GOTTA.Il termine comprende un insieme di alterazioni eterogeneo, genetiche ed
acquisite, del metabolismo purinico;
i disturbi comprendono l’elevazione dei livelli uricemici oltre il limite di
solubilità dell’acido urico
la precipitazione di cristalli di acido urato monosodico monoidrato nelle varie
sedi corporee: articolazioni, sottocutaneo, tubuli renali;
Pertanto la gotta si manifesta come:
Gotta acuta, cioè attacchi di artrite gottosa;
Gotta cronica: malattia tofacea;
Nefropatia ostruttiva acuta;
Nefropatia interstiziale cronica;
Urolitiasi uratica;
.
Tali manifestazioni possono presentarsi combinate o isolate, comunque la
sovrasaturazione di urati è la base patogenetica della malattia.
L’acido urico, questo sconosciuto.
L’acido urico nell’uomo è il prodotto terminale del metabolismo purinico, perchè
la specie umana non ha i sistemi enzimatici per la sua ulteriore
metabolizzazione; nell’uomo l’uricemia varia a seconda il sesso e l’età, più nei
maschi e più con l’età; superato il limite di 7 mg/dl a 37° e pH 7,4 cominciamo
ad avere problemi con la sua solubilità.
Origine dell’acido urico.
Deriva dall’aumento del suo apporto alimentare, tramite i precursori purinici:
Deriva dall’aumento della biosintesi delle basi puriniche;
Deriva dalla ridotta escrezione urinaria, es. nell’insufficienza renale.
Il nucleo purinico viene edificato progressivamente a partire dal
ribosio-5-fosfato, un pentoso che deriva dal metabolismo glucidico, che viene
trasformato in 5-fosforibosil-1-pirofosfato (PRPP). Il passaggio chiave della
sintesi de novo dei nucleotidi purinici è la successiva conversione del PRPP a
5-fosforibosilamina, catalizzata dalla glutamina-PRPP-amidotransferasi, tappa
limitante della biosintesi purinica. A questo punto tutta la fosforibosilamina
viene trasformata in acido inosinico (IMP). Da questo intermedio (IMP) vengono
successivamente elaborati l’acido adenilico (AMP) e l’acido guanilico (GMP), i
due nucleotidi purinici che prendono parte alla costruzione del nostro DNA. Non
tutto l’acido inosinico viene però utilizzato per la sintesi delle basi
nucleotidiche, perchè una parte di esso viene appunto degradato ad acido urico.
Però anche l’eccesso di AMP e di GMP viene degradato rispettivamente ad
adenosina e guanosina, che successivamente è trasformato anche nelle basi
puriniche ipoxantina e guanina e da qui nella xantina che è infine ossidata ad
acido urico.
.
E’ possibile un recupero di questi prodotti del catabolismo: la via del recupero
che prevede che le basi puriniche ipoxantina, guanina ed adenina vengano
riconvertite con impiego di energia nei rispettivi nucleotidi ad opera di due
enzimi: ipoxantina-gaunina fosforibosiltransferasi e
adenina-fosforibosiltransferasi con substrato PRPP, con cui essi competono con
la glutamina-PRPP-amidotransferasi. Se, dunque, manca la
ipoxantina-fosforibosiltransferasi (sindrome di Lesch-Nyhan) il PRPP si accumula
con grave sofferenza neurologica e poi si accresce la formazione di acido urico.
C’è un sistema che controlla la biosintesi dei nucleotidi purinici, il cui sito
di regolazione coinvolge la sintesi dela fosforibosilamina, reazione catalizzata
dalla PRPP-amido-transferasi. Questo enzima se c’è eccesso di ribonucleotidi
purinici si inattiva, mentre il PRPP lo attiva, altri siti di regolazione sono
la PRPP sintetasi, con calo di PRPP ed inibizione della sintesi di GMP ed AMP.
L’acido urico così formatosi, dal catabolismo delle basi puriniche viene escreto
con l’emuntorio renale, a dosaggi di 280 e 560 mg/die a seconda della dieta con
l’eliminazione del 60% del turnover giornaliero. L’escrezione è scarsamente
influenzata dalla diuresi e si riduce sensibilmente solo allorchè questa si
contragga come per es. nell’insufficienza renale.
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