La febbre reumatica è una malattia infiammatoria che si verifica come una
sequela ritardata non suppurativa di una infezione del tratto respiratorio
superiore da streptococchi di gruppo A. Le manifestazioni cliniche comprendono
le seguenti manifestazioni:
poliartriti
carditi
noduli sottocutanei
eritema marginato
corea in varie combinazioni.
Nella sua classica forma, il disordine è acuto, febbrile e ampiamente
auto-limitantesi. Comunque, il danno alle valvole cardiache può essere cronico e
progressivo, causando disfunzione cardiaca è morte molti anni dopo I'episodio
iniziale.
EPIDEMIOLOGIA.
L'epidemiologia della febbre reumatica acuta rispecchia quella della faringite
streptococcica. Il picco d'incidenza rispetto all'età è dai 5 ai 15 anni, ma
negli adulti si verificano casi sia primari che ricorrenti. La febbre reumatica
acuta è rara nei bambini al di sotto dei 4 anni, un dato che ha spinto alcuni
autori a pensare che infezioni streptococciche ripetitive siano necessarie per
preparare l'ospite alla malattia.
Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale attenti studi prospettici
sono stati condotti tra il personale dei campi militari affetto da tonsillite
essudativa o faringite causate da streptococchi di gruppo A di tipo M. In tali
circostanze, nelle quali i casi di faringite streptococcica tendevano ad essere
clinicamente gravi e a comparire in epidemie, la febbre reumatica acuta si
manifestava in circa il 3% dei pazienti non trattati.
Alcune caratteristiche dell'infezione streptococcica antecedente sono associate
a un aumentato rischio di febbre reumatica acuta. Tra queste vi sono I'entità
dell'innalzamento del titolo di antistreptolisina O e la persistenza
dell'organismo infettante nel faringe. Sebbene sia più probabile che la febbre
reumatica acuta si verifichi in seguito a una faringite essudativa clinicamente
grave piuttosto che dopo una malattia non essudativa lieve, un terzo e più dei
casi compare dopo infezioni streptococciche asintomatiche o così lievi da essere
state dimenticate dal paziente.
I pazienti con una storia di febbre reumatica acuta presentano un rischio
notevolmente aumentato di malattia recidivante dopo un'infezione streptococcica
immunologicamente significativa. La febbre reumatica acuta si verifica in ogni
parte del mondo, senza alcuna predisposizione razziale. Nelle zone a clima
temperato, la febbre reumatica acuta raggiunge il picco d'incidenza nei mesi più
freddi, in invemo e all'inizio della primavera o poco dopo I'apertura delle
scuole in autunno. Il principale fattore ambientale che ne favorisce I'insorgenza
sembra essere I'affollamento, come nelle caserme militari o in istituti simili
chiusi e nelle famiglie numerose. L'affollamento favorisce la diffusione
interpersonale degli streptococchi di gruppo A e forse ne aumenta la virulenza
grazte ai frequenti passaggi nell'uomo.
La febbre reumatica acuta imperversa ancora nei paesi in via di sviluppo come il
Medio Oriente, il subcontinente Indiano e molte nazioni dell'Africa e del Sud
America. E’ stato stimato che più di un milione di persone è affetta da
cardiopatia reumatica in India. Tassi di attacco di febbre reumatica acuta
estremamente elevati si verificano tra le popolazion indigene come i Maori della
Nuova Zelanda e gli aborigeni australiani. In netto contrasto, l'incidenza della
febbre reumatica acuta e la prevalenza della cardiopatia reumatica sono
diminuite sia nel Nord America che nell'Europa occidentale nel corso del
ventesimo secolo. Tassi inferiori a 2 su 100.000 bambini in età scolare sono
stati riportati in diverse aree degli Stati Uniti. La malattia è diventata
estremamente rara nei ricchi sobborghi di molte città degli Stati Uniti mentre
persiste tra i gruppi più bassi dal punto di vista socioeconomico, in modo
particolare nelle aree densamente popolate dei maggiori centri urbani. I più
alti tassi d'incidenza ripofati per gli americani di origine africana rispetto
ai bianchi sembrano essere dovuti a fattori socioeconomici piuttosto che
genetici.
