la linea del telefono.

     Mulder si drizzò a sedere e accostò il telefono saldamente all’orecchio. “ Cancer Man alla fine si è fatto vedere? “

     “ Insieme con un dignitoso uomo anziano. Che ha fatto molto di più che parlare “

     “ Alto, magro, capelli biondo-grigi pettinati all’indietro? Aveva un delicato accento inglese? “

     “ E’ lui! “, confermò Skinner.

     “ Che io sia dannato! “, mormorò Mulder. “ Sembra che la mia morte abbia fatto venir fuori i grossi calibri! “

     “ Chi è, Agente Mulder? “

     “ Posso dire che è quasi il capo di Cancer Man. Scully ed io abbiamo avuto vari incontri con lui. Che cosa ha detto? “

     Skinner emise un pesante sospiro. “ Potrebbe sorprenderla sapere che il suo nome non è mai venuto fuori? Erano interessati a Scully “

     “ Cosa? “

     “ Si. L’amico di Cancer Man era interessato all’attuale localizzazione di Scully: Sembra che avesse alcune informazioni di vitale importanza per lei e desiderava portarla all’ASAP. Ho detto di ignorarlo, naturalmente. Ho detto loro che era in aspettativa medica illimitata e quindi non era necessario registrarsi in nessuna base regolare. Ho detto di non aver parlato con lei fin dal suo funerale “

     “ Mmmm….. “, Mulder si mordicchiò il labbro inferiore con i denti. “ Cosa pensa che faranno? “

     “ Non ne ho idea, Mulder, ma posso dirle una cosa: Cancer Man è inseguito dalla paura. Ha parlato per l’intero tempo che sono rimasti nel mio ufficio. L’ho visto così solo un'altra volta, ed è stato quando stava cercando il nastro MJ-12, il figlio di puttana “

     Ci fu un lungo silenzio durante il quale Mulder si fece rotolare l’ultima notizia attraverso gli ingranaggi del cervello, aspettando che vi si adattasse. Perché Scully? Era troppo ingenuo pensare che potevano essere diventati dei bravi ragazzi ed avevano deciso di curarle il cancro ora. Con la sua morte, la malattia di Scully non aveva più bisogno di essere barattata con il chip che loro potevano usare contro di lui. A quel punto, la cosa più intelligente che il Consorzio potesse fare era lasciar morire Scully tranquillamente, cercando di allentare il più possibile le fila. Eccetto che…….

     “ Non hanno fatto menzione del vostro accordo? “, chiese a Skinner.

     “ No e credo che potrebbe avere qualcosa a che fare con l’agitazione di Cancer Man. Mi ha sparato uno sguardo di avvertimento a tenere la bocca chiusa su questo. Non penso che il suo compagno sia al corrente dell’accordo che abbiamo fatto “

     “ Ah! “, sospirò Mulder. “ Allora questo spiega tutto. Sembra come se si stesse giocando più di una partita qui. Si è chiesto se Cancer Man abbia ancora accesso alla cura? Si è chiesto cosa potrebbe accadere se lei facesse dei pettegolezzi sul suo conto? “

     “ Questo è certamente un punto a nostro favore. Mi piace vederlo sudare, ma in questo momento mi sembra che non possiamo fare molto di più di quello che abbiamo fatto prima. Benché le cose abbiano preso una piega interessante “, ci fu un breve silenzio. “ C’è un'altra possibilità. C’è il rischio che loro potrebbero sospettare che la sua morte sia una burla. Forse pensano che arrivando a Scully, possano arrivare alla verità. Vorranno coprire sicuramente tutte le loro basi “

     “ Già! “, mormorò Mulder. “ Si, potrebbe avere ragione. Dobbiamo essere pronti per qualsiasi evenienza “

     “ Così….. che si fa ora? Ce ne stiamo solo seduti tranquilli? “

     “ Si, per ora. Ma sto pensando che Margaret Scully abbia bisogno di prendersi una vacanza. Sa che la storia che ha montato per Scully è buona abbastanza per coprirci il culo, ma mi sentirei meglio se loro non andassero ad infilare il naso dalle parti di sua madre “

