Il tumore del polmone
appunti personali e riflessioni del dott. Claudio Italiano
N.B. Le notizie contenute nel sito sono semplicemente delle informazioni
scientifiche che in nessun caso si possono utilizzare per fare autodiagnosi o
medicarsi!! La diagnostica e la terapia sono atti sotto la responsabilità
esclusiva del medico che ha in cura un paziente!
Perché parlarvi di tumore del polmone? Perché si tratta di una neoplasia subdola
ed insidiosa, che vi pugnala alle spalle quando meno ve lo aspettate. Infatti mi
ricordo il caso di un mio amico, che ho seguito agli albori della mia
professione medica, quando aveva iniziato ad accusare emottisi e disfonia e si
era rivolto all’otorinolaringoiatra. L’otorino aveva prescritto una valida
terapia con vit. B12 ed insufflazioni (sic!). Dopo qualche tempo la disfonia
divenne conclamata e, rivalutato, da un altro otorino a cui io lo avevo
indirizzato, stavolta del Policlinico di Messina, il paziente presentò una
evidente compressione del nervo laringeo ricorrente, con paralisi di una corda
vocale. Infatti il paziente non riusciva a pronunciare la lettera “e”, che come
è noto, si fona con le due corde vocali che vibrano strette ed accollate fra di
loro. Tale paziente aveva avuto tosse, bronchiti ed emottisi, cioè sputo di
sangue e fumava (fumo)come un turco, per ragioni di stress lavorativo, nelle
pause d’attesa fra un cliente ed un altro (!). Un altro caso, purtroppo a me
vicino, si è manifestato in modo ancora più subdolo; il paziente ha presentato
un vistoso ed improvviso versamento pleurico, che non regrediva con la terapia
cortisonica e diuretica dell’ansa associata al canrenoato e neppure con le
ripetute toracentesi evacuative: si riformava in maniera imponente e repentina,
con la velocità di 1-2 giorni.
.
..Eseguita una toracentesi, stavolta in ambiente di
Chirurgia Toracica, questa documentò un polmone destro con unl lobo atelettasico,
una pleura infiammata con sinechie di fibrina e cotenne sospette; durante la
toracentesi fuoriuscirono circa 1.500 cc di liquido pleurico, di colore giallo
ambrato, torbido, e si parlò di “empiema al I stadio”. Nei giorni a seguire,
però, il polmone continuò a drenare vistosamente 350, 400 cc di liquido
pleurico/die, per complessivi 2500-3000 cc nell’arco di 7 giorni. La TAC con
mezzo di contrasto risultò negativa ed anche le biopsie pleuriche che erano
state eseguite non documentarono mesoteliomi o altre lesioni. Fu solo l’esame
citologico del liquido pleurico, ripetuto nel tempo, a documentare cellule
atipiche, provenienti da un ipotetico carcinoma squamoso broncogeno. Il paziente
non superò lo stress del drenaggio, stante le condizioni cliniche già debilitate
ed i problemi cardiologici di base e non fu possibile andare oltre con i
trattamenti e le indagini del caso, che avrebbero potuto comprendere un BAL o
una fibroscopio. Altre volte, invece, è un “brutto ilo” polmonare che cela nel
suo contesato un pacchetto linfonodale che riceve drenaggio da un carcinoma
associato, come immagine di “ilo globoso”. Il paziente, di prima, ancora,
accusava la sindrome di Pancoast, cioè il tumore interessava la pleura
costale ed il plesso brachiale, causando un dolore assai intenso alla spalla
destra, che era stata scambiata dapprima per un’artrosi scapolomerale destra,
stante un precedente trauma della spalla per caduta e l’attività lavorativa
impegnativa che aveva avuto in gioventù. ...
Gli altri segni erano una dispnea intensissima, non spiegabile neppure dall’emogas
(i gas respiratori erano nei limiti della norma, sia per la pressione parziale
di ossigeno che di anidride carbonica, che per il pH), tosse insistente,
stancante, con molta produzione di un espettorato schiumoso e purulento, ma mai
sanguinolento, e dolore epigastrico che simulava un ulcera gastrica, altro segno
era la disfagia e l’anoressia, con rifiuto assoluto del cibo e dimagrimento
inispiegabile (cfr bronchite e malattia sistemica). Il paziente, infine, aveva
espisodi ricorrenti di riacutizzazione di broncopneumopatia cronica ostruttiva (cfr
Speciale Bronchite cronica1 Speciale Bronchite cronica2 Speciale Bronchite
cronica3 Speciale Bronchite cronica4 fibrosi polmonare Allergia, allergeni!! La
fame d'aria, il paziente affannato! Il paziente con la tosse, diagnosi e cura
Bronchite cronica e riacutizzazioni Grazie non fumo! Bronchite cronica: la cura
Come ascoltare il torace e dare una cura), con febbre, sempre meno sensibile a
trattamento antibiotico ed una insonnia spiegabile con probabili metastasi
cerebrali e con la dispnea notturna conseguente con il decubito e la
compressione del polmone.
