DICIOTTESIMA RELAZIONE DEL
COMMISSARIO PER IL
COORDINAMENTO
DELLE INIZIATIVE ANTIRACKET
ED ANTIUSURA
Giugno 2001
1. Un nuovo strumento contro
l’usura: la legge della Regione Lazio
Nella seduta
dell’11 luglio il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la nuova legge
recante “Interventi regionali per prevenire e combattere il fenomeno
dell’usura”. Questa legge è esemplare sotto due profili: 1. prevede
interventi integrativi della legislazione nazionale e arricchisce i campi
d’intervento propri della legislazione regionale; 2. interviene in maniera
organica e completa sui molteplici aspetti della problematica dell’usura.
L’impianto
strategico delle norme punta ad una forte valorizzazione delle esperienze
associative, alla loro crescita e, soprattutto, alla loro estensione. Infatti,
all’art.3, comma 3 lett.b), è prevista una quota di finanziamento per il
potenziamento dei vari soggetti associativi (confidi, fondazioni e associazioni
antiusura, associazioni antiracket), per la formazione di personale
specializzato e per le attività informative.
Un secondo livello
si integra con la legislazione nazionale: da un lato, si prevede il
finanziamento della parte non garantita dall’art.15 (Fondo di prevenzione)
prestando opportune garanzie agli istituti di credito coprendo la parte non
garantita dai confidi e dalle fondazioni (ad esempio, i confidi possono
garantire, ai sensi dell’art.15, comma 2 lett.a), legge 108/96, fino all’80%
del finanziamento richiesto); inoltre, si prevede l’anticipazione “quale
prefinanziamento” sino al 50% entro sette giorni dalla decisione di
accoglimento da parte degli istituti di credito; dall’altro lato, la legge
interviene per integrare l’anticipazione sul mutuo concessa alle vittime
d’usura dal Fondo di solidarietà (art.14 legge 108).
Un terzo
livello, assolutamente innovativo, prevede il finanziamento delle prestazioni
di assistenza legale a favore delle vittime d’usura nonché una specifica
consulenza professionale a favore dei soggetti “potenziali” vittime dell’usura.
La possibilità di poter disporre di assistenza legale, anche per chi non è
operatore economico, risolve una esigenza di tutela dei propri interessi
nell’ambito del procedimento penale; tale norma può in maniera decisiva
incoraggiare la denuncia delle stesse vittime e rinsaldare il rapporto di
fiducia con le istituzioni. Anche la possibilità di usufruire di “specifica
consulenza professionale” per le potenziali vittime può rappresentare un
importante sostegno per scongiurare il ricorso all’usura: l’esperienza insegna
che, a volte, è più importante una consulenza rispetto alla stessa
disponibilità di denaro. Questo intervento si colloca nella riflessione comune
sull’opportunità di prevedere la figura del “tutor” a sostegno di soggetti
gravemente indebitati e in gravi difficoltà finanziarie.
Questa nuova
legge costituisce un’occasione perché altre regioni avviino analoghe iniziative
di sostegno delle vittime e delle associazioni. Nella Undicesima Relazione del
Commissario (luglio 2000) venivano proposti alcuni suggerimenti per avviare,
sulla base delle esperienze realizzate (leggi delle regioni Sicilia, Piemonte,
Calabria, ed oggi anche Lazio), adeguate normative regionali.
2. L’attività dell’Osservatorio permanente dei fenomeni dell’estorsione e dell’usura
Nella
Sedicesima Relazione del Commissario (marzo 2001) si è dato conto della ripresa
dell’attività dell’Osservatorio nella rinnovata composizione.
Scopo
dell’Osservatorio è l’elaborazione integrata dei dati provenienti dalle singole
amministrazioni ed enti nonché, attraverso la verifica e l’analisi della
documentazione raccolta, quello di pervenire ad una migliore conoscenza
dell’incidenza complessiva dei fenomeni sul territorio e delle relative
dinamiche evolutive.
