CAPITOLO 9
HOPE BASE
ALLENTOWN, PENNSYLVANIA
MAY 6, 1997
11:25 a.m.
No?!
Scully ebbe solo la frazione di un secondo per cercare di
interpretare la roca domanda di Mulder prima che i suoi baci le strappassero
temporaneamente tutti i pensieri razionali dalla testa.
Lui aveva il sapore di pesca, pensò con aria intontita. Ed era
salato come i semi di girasole che aveva tirato su dal sacchetto e che si era
ficcato in bocca. E qualcosa d’altro, qualcosa di oscuro e vagamente pericoloso.
Qualcosa di totalmente maschile.
Scully aveva spesso studiato furtivamente la bocca di Mulder,
chiedendosi cosa poteva provare avendola che si muoveva sulla sua. Questi
pensieri e immagini erano quasi clinici nella loro composizione; la naturale
conseguenza della sua mente precisa e scientifica. Ma la realtà…… Oh, Signore,
Scully aveva scoperto che neppure la più grande delle accortezze poteva
prepararla a questo.
Le labbra di Mulder erano morbide come un cuscino e ancora più
confidenzialmente premevano contro le sue con abbastanza pressione da rimuovere
tutti i dubbi che quello fosse un semplice conforto che le stava offrendo. Le
dita giostravano sul suo viso, cercando di adattarsi nel modo migliore, i loro
nasi si scontrarono mentre cambiavano posizione. Una mano abbandonò la schiena
di Mulder per andarsi a posizionare dietro la sua nuca, mentre le dita si
intrecciavano tra i suoi capelli. Mulder raggiunse il labbro inferiore con il
suo e allora fece scorrere la lingua attraverso di esso.
Un gemito si levò dalla gola di Scully che aprì la sua bocca
per lui, e si sentì arrotolare qualcosa dentro quando sentì il gemito di
risposta di Mulder. Lo attirò più vicino appena la sua umida lingua calda
iniziò a giocare con lei, spingendosi profondamente nella sua bocca. Saettando
contro i suoi denti prima di tornare indietro per aggrovigliarsi con la sua. Le
mani di Mulder si sollevarono dal suo viso e le attraversarono le spalle per
poi discendere lungo le braccia. Con un braccio la strinse per i fianchi e la tirò
saldamente contro di se. Scully sentì la sua crescente erezione colpirla
leggermente sul fianco e istintivamente si strinse ancora più vicina a lui,
modellando il suo corpo a quello di Mulder.
La mano destra di Mulder scivolò lungo la curva dei fianchi.
Scully ne sentì il calore attraverso la sottile stoffa della camicia mentre lui
muoveva la mano avanti e indietro sulle sue costole.
Mulder interruppe il bacio e trascinò le labbra attraverso la
guancia di lei, mormorando il suo nome piano nell’orecchio. Attirò il lobo
nella sua bocca e lo mordicchiò delicatamente per un breve momento. E allora
Scully boccheggiò appena le labbra di Mulder si spostarono lungo la sua gola e
una mano si strinse a coppa sul suo seno.
Proprio mentre una sottile, ma persistente voce nella sua
testa cominciò a gridare in allarme, Scully arcuò la schiena e spinse la
tondeggiante forma del suo seno profondamente nel palmo della mano di Mulder.
Poi lo afferrò per i capelli, trascinandolo di nuovo verso la sua bocca mentre
lui aveva cominciato a tracciare pigri cerchi con i pollici sui suoi capezzoli
turgidi. La sensazione era quasi dolorosa nella sua intensità, nonostante la
stoffa della camicia e del reggiseno.
Non puoi fare questo, Dana! Non puoi fare questo ora!, disse a
se stessa.
Ma era passato così tanto tempo. Un eternità da quando aveva
sentito le mani di un uomo su di lei in quel modo. Che la toccavano così.
Facendole sentire caldo e freddo. Scacciandole tutti i pensieri dalla testa.
Lasciando i suoi sensi urlanti per avere di più. Voleva sentire la pelle nuda
di Mulder contro la sua, il contrasto tra liscio e ruvido. Della durezza che
incontrava il morbido. E della umida cavità del suo sesso che inguainava quel
muscolo rigido e pulsante.
Scully era momentaneamente sopraffatta dalla consapevolezza
che aveva voluto questo da tanto tempo. Voluto Mulder ed ognuna delle sue
scherzose insinuazioni e gli sguardi covati che le avevano promesso cose negli
ultimi cinque anni. Tutte le scuse, le razionalizzazioni e le ragione che lei
si era sforzata di accettare per spiegare perché questo non fosse mai accaduto
prima, stavano rapidamente crollando. Spazzate via dalla realtà delle mani di
Mulder e della sua bocca e quello che le stavano facendo. Il sapore e l’odore
di lui. La gioiosa adattabilità del suo corpo a quello di lui.
