CAPITOLO 11

SECONDA PARTE  *NC-17 *

 

 

     I loro restanti vestiti furono velocemente rimossi mentre stavano ai piedi del letto. Si aiutarono l’un l’altra con bottoni e cerniere, calze e stivali.

     Silenziosamente convennero di arginare le fiamme della loro eccitazione abbastanza a lungo da stare lontani l’uno dall’altra per ammirare cio che il loro lavoro aveva scoperto. Scully sentì un certo rossore partire dal petto e diffondersi verso l’alto, ma si rifiutò di distogliere lo sguardo, o abbassare gli occhi quando Mulder cominciò ad esaminarla attentamente. Sapeva di aver perso molto peso e che le anche e le costole spiccavano in netto rilievo. Pallida per natura, il suo colorito lo era divenuto molto di più a causa del cancro. Aveva perso gran parte del tono muscolare del quale era sempre stata orgogliosa. Niente di cio poteva essere evitato. Ma era sicura che Mulder poteva considerarla con gli occhi di un innamorato quella notte, e vedere solo perfezione. Come stava facendo lei.

     Era passato abbastanza tempo dal suo maggior trauma medico che aveva quasi dimenticato quanto fosse magro Mulder sotto i suoi abiti di ottima fattura. Era ossuto, come un allampanato ragazzino di dodici anni. Ma benché fosse snello, aveva un torace ampio che si assottigliava verso l’invidiabile vita sottile e i fianchi stretti. Le spalle erano squadrate e solide, le gambe lunghe e muscolose. Lo stomaco era piatto, il perfetto livello dei muscoli divideva la sottile linea di peli scuri che partivano dal torace e che si diffondevano nuovamente all’apice delle cosce. Il sesso risaltava fieramente dal suo corpo, pulsante per l’ingorgo di sangue.

     E’ meravigliosa, pensò Mulder. Incredibilmente meravigliosa. Ed è mia.

     Scully fece un passo verso di lui, ma fu fermata dal sollevarsi della mano di Mulder. “ Aspetta! “

     “ Cosa?! “, chiese.

     “ Resta immobile, Scully. Non ho ancora finito di guardarti. E’ passato del tempo da quando ho visto una donna nuda in carne ed ossa “, i suoi occhi percorsero il corpo di lei in un viaggio senza fretta dalla testa ai piedi. “ E sto aspettando di vederti così da molto, molto tempo “, aggiunse.

     Ora lei era imbarazzata; pensando a tutte le lucidi donne di celluloide con le quali lui aveva normalmente passato le notti. “ Mulder…… “

     “ Scully, sei semplicemente….. “, le parole gli morirono in gola e la bocca si contorse in un gesto che lei riconobbe come di frustrazione. A cui seguì un corrugarsi della fronte. “ Sei semplicemente….. Sto cercando di venir fuori con qualcosa di originale……ma sembra che non mi riesca di trovare le parole “

     “ Allora dimostramelo….. “, lo esortò dolcemente.

     “ Oh, lo farò! “, le promise solennemente. «  Credimi « , poi sollevò le braccia e portò due dita della mano sul suo petto. Partendo dall’incavo della gola, spinse la punta delle dita giù lungo l’avvallamento del suo seno e sullo stomaco. Si fermò appena sotto l’ombelico,  sopra la fitta macchia di pelo rossiccio che copriva il suo sesso. Un lungo e piacevole brivido la attraversò. Di più, pensò Scully.