Sin dalla
ripresa dei lavori, il Comitato ha puntualizzato le seguenti direttrici di
svolgimento dell’attività:
a.
estendere
la ricerca anche al fenomeno estorsivo, non considerato nella precedente
rilevazione;
b.
utilizzare
la capacità di accertamento maturata sul fenomeno usura e sui connessi
indicatori, arricchendola di nuovi contributi per finalizzarla alla radiografia,
geografica e strutturale, della situazione presente;
c.
assicurare
un monitoraggio che non sia una tantum ma sistematico, come nel disposto
dell’art.2 del D.P.R. 1.12.1999: uno strumento di misurazione dei fenomeni e
delle dinamiche, utile sul piano degli orientamenti ministeriali nelle materie
di che trattasi;
d.
coinvolgere
il mondo del volontariato e delle associazioni che rappresentano le vittime dei
due fenomeni (spesso piccoli imprenditori, esercenti attività economiche o
professioni), con apporti conoscitivi e, soprattutto, propositivi.
Le riunioni
svoltesi (all’ultima ha partecipato il Procuratore nazionale antimafia dott.
Vigna) sono state focalizzate all’esame della metodologia di rilevazione e,
segnatamente, alla messa a punto di schede di acquisizione di dati, separate,
rispettivamente, per il fenomeno estorsivo e per quello usurario.
Per quanto riguarda l’estorsione, la ricerca delle informazioni è orientata verso tre “poli di riferimento”: le Prefetture, gli uffici giudiziari delle Procure (Procuratori Generali, Procuratori Distrettuali, Procuratori presso i Tribunali per i minori) e il mondo associativo.
Le schede dirette alle Prefetture ed agli uffici giudiziari di Procura contengono in parte richieste di informazioni su elementi comuni (relativi all’evento, alla vittima, all’autore accertato) nonchè altre specifiche al settore di competenza: in particolare, per le Prefetture, è aggiunto un campo di valutazione generale dell’impatto statistico e qualitativo del fenomeno sulla comunità locale, nonché del rapporto con forme locali di criminalità organizzata e diffusa e con l’area del disagio sociale; per gli uffici giudiziari, per i quali il campo di rilevazione è stato previsto limitatamente ai procedimenti con autore accertato, informazioni ulteriori sono state richieste con riguardo all’evolversi della vicenda giudiziaria, al tipo di reazione suscitata ed a altre peculiarità degne di nota.
Una significativa apertura di disponibilità alla valutazione si è inteso operare verso apporti che potranno provenire dal mondo associativo prevedendo particolari richieste di informazioni con risposta a campo aperto (comunque attinenti a dati statistici ovvero a circostanze che non comportano violazione dei rapporti di fiducia con gli associati).
Per quanto attiene alla scheda relativa all’usura, si è invece ritenuto di utilizzare come base il modulo di acquisizione-dati già utilizzato dall’Osservatorio in occasione della ricerca “rischio usura” (1995-98), arricchito dagli ulteriori indicatori ritenuti utili sulla base dell’esperienza sopravvenuta e dalle indicazioni fornite sia dai rappresentanti istituzionali esperti nell’area economica, creditizio-finanziaria, nonché dai rappresentanti delle associazioni e delle fondazioni invitate ai lavori.
La rilevazione
richiesta rappresenterà un passaggio di particolare significato ed impegno per
i soggetti istituzionali giacché non riguarderà soltanto gli episodi estorsivi
futuri, ma anche quelli attinenti all’anno 2001 . Essa consentirà di
valutare il dato statistico, al di là della valenza di operatività delle forze
di polizia, per comprendere come sia articolato, quale fascia di protagonisti e
di settori coinvolga, quali linee di evoluzione presenti, nonché tutti gli
aspetti e le implicazioni che possono essere utili all’azione di prevenzione,
accertati in maniera oggettiva, attraverso un sistema di dati certi ed uniformi
in campo nazionale.