No. Non così, si ammonì. Non così. Qui sul tetto, ancora
stordita dalle notizie di Mulder. Non con il cancro che si muoveva attraverso
il suo corpo senza tregua. Non nella tristezza, o nella disperazione, o nel
dubbio. Era stato più che un temporaneo bisogno che aveva portato Mulder a
riempire del tempo con lei. Lei non voleva niente di meno che una consapevole,
ragionata approvazione di tutto cio che Mulder era - - buona o cattiva, luminosa
o oscura.
Scully voleva molto di più che la semplice liberazione che
avrebbe trovato nel fare l’amore con lui. Non poteva accettare questo da lui
fino a che non fosse stata pronta ad abbracciare tutto cio che poteva venire da
esso. Scully sapeva che una volta che avesse attraversato la soglia
dell’intimità, Mulder avrebbe potuto richiedere ogni cosa che lei aveva ed ogni
cosa che lei era. E a dire il vero, non importava quanto mozzafiato fossero i
suoi baci, o quanto squisitamente si muovessero le sue mani su di lei, Scully
non sapeva se poteva dargli tutto questo.
Fox Mulder era la sua salvezza e la sua maledizione. Una forza
naturale che poteva chiedere ogni cosa, senza promettere nulla. E questo non
era abbastanza per lei.
Interruppe il bacio e chinò la testa, poggiandone la sommità
contro il torace di lui. Le sue braccia scivolarono giù per cingerlo mollemente
intorno alla vita. Il cuore di Mulder pulsava così energicamente che lei ne
sentiva il battito attraverso il cuoio capelluto. Il suo petto si alzava e si
abbassava come un mantice.
“ Scully? “, la sua voce era roca per il desiderio e la fece
rabbrividire per la sua intensità. “ Hey,
guardami “
Le sue mani avevano lasciato il suo seno da molto tempo e le
avevano circondato le braccia, accarezzandola lentamente su e giù, dai gomiti
alle spalle. Lei fece un profondo respiro per calmarsi e sollevò il viso. I
suoi occhi incontrarono quelli di Mulder e furono quasi immediatamente attirati
dalla sua bocca. Era bagnata per i loro baci. Scully strizzò saldamente gli
occhi e strinse le mani a pugno dietro la sua schiena.
Lui ridacchiò a disagio e tentò uno scherzo svogliato. “ Che
c’è, devo considerare l’idea di cambiare il collutorio?! “
Scully riaprì gli occhi ed emise un debole respiro. “ Mulder
“, cominciò stentatamente, riportando ancora una volta lo sguardo al livello
del suo. “ Io…. Io non penso che dovremmo fare questo. Penso che potrebbe
essere un errore “
Maledizione! Perché non riusciva a smettere di fissare la sua
bocca? La lingua scivolò attraverso le labbra per inumidirle. Distolse lo
sguardo e trovò Mulder che la stava guardando, la sua attenzione era
focalizzata sulla sua bocca, come quella di Scully era focalizzata su quella di
lui. Ne sentiva il sapore sulla punta della lingua. Le faceva girare la testa.
“ Mulder, pensavo solo…… “
“ Tu pensi dannatamente troppo, Scully! “, la interruppe
bruscamente mentre le sue mani volarono in alto ancora una volta per cullare il
suo viso. Poi la sua bocca ricadde nuovamente su quella di lei zittendola
completamente. Ne risultò che la corsa delle montagne russe ricominciò di nuovo
e rapidamente acquistò velocità. Scully si aggrappò a tutto cio che poteva, una
feroce battaglia per mantenere il controllo infuriava dentro di lei.
Oh mio Dio. Mio Dio! Sto annegando qui, si rese conto - -
proprio mentre spingeva la lingua dentro la sua bocca. Santo Dio, salvami da me
stessa!
Si liberò di lui con uno strattone e piazzò i palmi aperti
contro il suo petto, spingendolo indietro. “ Fer….. Fermati per un….. un
secondo “
Mulder alla cieca allungò le mani verso di lei, spiegando con
insistenza, “ Ma sai di buono!… “,
come se questo potesse
essere ragionevole abbastanza da ignorare la sua balbettante richiesta.
Scully fece appello alla sua miglior intonazione da Agente
Speciale e pretese un, “ Mulder, fermati! “
E lui lo fece. Scattò lontano da lei come se lei lo stesse
scottando, facendola scivolare sgarbatamente dal suo grembo. Si voltò su se
stesso, girandole le spalle. Ma non prima che lei vedesse lo sguardo che gli
attraversò il viso, che bruciava nei suoi occhi. Eccitazione. Frustrazione. E
rabbia incandescente.
