Milazzo: una città ricca di storia…di cui il Castello è la prova più eclatante.

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.....mi sembrava doveroso buttare due righe su Milazzo, la terra dei miei genitori,già decantata dagli Antichi come la Terra dove il Dio Sole pascolava gli armenti, una città bellissima, celebrata come "Aurea Chersoneso", cioè la Penisola Aurea, perla del Tirreno..terra decantata dall' epopea come patria del gigante Polifemo e sede della Spelonca eccelsa....dove Odiussèos approda nel suo peregrinare...

 

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Il castello di Milazzo

     

Milazzo, dicevamo.., è una Penisola che si protende nel mare, situata nella Sicilia Nord-Orientale, porto di imbarco per le Eolie e meta di un turismo d’èlite che va alla ricerca della cultura...terra  che va senz'altro visitata. Certamente è una bella donna..non sappiamo se sposata ad un buon marito!

     

Veduta di Milazzo e Castello 

     

Cenni storici.

Milazzo nel "quaternario" non c’era, ma verso il 450.000 a.C. il promontorio emerse, come per incanto, dal mare, proprio come  la Dea Afrodite, a seguito pare di movimenti tellurici, fino a raggiungere l’elevazione di 88 mt dal livello delle acque.

La Piana si formò intorno al 140.000 a.C. . L’uomo compare a Milazzo nel 4.500 a.C.; è un uomo evoluto, che sa navigare ed abita al Capo, all’estrema punta del Promontorio; acquista ossidiana a Lipari e fabbrica utensili. Altri insediamenti umani si ebbero nell’area del Castello e della Piana, ma qui inondazioni tra il 3.500 ed il 2.500 spazzarono tutto.

A Vaccarella, invece, si sono ritrovati resti di una Civiltà del Bronzo, datata 1850 a.C. e così pure altri resti ancora sotto il Castello, dove le civiltà di allora umavano i cadaveri in pythos, cioè grandi vasi, su cui ponevano una protezione di muratura. Nell’età del ferro compaiono i Siculi, che bruciano i morti e pongono le loro ceneri in recipienti di terracotta. Essi riescono a commerciare perfino con la Grecia, da dove importano vasi che si trovano ancora nelle loro necropoli. Ma nel VI secolo le popolazioni greche di Messina, dopo Rometta e Monforte invadono Milazzo e la trasformano in una loro fortezza. Milazzo, dopo questo disastro non si solleva più fino a quando non giungono da noi gli Arabi.

Nel periodo della dominazione Romana i Milazzesi, facendo parte della città stato di Messina, godono dei diritti politici di Cittadini Romani e quindi sono esenti dal pagamento della decima. Si ricorda che nelle acque di Milazzo, davanti all’attuale Raffineria, Gaio Duilio sconfisse i Cartaginesi . E successivamente Marco Agrippa vinse in aspra battaglia la flotta di Sesto Pompeo.

Nel periodo Arabo si rammenta di un’altra battaglia tra Arabi e Bizantini , dopodicchè gli Arabi si stanziarono a Milazzo definitivamente ed edificarono il Castello, che comprendeva il Maschio col suo grande torrione ed otto torri.

Nel periodo di dominazione Normanna il Castello venne modificato da Riccardo Lentini e tenuto in buone condizioni, come da un documento di Federico II di Svezia. Nel periodo aragonese, sotto Giacomo e Federico II d’Aragona Milazzo fu la sede dei due Sovrani a governarla. In questo periodo si racconta di un Parco meraviglioso, quello di Re Giacomo (speriamo che venga ricostruito per dar modo ai milazzesi di respirare un pò di aria buona e godere della frescura degli alberi!) .Di palo in frasca nel 1456 il Castello venne fortificato con la Cinta di Mura Spagnola.

Infine nel periodo Garibaldino (20 luglio 1860)si ebbe la battaglia di Milazzo tra Garibaldi ed i Borboni, comandati dal generale Bosco. Da qui i Borboni persero la Sicilia e..Milazzo.

     

Milazzo by night

     

La passeggiata della Marina 

     

Processione Madonnina del Tono

     

La pesca al pisantone 

     

La primavera e i prati di acetosella

     

La Marina Garibaldi ed il Castello sullo sfondo

     
Il SS.Crocefisso Miracoloso di Fra Umile da Pietralia, nella Chiesa di  S.Papino

     

MIlazzo e la pesca

Milazzo, terra di Santi...