3. Prime valutazioni sull’attività del Fondo per la
prevenzione dell’usura
Secondo i primi dati provvisori al 31.12.2000, forniti dal Ministero del Tesoro, è possibile svolgere alcune considerazioni. I Fondi assegnati riguardano gli anni 1996-1998, mentre l’attività riguarda gli anni 1998-2000.
Le
associazioni e le fondazioni antiusura a fronte di 90 miliardi ricevuti ne
hanno utilizzato oltre 72 (dati al 31.12), offrendo un concreto sostegno ad
oltre 3.500 soggetti (famiglie, pensionati, lavoratori dipendenti, ecc.).
Per quanto
riguarda i confidi, che hanno ricevuto nello stesso periodo quasi 210 miliardi,
hanno consentito l’erogazione di finanziamenti di pressoché uguale importo a
favore di quasi 4.500 operatori economici.
Dall’analisi
dell’attività dei confidi emergono interessanti elementi di valutazione. In primo
luogo, con riferimento alla dimensione regionale, emerge che sono tre le
regioni dove i confidi hanno consentito affidamenti in una misura
significativamente elevata rispetto ai fondi assegnati. Le Marche, l’Abruzzo e
il Friuli, a fronte di un finanziamento complessivo di oltre 22 miliardi (n.34
confidi) hanno consentito l’erogazione di quasi 42 miliardi a favore di oltre
mille soggetti; la percentuale di operatività sui fondi assegnati oscilla dal
150% ad oltre il 200%. Questo dato è, sicuramente, da ricondurre anche alle
buone intese con il mondo bancario che consente di utilizzare un moltiplicatore
più elevato.
Anche in altre
sei regioni, seppur con percentuali diverse (tra il 105% e il 140%), sono stati
raggiunti risultati positivi. I confidi dell’Umbria, della Calabria, della
Puglia, dell’Emilia Romagna, della Toscana e del Piemonte hanno consentito
affidamenti eccedenti i fondi assegnati (84 miliardi contro 70) a favore di
oltre 2.000 imprenditori. In tale gruppo è significativa la presenza di due
regioni meridionali, Calabria e Puglia a testimonianza di una forte vitalità e
dell’efficacia di un adeguato investimento politico.
I confidi delle rimanenti regioni hanno un livello di operatività per una cifra inferiore ai fondi assegnati. Tra questi, quelli di Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Sicilia e Veneto hanno una operatività in percentuale sui fondi assegnati che oscilla tra il 63% (Liguria) e il 97% (Molise). Rispetto ai fondi assegnati (90 miliardi) in queste regioni sono stati affidati oltre 1.200 operatori economici per un totale di 69 miliardi. In questo gruppo, un dato decisamente negativo è quello del numero di confidi senza alcuna operatività: su un totale nazionale di n.36 confidi con operatività zero, in queste regioni ve ne sono n.18 che non hanno utilizzato oltre nove miliardi e mezzo di fondi loro assegnati; colpisce il dato della Lombardia (n.8 confidi non operativi per 5 miliardi e 900 milioni) e del Veneto (n.6 confidi per oltre 2 miliardi e 200 milioni); si tratta, fra l’altro, delle due regioni collocate al primo posto nell’assegnazione dei fondi in cifra assoluta e per numero di confidi con fondi speciali.
Infine, in tre
regioni (Basilicata, Sardegna, Trentino) il livello di operatività scende tra
il 27% e il 32%; a fronte di oltre 23 miliardi assegnati sono stati garantiti
meno di 100 imprenditori per un totale inferiore ai sette miliardi; si rileva
che un terzo dei confidi che hanno ottenuto i fondi (7 su 21) hanno avuto un’operatività
pari a zero con oltre 7 miliardi e mezzo di assegnazione.
L’esame di
questi dati consente di cogliere un elemento di trasversalità territoriale
nella operatività dei confidi: da un lato regioni meridionali come la
Calabria e la Puglia manifestano particolari segnali di dinamicità; dall’altro
lato regioni economicamente assai sviluppate come la Lombardia, il Veneto e la
Liguria fanno registrare indici non pienamente soddisfacenti.