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Eziologia.
Lo sviluppo della febbre reumatica acuta richiede una precedente infezione da
parte di uno specifico organismo, lo Streptococcus di gruppo A, a livello di una
sede specifiche del corpo, in genere il tratto respiratorio superiore.
L'infezione streptoccica cutanea, un passaggio precursore della glomerulonefrite
acuta post-streptococcica, non è mai stata dimostrata come causa della febbre
reumatica. Una considerevole raccolta di evidenze cliniche indica che ceppi
individuali di streptococchi di gruppo A, variano nel loro potenziale
reumatogenico. In distinte epidemie di febbre reumatica acuta, tende a prevalere
un numero limitato di sierotipì dello streptococco di gruppo A (p. es., 3, 5,
18, 24 e altri) e gli organismi infettanti presentano spesso un'abbondante
capsula, come eviziato daila loro crescita come colonie mucoidi su piastre
agarsangue. I ceppi dei sierotipi più comunemente,reumatogenici condividono uno
specifico epitopo della molecola proteica M esposto sulla superficie e nella
maggioranza dei pazienti con febbre reumatica acuta sono presenti elevati
livelli di anticorpi IgM rivolti contro questo epitopo.
Patogenesi.
Il meccanismo mediante il quale gli streptococchi di gruppo A stimolano la
risposta infiammatoria a livello del tessuto connettivo caratteristica della
febbre reumatica rimane sconosciuto. Sono state suggerite varie teorie:
1) effetti tossici dei prodotti streptococcici, particolarmente le streptolisine
S e O, entrambe le quali possono iniziare il danno tissutale;
2) infiammazione mediata da complessi antigene-anticorpo forse localizzati nelle
sedi del danno tissutale;
3) fenomeni autoimmuni" indotti dalla somiglianza tra certi antigenici e
tissutali umani.
Attualmente la teoria più accreditata è quella secondo la quale il danno
tissutale della febbre reumatica è mediato dalle risposte immunologiche proprie
dell’ospite alla precedente infezione streptococcica. Questa teoria è più
credibile, dato il periodo di latenza relativamente lungo tra I'insorgenza della
faringite e la febbre reumatica acuta e la dimostrazione di numerosi esempi di
somiglianza antigenica tra costituenti somatici dello Streptococcus di gruppo A
e i tessuti umani. Tra queste reazioni crociate, la più intensamente studiata è
quella tra gli streptococchi e il cuore umano. In una varietà di sistemi
sperimentali molti pazienti con febbre reumatica acuta (come pure i pazienti con
febbre reumatica) presentano anticorpi antistreptococcici sierici che sviluppano
reazioni crociate con il tessuto cardiaco. I componenti della parete cellulare
streptococcica (tra cui carboidrati di gruppo A e la proteina M) e della
membrana cellulare contengono epitopi che condividono determinanti antigenici
con alcuni costituenti del cuore umano. Anticorpi diretti contro il citoplasma
dei neuroni situati nei nucleo caudato e subtalamico del cervello sono stati
identificati nel pazienti con corea di Sydenham e tali anticorpi
cross-reagiscono con le membrane degli streptococchi di gruppo A. I pazienti con
febbre reumatica acuta presentano, in media, titoli di anticorpi diretti contro
antigeni streptococcici extracellulari e somatci più elevati rispetto ai
pazienti con infezioni streptococciche non complicate. I dati relativi
all'immunità cellulare sono più limitati. I pazienti con febbre reumatica acuta
mostrano una esagerata reattività cellulare agli antigeni della membrana
cellulare streptococcica, come dimostrato dall'inibizione in vitro della
migrazione dei linfociti del sangue periferico. In corso di cardite reumatica
attiva, sia il numero di linfociti helper (CD4) che il rapporto CD4/CD8 sono
aumentati a livello delle valvole cardiache e del sangue periferico. Diverse
osservazioni suggeriscono che lo sviluppo della febbre reumatica può essere
modulato, almeno in parte, dalla costituzione genetica specifica dell'ospite.