     Gli occhi di Mulder seguirono il percorso delle dita, poi tornarono a fissarsi in quelli di lei. “ Uh, squisito “, esclamò. “ Sei squisita, Scully. Perfetta “

     Lei sollevò la mano di Mulder dal suo addome e se la poggiò sul seno. “ Toccami, Mulder “

     E lui lo fece. Con il palmo della mano e le dita flesse. Scully gettò la testa all’indietro e chiuse gli occhi, cedendo alle sensazioni che lui richiamava alla sua memoria. Si accontentò per un momento di stare semplicemente li a farsi accarezzare, ricevere, anziché dare. Mulder si prese tutto il tempo, tracciando le curve e gli incavi del suo corpo con il lento passare delle mani. Soppesò il leggero peso del suo seno, stuzzicandone i capezzoli fino a che non le fecero male. Delineò i contorni della sua schiena e dei fianchi con ampie carezze. Scully ridacchiò felicemente appena lui stese le mani per catturare la rotondità del suo sedere prima di piegarsi verso il basso e far scorrere le mani su e giù lungo le sue gambe.

 

     Le mani di Mulder si sollevarono e lei spalancò gli occhi appena la sua bocca si abbassò a circondarle un capezzolo. Un suono gutturale uscì fuori dalla sua gola e lo cercò alla cieca. Le dita incontrarono i suoi capelli e li afferrarono saldamente, spingendo la sua bocca più vicino. Spingendo lui più vicino.

     Voleva circondarlo, lo voleva dentro di lei, ricoprirlo nel modo in cui la sua bocca stava ricoprendo il suo seno. Mulder si spostò dall’uno all’altro, prodigandosi in eguali attenzioni per entrambi. Circondandoli con la lingua, saettando sugli induriti boccioli che coronavano il suo seno. E alla fine trascinandoli nella sua bocca lentamente, le lavò letteralmente il seno con la lingua; la sua bocca una calda, umida gabbia che la intrappolava e la stringeva.

     Le mani di Scully lasciarono i suoi capelli e scivolarono in basso per aggrapparsi ai solidi muscoli nel punto dove le braccia si congiungono con le spalle. Li massaggiò con insistenza, le sue unghie erano leggermente affondate nella carne, imitando il movimento delle mani di Mulder sul suo seno, sul sedere, sui fianchi e le cosce.

     La stava facendo impazzire. Il contatto era vivido, caldo, ma non era abbastanza. No, non era per nulla sufficiente. Voleva sentire Mulder su tutto il suo corpo, il suo peso come una dolce pressione su di lei. La sua rigidità fondersi con la sua fluida morbidezza. Si staccò da lui ed il suo capezzolo lasciò la bocca di Mulder con un umido plop.

     “ Vieni qui “, lo esortò, trascinandolo per la mano e scaraventando entrambi sul letto. Gettò via il cuscino ed appoggiò la schiena contro il ruvido copriletto, guardando lui avanzare carponi attraverso il materasso fino a che le ginocchia non furono al livello delle sue. Mulder incombeva su di lei come un meraviglioso, terribile angelo venuto nella notte per svignarsela quatto quatto con lei. Mulder sollevò un ginocchio e le diede un colpetto per divaricarle le gambe, separandole fino a che non potè inginocchiarsi tra di esse. Si abbassò sui gomiti e cominciò daccapo con la sua dolce tortura. Sembrava che fosse intenzionato a coprire ogni centimetro di lei con le sue labbra, la lingua. La bocca si abbassò sul suo stomaco, muovendosi inesorabilmente verso il basso, promettendo nuovo piacere.

     Ma il pensiero di quella bocca contro il suo sesso umido, della sua lingua che sondava e saettava qua e la, non la accontentò. Ancora una volta Scully fu sopraffatta dal feroce desiderio di accoglierlo dentro di se. Inghiottendolo al punto da farlo restare per sempre dentro di se. Così che lui non potesse lasciarla di nuovo. Poteva cullarlo dentro di se, al caldo e al sicuro.

     Allora non ci sarebbero più state chiamate telefoniche che rimanevano senza risposta. Non più tormentate ricerche nel suo appartamento, disperate per cercare indizi sul dove si trovasse lui. Gli agganciò le gambe intorno e cercò di spostare il suo notevole peso. Allungandosi fin dove poteva lungo la sua schiena ed iniziando a trascinarlo su di lei.