     “ Pensa che dovrebbe essere informata? Che questo la metterebbe al sicuro? “

     “ Lei non è al corrente di tutto questo. Sa solo che Scully sta bene e che sta ricevendo le cure per il cancro. E che è tenuta nascosta. Non voglio che sappia dov’è Scully. O che io sono vivo. Ma, si, ho bisogno che tiri fuori Margaret da questa storia. Più presto che può “

     “ Mi prenderò cura di questo “, Skinner fece una pausa e proseguì. “ A proposito di madri, dovremmo preoccuparci anche della sua? “

     Mulder emise un suono di disgusto nel profondo della gola. Si. Bene. “ Penso che mia madre possa badare a se stessa. E’ sempre stata la sua miglior specialità. Madre e figlio sembrano entrambi eccellere nell’istinto di conservazione “

     Non ci fu risposta. E Mulder davvero non ne aspettava una. Tornò a rilassarsi e attese l’inevitabile domanda. Era arrivata ogni notte negli ultimi cinque giorni e non sapeva perché non avrebbe semplicemente potuto offrire l’informazione a Skinner. Invece si trattenne fino a che non gli fu praticamente strappata con la forza.

     La situazione si mette al peggio qui, Mulder. Ironico, alla luce dei fatti, che tu non abbia scambiato più che poche parole con Scully negli ultimi sei giorni e tantomeno che tu non abbia passato che pochi minuti nella stessa stanza con lei.

     Quando la domanda arrivò, fu fatta con un tono lieve e preoccupato che fece rabbrividire Mulder. Lo capiva. E lo accettava anche. Questo però non voleva dire che gli piacesse..

     “ Come sta Scully? “, chiese Skinner.

     Mulder serrò la mascella e rispose, “ Sta bene. Gli abbiamo somministrato la dose finale stasera presto. Gli ultimi due giorni sono stati avversi, crampi muscolari, mal di testa, febbre. Niente che non ci aspettassimo, comunque “

     “ Bene! “

     Mulder sentì il sospiro di sollievo di Skinner prima che il Vice Direttore si irrigidisse di nuovo e chiedesse, “ Allora quanto tempo aspetterete prima di farle una ecografia cranica? “

     “ George dice domani sera, o quantomeno quando potremo usare il dannato generatore. Quel mostro si succhia letteralmente il carburante. Se non riusciamo a generare la potenza sufficiente di cui abbiamo bisogno, passeremo al piano B, la porteremo in un ospedale e gliela faremo fare. Faremo in un lampo dentro e fuori, per poi tornare qui “

     “ Apprezzerei se ne facesse parola appena sa qualcosa. E per favore, faccia i miei migliori auguri all’Agente Scully “

     “ Lo farò “, rispose Mulder bruscamente. Sollevò lo sguardo e vide uno dei Crawford attraversare il pavimento del dormitorio, e dirigersi verso di lui. Qualcosa nella faccia dell’ibrido, gli fece perdere un paio di colpi al cuore. Sollevò un dito per bloccarlo e disse a Skinner, “ Mi terrò in contatto! “

     “ Mulder?! “, il telefono era già a metà strada dall’essere riagganciato. Mulder esitò prima di riportarselo all’orecchio. “ Si?! “

     “ Va tutto bene? “

     Mulder tradusse facilmente la domanda di Skinner. Erano passati dai fatti alle sensazioni. E Skinner voleva sapere come andavano le cose tra lui e Scully.

     “ Si, gliel’ho già detto. Va tutto bene “, e che non sai che non sono fatti tuoi comunque!, pensò. “ La contatterò io “

     Riattaccò e si rimise in piedi chiedendo a Crawford, “ Che c’è? Che succede? “

     “ La temperatura dell’Agente Scully è balzata alle stelle e i crampi sono peggiorati. La stiamo tenendo fresca con impacchi di ghiaccio, ma questo è molto irregolare. Le prossime dodici ore potrebbero diventare dannose per lei. Fino a che le tossine biogenetiche derivanti non saranno completamente scacciate dal suo organismo, potrebbe entrare in uno stato comatoso “

     Mulder annuì comprensivo. “ Ma noi eravamo preparati per questa eventualità, giusto? Voglio dire, sapevamo che sarebbe stata davvero male per un po “

     “ Oh, si, Agente Mulder. Non intendevo allarmarla. Ho solo pensato che l’Agente Scully potrebbe trovare conforto se potesse essere con lei ora “