Queste osservazioni includono:
1) la tendenza della febbre reumatica a colpire più di un membro della stessa
famiglia,
2) il fatto che solo una piccola percentuale di individui che sperimentano
un'infezione streptococcica immunologicamente significativa sviluppa la febbre
reumatica acuta
3) la tendenza dei soggetti reumatici a sviluppare attacchi ricorrenti
4) la propensione dei soggetti reumatici ad esibire risposte immunologiche
esagerate agli antigeni streptococcici
5) il fatto che alcuni antigeni di istocompatibilità di classe II sono rilevati
con una significatività maggiore frequenza nei pazienti con febbre reumatica
acuta rispetto ai controlli. Recentemente, è stato che un unico alloantigene
non-HLA viene fortemente espresso sulle cellule B di virtualmente tutti i
pazienti con febbre reumatica acuta ma in poco meno del 2°% dei controlli.
Anatomia patologica.
La febbre reumatica acuta è caratterizzata da lesioni infiammatorie essudative e
proliferative a livello dei tessuti connettivi, specialmente quelli del cuore,
delle articolazioni e del sottocutaneo. Le lesioni iniziali consistono in edema
della sostanza fondamentale, frammentazione delle fibre collagene, infiltrazione
cellulare e degenerazione fibrinoide. A livello cardiaco, si può osservare una
degenerazione diffusa fino alla necrosi delle cellule muscolari. In uno stadio
leggermente più avanzato, si sviluppano lesioni infiammatorie perivascolari
focali. Questi noduli, denominati di Aschoff, considerati di fatto patognomonici
della febbre reumatica, consistono di un'area centrale di tessuto fibrinoide
circondata da linfociti, plasmacellule grandi cellule basofile, alcune delle
quali multinucleate. Molte di queste cellule presentano nuclei allungati con un
assetto cromatinico distintivo, a volte chiamati nuclei "a bruco" o "a occhio di
civetta", in base al loro orientamento nelle sezioni microscopiche. Le cellule
contenenti questi nuclei vengono chiamate "miociti di Anitschkow" malgrado il
fatto che la maggioranza degli esperti ritengano che siano di origine
mesenchimale. I reperti cardiaci possono includere pericarditi, miocarditi ed
endocarditi. Si possono anche osservare focolai di arterite coronarica. Un'area
ispessita e ruvida (placca di MacCallum) è spesso presente nell'atrio sinistro
al di sopra della cuspide posteriore della valvola mitrale. Le lesioni valvolari
appaiono allo stadio iniziale come piccole verruche lungo la linea di chiusura.
In seguito, con la guarigione, le valvole possono diventare più spesse e
deformarsi, le corde accorciarsi e le commissure fondersi. Queste modificazioni
portano a stenosi o insufficienza valvolare. La valvola mitrale è coinvolta con
maggiore frequenza, seguita dalle valvole aortica, tricuspide e, raramente,
dalla polmonare. A livello anatomo-patologico, I'artrite della febbre reumatica
acuta è caratterizzata da un essudato fibrinoso e da un versamento sterile senza
erosione delle superfici articolari o formazione di panno. I noduli sottocutanei
hanno molti aspetti istologici in comune con i noduli di Aschoff consistenti in
zone centrali di necrosi fibrinoide circondate da istiociti, fibroblasti,
sporadici linfociti e rare cellule polimorfonucleate. L'infiammazione delle
arterie più piccole e delle arteriole può instaurarsi in tutti i distretti
corporei. Malgrado I'evidenza anatomo-patologica di una vasculite diffusa,
aneurismi e trombosi non sono caratteristiche tipiche della febbre reumatica
acuta.
