.Il mal di schiena è definito come sindrome algica vertebrale e rappresenta
un problema socio-economico nel senso che costringe a domicilio molti
lavoratori, con notevole costo finanziario per tutti. Nel 1999, secondo l’ISTAT,
almeno 7 milioni di persone hanno sofferto di patologie reumatiche, di cui il
70% riferibile all’artrosi. I costi delle cure ammontavano a 2000 miliardi di
vecchie lire. Nella società attuale il mal di schiena è in aumento sia per
l’aumento dell’età media delle persone e sia perché i fenomeni degenerativi
aumentano con l’età.
.Problematiche connesse con il mal di schiena.
Ancora oggi non siamo a conoscenza di una diagnosi certa in caso di sciatalgia.
Solo nel 2% dei casi, secondo un famoso studio del professione Nachemson, è
possibile avere una diagnosi di certezza. Le pratiche terapeutiche stesse
procedono spesso per tentativi: si parte dai FANS (antiinfiammatori), si
continua con decontratturanti e cortisonici, poi fisiochinesiterapia,
crioterapia, termoterapie ecc. Il dolore stesso è variabile poiché dipende dalle
caratteristiche individuali e psicologiche del soggetto. Se un individuo è
depresso, allora il dolore sarà percepito in maniera più intensa. L’apparato
tegumentario o quello locomotore sono dotati di organi nervosi, detti
nocicettori che si trovano nelle guaine muscolari e nelle relative fasce, nelle
inserzioni tendinee e nelle capsule articolari. I dischi intervertebrali, la
cartilagine articolare, i menischi ed il tessuto sinoviale sono provvisti di
questi nocicettori. Stress meccanici come lussazioni, distorsioni, stiramenti,
compressione causata dalla fuoriuscita del nucleo polposo, distensioni della
capsula articolare attivano i recettori meccanici. Se, invece, aumenta l’acido
lattico, l’istamina, la serotonina, le prostaglandine ed altre che si liberano
durante il processo flogistico, allora si attivano i recettori di natura
clinica.
Il dolore legato all’artrosi, cioè alla degenerazione dei corpi vertebrali e
delle strutture articolari della colonna è sicuramente quello che affligge
maggiormente i pazienti. Nel processo artrosico la cartilagine degenera, perde
la sua elasticità e competenza, si riempie di cisti e fessurazioni ed infine di
osteofitosi. La capsula articolare si ispessisce e la membrana sinoviale libera
degli enzimi che innescano il processo flogistico. Il dolore infiammatorio
coinvolge l’articolazione in toto o parti di essa. Si accompagna ad edema,
arrossamento cutaneo ed aumento della temperatura locale, aumento degl indici di
flogosi. Il dolore osseo è poco percepito, basti pensare all’osteoporosi. In
genere è sensibile il periostio oppure si percepisce una aumento della pressione
endomidollare.
Ma il dolore perché?
Esso si divide in:
Cervicoalgia
Cervicobrachialgia
Dorsalgia
Lombalgia
lombosciatalgia
.
..Il dolore può essere :
locale: se provocato dall'irritazione delle terminazioni nervose delle strutture
muscolo-scheletriche rachidee;
da contrattura muscolare difensiva;
radicolare: per stiramento, compressione o irritazione della radice nervosa;
riferito: se proveniente da organi extraverterali.
L'esame clinico deve essere completato con la ricerca dei segni particolari
evocati da manovre diagnostiche specifiche. La manovra di Lasègue si compie, sul
paziente supino, flettendo la coscia sul bacino a 90° ed estendendo, poi, la
gamba fino a portarla il linea con la coscia. Tale manovra evoca dolore in sede
lombare in caso di sciatalgia.
Simile è il test di Ely: con il paziente prono si spinge il tallone contro la
natica e si ricerca il dolore in sede sacro-iliaca o lombo-sacrale.
Nel caso di dolore vertebrale occorre essere certi che non si tratti di un
dolore riferito viscerale. Infatti anche organi interni possono determinarlo in
maniera riferita e può dipendere da organi quali rene, utero, prostata, aorta,
intestino, stomaco, colecisti.
Le affezioni osteo-articolari sono caratterizzate da 4 elementi:
Dolore
Blocco articolare del segmento affetto da dolore
Contrattura muscolare della muscolatura localizzata nella zona dolente
Flogosi
Anamnesi
Occorre chiedere al paziente da quanto tempo c’è il dolore, come è insorto, se
improvvisamente o lentamente;
il dolore è dipeso da uno sforzo? Il dolore aumenta o regredisce col movimento?
Le condizioni metereologiche che lo esacerbano?
Con la palpazione è possibile evidenziare contratture della muscolatura
paravertebrale oppure asimmetria del rachide e del trofismo dei paravertebrali e
dolore è possibile evocare spingendo con le dita sui punti di emergenza dei
nervi spinali.
Il rachide, cioè la colonna vertebrale, assolve a tre funzioni:
Sostegno dell’intero solido umano
Dinamica, per consentire gli spostamenti
Protettiva nei confronti del midollo spinale contenuto nel canale rachideo.
L’unità funzionale ha due sezioni: anteriore composta dai corpi vertebrali
sovrapposti e separati dal disco intervertebrale, con funzione di sostegno. Le
vertebre, come "scatole di tonno" impilate l’una sopra l’altra sono mantenute
unite dai legamenti longitudinali anteriore e posteriore che decorrono
dall’occipite al sacro ed hanno azione limitativa dell’estensione del rachide
stesso.
Alterazioni posturali e morfologiche.
Ogni segmento del corpo presenta un proprio asse fisiologico su cui si sviluppa
la struttura anatomica e si manifestano i movimenti propri del segmento. A
fianco, per esempio puoi vedere un caso di spondilodiscite, con deformazione del
corpo vertebrale. Se per qualche ragione il segmento non rispetta più il suo
asse fisiologico si ha modificazione della forma naturale ed un’alterazione
morfologica del segmento. Un cambiamento posturale causato da un deficit
neuro-muscolare è reversibile se viene trattato adeguatamente e subito, per
esempio negli adolescenti tra 11 e 17 anni, prima che le ossa definitivamente
ossifichino ed i muscoli completino la crescita e lo sviluppo. Esso viene
definito atteggiamento paramorfico. E’ importante ai fini della correzione degli
stessi atteggiamenti correggere:
posture alterate non facilmente rilevabili con diagnosi classiche
anomali di sviluppo fisico, come il piede piatto, valgismo delle ginocchia
sviluppo staturale non seguito da sviluppo dei muscoli
vita troppo sedentaria
particolari condizioni come zaini, banchi
Gli atteggiamenti paramorfici se non corretti possono esitare nei paramorfismi,
con vere e proprie tensioni muscolari e tendinee e retrazione degli stessi. Le
forme di alterazioni morfologiche prendono il nome di dismorfismi , ad esempio
in caso di cuneizzazione dei corpi vertebrali dorsali determina l’ipercifosi.
Le alterazioni sono:
dorso curvo
cifolordosi
dorso cavo
dorso piatto
scoliosi
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