Scully lo vide chinare la testa e strofinarsi le sopracciglia
con mano tremante. Le sue spalle erano accasciate per la sconfitta. Non capisce
perché sto facendo questo, pensò Scully. Ho bisogno di farglielo capire.
“ Mulder?! “, tentò di poggiargli una mano sulla schiena e
rimase scioccata dal modo violento in cui lui la scrollò via.
“ Dimenticalo, Scully! “, sputò fuori con rabbia. “
Semplicemente non puoi pensare che qualcuno possa amarti, non è così? Non ho
ancora capito perché ho provato “
La sua accusa la tramortì e la stupì. “ Che diavolo significa
questo? “
Lui sbuffò leggermente, il suono era pieno di derisione. “
Vuoi davvero che te lo spieghi?! “
“ Si! “, rispose lei compassata.
Mulder si rivoltò bruscamente verso di lei. Il suo viso era
arrossato, i suoi occhi bruciavano come lava incandescente. “ Bene! “, ritorse,
le labbra erano distorte per la rabbia. “ Lo farò “, saltò giù dal ventilatore
e cominciò a passeggiare davanti a lei. Le sue braccia si alzavano e si
abbassavano in energici, violenti movimenti, fendendo l’aria. “ Non c’è rimasto
niente di te, Scully. Nient’altro che rabbia, autodifesa e dubbi. Fin dalla tua
diagnosi, non hai fatto altro che respingere la gente. E lo sai, all’inizio
pensai che era solo il tuo modo per proteggerci, per fare in modo che la tua
morte non portasse troppo dolore a quelli che ti saresti lasciata indietro. Ma
non era così, Scully, non del tutto. Perché è cominciata molto prima che ti
scoprissero il cancro “
Lei fu improvvisamente terrorizzata da cio che sarebbe potuto
venire fuori dalla sua bocca dopo. Non poteva ascoltarlo. Non li. Non in quel
momento. “ Mulder, per favore…… “
“ Sta zitta! “, gridò. “ Devi stare solo zitta e ascoltarmi.
Hai chiesto ed ora, per Dio, mi starai a sentire!! “
Lei lo fissò ad occhi sbarrati e a bocca aperta per la forza
della furia diretta contro di lei.
“ Mi piace pensare di aver imparato qualche piccola cosa ad
Oxford “, continuò. “ Che il mio vecchio genitore non abbia speso tutto quel
denaro per nulla. Ed ora userò tutte le mie conoscenza per cercare di capire.
Questo non serviva a proteggere me, Scully, o tua madre, o Skinner, o chiunque
altro ti amasse. Questo serviva a proteggere Dana Catherine Scully. Eri
spaventata a morte che qualcuno potesse effettivamente raggiungere quelle
barriere che avevi eretto e toccare una parte di te che, pur non volendo,
poteva rispondere. Per qualche fottuta ragione, ti terrorizzava lasciarti amare
da qualcuno, come se non meritassi di essere amata. Forse pensavi di non essere
brava abbastanza - - non lo so. Non so l’intero inferno di un sacco di altre
cose. Ma so una cosa…… “
Si girò di scatto verso di lei e la catturò con gli occhi.
Occhi che erano grigi come il cielo sopra di loro, ed umidi di lacrime. Di
rabbia, si chiese lei, o di qualcos’altro? Non riusciva a pensare coerentemente.
Non poteva fare altro che starsene seduta tranquilla e sopportare il peso della
considerevole rabbia di Mulder. Si sentiva diventare sempre più piccola, stava
sprofondando in se stessa. Incrociò le braccia e se le strinse intorno. Sentiva
freddo. Improvvisamente sentiva freddo.
“ So che sacrificherei la mia vita per te “, le disse Mulder.
“ In un istante. E così Skinner. Non capisci che non avrebbe fatto nessuna
differenza se fossi venuto da te con questo piano fin dall’inizio? Pensi che la
tua risposta avrebbe fatto qualche differenza? Potevi ancora lottare con le
unghie e con i denti per trattenerci dal fare cio che desideravamo fare per
salvarti la vita. Potevi ancora lasciare che il cancro ti uccidesse per non
ammettere di avere effettivamente bisogno di qualcuno che ti aiutasse ad
attraversare tutto questo.