Clinica
La febbre reumatica può colpire un certo numero di sistemi d'organo differenti.
in particolare il cuore, le articolazioni, la pelle, il tessuto sottocutaneo e
il sistema nervoso centrale. Il quadro clinico della malattia può quindi essere
piuttosto variabile a seconda dei sistemi colpiti, se sono coinvolti
singolarmente o in combinazione, e a seconda della gravità del coinvolgimento.
Cinque aspetti clinici della malattia sono così caratteristici che vengono
riconosciuti come "manifestazioni maggiori" secondo i criteri revisionati di
Jones per la diagnosi di febbre reumatica acuta: cardite, poliartrite, corea,
noduli sottocutanei ed eritema marginato. Altri reperti, frequentemente presenti
ma aspecifici, sono stati catalogati come "manifestazioni minori". Queste
comprendono I'artralgia, la febbre e alcuni reperti di laboratorio. Nei casi in
cui è possibile determinarlo, il periodo di latenza tra I'antecedente infezione
streptococcica e I'insorgenza dei sintomi della febbre reumatica acuta oscilla
tra 1-5 settimane. Il periodo di latenza media è di 19 giorni sia per gli
attacchi primari che per quelli.
Sintomi
Febbre elevata, prostrazione, poliartrite invalidante
stanchezza, tachicardia, rumori cardiaci di recente insorgenza
Pericardite acuta
Insufficienza cardiaca fulminante
Corea di Sydenham, senza febbre o tossicità
Dolore addominale acuto rnimante I'appendicite
Varie combinazioni degli aspetti precedenti
Quando il sintomo di presentazione è una poliartrite acuta, I'esordio è spesso
piuttosto brusco e può essere contrassegnato da febbre elevata e da segni di
tossicità. Se la manifestezione iniziale è una cardite isolata, I'esordio può
essere insidioso o anche subclinico. Tra questi due estremi, nella presentazione
iniziale della febbre reumatica acuta esistono diverse gradazioni :
1) Nella maggior parte degli attacchi, la febbre e il coinvolgimento articolare
sono le manifestazioni cliniche più precoci, sebbene occasionalmente possano
essere precedute da un dolore addominale localizzato alle aree periombelicale o
infraombelicale. A volte la sede e I'intensità del dolore, come pure segni
fugaci di infiammazione peritoneale, possono condurre ad una errata diagnosi di
appendicite acuta. Se si instaura, la cardite di solito si verifica entro le
prime 3 settimane di malattia. Al contrario, la corea tende a comparire più
tardivamente nel decorso della malattia, qualche volta anche dopo che tutte le
altre manifestazioni sono scomparse. Fortunatamente, la corea e la poliatrite
non si verificano quasi mai contemporaneamente. Un'epistassi può essere una
caratteristica della febbre reumatica acuta, potendosi verificare sia all'inizio
che durantc la fase acuta della malattia; può essere abbastanza grave.
L'incidenza delle manifestazioni maggiori varia nelle casistiche riportate.
Complessivamente, tuttavia, I'artrite si verifice in circa il 75% degli attacchi
iniziali della febbre reumatica acuta, la cardite nel 4O-50%, la corea nel 15%o
e i noduli sottocutanei e l'eritema marginato in meno del 10%. La frequenza
delle singole manifestazioni varia con I'età. La cardite è più frequente nei
gruppi più giovani ed è relativamente rara negli attacchi iniziali che si
verificano tra gli adulti. La corea si verifica soprattutto nelle persone tra i
5 anni e la pubertà. Si osserva più frequentemente nelle donne e praticamente
non si verifica mai nei maschi adulti. Pertanto, la maggior parte degli attacchi
di febbre reumatica acuta si verifica negli adulti si manifesta principalmente
con un'artrite.
Artrite.
