L'extrasistole
è un battito prematuro, ossia una contrazione del muscolo
cardiaco che avviene prima del previsto, alterando la
successione regolare dei battiti nel ritmo sinusale. L'impulso
nasce quasi sempre in sedi diverse dal nodo seno-atriale, che
rappresenta l'origine fisiologica dell'attività elettrica del
cuore. Le extrasistoli possono essere isolate, cioè comparire in
maniera sporadica, o avere una cadenza regolare, ad esempio
comparire dopo ogni battito sinusale (extrasistoli bigemine) o
ogni due battiti sinusali (extrasistoli trigemine). Possono
presentarsi anche sotto forma di "scariche" di due (coppia), tre
(tripletta) o più extrasistoli (extrasistoli "a salve").
Epidemiologia
Sono molto frequenti anche nei soggetti sani. La maggior parte
di tutta la popolazione una volta o l'altra nella vita accusa
extrasistoli; nel 30% dei casi sono avvertite soggettivamente
come un battito saltato oppure come sospensione dell'attività
cardiaca, ma solo in una piccola percentuale (5-10%) di questi,
le extrasistoli si trasformano in malattia. A seconda del loro
punto d'origine, le extrasistoli si distinguono in
sopraventricolari e ventricolari.
Eziologia
• Cause fisiologiche: ES ventricolari semplici compaiono spesso
nei soggetti sani; fattori scatenanti: labilità
neurovegetativa, stress emotivo, ipertono vagale (con ES
ventricolari da bradicardia), stanchezza, alcool, caffeina,
nicotina.
• Malattie cardiache organiche, ad es. malattia coronarica,
cardiomiopatie, miocardite, ecc.
• Cause extra-cardiache: ipopotassiemia (ad es. da terapia
diuretica), farmaci: digitale, simpaticomimetici, antiaritmici,
antidepressivi triciclici, ecc.; sindrome di Roemheld (addome
meteorico con pressione sul diaframma quale causa di
«affaticamento cardiaco»), ipertiroidismo.
Estrasistole sopraventricolari
Extrasistoli sopraventricolari (ESSV)
1. Extrasistoli atriali: onda P deformata, PQ accorciato,
complesso ventricolare (QRS) normale.
2. Extrasistoli giunzionali (nodo AV): onde P negative prima,
durante o dopo il complesso QRS: la terminologia da essi
derivata, ossia ES del nodo AV superiori, medie e inferiori è
ancora in uso ma non esatta, in quanto manca la base
morfologica. E’ più corretto parlare di ES del nodo AV con o
senza stimolo atriale retrogrado più o meno ritardato.
Le extrasistoli sopraventricolari hanno quasi sempre un
complesso QRS non deformato, di normale ampiezza —» eccezione:
in caso di inizio precoce dell'ESSV si può verificare una
conduzione ventricolare aberrante con deformazione del complesso
ventricolare come nella extrasistole ventricolare; la ESSV è
riconoscibile in questi casi dall'onda P che precede.
Quando la ESSV inizia ancora più precocemente, il sistema di
conduzione può essere ancora refrattario; con disturbo di
conduzione anterogrado di una extrasistole atriale il complesso
QRS viene a mancare, in caso di disturbo di conduzione
retrogrado di una extrasistole del nodo AV manca l'onda P: si
parla di ESSV bloccata. La ESSV di norma depolarizza lo stimolo
sinusale con sostituzione del ritmo di base, per cui la
distanza tra attività cardiaca pre- e post-extrasistolica è
minore dell'intervallo normale doppio (pausa non compensatoria).
Quando durante una extrasistole del nodo AV avviene
contemporaneamente la contrazione atriale e ventricolare contro
la valvola AV chiusa, si nota nel polso venoso un'onda gigante.
Eziologia
• frequentemente nella persona sana; fattori scatenanti:
eccitazione emotiva, stanchezza, alcool, caffeina, nicotina;
• talvolta nelle affezioni cardiache, ipopotassiemia.
Terapia
• ESSV nella persona sana non necessitano di alcuna terapia
• trattamento in presenza di una affezione cardiaca
• esaminare la potassiemia e considerare l'eventuale terapia con
digitale
• quando le ESSV causano tachicardie parossistiche
sopraventricolari oppure fibrillazione atriale intermittente
(ECG Holter) è necessaria una terapia, ad es. con beta-bloccanti
o calcioantagonisti antiaritmici. |