“ E sai una cosa? Non avrebbe avuto comunque importanza. Io lo
avrei fatto, nonostante tutto, Scully. Perché niente* niente* avrebbe avuto
importanza per me quanto te. Niente. E tu non puoi maneggiare questo. Tutto
quello che puoi fare è rivoltarlo e farlo sembrare come Skinner ed io sono
quello che si prende la responsabilità di esserti venuto dietro “ - - (
Onestamente, non so cosa volesse dire Mulder, ognuno la interpreti come vuole!
N.d.T. ) - -
Mulder sollevò un dito e lo
agitò verso di lei. “ Ma questa cosa è per te, Scully, che ti piaccia, o no.
Posso essere un bastardo
egoista di tanto in tanto; ma non ho nulla su di te. Il tuo egoismo e la tua
paura alla fine avrebbero potuto ucciderti, quando non ce n’era assolutamente
ragione “
Fece due lunghi passi e si portò di fronte a lei. Poi le
afferrò le braccia e la tirò verso il limite della gabbia di metallo. Le sue
mani erano livide e ruvide. Si piazzò tra le sue ginocchia e la guardò dritta
in faccia. E Scully si ritrovò incapace di distogliere lo sguardo. Non poteva
lottare più contro di lui. Aveva il cuore in gola. I suoi polmoni si
rifiutavano di prendere aria.
“ Ti amo, Scully “, dichiarò irosamente. “ Ti ho sempre amata.
Ma tu eri troppo presa dalla rabbia e dalla paura per guardare oltre abbastanza
a lungo da vedere me! “, sbattè gli occhi e le lacrime che aveva trattenuto
fino a quel momento, si sparsero sul suo viso. La sua voce era strozzata e
roca, le sopracciglia corrugate per il dolore. “ Sono io, Scully. Sono io.
Perché non riesci a vederlo questo?! “
Improvvisamente allentò la stretta sulle sua braccia e fece un
passo indietro, chinando la testa e scuotendola in un silenzioso rifiuto. E lei
sentì qualcosa rompersi dentro.
Cosa aveva pensato poco prima? Qualcosa sul fatto che Mulder
voleva qualcosa e non le aveva ancora promesso niente. La consapevolezza che
non avrebbe potuto essere più in errore di così fu scioccante e le aggrovigliò
dolorosamente le budella. Negli ultimi minuti, Mulder era riuscito a fare a
pezzi una parte di se stessa che lei aveva tenuto così attentamente protetta e
nascosta. Non aveva mai chiesto il suo amore. E neppure se lo era mai realmente
aspettato. Ed ora si era resa conto di non aver mai pensato di non meritarselo.
Aveva solo convinto se stessa che lui non voleva niente altro che la sua
fedeltà, certamente non il suo amore.
Quanto del comportamento di Mulder degli ultimi cinque anni
era stato il risultato della sua reticenza ad aprirsi a lui e dargli quella
onestà emotiva che entrambi si meritavano? Quante delle rabbiose accuse di
Mulder avevano centrato il bersaglio? La consapevolezza di tutto quello che
Mulder aveva sacrificato per salvarle la vita, la colpirono con perfetta
chiarezza. L’egoismo con il quale spesso lo aveva giustamente accusato di non
trovarsi da nessuna parte. Non questa volta. Quello che poteva essere
cominciato come la tipica, colpevole penitenza di Mulder, aveva fatto scattare
qualcosa dal profondo nel suo interesse per lei ed era diventato qualcosa di
talmente grande per entrambi da non poter essere immaginato. Un amore al quale
lui non era mai stato capace di dare voce. E quanto di tutto questo era colpa
sua?
Scully boccheggiò per l’enormità della sua consapevolezza e
sollevò un braccio, con l’intenzione di asciugare le sue lacrime. Ma la mano di
Mulder scattò in alto e afferrò il suo polso, fermandola.
“ Non farlo “, sibilò a denti stretti. “ Semplicemente non
farlo, Scully. Non voglio la tua compassione. Ho fatto quello che dovevo. Ora
fai lo stesso anche tu “, le abbassò il polso e si chinò, afferrò lo zaino e si
voltò verso la porta del tetto. Fece qualche passo e si fermò a metà strada,
rivoltandosi verso di lei. “ Quello che è accaduto qui “, aggiunse, “ non ti
deve preoccupare, Scully, non accadrà di nuovo. Ti do la mia parola su questo!
“
Tornò a voltarsi e si allontanò, lasciandola da sola.
Appollaiata in cima al tetto, sotto un cielo color ardesia, il suo cuore si
frantumò in un milione di piccoli pezzi, e le sue lacrime caddero pesanti e
rapide. Si nascose il viso tra le mani, addolorandosi per cio che non aveva
saputo mai fare. E per cio che ora poteva aver perso per sempre.
FINE
CAPITOLO 9
TO BE CONTINUED……….