     Niente più viaggi frenetici verso remoti ospedali, o paesaggi desertici. Non più visite, nel bel mezzo della notte, alla casa estiva della sua famiglia. Non più dottori con medicine e trapani e vuote promesse di verità. Non più telefonate, di mattino presto, che le chiedevano di andare nel suo appartamento ad identificare il suo corpo. Non più. Non più.

     Scully riuscì ad avvicinare Mulder a se fino a che i loro visi non furono allo stesso livello. Afferrò il retro della sua testa in una mano e trascinò la sua bocca su di lei. Aprendo un po di più le gambe, allungò un braccio tra di esse e serrò il suo caldo membro tra le mani. Bruscamente cercò di attirarlo verso l’entrata del suo corpo, sempre più inquieta di averlo dentro di se.

     Ma Mulder non voleva entrare in lei. Si stava tirando indietro. Scully riusciva a sentirlo. Lo tirava, ma incontrava la sua solida resistenza. Istantaneamente, Scully sentì l’ardere della rabbia scatenarsi nelle viscere, alimentando il fuoco dell’eccitazione. Lei lealmente la ignorò, stabilendo che questo stare insieme, poteva essere solo per amore. Il buio tremolante di rabbia e risentimento, le sue fredde fiamme, combinate con il dispiacere e la paura, non dovevano avere posto li. Non in quel momento.

     “ Scully?! “, le pulsazioni che sentiva nell’orecchio, furono quasi soffocate dal suono della voce di lui e dallo sconcertante tono che l’accompagnava.

     Stava ancora aggrappata a lui, completamente ignara del suo tentativo di rallentare un po le cose. Gli occhi di Scully erano saldamente chiusi, il suo viso contorto dalla determinazione. Affondò selvaggiamente le unghie nella sua schiena e Mulder scattò lontano da lei, liberandosi dalla sua stretta tenace. Poi bruscamente prese i suoi polsi tra le mani e li bloccò sopra la sua testa.

     Gli occhi di Scully si spalancarono con violenza e il viso di Mulder tornò a fuoco, librato sopra di lei. I suoi occhi era scuri di rabbia a malapena repressa. “ Che stai facendo? “, le chiese seccamente.

     Quelle parole furono come uno schiaffo sul suo viso, e la trascinarono indietro dallo scarno confine sul quale era stata traballante. Era ritornata in se piena di un terribile timore.

     Oh mio Dio, cosa ho fatto?

     L’immagine di Mulder si offuscò mentre calde lacrime di vergogna scaturivano da lei. Chiuse gli occhi e voltò il viso dall’altra parte, mormorando, “ Mi dispiace, Mulder. Mi dispiace “, la stretta d’acciaio sui suoi polsi si allentò e lei abbassò le braccia e se le avvolse intorno al petto. “ Mi

Dispiace “

     Seguì un lungo, angosciato silenzio. Scully era terrorizzata di aprire gli occhi e guardarlo. Cosa diavolo l’aveva posseduta per ghermirlo e perlustrarlo così come aveva fatto? Non era semplice rabbia; aveva passato metà del suo tempo ad incazzarsi con Mulder per un motivo, o per un altro.

     Di cosa hai realmente paura, Dana?

     Cercò freneticamente la risposta, consapevole che più la lunghezza del silenzio si protraeva, più lontano sarebbero andati, più sarebbe stato difficile tornare indietro. Alla fine Scully riaprì gli occhi, benché mantenne il suo viso voltato dall’altra parte. “ Non voglio perderti di nuovo, Mulder “, gli disse quietamente. “ Non hai idea di quanto sia stata dura quando pensavo di averti perso “

     Il materasso si spostò sotto di lei mentre Mulder le si stendeva accanto. “ Si, lo so, Scully. So esattamente cosa vuol dire “, le mani si posarono pesantemente sul suo stomaco. Senza carezzarla, stavano semplicemente li.

