.IDROCEFALIA
(O IDROCEFALO)
Caso clinico reale. Un paziente giunge alla ns attenzione in
stato soporoso, con contrattura dei muscoli prevertebrali e
rotazione del capo verso destra, con spasticità dei muscoli del
collo. Il paziente effettua una serie di indagini fra cui una
RMN encefalica, per meglio chiarire il quadro clinico. La
diagnosi è “idrocefalo normoteso”. Per idrocefalia o idrocefalo
si intende l'accumulo di liquor nei ventricoli, di solito con
aumento della sua pressione, a causa di ostruzione meccanica di
varia natura delle vie liquorali. L'idrocefalo può essere
«occlusivo» (o non comunicante) se non vi è alcuna comunicazione
fra sistema ventricolare e spazi subaracnoidei, a causa di
ostruzione del forame di Monro, o dell'acquedotto di Silvio o
dei forami di Magendie e di Luschka; «comunicante» se il liquor
può passare nelle cisterne della base ma, a causa di aderenze
post-meningitiche o post-emorragia subaracnoidea, trova bloccato
l'accesso agli altri spazi subaracnoidei.
RMN encefalica: idrocefalo, dilatazione dei ventricoli e solci
cerebrali appianatiNella prima infanzia l'aumento di quantità di
liquor si traduce in un aumento del volume del cranio, con
diastasi delle suture, fontanelle beanti, assottigliamento del
parenchima cerebrale periventricolare. Lo sviluppo somatico e
psichico del bambino idrocefalico è ritardato e se non si
interviene (o non si può intervenire) chirurgicamente il
peggioramento è fatalmente progressivo, con spasticità,
frenastenia, epilessia. Cause più frequenti dell'idrocefalo
infantile: stenosi primitiva (non tumorale, e per lo più ad
eziologia sconosciuta) dell'acquedotto di Silvio, malformazioni,
emorragie perinatali, meningiti, tumori. Aumento della
circonferenza cranica, bozze frontali prominenti, rilievi
orbitali scomparsi, aspetto degli occhi «en coucher de soleil»,
vene epicraniche ben disegnate, costituiscono il quadro clinico
visibile all'ispezione dell'idrocefalia infantile. Gli esami
neuroradiologici sono essenzialmente la TC e la
cisterno-ventricolografia (anche con radioisotopi). La terapia è
chirurgica, di solito con lo scopo di derivare, con un lungo
catetere, il liquor a monte dell'ostacolo scaricandolo in un
distretto dove possa essere riassorbito: l'atrio cardiaco destro
(derivazione ventricolo-atriale) o, meglio, la cavità
peritoneale (derivazione ventricolo-peritoneale) con un catetere
che possibilmente non vada incontro a collabimento. L'idrocefalo
interno, con rapido accumulo di liquido sotto forte pressione
per ostruzione delle vie liquorali, che occorre nell'adulto,
quando le suture delle ossa craniche si sono saldate, provoca un
grande aumento delle cavità ventricolari ed ipertensione
endocranica con il suo quadro completo clinico e radiologico. Vi
è però la possibilità di un idrocefalo normoteso cronico
dell'adulto, ad eziologia oscura, senza segni di ipertensione
endocranica e con quadro clinico costituito da demenza
progressiva associata a disturbi dell'equilibrio e della
deambulazione e ad incontinenza urinaria. In tale processo
morboso, importante da sospettare e da riconoscere per le buone
possibilità terapeutiche, la TC è esame di prima scelta; la
cisternografia radioisotopica (e anche il monitoraggio
prolungato della pressione endocranica) precederà l'utile
intervento di derivazione ventricolo-atriale o peritoneale.. |