MANIA.Mania è uno stato di anormalmente elevato o irritato dell’umore , che si caratterizza per una particolare l'eccitazione, e / o livelli di energia psichica elevata. In un certo senso, è il contrario della depressione. Il maniaco, tanto per fare un esempio, è colui che va in giro, felice e beato e si compiace di gesti insensati, come quello di regalare vestiti o denaro anche a persone qualunque che ha incontrato per caso. Mania è un criterio per alcune diagnosi psichiatriche. La parola deriva dal greco "μανία" ( mania ) "pazzia, frenesia", e che dal verbo "μαίνομαι" ( mainomai ), che significa " essere pazzo, arrabbiato o furioso".
Oltre a disturbi dell'umore, le persone possono manifestare un comportamento
maniacale a causa di intossicazione da farmaci (in particolare stimolanti, come
la cocaina e metanfetamine), effetti collaterali dei farmaci (in particolare
steroidi). Ma la mania è più spesso associata a disturbo bipolare , in cui
episodi di mania possono alternarsi con episodi di depressione maggiore. La
mania varia in intensità, da mania lieve (ipomania ) a vera e propria mania con
caratteristiche psicotiche, tra cui allucinazioni, delirio di grandezza,
sospettosità, comportamento catatonico, aggressività, e la preoccupazione con
pensieri e schemi che possono portare a trascurare se stessi. Poichè mania e
ipomania sono stati associati con creatività e talento artistico, non è sempre
il caso che la persona chiaramente maniacale bipolare ha bisogno o vuole l'aiuto
medico; queste persone spesso sia mantenere un sufficiente controllo di sé a
funzionare normalmente o non sanno che sono "maniaci". Lo stato maniacale si
caratterizza fondamentalmente per la modificazione euforica dello stato d'animo;
in secondo piano sono le turbe pulsionali e dell'attività psicomotoria. Per il
riconoscimento dello stato maniacale Schneider attribuisce infatti la massima
importanza «alla giocondità, o meglio alla gaiezza» e non all'essere eccitato.
Contrapposta è la concezione di Lange, Zeh e Bini e Bazzi per i quali
l'eccitamento maniacale non è necessariamente caratterizzato dalla tonalità
euforica dell'umore che peraltro si osserva relativamente di rado e in genere
solo nel periodo iniziale della fase maniacale. Anche secondo Giannini e Coli,
l'eccitamento, non solo quello a tonalità euforica con esaltamento dei
sentimenti vitali piacevoli, ma anche quello a tonalità disforica, irritabile,
collerica o furiosa deve essere considerato di primaria importanza ai fini
diagnostici: il comportamento maniacale è sempre contrassegnato da uno stato di
eccitamento che investe le sfere cognitive oltre a quelle emotivo-affettive e
pulsionali e si traduce nella mimica, nei gesti, nel linguaggio e nelle azioni.
Segni del paziente maniaco.
L'eccitamento per qualificarsi di natura maniacale deve avere peculiari
caratteristiche che possono essere compendiate nei seguenti punti:
1. Aspetto ludico.
Da tutte le attività comportamentali del maniaco, anche quando il tono affettivo
non è euforico, traspare l'atteggiamento ludico. La collera, il malumore,
l'aggressività del maniaco in modo subitaneo e imprevedibile cedono ad
atteggiamenti scherzosi, confidenziali, arrendevoli, faceti. Il maniaco sembra
far giochi di prestigio con le sue idee, si compiace dei suoi gesti, si inebria
dei suoi movimenti, si entusiasma delle sue trovate, trae piacere da tutto.
Gioca come un bambino e preso dal gioco non riesce più a distinguere la realtà
dalla finzione ludica, in cui è costretto e da cui è impotente ad uscire.
2. Carattere di totipossibilità.
Nel maniaco è «tutto possibile», «tutto a portata di mano» e il comportamento
appare svincolato da qualsiasi freno inibitore, vincolo e convenzione
etico-sociale. Scompaiono l'equilibrio, la ponderatezza, la riflessione; a
niente servono le raccomandazioni, i consigli, gli imperativi sociali e morali.
