Il paziente prostatico.
appunti del dott. Claudio Italiano, internista
Mi viene in mente il caso di quel paziente che giunge alla nostra attenzione per
dispnea, viene trattato con cortisonici, teofillinici e poi, avendo inserito un
catetere vescicale, il paziente presenta notevole ristagno di urine in vescica,
circa 900 cc!
E..Quindi inizia anche ad urinare e la congestione polmonare sembra risolversi
per incanto, nonostante una adeguata terapia respiratoria. Ad un'indagine
anamnestica scopriamo che il paziente da tempo presentava impedimento alla
minzione ed edemi declivi. Ci trovavamo di fronte ad un paziente "prostatico",
cioè con ipertrofia prostatica.
La prostata è l’organo sessuale accessorio maschile di maggiori dimensioni che
pesa nel giovane adulto 20 grammi. La funzione biologica della prostata a tutt’oggi
è scarsamente conosciuta, ma sappiamo che la prostata richiede la presenza del
testicolo funzionante ai fini del suo sviluppo e conservazione. La prostata si
localizza nella pelvi, in relazione col retto posteriormente, tanto che
l’esplorazione di essa è compiuta tramite la palpazione rettale e così anche la
manovra di “spremitura” con la quale si fa fuoriuscire del liquido prostatico
dall’uretra maschile, cioè dal meato che esiste sul glande, ai fini dell’esame
colturale del liquido spermatico e prostatico (prostatite). Inoltre
superiormente è in rapporto con la vescica e l’uretra nel suo tratto prossimale
la attraversa. Le cellule prostatiche producono un liquido leggermente acido,
che contiene acido citrico, poliamone (spermine e spermidine), fosfatasi acida,
proteasi sierica, PSA cioè antigene prostatico specifico che è un marcatore
importante nelle displasie e neoplasie prostatiche, ancora Calcio, zinco e
sodio. Il diidrotestosterone è presente nel liquido prostatico e nelle cellule
della prostata. I problemi connessi con le patologie della prostata stanno
aumentando vorticosamente nell’uomo moderno. La iperplasia prostatica benigna (BPH)
o gli adenocarcinomi e le infezioni prostatiche sono in aumento, con 40.000
decessi/anno in USA ed 800.000 ricoveri. I problemi connessi con la prostata si
hanno tra la 4° e l’8° decade di vita.
....Iperplasia prostatica benigna (IPB).
Incidenza: in USA si eseguono 200.000 procedure di TURP/anno, cioè di revisione
per endoscopica della prostata ai fini della disostruzione dell’uretra. Si
tratta di soggetti anziani che si rivolgono all’urologo per difficoltà della
minzione, cioè mitto ipovalido; il classico paziente anziano che si alza spesso
la notte, urina con difficoltà, sgocciolando l’urina, con mitto fiacco!
Eziopatogenesi.
La presenza di ormoni sessuali elevati è uno dei fattori di rischio per lo
sviluppo della ipertrofia prostatica, così gli asiatici, per fattori
costituzionali, sono affetti in minor grado di tale problema. Ancora si parla di
correlazione fra obesità, fumo, consumo di alcool, disfunzione epatica e
vasectomia ed IPB. Viceversa nei soggetti castrati prima della pubertà non si
reperta la IPB e così nei soggetti con carenza di 5-alfa-reduttasi e blocco
ormonale non si sviluppa. La prostata risponde infatti allo stimolo androgenico
per tutta la durata della vita. Esiste una ereditarietà per quanto concerne la
IPB o altre patologie prostatiche.
Clinica.
Sintomi irritativi sono presenti nel prostatico: disuria, nicturia, minzione
imperiosa, pollachiuria ed incontinenza ed urgenza, cioè il soggetto non riesce
a controllare la vescica che, per così dire, “scatta automaticamente” come una
specie di pallone elastico con fuoriuscita improvvisa di urina; stiamo parlando
ovviamente di soggetti con ipertrofia prostatica ed iperplasia di parete
vescicole.
All’esame obiettivo il medico, alla palpazione transrettale, può apprezzare la
prostata spingendo in avanti ed in basso, prostata che apparirà aumentata di
volume, di consistenza accresciuta, fibrosa, che ancora conserva una superficie
liscia ed elastica. L’indagine urinocolturale servirà ad escludere una
concomitante infezione delle vie urinarie e, così pure, l’esame colturale della
spremitura del liquido prostatico. Ancora è indicato effettuare il controllo del
gruppo renale, cioè azotemia e creatinina oltre che del PSA sierico. Si procede
infine con la ecografia del tratto urogenitale e della vescica e con l’indagine
ecografica transrettale.
Trattamento.
Ai fini della cura si suole suddividere il paziente prostatico in 4 gruppi:
Paziente in fase di studio
Paziente in trattamento medico
Paziente in trattamento combinato, con tecniche cioè microinvasive
Paziente sottoposto a resezione prostatica.
.La terapia medica si avvale della fitoterapia (palmetto), terapia con
antagonisti alfaadrenergici (es. prazosina che si somministra la sera,
terazosina, doxazosina, tamsulosina oppure con farmaci inibitori della
5alfareduttasi (finasteride). Le tecniche invasive sono la TURP, che consiste
nella incisione della prostata per via transureterale o la prostatectomia a
cielo aperto per via transpubica; effetti collaterali sono l’eiaculazione
retrograda. Dopo la rimozione del catetere i pazienti possono presentare lievi
disturbi urinari che possono persistere per 3 mesi.Inoltr è possibile che
residui una certa incontinenza urinaria nel 2% dei soggetti.
altre tecniche meno distruttive si avvalgono dell’impiego di ablazione ad ago,
di tecniche laser, tecniche di ipertermia. Talora è sufficiente trattare
problemi contingenti come le infezioni della prostata, situazioni molto
frequenti specie con costumi sessuali promiscui e per via dei rapporti sessuali
non protetti, specie quelli omosessuali.
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