Il cuore artificiale

È concetto già noto che per ottenere una buona circolazione del sangue nel cuore artificiale, oltre ad usare materiali biocompatibili e a realizzare una forma geometrica appropriata, è necessario che i globuli rossi vengano danneggiati nella misura minima possibile o che non lo siano affatto. Appunto per questo il dispositivo sensitivo è applicato ad ognuno dei ventricoli artificiali per seguire, in certo modo, la legge del cuore di Starling, discussa criticamente dai cardiologi, ma riconosciuta della massima importanza in fisiologia cardiaca. Starling affermò che l'energia di contrazione [del muscolo ventricolare] è funzione della lunghezza della fibra muscolare. Se, dunque, i ventricoli si riempiono maggiormente, la contrazione sistolica successiva sarà più vigorosa ed aumenterà il volume di eiezione. Starling pensò ancora che in questo modo il cuore controllasse automaticamente la cuore artificiale
sua portata secondo il grado di riempimento di ciascun ventricolo. Per realizzare pari pari ciò che avviene nel cuore umano, non bisogna dimenticare che nel cuore artificiale la lunghezza delle fibre è equiparabile alle fibre elastiche della membrana tubolare di silicone, e che la contrazione sistolica è governata dalla regolazione del fluido motore di immissione. Il grado di riempimento ed il volume di eiezione dei ventricoli è controllato e modificato, ad ogni pulsazione, dal sensore di posizione che, valutando le resistenze polmonari e periferiche, agisce sul controllo elettronico il quale, a sua volta, aumenta o diminuisce la pressione sistolica.

Il cuore artificiale di Bosio presenta pertanto i seguenti peculiari vantaggi: varia automaticamente la pressione del fluido di comando nei singoli ventricoli; conferisce il massimo rendimento di gittata cardiaca con le minime dimensioni geometriche dell'organo artificiale all'interno del torace; si adegua, ad ogni pulsazione, alle richieste della circolazione del paziente; non distrugge, in senso meccanico, nessun globulo rosso, poiché la pressione di pompaggio è sempre minima; segue, in senso traspositivo artificiale, la legge del cuore di Starling.

In seguito si potrebbero apportare modifiche forse decisive per il funzionamento del cuore artificiale. Potrebbe essere la volta buona per una sperimentazione non più sull'animale, ma addirittura sull'uomo.