     Sorpreso, Mulder guardò storto l’ibrido e chiese, “ George?! “

     Crawford annuì, un sorriso imbarazzato gli attraversò il viso. “ Si, sono io! “

     “ Prima una baby-sitter, ora uno che combina matrimoni. Quale sarà la prossima? “, chiese ironicamente. “ Consulente di coppia?! “

     “ Se fosse necessario…… “

     Mulder emise una risata tagliente. La tensione e l’ovvia distanza che lui e Scully avevano condiviso negli ultimi giorni non erano passate inosservate a nessuno degli ibridi. Ma solo George si era sentito obbligato a fare qualcosa per questo. Mulder gettò un braccio attraverso le spalle dell’ibrido in un insolito gesto di cameratismo e rimarcò, “ Hai il cuore come un uovo alla coque, lo sai questo? “

     “ Mi piace pensare di averlo ereditato da mia madre “

     Gli occhi di Mulder scattarono per incontrare quelli di Crawford. Poi fece spallucce offrendogli un sorriso sbilenco. “ Forse è così, George. Non mi sorprenderebbe nemmeno un po! “

     Gli diede una pacca di congedo sulla schiena e si diresse verso la porta, ma si fermò a metà strada. Si voltò e chiese, “ Credi davvero che lei mi voglia li? “

     “ Penso che lo abbia voluto da cinque giorni fa, Agente Mulder. Stava solo aspettando lei, dovrebbe saperlo “

     Mulder lo studiò per un bel po, poi ammise quietamente, “ Io….. Io non ne sono sicuro. Sai qualcosa che io non so? “

     George distolse lo sguardo, chiaramente a disagio. “ L’Agente Scully ed io abbiamo passato molto tempo a parlare nei giorni scorsi. Non voglio che pensi che lei si sia lasciata andare a qualche confidenza, o abbia parlato dei suoi sentimenti per lei, perché non lo ha fatto “, George

Si avvicinò al tavolo e cominciò ad ammucchiare alcune tazze da caffè insieme, creando una torre in miniatura. “ Ma mi piace pensare a me stesso come ad uno studioso della natura umana. Mi aiuta a scendere a patti con la mia stessa dualità; vedere qualcosa di me stesso nella gente con la quale vengo in contatto. Mi fa sentire meno….. alieno “

     Sollevò lo sguardo dal tavolo e guardò Mulder con espressione malinconica. “ L’Agente Scully è una donna straordinaria. Ha un sacco di forza. Ma è fallibile. Come lo siamo tutti - - umani….. o no! “

     Mulder incrociò le braccia e aspettò che proseguisse. Aveva scoperto nel corso di quei mesi che gli ibridi avevano una certa saggezza, specialmente George. Il ragazzo era più umano di molte delle persone che Mulder aveva incontrato nel corso degli anni. Era di sicuro più sensibile.

     “ Lei è forte, Agente Mulder, ma la sua forza è costata un caro prezzo. Maschera quanto sia fragile il suo cuore. La costringe a distanziare se stessa dalle persone che hanno più importanza per lei. Perché sono le uniche che potrebbero davvero ferirla. Lei non è spaventata dalla morte. Ha paura di permettere alla gente di amarla. E permettere a se stessa di ricambiare. Questo non vuol dire che non senta queste cose, solo che ha paura di dargli voce “

     Mulder gli lanciò uno sguardo confuso. “ Scommetto il mio ultimo dollaro che questa storia ha una morale! “

     George sogghignò felicemente e ammise, “ Forse è così “, singhiozzò un po e aggiunse, “ Si ricordi che lei ed io abbiamo passato molto tempo insieme, troppo “

     Mulder sollevò il mento e aspettò la battuta finale, con le sopracciglia sollevate in previsione di cio. “ La tua opinione? “

     George scosse la testa e guardò di lato per un momento prima di rincontrare lo sguardo di Mulder. “ Solo che lei e l’Agente Scully vi somigliate molto. E che probabilmente non le farebbe male tenerlo a mente. Nessuno di noi è perfetto. E che tutti dobbiamo portare le nostre stesse cicatrici “

     “ Cercherò di ricordarmelo “, Mulder non aveva detto solo una banalità. Quello che George aveva detto, aveva colpito le corde più profonde dentro di lui ed inoltre aveva creato un sacco di buonsenso.