Ah, dimenticavo!

Milazzo è anche una terra di Santi, oltre che di poeti e Navigatori! Si trovano a Milazzo le Chiese del SS. Crocefisso, a S. Papino, con il Crocefisso miracoloso di Frate Umìle da Pietralia, che lacrimò il 15 Aprile del 1798; del Miracolo  della  lacrimazione esistono documenti notarili depositati;  testimoni del fatto furono il Cap. Comandante del corpo di Artiglieria, il sig. Francesco Catanzaro, Regio Proconservatore, il Regio Barone Giovanbattista Lucifero ed altri.... Il racconto dell'evento soprannaturale viene riportato dall'arciprete di Milazzo, Pietro Pellegrino, in un "consulto" datato 23.6.1978 e riportato nel volumetto "La lacrimazione del SS.Crocifisso di S.Papino nel secondo centenario", curato dal prof. Antonino Micale. La storia vuole che da tre mesi a Milazzo vi fosse siccità, per cui i fedeli si rivolsero all'Altissimo, impetrando il dono della pioggia. In tale occasione il Crocefisso Miracoloso di S.Papino, di cui alla foto, accordò la grazia agognata...."Appena fu rimosso dal sacro parate comparve subito il prodigio con essersi turbato l'aere.." ..e ancora: " nell'ora vespertina tutti i presenti videro bagnarsi con lacrime l'occhio destro".

Inoltre visse ed operò a Milazzo S.Francesco di Paola, famoso per la sua bontà, umiltà e zelo e per la sua fede nel Signore che gli consentì di operare il Miracolo del passaggio dello Stretto di Messina solcando le onde turbolente del mare sul suo stesso mantello, in compagnia di un fraticello di origine milazzese, un certo fra' Maiorana. La festa di S.Francesco, protettore della Gente di Mare, è molto sentita da noi e si celebra la prima domenica di Maggio; a questa segue la Festa della "Berrettella", nella quale una reliquia del Santo (il copricapo) è portata in pellegrinaggio sulle acque del mare antistante il promontorio (vedi foto).

Ancora la tradizione vuole che in una grotta, sita nella pittoresca scogliera della Baia del Capo di Milazzo, che potete ammirare nella foto d'apertura (vedi link), visse in preghiera e meditazione S.Antonio da Padova. La grotta è stupenda ed è visitabile, scendendo da una scalinata panoramica nella scogliera del Capo; la festa del Santo si celebra tutti gli anni il 13 Giugno, e durante la notte tra il 12 ed il 13, i pellegrini, per devozione, giungono a piedi fino alla grotta, proveniendo da tutta la provincia di Messina. Si dice che il Santo benedica le ragazze nubili, che così trovano marito (!) (aspettiamo, dunque, le zitelle a Milazzo!). Ricordiamo, infine, la festa di S.Stefano Protomartire, Patrono di Milazzo: la tradizione,infatti, vuole che il Santo fosse martirizzato per lapidazione e che una sua reliquia sia stata trovata a Milazzo e custodita presso la Chiesa Madre, in Milazzo.

 

     

Il Disco del Dio Sole

     

Le campagne

     

La passeggiata sul lungomare

     

L'icona di S.Francesco da Paola

     

L'icona di S.Antonino da Padova

     

Santo Stefano, protomartire

     

Monumento all' Eroe Luigi Rizzo

     

Tramonto al Capo

     
Altre leggende...la bella Elena Baele.