Va rilevato,
ancora, che le due principali regioni meridionali, Campania e Sicilia,
presentano dati assolutamente inadeguati rispetto al concreto rischio usura del
loro contesto territoriale; analoga considerazione vale per il Lazio e la
Basilicata.
Una prima
conclusione, su questi dati provvisori, può essere tratta a conferma
dell’impostazione strategica seguita dall’Ufficio del Commissario in questi due
anni, volta ad un potenziamento - intanto qualitativo, come dimostrano gli
indici di operatività dei confidi in alcune regioni - e ad una estensione della
costituzione dei fondi speciali a garanzia di una migliore distribuzione delle
risorse sul territorio nazionale, in funzione del concreto rischio di alcune
aree, soprattutto meridionali.
Va segnalato
un primo dato positivo nell’aumento del numero delle richieste al fondo di
prevenzione per il 2001. Nella Sedicesima Relazione del Commissario (marzo
2001)venivano indicate le regioni di riferimento.
Resta comunque
del tutto sproporzionato il numero dei confidi che hanno fatto richiesta di
accesso al Fondo rispetto al numero di quelli iscritti all’Ufficio Italiano
Cambi; su un totale di 972 sono 243
quelli che hanno già avuto accesso ai fondi e 73 quelli che hanno fatto istanza
per la prima volta nel 2001. Ad esempio, sui 58 confidi siciliani solo 14 hanno
costituito i fondi speciali; in Campania su 56 solo 11; nel Lazio su 90 solo
16. In questi dati si individua un preciso obiettivo di sensibilizzazione e di
motivazione.
4. Le proposte per la legge finanziaria 2002
E’ necessario
prevedere nella prossima legge finanziaria un sistema di finanziamento del Fondo
per la prevenzione dell’usura, ex-art.15 legge 108/96, rendendolo
permanente, fruibile dalle organizzazioni impegnate (fondazioni e
associazioni antiusura, confidi) che operano a favore delle famiglie e degli operatori
economici. In tal modo, il Fondo di prevenzione verrebbe ad avere la stessa
continuità di alimentazione garantita a quello di solidarietà previsto
dall’art.14 della stessa legge.
L’intervento
si giustifica con gli importanti risultati già conseguiti: al 31.12.00 oltre
8.000 soggetti hanno ottenuto finanziamenti grazie all’attività di prevenzione.
Nella finanziaria 2001 lo stanziamento è stato reso possibile dall’art.145,
comma 24, attingendo alla dotazione giacente presso il Fondo di solidarietà. Con quest’ultimo intervento sono stati già
assegnati al Tesoro 100 miliardi per il 2001 e altri 100 potrebbero essere
assegnati per il 2002, tratti sempre dalla dotazione del Fondo di solidarietà.
Compiti e
funzioni del Commissario. E’ necessario, per garantire la continuità dell’attività del
Commissario, recuperare l’art.17 del disegno di legge n.6561-bis in cui
venivano compendiate le funzioni attribuite al Commissario con il DPR di nomina
a Commissario straordinario. Tale provvedimento nell’ultima legislatura è stato
approvato dalla Camera, non ricevendo l’approvazione del Senato, per
fine legislatura.
Fondo di
solidarietà.
Il patrimonio del Fondo ammonta a circa 220 miliardi di lire (dati Consap). 100
miliardi saranno necessari per finanziare il Fondo di prevenzione per il 2002
(art.145, legge 388/00). La rimanente somma può realisticamente consentire il
finanziamento dell’attività del Fondo di solidarietà per il 2001 e per il 2002.
Dal 21.12.99 al 12.7.01 il Comitato ha deliberato erogazioni per oltre 35
miliardi; non si ritengono, pertanto, necessari finanziamenti per il 2002 per
il Fondo di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura.