Altre volte sono presi i linfonodi paracavali che danno compressione sulla vena
cava superiore e determinano stasi venosa e la cosiddetta “ sindrome dell’edema
a mantellina”.
Epidemiologia (cioè dal greco epì demòs logòs, studio sul popolo, come incide?)
Il tumore del polmone è una neoplasia in continua ascesa, se è vero che dal 1950
al 1980 i casi di tumore si sono impennati del 330% nelle donne e del 225% negli
uomini ed in crescita negli uomini di colore. Negli USA, dove è l’adenocarcinoma
in hit parade, sono la principale causa di morte per cancro sia per i maschi (>
100.000/anno), sia per le femmine (> 50.000/anno). Incidenza max : 55-65 anni.
Anche noi ed il nostro hinterland, se Roma non interviene facendo rispettare le
leggi ambientali ed il risanamento, ha contribuito molto ai casi epidemiologici!
All'atto della diagnosi solo il 20% ha una forma localizzata; di solito,
tuttavia, la prognosi è sempre cattiva. La sopravvivenza a 5 anni è solo del 30%
per i maschi e del 50% per le femmine (nelle donne la forma più frequente è l’adenocarcinoma).
Nel corso degli anni, si sono osservate variazioni di frequenza di istotipo (l’adenocarcinoma
è al momento la forma più comune negli USA).
Eziopatogenesi.
Ciò è relazionabile a mutati costumi di vita, all’uso di sigarette nelle donne
ed al fatto che anch’esse lavorano in industria al pari degli uomini. I tumori
polmonari possono essere distinti in "primitivi" e "secondari", cioè in tumori
che insorgono dal polmone o che si manifestano come metastasi a distanza, detti
in gergo medico “ripetizioni”. Ancora quelli primitivi, cioè quelli propri del
polmone, possono essere benigni nel 5% dei casi oppure maligni e questi sono i
più frequenti con il 95% dei casi. Diciamo subito che il tumore del polmone è in
realtà un tumore che derivano dal bronco e, più esattamente, dal rivestimento
epiteliale del bronco, specie dei bronchi di grosso calibro, e soprattutto
all’ilo, cioè nel punto in cui il bronco penetra nel parenchima polmonare,
mentre le forme connettivali, cioè quelle del tessuto di riempimento, sono molto
rare e si tratta per lo più di sarcomi. Un'altra distinzione “spicciola” è in
“tumori a piccole cellule” e “ tumori non a piccole cellule” e tale distinguo
trova ragione di essere nell’elevato grado di malignità delle prime forme, che
più frequentemente delle altre danno origine a metastasi, specialmente
nell’encefalo.
Come prevenire il carcinoma del polmone?
Fattori di rischio:
• Il fumo di sigaretta e quello delle industrie! Il fumo passivo è anch’esso
rischioso per la genesi del tumore come quello attivo; inoltre lo smog e
l’inquinamento atmosferico (Sostanze chimiche industriali (nichel, cromo,
arsenico e cadmio,Radiazioni ionizzanti) e la permanenza in ambienti chiusi come
le miniere dove esiste il radon, (cfr Rischio di cancro del respiratorio ed
inquinamento industriale Che cosa 'è di vero sul radon.). Ancora occorre pensare
alla genesi multi-fattoriale, cioè a fattori predisponenti ambientali e
genetici. La dieta con cibi grassi predispone, mentre preferire una dieta a base
di frutta e verdura, con deficit di vit E e b-carotene previene l’insorgenza
della neoplasia. Poi il tumore, come diceva il mio compianto professore, “è un
canzone che si balbetta in culla” : familiarità e mutazioni del gene RB
(pazienti con retinoblastoma che raggiungono l'età adulta) e del gene p53 primo
grado hanno un rischio di sviluppare ca polmone o un’altra neoplasia di 2/3
superiore).
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