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La puntura d’insetto.
cfr anche questo links digastroepato: allergia (in fondo a questa pagina alcuni
links di dermatologia)
Puntura di zecca. Dalle nostre parti determina la pericolosa febbre bottonosa
del mediterraneo. Confronta il link: febbre bottonosa del mediterraneo.
Chi vi scrive, lavorando in un ospedale di frontiera, ha avuto esperienza di
diversi casi di puntura d’insetto, talora anche molto gravi. Ricordo di una
signora che fu punta nel decolté da una vespa; da tale puntura derivo una brutta
reazione infiammatoria con necrosi vistosa dei tessuti a cui conseguì una
retrazione fibrosa della cute della regione anteriore del collo. La paziente
dovette rivolgersi al chirurgo sperimentale per curare la lesione che nel
frattempo la aveva costretta a vivere con la testa flessa sul tronco!
Ogni anno soprattutto nei mesi estivi, circa 3-3 milioni di americani ed 1
milione di europei è punto dagli insetti, dal morso di imenotteri, zanzare,
pidocchi, zecche e pulci. Il problema è che queste punture possono determinare
gravi reazioni sistemiche potenzialmente dannose e letali ai soggetti allergici.
Le punture da imenotteri.
....Api, vespe, vespe gialle, calabroni e formiche rappresentano l’avanguardia
dlel’esercito degli insetti. In genere il veleno provoca reazioni locali:
dolore, arrossamento, edema e prurito. Spesso le api lasciano un pungiglione
nella sede della puntura, che provoca dolore perché è collegato alla ghiandola
del veleno. Infatti in caso di puntura, con la lama di un coltello pulito o
flambato (passato alla fiamma) occorre asportare il veleno ed eliminare il sacco
velenifero. Se, viceversa, si spinge sul pungiglione, si inietta il veleno!
Quindi si procede lavando accuratamente con acqua e sapone e disinfettante, per
asportare i detriti ed i batteri che inevitabilmente si trovano sul pungiglione.
Non dimentichiamoci che le api vanno anche sugli escrementi! Se la puntura si è
estesa oltre i 5 cm, con edema evidente occorre somministrare anche del
cortisone, in genere il prednisone per bocca è sufficiente per scongiurare
pericolose reazioni. Se, ancora, la reazione diventa sistemica con rossore,
dolore addominale, prurito, nausea e vomito, shock anafilattico, dolore
toracico, asma, astenia, il problema diventa più grave ed è opportuno richiedere
i soccorsi e recarsi in ospedale. Lo shock anafilattico può insorgere
gradualmente o, talora, repentinamente ed avere anche esito fatale.
Per questa ragione l’intervento è sempre necessario, anche se per prevenire le
pericolose reazioni che susseguono e si rende necessario, spesso, l’impiego di
adrenalina diluita 1:1000 nel sottocute tra o,3 e 0,5 ml. Quindi occorre
predisporre una via endovenosa e mantenere pervie le vie aeree e tenere sotto
controllo i segni vitali. Il broncospasmo può essere alleviato con teofillina
endovena e cortisonici. Nei giorni a seguire, dopo due settimane, può comparire
anche malessere con orticaria, poliartrite, linfadenopatia.
Le zanzare.
I morsi delle zanzare provocano vesciche con prurito, orticaria, edema, necrosi
delle lesioni ed anche porpora anafilattoide di Henoch-Schonlein. Le reazioni
allergiche alle sostanze contenute nella saliva dela zanzara sono
particolarmente allergizzanti e la lesione può super infettarsi. Quindi anche in
questo caso occorre la pulizia con acqua e sapone ed alleviare il prurito con
antiistaminici per os e con impacchi freddi.
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Mosche ematofaghe.
Si tratta delle crisope, vari tipi di simulio, tafano che causano vistose
reazioni dolorose locali e sistemiche, con eritema locale e prurito con edema.
Anche qui acqua e sapone, pomate a base di cortisonici ed osservazione per le
pericolose reazioni sistemiche.
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