(Tano Grasso)
Roma, 4 agosto 2001
ATTIVITA’ DEL COMMISSARIO
Mesi di giugno e luglio 2001
11 giugno, Messina: riunione con i rappresentanti delle associazioni antiracket della Provincia di Messina
14 giugno, Roma: incontro con il presidente di Libera
don Luigi Ciotti
13 luglio, Brindisi: incontro con le Associazioni
antiracket, le Fondazioni antiusura, i Confidi della Puglia, alla presenza del
sottosegretario all’Interno on. Alfredo Mantovano
Iniziative sul territorio
2 luglio, Roma: partecipazione all’Assemblea annuale
della Confesercenti
6 luglio, Catania: partecipazione al Convegno
promosso dal CNEL-Osservatorio socio-economico sulla criminalità sul tema:
“Aggredire il patrimonio della mafia. Utilizzare i beni. Tutelare il lavoro”
13 luglio, Brindisi: presentazione della nuova
associazione antiracket “Città di Brindisi”, alla presenza del sottosegretario
all’Interno on. Alfredo Mantovano
17 luglio, Roma: conferenza stampa di presentazione
della nuova legge regionale del Lazio sull’usura, alla presenza del Presidente
della regione on. Francesco Storace
30 luglio, Lecce: riunione del Comitato provinciale
per l’ordine e la sicurezza pubblica alla presenza del sottosegretario
all’Interno on. Alfredo Mantovano
1, 5, 12, 13, 19, 20, 26, 27 giugno, 5, 10, 11, 17, 18, 24, 25 31 luglio, Roma: sedute del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura
4 giugno, Roma: riunione plenaria dell’Osservatorio
permanente dei fenomeni dell’estorsione e dell’usura
20 giugno, Roma: incontro con il sottosegretario
all’Interno on. Alfredo Mantovano
2 luglio, Roma: riunione plenaria dell’Osservatorio
permanente dei fenomeni dell’estorsione e dell’usura, con la partecipazione del
Procuratore nazionale antimafia dott. Pierluigi Vigna
23 luglio, Palermo: incontro con l’Ufficio
antiracket della Regione Sicilia presso l’Assessorato regionale Enti Locali
24 luglio, Roma: incontro con il Presidente
dell’ISTAT prof. Biggeri
31 luglio, Roma: incontro con il Vicepresidente del
Consiglio dei Ministri on. Gianfranco Fini
Tabella 1. Finanziamenti del Fondo per la Prevenzione del
fenomeno dell’usura (art. 15 legge 108/96). Operatività Confidi – anni 1998,
1999, 2000.
|
Regione |
n. Confidi |
Fondi assegnati (1996, 1997, 1998) |
Fondi erogati
(1998, 1999,
2000)
|
n. erogazioni a
imprenditori |
% di utilizzazione dei fondi |
Confidi che non effettuano
erogazioni |
1 |
Abruzzo |
19 |
13.411.430.000 |
23.905.400.000 |
638 |
178% |
2 |
2 |
Basilicata |
11 |
11.747.290.000 |
3.721.806.056 |
53 |
32% |
4 |
3 |
Calabria |
11 |
8.477.040.000 |
10.710.718.000 |
216 |
126% |
3 |
4 |
Campania |
6 |
7.226.470.000 |
6.279.100.000 |
205 |
87% |
- |
5 |
Em.
