AIDS

L'AIDS o Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita, è una malattia che colpisce il nostro sistema di difesa e ci trasforma in bersagli per tutte le infezioni posibili; si contagia col sangue e derivati: perciò con lamette e limette, spazzolini, forbicine, percing ecc... aghi, scambio di siringhe e..dalla madre al proprio figlio, nel suo grembo.

In particolare oggi, sono più colpite le donne e gli eterosessuali in genere.Gli omosessuali infatti utilizzano il condom. A rischio le aree endemiche, es. Africa e paesi del Terzo Mondo.


. virus dell'AIDS si chiama H.I.V. o Virus dell'Immunodeficienza Umana, e come un dischetto del computer ha bisogno di un sistema per creare delle copie di sè stesso... per moltiplicarsi utilizza le sue cellule preferite, le cellule della difesa immunologica, della serie bianca, dette linfociti CD4 o Helper, cioè cellule deputate all'amplificazione della difesa immunitaria dell'organismo......

Il virus penetra la cellula linfocitaria CD4, legandosi al recettore CD4 tramite la proteina Gp120, che funge da chiave... poi si dipana il materiale getico dentro la cellula, a mò di un nastro magnetico che contiene le informazioni per reduplicare le particelle virali, che si vedono mentre escono sulla sinistra dell'immagine a fianco, come virioni assemblati. I farmaci oggi in nostro possesso ci consentono di combattere il virus nel momento in cui l'RNA messaggero è copiato in DNA virale, tramite il blocco della trascriptasi inversa con il farmaco l'AZT o retrovir...poi con gli inibitori delle proteasi.
I quadri clinici sono dati dalla LAS, cioè inizialmente la malattia si manifesta con l'ingrossamento e la dolenzia dei linfonodi...

poi l'ARC, un mezzo AIDS, con sintomi più eclatanti, febbricola, diarrea, infezioni.

Quindi l'AIDS vero e proprio col decadimento fisico...

L'AIDS dementia è un quadro clinico che si caratterizza per una demenzia a seguito dell'interessamento del cervello da parte di HIV.



Dopo 6 mesi dal contagio, es. da un rapporto a rischio, compare una sindrome influenzale, ed il soggetto si dice "sieropositivo", ma solo dopo 3 mesi, quando cioè compare l'anticorpo anti HIV.
Dopo una fase silente, quando i linfociti CD4 scendono sotto quota 350/mm3 avremo la L.A.S..., cioè il corpo umano diventa una sorta di bersaglio contro il quale si scagliano le infezioni più banali: micotiche, virali, fungine. Se il soggetto è seguito, però, questo può essere evitato.

Con i soggetti sieropositivi occorre essere disponibili perchè essi non debbano sentirsi isolati ma seguiti con affetto. Chi vi scrive ha dedicato 10 anni della sua vita alla cura dell'AIDS, isolando i primi casi di soggetti sieropositivi da una coorte di ragazzi dediti alle droghe, e questo lavorando come un incompreso nel profondo Sud dell'Italia, con scarsi mezzi e tanta voglia di fare. Da questo lavoro emerse, a suo tempo, che un 4% dei ragazzi che faceva uso di droga, nell'ambito del nostro servizio tossicodipendenze, era sieropositivo. Da qui essi furono selezionati, inviati ai Centri competenti e curati. Si ebbero notevoli risultati. Alla fine fu il virus dell'epatite C il principale problema dei ragazzi, responsabili di epatiti croniche persistenti e non quello dell'HIV. Nessuno di essi o quasi, risultò affetto da HBV.

L'aids non si prende con una stretta di mano!!! Occorre solidarietà!
Oggi la cura è possibile grazie ad una sapiente associazione di farmaci che vanno iniziati subito. Il test anti-HIV, inoltre, è gratuito e va fatto subito se ci sono sospetti che il nostro partner occasionale sia sieropositivo.

L'atteggiamento da seguire non è quello di questa signora della vignetta!! Occorre essere fiduciosi nel successo della terapia!

In Italia l'infezione è oggi in riduzione..ma bisogna stare sempre in guardia.

Tra i tossicodipendenti il rapporto di prevalenza varia tra il 50% di Milano, il 30% di Roma ed il 4% di Milazzo....

vedi anche HIV e gravidanza.

vedi anche consigli su sessualità responsabile

 

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