     “ Buonanotte, Agente Mulder! “

     “ ‘Notte, George! “, Mulder lasciò la stanza e si diresse su per le scale, ponderando le parole dell’ibrido.

     Alcuni di noi hanno speso innumerevoli dollari ed anni delle nostre vite cercando di capire perché siamo così incasinati, pensò. E qualcuno di noi lo sa già, ma sono troppo spaventati per fare qualcosa su questo. Non c’erano dubbi che lui e Scully erano tra gli ultimi. E sebbene Mulder trovasse molto più facile vederlo in Scully, non riusciva a discutere e condividere questa particolare paura con lei. Erano entrambi feriti, ognuno a modo suo. Entrambi cauti e taciturni quando era il caso di ammettere la loro vulnerabilità. Entrambi in colpa e in definitiva ancora irreprensibili.

     Mulder sapeva che si era ridotto ad una semplice scelta. Continuare a colpirsi l’un l’altro fino a che non fosse rimasto di loro che carne a brandelli, oppure cominciare a capire come imparare a guarire le ferite.

     Appena capito questo, l’apprensivo, terribile ragazzino dentro di lui sapeva che era ancora lontano dal muoversi in questa sensibile direzione - - non senza un qualche gesto da parte di Scully per prima. Il pensiero di essere respinto una seconda volta, era troppo grande per essere preso in considerazione. Era ancora scorticato dall’incidente sul tetto della settimana prima - - un po per il comportamento di Scully, un po per le parole che le aveva scagliato contro. Non sarebbe riuscito a recuperare da un altro colpo come quello - - e dubitava che nemmeno Scully potesse. Erano stati vicini più che mai in alcuni di quei meravigliosi minuti - - prima che diventassero così dannatamente duri. Una situazione che persisteva ancora tra loro. Mulder era stanco di muri. Pugni e testa e cuore avevano già sbattuto in maniera cruenta contro di loro. Mulder non si era mai considerato masochista prima; e certamente non intendeva cominciare ad esserlo ora.

     L’ufficio era stato temporaneamente convertito a camera ospedaliera, completata da attrezzature di monitoraggio, alte quattro ripiani, e quel tipo di odore di medicinali che sembrava permeare ogni stanza di ospedale nella quale era stato. L’unica illuminazione dell’ufficio veniva da una piccola lampada da lettura alla fine del tavolo, vicino al divano. La Tv era accesa, sintonizzata sul Letterman, il volume era tenuto basso. Uno dei Crawford era accasciato sul divano a dividere la sua attenzione tra la testa parlante sullo schermo ed il piccolo libro che teneva in grembo.

     Mulder infilò la testa nel vano della porta e fece un cenno all’ibrido. Crawford mise giù il libro e lo raggiunse vicino alla porta. “ Alla fine si è addormentata “, sussurrò. “ Le abbiamo dato un rilassante muscolare insieme a del glucosio e sembra che le abbiano attenuato i crampi abbastanza da lasciarla riposare. L’impacco di ghiaccio era stato appena cambiato, che la febbre ha cominciato a calare “, Mulder annuì sollevato. “ Vuole che stia qui con lei oppure…… “

     “ No, le darò un’occhiata io “, gli disse Mulder. “ Puoi andare “

     “ Okay! Starò qua fuori se dovesse aver bisogno di qualcosa “, ritornò verso il divano e afferrò il libro prima di dirigersi verso la porta. Mulder si voltò e la chiuse delicatamente. Rimase di faccia alla porta per un po, con la fronte poggiata contro la fredda superficie di legno. Poi si voltò e si avviò verso dove Scully stava dormendo.

     Sembrava così minuscola raggomitolata nel letto matrimoniale. Giaceva per metà su un fianco, con le ginocchia tirate leggermente su, una lunga striscia di tessuto ricopriva le borse del ghiaccio infilate intorno a lei. Un braccio era poggiato sullo stomaco e quattro aghi le trafiggevano il dorso della mano. L’altro braccio era ficcato sotto la testa, e il palmo aperto della sua mano le faceva da cuscino. Il viso era pallido e lucido di sudore. Mulder le posò accuratamente una mano sulla fronte e cercò di valutare l’intensità della sua febbre. Scully mormorò qualcosa nel sonno e Mulder tirò via la mano di scatto, osservandola mentre si rigirava sulla schiena.