     Scully emise un breve sospiro e tornò a voltarsi verso di lui. Il suo viso era calmo, ma i suoi occhi tradivano il dolore. “ Si “, realizzò lei. “ Ovviamente lo sai “, si voltò su un fianco e titubante, allungò una mano verso di lui. “ Stringimi, Mulder, per favore. Semplicemente stringimi… “

     Lui le prese i polsi e la tirò nel cerchio delle sue braccia. La strinse facilmente; le sue mani si muovevano leggere su di lei. Piegò la testa e le posò un bacio sui capelli. “ Abbiamo sicuramente fatto un lavoro azzeccato su entrambi, non è così?! “

     Lei annuì. “ Si, lo abbiamo fatto sicuramente “

     “ Ma sembra che ci siano ancora diverse cose sulle quali lavorare, Scully; diverse questioni irrisolte tra di noi “

     Lei annuì ancora, impossibilitata a parlare. La gola era ostruita da nuove lacrime. Si domandò se ci fosse qualche speranza di recuperare cio che aveva malamente fatto a pezzi. Bella cosa, Dana! Un uomo cerca di fare l’amore con te e tutto cio che riesci a fare è ferirlo. Questo da al termine ‘ Donna aggressiva ‘ un effetto completo.

     “ Mulder “, il suo nome era una richiesta e una supplica - - un richiamo.

     “ Pensi che stiamo facendo un errore? “,  le chiese. “ Facendo questo? “

     “ Bene, non abbiamo realmente fatto ancora nulla, ma comunque no “, gli rispose allontanandosi. Si sollevò su un gomito e si puntellò il mento con una mano. Le sue dita si deposero sul petto di Mulder e cominciarono a giocherellare tra i morbidi peli. “ Non penso che sia un errore. Non sono convinta che questa sia la mossa più intelligente che possiamo fare, ma non è un errore “, lei vide un sorriso malizioso farsi strada sul viso di Mulder. “ Che c’è?! “

     “ Bene, se questo è cio che pensi, chi ci dice che non possiamo semplicemente dimenticare questo piccolo incidente e ricominciare da quale parte? “

     Lei gli lanciò uno sguardo interrogativo e divertito. “ Ricominciare da dove?! “

     “ Oh…non lo so “, disse con voce strascicata. Poi allungò un braccio e catturò uno dei seni nella sua mano mentre il pollice frizionava pigramente sul capezzolo. I suoi occhi catturarono quelli di lei. “ Che ne dici di qui?!….. “

     Lei inarcò un sopracciglio e disse altezzosamente, “ Bene, è bello sapere che non ho soppresso troppo il tuo entusiasmo!….. “

     Mulder sollevò la testa dal cuscino e abbassò lo sguardo sul suo corpo. Scully seguì il suo sguardo e individuò l’oggetto della sua attenzione. La sua erezione era rimasta solida, inclinandosi un po verso il suo addome.

     “ No “, convenne. “ Non è come sembra! “

     Si fissarono l’un l’altra e si scambiarono un sorriso. “ Sei incorreggibile! “, lo informò.

     “ Oooo….., Scully, Amo quando mi chiami per nome!…. “

     Lei si chinò in avanti e posò un bacio sul suo torace. “ Bene, in questo caso “, un altro bacio andò a finire sui peli sparpagliati. “ Stupido! “, Scully spostò la bocca verso l’incavo della gola. La lingua si mosse e assaggiò il sapore muschiato del suo sudore. “ Punk! “, Mulder cominciò a fare le fusa come un gatto. “ Insensibile somaro. Pazzo sconclusionato. Porco egoista….. “, ogni termine era accompagnato dallo sfiorare delle sue labbra contro di lui, che si muovevano tra il torace e lo stomaco. I muscoli li, si contorcevano sotto le sue * cure *. La lingua di Scully esplorò il suo ombelico. Mulder grugnì. “ Fagiolino! “. Il suo basso grugnire, si trasformò in una risatina. Lei strofinò il naso nel suo ispido pelo pubico. Il membro di Mulder urtò contro il mento di Scully e le mani si posarono sulle sue spalle. Lei lo fissò, i suoi occhi erano chiusi e la bocca aperta in un sospiro. “ Spooky! “