La bella Elena Baele

     
Il tempo ha intrecciato leggende e favole mitologiche attorno a Milazzo... Si narra dell'esistenza di una bella e sfortunata fanciulla, una tale Elena Baele, di nobile Casato, vissuta nelle terre del Capo di Milazzo, tra i poderi degli ulivi antichi e le scogliere a picco sul mare... La poverina si era perdutamente innamorata del figlio del campiere, che lavorava alle dipendenze del padre... i due giovani si amavano in segreto ed insieme, essendo due cavallerizzi provetti, facevano lunghe passeggiate tra le splendide scogliere del Capo, là dove Milazzo  abbraccia il mare tra le spume e si protende verso le isole Eolie... Ebbene, essendosi il padre della bella giovine accorto di quanto accadeva, pensò bene di congedare la famiglia del ragazzo dalle sue terre, data loro una lauta ricompensa di buonuscita... tuttavia Elena, presa dallo sconforto, non trovando più il suo amato, chiese il permesso di fare una cavalcata,   e galoppò col suo destriero fin oltre le scogliere del Capo, lanciandosi nel vuoto dalla rupe e finendo tra le spume di quel mare che aveva da sempre ammirato nell'abbraccio amoroso col suo lui. negli splendidi tramonti della Baia... La leggenda narra che nelle notti d'estate il fantasma della sfortunata giovane cavalchi ancora tra le scogliere in cerca del suo uomo... ma nessun pescatore che la scorge ha paura di lei, anzi si commuove ascoltando i suoi singhiozzi....

     

La Vendemmia

     

Uliveti e vigneti a Milazzo  

     

     

La Mattanza: l'attesa

e sotto la lotta atavica coi tonni

     
Milazzo ed il suo rapporto con il mare, di amore e lotta atavica...

     
A Milazzo l'uomo da sempre ha amato gli elementi e li ha temuti in un riveroso rispetto... basti citare il rito della "Mattanza" dei Tonni, che avveniva nel periodo dell'inizio dell'estate, quando i tonni accorrevano in massa per deporre le uova alla Baia del Tono e del Capo....A fianco vedere le foto del rito che parlano da sole...

     

Foto storica della Mattanza

     
Milazzo, terra di eroi...Luigi Rizzo. Dulcis in fundo… Milazzo ha dato i natali all’Eroe per eccellenza, Luigi Rizzo, l’Affondatore, due volte medaglia d’oro..che la Marina Militare Italiana celebra il 10 Giugno.. ma questa è un’altra storia.. e si spera che presto Milazzo possa dare i giusti Onori all'Eroe tramite l'istituzione di un Museo a Lui dedicato che contenga i cimeli storici, le lettere del D'Annunzio, le sue divise...      
Il MAS di Luigi Rizzo, al Vittoriano di Roma

 

     

MilazzoVideo.WMV

video di Milazzo (foto in successione) di www.mimmoitaliano.too.it

 

LE CROCI DI MILAZZO:

TRAFFICO: è sempre intasato la domenica,i festivi,durante manifestazioni,d'estate causa turismo(vedi qui su NEWS di Milazzo come gia' scritto.Dalla pagina principale fare clic a sinistra in alto(news da Milazzo).Le vie Rizzo,20 Luglio,Risorgimento,Veneto,Marina Garibaldi,Gaio Duilio e adiacenze sono sempre un ingorgo di auto.

ZONA INDUSTRIALE: c'è sempre un fungo di tipo atomico che campeggia sino a 6 mila metri in alto in cielo che fa tremare dalla paura perche' minaccia di precipitare giu' sotto forma di pioggia pestenziale e devastante per la gente e vegetazione.Se qualcuno dice che non e' vero, lo sfido a farsi un giretto con un aeromobile di quelli di oggi dentro questo bel fungo atomico e vedere se riesce a ritornare vivo

PARCHEGGI AUTO:a pagamento si trovano,liberi no.Occorre andare a Ponente-zona spiaggia per trovare un posto auto.Nessuno controlla dove si puo' sostare solo per 2 ore.Mai visto un vigile che controlla le soste auto.

SPIAGGIA di ACQUEVIOLA:era la migliore di Milazzo.Ora e' super inquinata, vilipesa, distrutta in ogni luogo.Sarebbe da recuperare subito, prima che sia troppo tardi, anche sopportandoci la vista della raffineria petroli.Un tempo lontano, mi piaceva passeggiare sulla battigia di terra bruna finissima che andava dal porto sino alla raffineria petroli: era stupendo se fatto di sera al tramonto,con la bassa marea,con l'aria fresca e la brezza leggera d'estate!I gabbiani ti facevano compagnia,mentre tu procedevi solo verso est, sino alla raffineria.Oggi è distrutta gravemente, specie presso il cantiere navale, dove ci si è impossessati anche della battigia, e nessuno fa niente per richiamare all'ordine.

