LE SINDROMI IPOCALCEMICHE
Si parla di ipocalcemia quando il valore ematico del calcio scende
al di sotto di 9 mg/dL nell'adulto o quando la frazione libera
(calcio ionizzato) si abbassa oltre i 4.5 mg/dL È necessario
ribadire, appunto, che l'ipoalbuminemia determina una riduzione
della calcemia per calo della frazione legata alle proteine: il
calcio ionizzato è normale e pertanto il paziente è asintomatico.
Una riduzione del calcio ionizzato implica quasi sempre una ridotta
produzione o una ridotta risposta dei tessuti bersaglio al
paratormone (PTH ) e/o alla vit. D. Una ipocalcemia può essere anche
la conseguenza di una rimozione del calcio dal siero e della sua
deposizione in sede extravascolare.
Cause di ipocalcemia
Ipoalbuminemia
Ridotta attività paratiroidea
— Ipoparatiroidismo (chirurgico, idiopatico)
— Ipomagnesiemia
— Pseudo-ipoparatiroidismo
Ipovitaminosi D
— Ridotto apporto alimentare e/o carente sintesi cutanea
— Ridotto assorbimento intestinale
— Riduzione sintesi epatica 25 (OH)-D
— Ridotta sintesi renale 1,25 (OH)2-D
— Abnorme perdita di 25 (OH)-D (Sindrome nefrosica)
— Ridotta sensibilità recettoriale alla vit. D
Rimozione del calcio dal plasma
— Metastasi osteoblastiche (mammella, prostata)
— Iperfosforemia (insufficienza renale cronica)
— Pancreatite acuta
Un'anomala funzionalità paratiroidea può esser
dovuta o ad una insufficiente produzione di PTH (ipoparatiroidismo)
o ad una minore sensibilità degli organi bersaglio all'ormone (pseudoipoparatiroidismo).
L'ipoparatiroidismo può conseguire sia ad una ridotta produzione di
PTH che ad una diminuita sensibilità all'ormone degli organi
bersaglio: quest'ultima condizione viene indicata con il termine di
pseudo-ipoparatiroidismo, in quanto, a differenza dell'ipoparatiroidismo
vero, è caratterizzata da alti livelli plasmatici di PTH.
Un'altra importante causa di ipoparatiroidismo è l’ipomagnesiemia:
una grave ipomagnesiemia (inferiore a 0,8 mEq/1) riduce la
secrezione del PTH ed interferisce con la risposta del tessuto osseo
all'ormone. Le alterazioni del metabolismo della vit. D in grado di
produrre ipocalcemia possono agire a vari livelli e verranno
considerate in maggior dettaglio a proposito dell'osteomalacia.
Un'ipocalcemia, infine, può essere prodotta da una iperfosfatemia
con deposizione di fosfato di calcio in sedi extravascolari: ciò può
accadere in seguito ad ingestione di grandi quantitativi di fosfato
(lassativi) o in seguito alla immissione di fosforo nell'ambiente
extracellulare a causa di una lisi cellulare massiva (rabdomiolisi,
terapia della leucosi acuta linfoblastica, linfoma di Burkitt).
Anche la pancreatite può provocare ipocalcemia per precipitazioni di
saponi di calcio nella cavità addominale. Sia pur raramente,
un'ipocalcemia è stata osservata anche in presenza di Metastasi
osteoblastiche di cancro della mammella, della prostata o del
polmone.
Clinica.