     Gli occhi di Mulder si aprirono di scatto e la guardò. “ Hey, attenta, Scully. Questo era un colpo basso! “

     “ No! “, ritorse lei. “ Non sono ancora arrivata a questo!….. “, afferrò il suo membro in una mano mentre con l’altra prese a carezzargli i testicoli. I fianchi di Mulder si contorsero sul materasso e spinsero verso di lei. Scully si inumidì le labbra prima di infliggergli l’insulto finale, allungando l’estensione della parola come se fosse una sfida. “ Fox! “

     Lui balzò a sedere, allungando un braccio verso di lei. “ Okay! Ne ho abbastanza Scul….. “, lei glielo prese in bocca prima che potesse finire la frase. Mulder ricadde sul letto ed emise un lungo gemito strozzato. Strano come quella bocca avesse il potere di privarlo della parola. Scully archiviò la consapevolezza da qualche parte, certa che le avrebbe fatto comodo in futuro.

     Scully lo carezzò con sinuosi movimenti della lingua, circondando ed esplorando il suo membro in tutta la sua lunghezza ed ampiezza. Trascinando la lingua sulle vene sollevate e intorno al piccolo buco sulla punta del suo pene. Gli massaggiò delicatamente i testicoli mentre un dito scorreva sulla pelle tesa direttamente tra di essi.

     “ Oh Dio…Scully….. “, lei sorrise e sollevò lo sguardo. Gli occhi di Mulder erano saldamente chiusi, la testa rotolava avanti e indietro sul cuscino. Le sue mani erano flesse e serrate sulle sue spalle, mentre i fianchi avevano cominciato a sollevarsi e abbassarsi in lente, morbide spinte. Scully serrò le labbra intorno a lui e cominciò a succhiare vigorosamente, mentre la sua testa andava su e giù. Le mani di Mulder si chiusero intorno alla sua testa e le dita si intrecciarono tra i capelli.

     Si, pensò lei. Credo che stiamo facendo la cosa giusta questa volta. Cercò dentro se stessa, ma non trovò nessun accenno dei recenti tumulti interiori. C’era solo amore costante. E fiducia. Ed orgoglio verso la sua abilità a fargli questo, a farlo gemere e sussurrare il suo nome. A dargli questo piccolo dono di piacere. Sentì i suoi testicoli indurirsi tra le mani e capì che era vicino a lasciarsi andare. Considerò le sue opzioni. Confrontandole una contro l’altra.

     Prima che potesse decidere, Mulder si mise a sedere e si allontanò. Afferrandola per i polsi, senza tante cerimonie, la sollevò e la voltò sulla schiena, spingendole la lingua in bocca. Alla fine interruppe il bacio e abbassò lo sguardo su di lei, un sorriso gli tirava l’angolo della bocca.

     “ E dove, esattamente, hai imparato a fare questo così bene?!….. “, chiese.

     Lei assunse la sua miglior espressione da femme fatale e lo informò, “ Ci sono un sacco di cose che non sai di me, Mulder! Ho parecchio talento nascosto…… “

 

     Lui sorrise divertito da tanta maliziosità. “ Anch’io, Scully! Anch’io….. “, e senza ulteriori preliminari, scivolò lungo il suo corpo e forzò l’apertura delle sue gambe, sistemandosi tra di esse. Lei ebbe appena il tempo di fare un respiro prima che la sua bocca si abbassasse sulle sue pieghe ingrossate.

     Questa volta fu il suo turno di emettere gemiti strozzati, stringere convulsamente le sue spalle ed anche il copriletto, stringendone larghe pieghe tra le mani. Mulder fece scorrere la lingua da una parte all’altra del suo sesso, spingendo le sue gambe piegate ancor più verso l’alto, cominciando sul serio il suo assalto.