     Si guardò intorno e afferrò una sedia con lo schienale rigido da sotto al tavolo, trascinandola di fianco al letto. Vi si sedette sopra e si inclinò in avanti. Allungando una mano, fece scorrere la punta dell’indice lungo di lei, l’unico contatto che poteva concedere a se stesso.

     I minuti passarono lentamente, tranquillamente. E poi le ore, rotte solo da qualche occasionale piagnucolio o grugnito di Scully. Mulder passò gran parte del tempo a studiarla, grato per l’opportunità che il suo sonno gli offriva. Non aveva avuto molte occasioni per vederla così. Vulnerabile. Priva delle difese che così vigorosamente manteneva quando era sveglia. Furono dolciamare quelle lunghe ore. Mulder riflettè su tutto quello che era accaduto in quelle ultime due settimane, e tutto cio attraverso cui era passato. Quello che si erano fatti e detti l’un l’altra. Il dolore e la gioia. Lasciò che una cupa stanchezza cadesse su di lui mentre spuntava una lunga lista di rimpianti che aveva accumulato solo nei giorni passati.

     Era stato George che aveva risposto all’ultima domanda di Scully. Quando, accecato da una miscela tossica di rabbia e vergogna, Mulder si era ritrovato incapace di emettere nulla di più che parole insensate verso di lei. George che aveva confermato i sospetti di lei su quale fosse la fonte del materiale con il quale avevano creato la cura per il suo cancro, materiale che veniva da lei e da Mulder. Che in una provetta gli ovuli di Scully geneticamente alterati e il suo sperma si erano incontrati per creare la fonte del tessuto fetale che poteva salvarla.

     Si era immaginato a dirle questo, ma ogni scenario era sembrato così deformato e contorto che aveva offeso la sua stessa sensibilità d’acciaio.

     Congratulazioni, Scully, sei stata madre - - e apparentemente, non per la prima volta. Ma questa era una cosa nuova per me. Non avevo mai aiutato a creare una vita prima.

     Hey, Scully, sei stata incinta - - anche se fuori dal tuo utero e senza tutte quelle cose simpatiche che di solito danno una mano a metterti incinta. Peccato che la gravidanza non fosse durata che poche settimane. Peccato che tutto cio che potevo fare sembrava essere la distruzione di vite, anziché il loro nutrimento.

     Aveva perso traccia delle lacrime amare che si erano liberate da lui in seguito a questa decisione. Ma i Crawford erano venuti da lui e le avevano disperse tutte, poi avevano chiesto un volontario che facesse la donazione. Questa parte di tutto cio, era stata immediata. La parte difficile era venuta dopo la procedura e Mulder aveva posto fine ad un'altra vita con un cenno della testa e un brusco, “ Facciamolo! “

     Era stato George a dirle della creazione di un clone di Mulder alcuni mesi prima. Un duplicato fatto crescere e sostenuto per nessun altra ragione che sparargli un colpo in faccia quando fosse arrivato il momento. Perfetto, nel vero senso della parola, dalle raggrinzite ferite d’arma da fuoco alla spalla e alla coscia, ai buchi che gli perforavano i lobi delle orecchie fin da quando era stato ad Oxford. Una copia carbone - - con l’eccezione del cervello non sviluppato del clone e della quasi inesistenza di Q.I.

     E si era fatto trovare tardi quella notte, era stato George che aveva accompagnato il clone nel suo appartamento, poco più di due settimane prima. George che aveva dovuto convincerlo ad avvolgere le dita per impugnare la sua Sig Sauer e infilare la canna sotto il mento del clone e poi tirare il grilletto. George che era riuscito a mantenerlo sano di mente durante il successivo viaggio verso Allentown. Mulder aveva passato miglia avvolto in una nebbia di dolore e nausea, incapace di decidere se dovesse vomitare, oppure singhiozzare. Alla fine fece entrambe le cose.

     Mulder non avrebbe mai immaginato che uno dei suoi più grandi alleati avrebbe potuto essere un uomo non completamente umano.