SPIAGGIA di PONENTE: è una bella spiaggia di ciottoli e "cicirello"-brecciolino del quaternario che sta per sparire per sempre, sommersa dalla terra dei terrazzamenti eretti dall'uomo a protezione della strada e delle case sorte a ridosso del mare.E' un peccato gravissimo! 450 mila anni di storia geologica buttati via per sempre.La spiaggia era molto più larga di quella attuale negli anni 60ed era tutta fatta di cicirello: ora si vede sempre di più il terriccio che cade dai terrazzamenti ed inquina in modo definitivo la spiaggia.Quando il mare è grosso, sale verso est e poi trascina il terriccio giù.E' un patrimonio incalcolabile del quaternario che sparisce.Lasciate che il mare si sfoghi senza venire a contatto colla terra.Controllate anche quelli che affittano le spiagge d'estate, in modo che non facciano passerelle fisse o altro.

PIANA di Milazzo:è la zona di campagna,abbandonata da sempre a se stessa,con qualsiasi amministrazione.Dopo l'ex passaggio a livello di San Paolino,comincia la terra di nessuno: senza marciapiedi,senza illuminazione,senza asfalto buono,senza segnali stradali ,senza pulizia,etc.,etc.Perche' si e' sempre odiata la campagna di Milazzo che e' stata fonte di reddito sicuro?La gente di campagna e' di sicuro uguale a quella del centro(e forse anche meglio)!Purtroppo i milazzesi che da generazioni abitano in centro, guardano con malocchio chi abita in campagna: è così da quando Milazzo fu abitata da coloni che lavoravano la campagna per conto dei nobili di allora (principi,baroni,conti,etc) a partire almeno dal 1500 in poi.

ALLAGAMENTI: ovvero San Paolino e zone limitrofe.Si e' voluto stoltamente coprire una cunetta che prima era aperta e che svolgeva egregiamente il suo compito di raccogliere subito le acque piovane superiori alla norma.Ora la situazione e' tragica, perche' i tombini non ce la fanno da soli a raccogliere la pioggia se e' un po' abbondante.Inoltre si e' costruito a dismisura accanto tutta la strada che va da S.Paolino sino a Fiumarella, col risultato che tutte le acque delle case nuove o ville costruite si riversano in strada rapidamente,provenienti dai cortili nuovi aperti ora, aggravando al massimo la situazione. Risultato: vi e' sempre allagamento e se per disgrazia ci dovesse essere un nubifragio come quello dell'ottobre 1978, questa volta sarebbero danni immensi e acqua alta almeno 1 metro nella parte piu' bassa,cioe' a S.Paolino,zona scuole medie.

ASSE VIARIO:la superstrada di collegamento rapido con l'autostrada e' un casino.E' stretta e pericolosissima in caso di pioggia,causa slittamento auto.Dovrebbe essere vietato il sorpasso tra autotreni e autocarri, e invece non e' così.La velocita' massima dovrebbe essere intorno ai 60 km/h, con sorpasso consentito solo alle auto, causa corsie strette; e invece non si fa nulla.Ci sono stati tanti sinistri con feriti e morti, e nessuno interviene.C'e' gente che supera tranquillamente anche i 120 km/h e sorpassa come se fosse in autostrada.

LA VIA DELLA MORTE: uscita asse viario presso San Paolino.Ci sono stati moltissimi sinistri con morti e feriti e nessuno interviene per mettere un segnale di riduzione velocita' lungo la San Paolino; oppure una scritta del tipo"Attenzione Pericolo per Uscita Automezzi provenienti da Asse Viario"; oppure un semaforo. Piu' volte ho fatto presente il fatto,ma mi hanno detto che la strada e' provinciale. E allora? Perche' il Comune non insiste per sistemare il tutto , onde evitare tutti questi sinistri? E' una uscita fatta male, non studiata con calma.Io consiglierei di vietare la svolta verso sinistra a chi scende dall'Asse Viario per andare verso Milazzo: meglio girare a destra e poi ritornare indietro, girando in localita' Sperone. Siamo abbandonati, e dire che piu' volte sono intervenute le autorita' in occasione dei sinistri (Polizia,Carabinieri, Vigili Urbani). Perche' non segnalare questo terribile pericolo che incombe sulla testa di tutti?

 

 

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Melazzo(Milazzo)al tempo degli spagnoli(1596) in un disegno di Tiburcio Spanoqui;notare in alto il famoso Castello e la Chiesa dell'Immacolata.