La riduzione del calcio ionizzato provoca un incremento
dell'eccitabilità neuromuscolare che, nella sua espressione più
tipica, esita in una crisi tetanica. L'attacco tetanico può
insorgere spon-taneamente anche se sovente è precipitato da stimoli
meccanici, acustici, psicologici o dall'iperventilazione. L'esordio
è in genere rapido anche se è quasi sempre preceduto da segni
premonitori consistenti in malessere generale, dolori muscolari,
parestesie al volto ed alle labbra, disturbi vasomotori. Durante
l'attacco si verifica una contrazione tetanica di gruppi muscolari
distinti; quasi sempre per primi sono coinvolti i muscoli delle
dita: il pollice assume una posizione in forzata adduzione, mentre
le altre dita sono flesse in corrispondenza delle articolazioni
metacarpo-falangee ed iperestese a livello delle articolazioni
interfalangee (mano da ostetrico). Con il procedere della crisi lo
spasmo si estende anche al braccio che viene addotto contro il corpo
con i gomiti in flessione. Gli arti inferiori sono in completa
estensione, con una flessione del piede. A carico del volto si
verifica una contrazione del labbro superiore, con abbassamento
degli angoli della bocca (bocca a carpa). I crampi muscolari sono
estre-mamente dolorosi e si accompagnano a parestesie ed intensa
reazione emotiva. Anche il sistema nervoso autonomo può risultare
coinvolto dalla crisi, ad es. con laringospasmo (particolarmente
temibile nel bambino), con un accesso asmatico, con una co¬lica
biliare, con disfagia o crisi dolorose addominali tali da mimare
un'occlusione intestinale. L'inte¬ressamento della muscolatura
liscia vasale può produrre un fenomeno di Raynaud o un'emicrania o
una crisi di angina pectoris. Nel bambino possono verificarsi crisi
convulsive generalizzate e perdita della coscienza. La durata delle
crisi è variabile, da pochi secondi a molte ore: la regressione
avviene con uno schema topografico inverso a quello di esordio. È
opportuno precisare che le manifestazioni autonomiche della tetania
o le crisi convulsive possono manifestarsi in forma isolata; queste
ultime sono di difficile distinzione da un quadro epilettico per cui
è buona norma procedere alla determinazione della calcemia in ogni
caso di epilessia.
Il più delle volte una ipocalcemia può manifestarsi solo con i segni
di una tetania latente. Tra le mano¬vre più in uso volte a svelare
tale condizione, va ricordato il segno di Chvosteck consistente
nello stiramento dell'angolo della bocca e nella contrazione
dell'orbicolare della palpebra in risposta alla percussione del
nervo facciale subito al davanti dell'orecchio. Il segno di
Chvosteck può fornire falsi positivi nel 5% dei casi e pertanto va
interpretato con cautela. Il segno di Trousseau consiste nel
produrre un tipico spasmo carpale arrestando la circolazione
arteriosa dell'arto superiore con l'applicazione di un bracciale da
sfigmomanometro ad una pressione di poco superiore al valore
sistolico e mantenendo l'ischemia per tre minuti.
QT lungoUno spasmo carpale può essere indotto anche esortando il
paziente ad iperventilare per alcuni mi-nuti, provocando così una
modica alcalosi respiratoria (cfr equilibrio acido-base) e quindi
una ulteriore riduzione del calcio ionizzato. L'ipocalcemia è causa
di tipiche alterazioni ECGrafiche, consistenti in un prolungamento
dell'intervallo Q-T, in un aumento di voltaggio dell'onda T o in una
sua inversione. L'ipocalcemia inoltre produce resistenza all'azione
della digitale.
Oltre alle manifestazioni ora descritte, una cronica ipocalcemia è
spesso causa di alterazioni psichiche del tutto aspecifiche: nel
bambino è molto frequente un certo grado di ritardo mentale e
disturbi della sfera emotiva. In aggiunta sono comuni senso di
malessere generale, fotofobia e blefarospasmo. Anche nell'adulto
l'ipocalcemia può produrre labilità emotiva e confusione mentale; è
quasi costante una cefalea cronica. Pur essendo rari, sono stati
descritti casi di ipocalcemia caratterizzati da edema della papilla,
aumento della pressione liquorale e segni neurologici focali,
venendosi così a determinare un quadro clinico in grado di mimare la
sintomatologia di un processo espansivo endocranico.
L'ipoparatiroidismo può conseguire sia ad una ridotta produzione di
PTH che ad una diminuita sensibilità all'ormone degli organi
bersaglio: quest'ultima condizione viene indicata con il termine di
pseudo-ipoparatiroidismo, in quanto, a differenza dell'ipoparatiroidismo
vero, è caratterizzata da alti livelli plasmatici di PTH.
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