Romagna |
19 |
18.134.780.000 |
22.216.020.000 |
529 |
123% |
2 |
6 |
Friuli |
3 |
2.210.680.000 |
3.392.000.000 |
38 |
153% |
- |
7 |
Lazio |
9 |
8.251.300.000 |
5.342.000.000 |
141 |
65% |
1 |
8 |
Liguria |
9 |
9.330.490.000 |
5.902.000.000 |
81 |
63% |
1 |
9 |
Lombardia |
31 |
27.224.380.000 |
20.570.650.000 |
306 |
76% |
8 |
10 |
Marche |
12 |
6.965.490.000 |
14.843.800.000 |
399 |
213% |
- |
11 |
Molise |
1 |
1.741.030.000 |
1.687.100.000 |
46 |
97% |
- |
12 |
Piemonte |
19 |
20.419.010.000 |
21.400.500.000 |
409 |
105% |
2 |
13 |
Puglia |
19 |
13.524.420.000 |
16.958.800.000 |
619 |
125% |
1 |
14 |
Sardegna |
5 |
6.009.640.000 |
1.815.000.000 |
26 |
30% |
1 |
15 |
Sicilia |
7 |
4.734.390.000 |
3.800.000.000 |
82 |
80% |
2 |
16 |
Toscana |
9 |
6.241.960.000 |
7.042.500.000 |
197 |
113% |
1 |
17 |
Trentino |
5 |
5.424.740.000 |
1.445.000.000 |
9 |
27% |
2 |
18 |
Umbria |
6 |
4.025.670.000 |
5.639.000.000 |
88 |
140% |
- |
19 |
Veneto |
42 |
33.399.790.000 |
28.000.420.000 |
416 |
84% |
6 |
|
Totale
nazionale |
243 |
208.500.000.000 |
206.090.214.056 |
4.498 |
99% |
36 |
Fonte: Elaborazione Ufficio
Commissario Antiracket su dati del Ministero del Tesoro
Tabella 2. Riepilogo finanziamenti ai Confidi ai sensi dell’art. 15 L. 108/96
negli anni 1996, 1997, 1998 (210 miliardi)
Regione |
CONFIDIiscritti All’UIC· |
CONFIDIcon fondi speciali |
Fondi assegnati |
Liguria |
19 |
9 + 2* |
£. 9.330.490.000 |
Lombardia |
113 |
31 + 6* |
£. 27.224.380.000 |
Piemonte |
53 |
19 +4* |
£. 20.419.010.000 |
Trentino |
10 |
5 |
£. 5.424.740.000 |
Veneto |
95 |
42+ 5* |
£. 33.399.790.000 |
Friuli Venezia Giulia |
15 |
3 |
£. 2.410.680.000 |
Valle d’Aosta |
4 |
1* |
|
Totale |
309 |
127 (109+18)* |
£. 98.209.090.000 |
CENTRO
Regione |
CONFIDI iscritti all’UIC· |
CONFIDIcon fondi speciali |
Fondi assegnati |
Emilia Romagna |
65 |
19+ 4* |
£. 18.134.780.000 |
Lazio |
90 |
9+ 7* |
£. 8.251.300.000 |
Marche |
40 |
12+ 4* |
£. 6.965.490.000 |
Molise |
9 |
1+ 1* |
£. 1.741.030.000 |
Toscana |
62 |
9+ 1* |
£. 6.441.960.000 |
Umbria |
19 |
6+ 4* |
£. 4.025.670.000 |
Abruzzo |
63 |
19+ 8* |
£. 14.011.430.000 |
Totale |
348 |
104 (75 +29*) |
£. 59.571.660.000 |
SUD
Regione |
CONFIDI iscritti
all’UIC· |
CONFIDIcon fondi speciali |
Fondi assegnati |
Basilicata |
21 |
11+ 1* |
£. 11.747.290.000 |
Calabria |
29 |
11+ 4* |
£. 8.477.040.000 |
Campania |
56 |
6+ 5* |
£. 7.226.470.000 |
Puglia |
119 |
19+ 5* |
£. 14.024.420.000 |
Sardegna |
32 |
5+ 4* |
£. 6.009.640.000 |
Sicilia |
58 |
7+ 7* |
£. 4.734.390.000 |
Totale |
315 |
85 (59 + 26*) |
£. 52.219.250.000 |
Totale |
972 |
316 (243 + 73*) |
Fonte:
elaborazione Ufficio del Commissario
Antiracket e Antiusura su dati del Ministero del Tesoro
*Nuove
domande di Confidi per l’accesso al Fondo di Prevenzione per il 2001.