     La lingua di Mulder saettava dentro e fuori, stuzzicando le pareti interne della sua vagina e sorbendo gli umori che scorrevano da essa. Emise un lungo sospiro di soddisfazione mentre si dava da fare su di lei con la bocca. Nella mente di Scully balenò l’immagine di un bambino con un cono gelato desiderato da tempo. Poi tutti i pensieri abbandonarono la sua mente appena Mulder, delicatamente, attirò il suo clitoride tra le labbra. Lo mordicchiò leggermente, poi tornò ad addolcire il contatto usando semplicemente la lingua.

     “ Gesù!….. “, mormorò Scully.

     Mulder sollevò la bocca e chiese, “ Ti piace quello che ti sto facendo, Scully?….. “, la sua domanda fu puntualizzata da un altro colpetto con la lingua.

     Lei arrossì furiosamente, ma in un qualche modo trovò la voce. “ Si….. Non fermarti, Mulder….. Per favore…… “

     “ Ti mangerò completamente….. “, borbottò. Poi tenne fede alla sua * minaccia *. Per alcuni istanti, l’unico suono nella stanza furono le liquide note del suo * nutrimento *. Poi Scully cominciò a piagnucolare.

     Presto cominciò a contorcersi e a sferzare il materasso, aggrappandosi convulsamente ai suoi capelli, mentre si schiacciava contro di lui. Mulder la strinse saldamente e immerse la lingua dentro di lei ripetutamente. Saccheggiò le sue labbra ingrossate, e alla fine - - un millisecondo prima che Scully potesse pensare che stava per impazzire - - finalmente cominciò a girare intorno al suo clitoride con la lingua, colpendo il bocciolo ingrossato in tutti i modi possibili. Le labbra e la lingua di Mulder esigevano il suo orgasmo. Lei non aveva scelta che arrendersi.

     Ogni muscolo del suo corpo divenne rigido, tendendosi e urlando per la tensione. La sua schiena si inarcò sul letto, i fianchi spinsero contro il viso di Mulder. Stelle esplosero dietro le sue palpebre chiuse e lei gridò di liberazione.

     Calde onde di luce pulsarono attraverso il suo corpo per un qualcosa che sembrava un’eternità. Alla fine defluirono da lei, lasciandola debole come un neonato. Si abbassò mollemente sul letto e spinse via la testa di Mulder. Afferrandolo per le braccia, lo trascinò verso di se. “ Vieni qui….. Ti voglio dentro di me “

     Mulder si sollevò sulle ginocchia, si ripulì le labbra e la fissò. I suoi occhi erano socchiusi e scuri come la notte. La prese per i fianchi e la tirò verso di se fino a che non si trovò rannicchiata contro di lui, con le gambe avvolte sulle sue cosce. Con una mano Mulder si afferrò il membro e lo posizionò verso l’apertura del suo sesso. Gettò uno sguardo tra le loro gambe, poi guardò verso di lei.

     “ Fallo! “, gli ordinò Scully.

     “ Non possiamo tornare indietro, Scully “, le disse senza fiato. “ Questo è il punto di non ritorno! “

     Lei sollevò le gambe e gliele avvolse intorno ai fianchi, cercando di attirarlo un po di più dentro di se. Lo guardò dritto negli occhi e rocamente gli impose, “ Fottimi, Mulder! “

     Lui sorrise e replicò, “ Agli ordini, ragazza! “, poi si seppellì dentro di lei con una rapida spinta.

     Gli occhi di Scully si spalancarono alla sua invasione. La sua bocca si aprì in un lieve gridolino. Era grosso, caldo, duro. Lo sentiva nelle viscere. I sottili muscoli interni della sua vagina si tesero intorno a lui in protesta. Mulder sollevò la sua testa abbassata, guardandola, gli occhi cercavano il suo viso. La sua espressione era a metà tra lo scioccato e l’eccitato e sottolineò in tono intimorito,

“ Wow, perfetta aderenza! “, uscì da lei lentamente, lasciando quasi del tutto il suo corpo prima di scivolare nuovamente dentro. I suoi occhi non lasciarono mai quelli di lei.