     Avrebbe voluto dire queste cose a Scully lui stesso. Ne aveva bisogno; per nessun altra ragione che provare a se stesso che poteva farlo. E ancora, quando l’impulso a parlare saltava fuori, Mulder non riusciva a rimuovere la sua rabbia e il dolore abbastanza a lungo per farlo. L’ironia delle sue dure parole a Scully, che l’accusavano esattamente delle stesse cose, non gli dava scampo.

     Scully cominciò ad agitarsi e lui si mise a sedere dritto. Le palpebre di Scully si mossero su e giù e la bocca si contorse. Mulder avvicinò la sedia al letto e prese la sua mano. Lei spinse fuori una singola parola dalle sue labbra, con voce fievole. “ Papà?! “

     “ No, sono io, Scully “

     Lei voltò la testa ed aprì gli occhi, cercando di focalizzare l’attenzione sul proprietario della voce che l’aveva trascinata fuori dal sonno.

     “ Mulder?! “

     “ Si, sono io. Come ti senti? “

     Lei si lamentò nel profondo della gola e mormorò, “ Ho fatto un sogno. Mio padre era qui, e Missy “, bloccò i suoi occhi di cristallo blu in quelli di lui e continuò, “ ma tu non eri qui. Non riuscivo a trovarti, Mulder “

     Lui le fece un lieve sorriso e le strinse la mano. “ Forse è perché sono qui davvero?! “

     Gli occhi di Scully si richiusero. “ Ne sono felice “

     Lui le sorrise, mostrando tutti i denti. Questo, ovviamente, mentre lei non guardava. Questo era perché lo aveva fatto lui in primo luogo. “ Posso fare qualcosa per te, Scully? “

     Lei sbattè gli occhi e annuì. “ Sono molto assetata “

     “ E’ la febbre. Stavi bruciando “, le sentì di nuovo la fronte. “ Penso che si sia stroncata. Sembri abbastanza fresca adesso “, si alzò in piedi e chiese, “ cosa vuoi, succo, te oppure acqua? “

     “ Solo acqua. Un sacco di acqua. Con ghiaccio “

     “ Torno in un lampo! “

     Mulder fece rapidamente il lavoro e meno di un minuto dopo era al suo fianco ad allontanare le borse del ghiaccio prima di sollevare delicatamente la testa dal cuscino e sostenerle la nuca. Premette il bicchiere sulle sue labbra e lo resse mentre lei beveva avidamente.

     “ Con calma, Scully, o ti ritornerà tutto su! “, lei le sparò uno sguardo disgustato, ma immediatamente rallentò le sorsate, mettendosi in posizione eretta e prendendo il bicchiere dalle sue mani. Mulder puntellò il cuscino dietro di lei e tornò a sedersi. Guardò l’orologio. Avrebbe fatto giorno presto.

     Scully fece ancora un altro paio di sorsate d’acqua, poi posò il bicchiere sul comodino. Aggraziatamente si asciugò la bocca con il dorso della mano ed infilò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Diede un’occhiata alle quattro sacche delle flebo e poi in basso agli aghi che sparivano sotto la pelle incerottata della sua mano. Si aggiustò il davanti della casacca del pigiama e fece scivolare la croce della sua catenina fino a che non fu esattamente al centro della gola. Ruotò il collo e si stiracchiò le spalle, alla fine si voltò verso Mulder.

     Mulder sedeva affascinato, vedendo venir fuori dall’assonnata, fiduciosa bambina che chiamava suo padre, una donna interiormente vulnerabile, molto più a suo agio nella bardatura del suo intelletto e della sua professione. E non era solo il suo comportamento ad essere cambiato. Quello che lo incantava e gli stringeva il cuore era il modo in cui il suo viso aveva cambiato la sua stessa espressione. Era diventato meno arrotondato, più spigoloso. Da morbido a duro. Dall’innocenza, alla consapevolezza del dolore.

     Mulder aveva visto queste trasformazioni prima, benché non spesso. Erano rare abbastanza da essere serbate nel cuore un momento prima del cambiamento. Era quel viso che aveva cullato tra le mani, sul tetto, una settimana prima. Erano quei caldi occhi aperti nei quali aveva guardato. Quella morbida, invitante bocca che aveva baciato. Aveva provato dolore per la perdita della sua innocenza, sapendo di essere il responsabile di molto di esso. E non voleva altro che rivedere ancora quel viso. Esserne la causa, e non solo un osservatore.