3. Esaltamento istintivo-emotivo-affettivo. La espansività maniacale comporta
una infinita gamma di espressioni emozio-nali, di stati d'animo subitanei,
fugaci, mutevoli. Non vi è solo esagerazione emotivo-affettiva, bensì uno
sgorgare ininterrotto di emozioni, stati d'animo e spinte pulsionali, senza
alcuna disciplina, controllo o inibizione. Gli istinti vitali sono esaltati: la
fame è aumentata, la libido attivata con un aumento nell'uomo della potenza
sessuale e nella donna con il manifestarsi di atteggiamenti seduttivi, con
turpiloquio erotico, comportamenti ninfomani che contrastano con l'educazione e
le caratteristiche della personalità. Il sonno è ridotto, ma il soggetto non
avverte alcuna fatica, né mancanza di riposo. La condizione maniacale somiglia
così alla festività orgiastica.
4. Espressività mimico-gestuale e verbale. La mimica e la ge-stualità del
maniaco sono vivaci, continuamente cangianti, esagerati e grotteschi oltre ogni
misura, in armonia al defluire incessante e mutevole delle emozioni e delle
pulsioni istintuali. La logorrea rappresenta uno dei tratti dominanti del quadro
maniacale. L'eloquio sovrabbondante, ricco di giochi di parole, di assonanze, di
esclamazioni, dilagante in rivoli dispersivi collaterali testimonia del
carattere inconsistente, frammentario, superficiale, improduttivo del pensiero
maniacale. E questo perché qualsiasi stimolo sensopercettivo ripropone una serie
di idee, subito rimpiazzate da nuove idee non aventi alcun nesso importante.
Ogni facoltà intellettiva contribuisce per proprio conto a questo disordine. La
memoria, l'associazione delle idee, la immaginazione, si trovano smisuratamente
sovraeccitate, a scapito del giudizio e della riflessione. Ne consegue una
ideazione sempre più sconnessa, frammentaria o inconcludente, tutta scatti,
iperboli, paradossi, che degrada a volte in una apparente confusione (fuga delle
idee). La logorrea maniacale risulta un ridondante monologo, una chiacchiera
vivace, ma inconsistente e prolissa.
5. Rapporto con la realtà. Generalmente nella mania non figurano esperienze
deliranti profondamente vissute quale trasformazione della realtà. L'esaltamento
dei sintomi vitali, la instancabilità, il senso di aumentata forza fisica e
intellettuale, lo stato di benessere, comportano una ipervalutazione delle
proprie qualità fisiche, estetiche, intellettuali e materiali, espresse mediante
idee ambiziose, fantasiose, frutto non di una radicata convinzione, bensì di una
sorta di millanteria. La megalomania maniacale è priva di serietà, è scherzosa,
ha un carattere tragicocomico e ludico. La tematica ricca, fugace, polimorfa,
non conosce solo contenuti di grandezza, mistici, erotici, profetici e
ambiziosi, ma anche recriminatori e persecutori, espressione dello stato di
esaltamento passionale, dell'instabilità emotiva e della irascibilità. Ey
afferma che nella mania «non vi è un delirio bensì un gioco ideo-verbale, sotto
forma di fabulazioni leggere, estemporanee, transitorie ove si intersecano e
mescolano la millanteria e la fantasticheria: tutto ciò che pensa il maniaco
resta come sospeso in una semirealtà, quella della inconsistenza verbale».
Il maniaco sembra vivere nel mondo della festività e della gioia, di una gioia
fittizia che non si apre al dialogo e al mondo. Quella del maniaco è una
caricatura della sintonia: nonostante la esuberanza della sua espressività
verbo-mimico-gestuale e motoria, manca una reale comunicazione e un autentico
incontro con l'altro che viene degradato ad oggetto dei suoi desideri o a
spettatore dei suoi giochi e spettacoli.
La struttura psicopatologica della mania non include solo un plus funzionale, ma
anche un minus, vale a dire componenti negative (Ey) quali l'indebolimento delle
funzioni di sintesi, delle capacità di riflessione, la pseudo-lucidità della
coscienza e la riduzione della attenzione conativa con difficoltà a concentrarsi
su un argomento, a seguire un discorso, a svolgere sino in fondo un determinato
tema.
Le persone e le cose che popolano questo spazio vengono esperite come vicine,
disponibili, a portata di mano, perdendo quei rilievi significativi che vengono
loro dati dalla distanzi azione, dall’essere sentite come più lontane.
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