indice glicemico
pubbl
Se sono affetto da diabete non possono cibarmi di qualsiasi alimento della famiglia dei carboidrati, anche se è importante che la mia dieta per il diabete sia equilibrata nell’apporto di nutrienti compresi i carboidrati. Il controllo della glicemia, infatti, dipende anche dal tipo di carboidrati che introduco con l’alimentazione, se essi abbiano un indice glicemico alto o basso, se cioè siano facilmente assimilabili e determinino un’impennata glicemica o, piuttosto, la digestione e l’assimilazione sia graduale e cadenzata.

Per indice glicemico, cioè, si intende la velocità con cui un alimento causa un incremento della glicemia quando viene assunto con peso pari a 50 g di prodotto. Tale indice glicemico è espresso in termini percentuali, rapportandone la sua assimilazione alla velocità con cui il glucosio puro viene assimilato, dando 100 al valore di tale assimilazione.

E’ chiaro che non tutti gli alimenti si comportano allo stesso modo; infatti nel processo di assimilazione dobbiamo tenere conto di:

Varietà

Grado di maturazione

Zona di produzione

Modalità di produzione

Contenuto in grassi, di proteine e di fibre

Tipo di conservazione

Cottura

Composizione in ingredienti

L’indice glicemico è assai utile per il paziente diabetico, poiché gli consente di capire anzitempo quale sarà l’effetto di un determinato cibo sull’impennata glicemica, che, in ultima analisi, è quella più pericolosa per i danni che determina nel tempo sul sistema dei vasi (la pericolosa glicemia post-prandiale).
pubbl

 

Indice glicemico dei principali alimenti
Arancia
31-51
Banana
70
Biscotti es. oro saiwa
65
Coca cola
58
Croissant
67
Corn flakes
91
Fagioli
30
Fruttosio
19
Gatorade
85
Glucosio
100
Latte
27
Mela
28-44
Pane bianco
30-110
Pane integrale
53
Patate bollite
56-101
Pera
38
Pesca
28-56
Pesca in scatola
30-71
Riso
48-112
Zucchero di canna
68
Uva
46-59
Yougurt
36
Yougurt magro dietetico
14
Altro concetto fondamentale che il diabetico deve conoscere è rappresentato dal contenuto in fibre della sua alimentazione in fibra; infatti la fibra forma delle soluzioni viscose nell’intestino che rallenta i tempi di svuotamento dello stesso e consente di fare “massa” fecale, cioè, per così dire, di appesantire la massa delle feci e consentirne un transito ottimale, evitando il rischio che si formino i diverticoli e determinano una buona sazietà, cosa importante specialmente nella dieta ipocalorica.

La frutta fresca contiene da 0,7 grammi del melone a 5,9 della mela cotogna ogni 100 grammi di prodotto, mentre la frutta secca nel contiene da 5 a 15 ed i cetrioli 0,75, contro i 7,5 dei carciofi. I legumi, che sono ideali per l’alimentazione del diabetico per il loro indice glicemico basso, contengono anche fibra da 10,6 a 17 grammi per 100. I cereali hanno un contenuto fino a 22; frutta ed ortaggi apportano anche vitamine e Sali minerali e non debbono mancare nell’alimentazione dei diabetici ed in generale.

La fibra può dividersi in :
· Solubile: determina la formazione di una soluzione viscosa, che rallenta il transito intestinale ed aumenta la massa delle feci, conminore rapidità della degradazione enzimatica e, dunque, minore assorbimento dell’alimento stesso, specie dei carboidrati, cosa ottima ed auspicabile nel diabete
· Insolubile: attiva la motilità intestinale ed in presenza di liquidi si accresce notevolmente la massa fecale, cosa ottimale nella stitichezza.


La fibra solubile è data da:
· inulina (frutta, patate, aglio, verdura),
· pectina (frutta, patate, carote, dolci e fagioli)
· galattomannani (legumi)
· gomme (avena, fagioli, legumi)
· mucillaginie alghe
La fibra insolubile è data da:
· cellulosa (crusca, legumi, frutta, cereali integrali),
· emicellulosa (crusca, legumi, frutta e vedura, cereali integrali)
· lignina (frumento, verdura, pere, fragole, prugne e pesche)
testo

>>>vedi pagina inizio(first page)

>>>vedi tutti gli argomenti RICERCA

 

Che altra parola vuoi cercare?