     “ Che succede, Mulder? “

     La domanda di Scully, lo trascinò fuori dai suoi pensieri. Scosse la testa e disse, “ Niente. Va tutto bene. Perché? “

     Lei aggrottò le sopracciglia e distolse lo sguardo. “ Stavo solo pensando…… Ho immaginato che debba essere più che difficile per te essere……. “

 

     “ Essere qui?! “, chiese, finendo la frase per lei. Scully gli fece un lieve sguardo contrito ed annuì. Lui catturò il suo sguardo e disse, “ Sono uno stupido, Scully; è tutto cio che posso dire. Sarei dovuto stare qui per tutto il tempo, e non avrei dovuto dirti le cose che ti ho detto sul tetto. Mi dispiace “

     Qui, pensò. Non era così difficile. Non importa cos’altro accadrà, lei è ancora mia amica. Non voglio mai perderla.

     Scully chinò rapidamente la testa e Mulder vide l’angolo della sua bocca sollevarsi in un discreto sorriso. “ Scuse accettate, Mulder. E sono ancora in debito con te. Non avrei potuto maneggiare la situazione meglio di così “

     Oh, signore! Ecco che si comincia!! “ Situazione? “ , chiese leggermente. “ Intendi quella dove io ti ho baciata, e tu mi hai baciato? E’ questa la situazione alla quale ti riferisce, Scully?! “

     Lei si tirò le labbra dentro la bocca e le rilasciò con un leggero schiocco. “ Questa è una!… “

     “ Okay! Perché vorrei solo essere sicuro. Non voglio più malintesi. E’ un inferno per l’ego maschile, capisci? “, sta zitto, Mulder, pensò. Stai solo sprofondando più in basso.

     Mulder sollevò lo sguardo su di lei e le lanciò un sorriso, sperando di salvare il momento. Quello che vide sul suo viso non gli diede molte speranze.

     “ E’ questo che era, Mulder? Ti sei incazzato perché avevi pensato di mettermi le mani addosso e invece non ha funzionato? Era solo una cosa da macho? “

     Lui la guardò a bocca aperta, intrappolato tra il replicare con un commento bruciante e strapparsi la freccia che lei le aveva appena scoccato nel cuore. “ E’ questo….. è questo che tu pensi che fosse? “, scoppiò.

     Scully sospirò e si strofinò il viso. “ No, no…..mi dispiace. Questa era ingiustificata. E’ stata una cosa stupida…… “

     “ Sai esattamente cos’era, Scully. Tu eri li, ricordi? Lo hai provato anche tu. Non cercare di dirmi che non è così! “

     Lei si studiò le mani per qualche minuto, poi sollevò lo sguardo su di lui. “ Mulder, c’è una cosa che ho bisogno di sapere “

     Lui sollevò una mano per fermarla. “ Non possiamo fare questo ora, Scully…..okay? “, Mulder si leccò le labbra secche. “ Tutto cio che voglio è…… Voglio solo stare qui con te. Il resto di tutto questo, è dimenticato “

     “ Ma…… “, Scully tacque e lo studiò con curiosità. Quella particolare espressione, fu presto sostituita da uno sguardo serio - - come solo Scully sapeva fare. Lentamente annuì con la testa e replicò, “ Okay, Mulder. Hai ragione. Questo appartiene al passato. Forse è il modo migliore. Dovremo solo dimenticare di esserci mai baciati “, i loro sguardi si incontrarono e si serrarono tra loro. E non ci volle molto prima che entrambi scoppiassero a ridere.

     “ Non c’è una fottuta probabilità! “, dichiarò Mulder.

     “ No “, acconsentì Scully scuotendo la testa divertita e ridacchiando quietamente. “ No, non penso ci siano molte possibilità per questo. E’ stato….. memorabile! “

     “ Come minimo, direi! “

     Le risatine si trasformarono in un caldo sorriso, e improvvisamente ogni cosa fu nuovamente a posto.

     Certamente non per sempre, e probabilmente non per molto tempo, ma di sicuro quanto bastava.

 

FINE CAPITOLO 10

 

TO BE CONTINUED……..