Il cuore batte circa ottantamila volte al giorno, più di 35 milioni di volte all'anno. Ciascuno di questi battiti rappresenta un evento complesso, caratterizzato da fenomeni elettrici in grado di provocare la contrazione del muscolo cardiaco e l'espulsione del sangue. È noto che il cuore è suddiviso in quattro cavità: i due atri (destro e sinistro) e i due ventricoli (destro e sinistro). L'atrio destro è collegato al ventricolo destro attraverso una valvola, la tricuspide; analogamente la valvola mitrale mette in collegamento l'atrio sinistro con il corrispondente ventricolo. Gli atri si contraggono una frazione di secondo prima dei ventricoli: ciò consente loro di spingere il sangue nei ventricoli favorendone il riempimento. A questo punto tocca ai ventricoli contrarsi ed espellere il sangue. Dal ventricolo destro, attraverso la valvola polmonare, il sangue verrà spinto nelle arterie polmonari. Sarà così in grado di raggiungere i polmoni dove potrà ossigenarsi. Il ventricolo sinistro spinge invece il sangue, attraverso la valvola aortica, nell'aorta, vale a dire nel circolo che provvede al trasporto del sangue a tutti gli organi e ai tessuti periferici. Al termine della contrazione, detta sistole, il muscolo cardiaco si rilascia, le sue cavità si distendono e possono così venire nuovamente riempite di sangue: è la diastole. Ma che cosa induce il cuore a contrarsi? Tutto dipende da una centralina elettrica, il "nodo del seno", collocata nell'atrio destro. Questa è in grado di produrre ritmicamente una piccola scarica elettrica. L'impulso così prodotto si diffonde nel cuore attraverso un "sistema di conduzione", una specie di circuito elettrico che si distribuisce dagli atri ai ventricoli. Tutti questi fenomeni richiedono un notevole dispendio di energia ed è quindi importante che il cuore riceva elevate quantità di ossigeno. Ciò è garantito dal sangue che viene trasportato, nello spessore delle pareti cardiache, dalle arterie coronarie. Le tre coronarie si suddividono in vasi sempre più piccoli, dando infine origine a una fitta rete di capillari, vasellini microscopici che nel cuore sono in numero circa pari a quello delle cellule muscolari. Appare ovvio che ciascuno dei fenomeni coinvolti nella normale attività cardiaca può subire un'alterazione; la malattia cardiaca che ne deriverà dipenderà dunque dal tipo di fenomeno coinvolto e dalla funzione compromessa. Così, una qualsiasi alterazione nella produzione o nella distribuzione degli impulsi elettrici che governano le contrazioni del cuore si tradurrà nella comparsa di un'alterazione della regolarità con cui il cuore batte, ovvero in un"'aritmia". Il passaggio del sangue da una camera all'altra o la sua espulsione dai ventricoli avviene invece in maniera anomala in presenza di una malattia valvolare, mentre una riduzione della capacità della pompa cardiaca di espellere una quantità di sangue sufficiente a fare fronte alle diverse necessità dell'organismo rappresenta quella condizione nota come insufficienza cardiaca.


Principali malattie cardiovascolari

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