Obesità e altri fattori di rischio nei bambini

riflessioni ed appunti del dott. Claudio Italiano, dirigente medico di medicina interna, ospedaliero
.E mangiati questa minestra che ti fai grande! E beccati questo babà, che cresci sano! E se non mangi, ti meno! Mangia e zitto!" Questi sono i discorsi che ci sentiamo fare da piccoli, titolare di questo website compreso! E così a 25, dopo lo sviluppo, col militare e le porcherie che si mangiano nelle varie mense, mi sono ritrovato um minotauro (dicesi minotauro l'incrocio fra toro ed uomo, vedi il bellissimo labirinto a Knossòs, Grecia!)!!!

.Scherzi a parte, ma a me piace scherzare , come ben sapete, divenendo, invece, seri e professionali, esorto le mamme che mi seguono in rete a tenere duro e gli occhi aperti, per evitare di ritrovarsi un bambino obeso fra le mani, che fa del cibo oggetto di relazione col proprio genitore e di piacere allo stato puro, per risolvere le angosce esistenziali!!! Cosi facendo infatti avranno generato un futuro adulto affetto da malattie cardiovascolari e non solo. Leggete attentamente e capirete perchè!

La prevalenza di obesità è aumentata nel corso degli ultimi tre decenni, nei bambini e negli adulti. Quando l'obesità si sviluppa nell’ infanzia, l’eccesso di adiposità generalmente continua negli anni a venire e tale tipo di obesità ad esordio infantile è spesso più grave. Le conseguenze dell’obesità per la salute negli adulti sono state ben stabilite, esse comprendono maggiore tasso di ipertensione, diabete mellito tipo 2 non insulinodipendente, e malattie cardiache. Quindi i problemi dell’adulto sono già in nuce nel bambino, e come diceva il mio maestro, “la canzone del rischio cardiovascolare si balbetta già all’asilo!!”. Rispetto ai bambini di peso regolare, i bambini obesi hanno già da piccoli valori più elevati della pressione del sangue, livelli di insulina plasmatica più elevati ed un pattern di lipidi aterogenetici più elevato! Quindi, gli aspetti caratterizzanti del Sindrome X, o la sindrome da insulino-resistenza, può essere già individuata in bambini obesi e negli adolescenti. Le conseguenze della precoce esposizione a diete ricche di grassi, sono alla base dei disordini vascolari.E' molto probabile che l'obesità infantile contribuisca in maniera significativa alla genesi di malattie cardiovascolari nell'adulto, insieme alla costituzione genetica dell'individuo. Va da sè che se mio padre è obeso, insulino-resistente anche il figlio potrebbe esserlo, se non interviene l'ambiente in maniera giusta a correggere la devianza! Mi spiego, se io ho il figlio obeso debbo intervenire per impedire che mio figlio lo sia altrettanto e ciò debbo fare per esempio iscrivendolo in palestra ed incoraggiandolo a fare del moto e dello sport. Basta anche una passeggiata di un'ora al giorno di buon passo! Per cui è obbligo morale di chi ci legge agire in tal senso per creare città a misura di bambino!

Per queste ragioni, maggiori sforzi dovrebbero essere montato a ridurre l'attuale tasso di aumento di obesità nei bambini.


L'effetto del tasso di crescita e di peso relativo durante l'infanzia come causa di mortalità degli adulti è stato studiato in 13146 persone il cui peso e altezza sono stati misurati in età compresa tra i 5 e 18 anni in Hagerstown, Maryland, nel corso del periodo tra il 1933 ed il 1945. il peso relativo è stato definito secondo i parametri: età- sesso- Z-score per altezza e peso, calcolati sulla base di tabelle di riferimento nazionali, e la velocità di accrescimento di altezza e peso sono state calcolate di anno in anno. Associazioni tra parametri di crescita (pre-e postpuberali) e la mortalità del 1985 sono state analizzate nei soggetti che repertati tra censimenti di sanità privata della contea di Washington e Maryland, tra il 1963 e il 1975, utilizzando un sistema caso-controllo di progettazione dello studio. L’Odds ratio di mortalità è aumentato linearmente con il peso relativo prepuberale (p meno di 0,05 per entrambi i sessi combinato) e con il peso relativo postpuberale nelle donne (p inferiore a 0,01). Le associazioni tra le velocità di crescita e altezza raggiunta o con la mortalità tende ad essere inversa, anche se non statisticamente significativa. Questi risultati sono compatibili con l'esistenza di associazione positiva tra sovrappeso in età scolare  e mortalità a lungo termine; c’è il timore, perciò,  che il danno potrebbe venire da una maggiore tasso di crescita durante l'infanzia. Senza compromettere la crescita, la prevenzione di sovrappeso in età pediatrica potrebbe ridurre la mortalità nella mezza età.
 

 

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