EMATURIA.La
presenza di sangue nelle urine o ematuria significa che
macroscopicamente, quindi ad occhio nudo, si vede sangue e le
urine si colorano a” lavatura di carne” o di color ambrato
torpido, come del tè non colato, o come la coca-cola. Anche la
microematuria va indagata, poiché potrebbe essere una spia
insidiosa di patologie gravi. Talora in un paziente prostatico
dove è stato posizionato un catetere vescicale è possibile
notare nella sacca delle urine un colore delle stesse che vira
dal rosso cioccolato al colore giallo-arancio carico. Ma quali
sono le cause di ematuri e perchè un paziente può perdere sangue
nelle urine? Ma talora il sangue è solo evidente nell'esame
chimico-fisico delle urine.
Cause di ematuria
Il sanguinamento può avvenire in qualsiasi parte dell'apparato
urinario, in particolare la provenienza del sangue in generale
può dipendere da:
sanguinamento renale : glomerulonefriti acuta e riacutizzata,
pielonefrite, nefroangioscleorsi, nefrolitiasi, tubercolosi
renale, nefroptosi, cioè rene abbassato, neoplasie, cisti renali
e rene policistico
cause urinarie extrarenali: cistite, tumori delle vie urinarie,
calcolosi pieloureterale, diverticolosi e diverticoliti,
prostatite, tumore della prostata, uretrite.
Cause extraurinarie: ematuria in corso di malattie emorragiche
(cfr La coagulazione ) infiammazione degli organi adiacenti,
impiego di farmaci anticoagulanti (cfr La terapia con
anticoagulanti orali)
Le cause di sanguinamento che riteniamo più frequenti le abbiamo
riportate in grassetto.
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Sanguinamento renale
I globuli rossi possono provenire dai glomeruli renali, dive non
debbono di norma filtrare, infatti il filtro renale quando è
integro deve assolutamente impedire il passaggio dei globuli
rossi nei tubuli renali e quindi nelle urine. Questa evenienza
accade solo nelle glomerulo nefriti ed in questo caso i globuli
appaiono deformati ed alterati (cfr glomerulopatie,nefriti Le
infezioni delle urine, parte I Le infezioni delle urine, parte
II) e formeranno dei cilindri ematici. La diagnosi si effettua
con la biopsia.
In genere il sanguinamento si può avere nelle infezioni delle
vie urinarie. Classico esempio è il paziente ospedalizzato e con
catetere vescicale, col palloncino interno del catetere che
sfrega contro la parete della vescica, e la busta delle urine si
riempie di un’urina rossastra. Più raramente il sanguinamento
renale è causato dalla rottura di una cisti, e ciò accade nei
pazienti con rene policistico, dove si può avere un
sanguinamento abbondante, specie dopo traumi alla loggia renale.
Il sanguinamento renale però può dipendere anche da un tumore
renale, ma in genere l’esordio è con ematuria microscopica. In
soggetti che assumono antiinfiammatori, per esempio la
fenacetina, si può avere la necrosi papillare e, di conseguenza,
la ematuria. Perfino le malformazioni dell’arteria mesenterica e
dell’aorta che “schiacciano” la vena renale ed impediscono il
deflusso di sangue, sono causa di ematuria imponente, nella
sindrome dello schiaccianoci, da non confondere con quella
dell’esofago a schiaccianoci (cfr Nutcracker esophagus)
Sanguinamento pelvico e uretrale
Il più delle volte, subito dopo i fatti infettivi delle vie
urinarie, il sanguinamento delle urine è dovuto a calcolosi
renale. Ciò dipende dal fatto che un grosso calcolo, per esempio
a stampo, resta nella pelvi e causa attrito con la parete
pelvica e determina piccole perdite di sangue. Se invece il
calcolo si impegna nell'uretere di norma compare il dolore
tipico della colica renale, (cfr Il dolore addominale Dolori e
sintomi in gastroenterologia Dolori dell'addome superiore destro
in gastroenterologia Dolori dell'addome medio in
gastroenterologia Dolori dell'addome superiore sinistro in
gastroenterologia Dolori dell'addome inferiore destro in
gastroenterologia Dolori dell'addome inferiore sinistro in
gastroenterologia Dal dolore alla diagnostica in
gastroenterologia), cioè un dolore intensissimo, a colica,
quindi che dà come dei colpi, aumenta e decresce, e si
accompagna a vomito, nausea, panico. Nei casi più fortunati il
calcolo viene espulso con le urine, dopo opportuno trattamento
antidolorico e/o antispastico, in genere evitando le flebo
reidratanti perché c’è il rischio di sovraccaricate le vie
urinarie con un calcolo impattato in uretere. Poi l’altra cosa
importante è controllare la sua espulsione, a pena della
idronefrosi.
Sanguinamento vescicale
La maggior parte delle ematurie però, come abbiamo già detto,
riconoscono cause infettive (cfr Le infezioni delle urine, parte
I Le infezioni delle urine, parte II ), cioè le cistiti nelle
donne e nelle persone anziane. In questi casi si formano coaguli
che vengono eliminati durante la minzione ed una ematuria con
coaguli orienta la diagnosi verso un sanguinamento vescicale. Ma
non è detta che non si tratti piuttosto di lesioni della parete
vescicale, cioè i tumori infiltranti o quelli vegetanti, detti
“papillomi”, che sembrano dei “cavolfiori” minuscoli e possono
sanguinare. Infine anche i farmaci possono dare sanguinamenti
dalal vescica, specie nei pazienti in tao.
Sintomi
Se un paziente ha la cistite infettiva, oltre all'ematuria potrà
presentare stranguria, cioè minzione dolorosa,o disuria cioè
minzione lenta e difficile, come il prostatico che “sgocciola”
urina, il cui mitto non è imperioso(!), o ancora pollachiuria,
cioè necessità di urinare frequentemente anche e incapacità a
saziare questo bisogno! Altre volte c’è “urge incontinence”,
cioè la vescica ipertrofizzata di un prostatico scatta in
automatico e sparge le urine senza che il soggetto possa
controllare la minzione.
Diagnosi
MAI TRASCURARE UN’EMATURIA!
La diagnosi si pone con l’esame delle urine e l’urinocoltura che
consente una terapia antibiotica mirata. Quindi una ecografia o
un urografia delle vie urinarie, eseguita da radiologo esperto.
Possono completare l’esame una ecografia trans rettale se si
sospettano problemi di ipertrofia o lesioni prostatiche che
vanno sempre accompagnate dalla ricerca del PSA o la cistoscopia
e l’esame bioptico o citologico, se c’è il sospetto di lesioni
(polipi, papillomi e lesioni infiltranti la vescica). Anche la
TAC e la RMN trovano indicazioni. Utile, infime, la biopsia del
rene per la diagnosi delle glomerulopatie. Infine va ricordato
che anche altre patologie tingono di rosso le urine: per esempio
le urine diventano di colore “ marsala”, nell’ittero
ostruttivo,(cfr L'ittero La bilirubina). Le urine si tingono di
rosso anche in caso di mioglobinuria, cioè per eliminazione di
mioglobina nelle “crash sindorme”, quando dopo un trauma avviene
una lisi dei muscoli (!), situazione pericolosa per il rischio
di ostruzione tubulare o di emoglobinuria, causata da crisi
emolitiche (cf anemie) es. nel favismo. Molto rare, ma
altrettanto severe la porfirie in cui la colorazione rossa delle
urine è data dalla porfobilina. In tutti i casi un corretto
esame delle urine consente la diagnosi differenziale.
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