     “ Ricordami di aggiungere il tuo ottimo dono di natura nella lista dei tuoi nomignoli! “, Scully se la cavò con una battuta arguta. Fece un respiro profondo e sentì i muscoli rilassarsi mentre si adattavano alla sua misura.

     Mulder si fermò nel bel mezzo delle sue carezze. “ Non ti ho fatta male, è così?! “

     La sua nuda preoccupazione la trovò impreparata. Improvvise lacrime punsero i suoi occhi, allungò una mano verso la sua testa e trascinò le sue labbra sulla sua bocca. “ No. Amami, Mulder. Amami…… “

     Lui mormorò il suo nome sulla sua bocca e si immerse dentro di lei.

     Si mossero lentamente all’inizio, dondolandosi l’un l’altra. Studiando le differenti combinazioni di spinte, velocità e pressione, cercando cosa funzionasse meglio. Comunicandosi questi messaggi con gli occhi, le labbra e le mani. I fianchi di Mulder gradualmente presero un ritmo costante: un languido muoversi in circolo e spinte sicure. Circolo e spinta. Circolo e spinta.

     Mulder sollevò abbastanza il corpo da quello di lei da poter allungare una mano tra di essi e poter carezzare il suo clitoride con il pollice. Sostenendo gentilmente il suo peso su un gomito, Mulder cominciò presto a sbattere dentro di lei, accelerando l’andatura. Le sue spinte si accorciarono e divennero più disperate con l’avvicinarsi dell’orgasmo. Scully cominciò a sentire la tensione tirare saldamente dentro di lei, trascinandola sempre più vicino al suo stesso picco. Incrementò il sollevamento dei suoi fianchi, ribattendo colpo su colpo.

      Si sforzò di aprire gli occhi e di guardarlo in faccia. Lui la stava fissando con sguardo vacuo, il sudore gli imperlava la fronte. Stava ingurgitando grandi quantità di aria, la bocca era aperta, le labbra tirate in una smorfia di piacere miscelato al dolce dolore che stava trattenendo.

     “ Mulder….Mulder….. “, mormorò lei, allungando una mano verso il suo viso. “ Non farlo! “, gli disse. “ Lasciati andare. Vieni per me….. “

     Una mezza dozzina di spinte ancora e lei vide i suoi occhi chiudersi di botto. Mulder gettò la testa all’indietro e spinse dentro di lei una furiosa, ultima volta. Un brontolio stridulo proruppe dalla sua gola. Si fermò, la schiena curvata e i fianchi profondamente seppelliti tra le sue gambe. Dopo alcuni secondi, lui cominciò a muoversi di nuovo, in maldestre spinte istintive. Ma fu sufficiente. Era cio di cui Scully aveva bisogno per spingersi di nuovo oltre il limite. Mulder si lasciò cadere e nascose il viso nel suo collo, travolto dal loro reciproco orgasmo, e la strinse saldamente.

     Alla fine si calmarono e Mulder sollevò la testa e disseminò il suo viso di baci. Le sussurrò dolci parole all’orecchio, mordicchiandole leggermente il lobo. Scully avvolse ancor di più le braccia intorno a lui e fece lo stesso con le gambe. Sentiva i muscoli delle cosce protestare per questo nuovo assalto, ma ciecamente ignorò il loro tremolio.

     Voleva tenerlo dentro il suo abbraccio, circondarlo così come lui aveva fatto con lei. La bocca le si aprì in un sorriso di totale soddisfazione. E sapeva, senza ombra di dubbio, che questo era cio che le apparteneva.

     Non aveva idea di quanto tempo potessero essere capaci di stare li, in quel posto sicuro. Dove non c’erano dubbi, ne preoccupazioni. Niente domande tormentate su quello che sarebbe accaduto dopo. Per il momento, non poteva chiedere nient’altro. Volere nient’altro.

     Dana Scully aveva trovato la pace.

 

FINE CAPITOLO 11b

 

TO BE CONTINUED………..