Il coinvolgimento delle articolazioni varia da una semplice artralgia a
un'artrite acuta invalidante caratterizzata da tumor, rubor, calor, impotenza
funzionale e spiccata dolorabilità, la pressione. Di solito sono coinvolte le
articolazioni maggiori delle estremità - più spesso ginocchia e caviglie, ma
anche gomiti. Le anche e le piccole articolazioni delle mani e dei piedi sono
colpite occasionalmente. Il coinvolgimento delle spalle e delle articolazioni
lombosacrali, cervicali, sternoclavicolari e temporomandibolari si verifica in
una percentuale relativamente piccola di casi. Il liquido sinoviale contiene
migliaia di globuli bianchi, con una netta prevalenza di leucociti
polimorfonucleati. Caratteristicamente, il coinvolgimento articolare nella
febbre reumatica acuta assume un andamento di poliartrite migrante. Ciò non
significa che I'infiltrazione presente in un'articolazione sparisca prima che la
venga colpita. Piuttosto, un certo numero di articolazioni coinvolto in
successione e i periodi di coinvolgimento sovrapporsi. L'infiammazione in
un'articolazione può mentre un'altra comincia a diventare sintomatica, cosicché
il processo sembra misrare da un'articolazione all'altra. Nei casi trattati,
possono essere colpite fino a 16 articolazioni e circra metà dei pazienti
sviluppa artrite in più di 6 articolazioni. Un'efficace terapia antinfiammatoria
viene somministrata precocemente nel corso della malattia, il coinvolgimento
rimane monoarticolare o pauciarticolare. Nella maggior parte dei casi, I'infiammazione
in ogni articolazione inizia a ridursi spontaneamente entro una settimana e la
durata totale del coinvoleimento non supera le 2-3 settimane. L'intero periodo
di attività della poliartrite raramente supera le 4 settimane.
Cardite.
La febbre reumatica può coinvolgere I'endocardio, il miocardio e il pericardio e
quindi la malattia è capace di indurre una vera e propria pancardite. La cardite
è la manifestazione più importante della febbre reumatica acuta in quanto è
l'unica che può causare una danno organico significativo e permanente. Essa si
manifesta clinicamente per:
-Soffi
Sistotico apicale
Mesodiastolico apicale (soffio di Carey-Coombs)
Diastolico basale
Pericardite
Cardiomegalia
Insufficienza cardiaca congestizia
Almeno uno dei soffi caratteristici è quasi sempre presente nella cardite
reumatica. Sebbene il quadro clinico possa a volte essere fulminante, è più
spesso lieve o anche asintomatico e può passare inosservato in assenza dei
reperti più evidenti associati alla malattia come I'artrite e la corea. La
diagnosi di cardite richiede la presenza di una delle quattro manifestazioni
seguenti:
(l) soffi cardiaci organici di recente insorgenza,
(2) cardiomegalia,
(3) pericardite
(4) insufficienza cardiaca congestizia.
Nella pratica, i soffi cardiaci caratteristici della febbre reumatica sono quasi
sempre presenti in caso di cardite reumatica, a meno che non sia ridotta la
capacità di sentirli (ad es., intensi rumori di sfregamento pericardico,
versamenti pericardiaci notevoli, bassa gittata cardiaca, tachicardia grave). La
diagnosi di cardite reumatica dovrebbe essere formulata con cautela in assenza
di uno dei seguenti tre soffi: sistolico apicale, apicale meso-diastolico e
basale sistolico. Tali soffi, se sono destinati a svilupparsi, compaiono di
solito entro la prima settimana e quasi sempre entro le prime tre settimane di
malattia. Altri reperti ascoltatori preminenti in pazienti con cardite reumatica
attiva includono la tachicardia, che persiste durante il sonno; ritmi di galoppo
protodiastolici, presistolici o di sommazione; sfregamenti pericardici o toni
cardiaci smorzati a causa di un versamento pericardico. Negli stadi iniziali
dell'insufficienza cardiaca congestizia, la rapida distensione della capsula
epatica può provocare I'insorgenza di dolore all’ilo del quadrante superiore
destro e dolorabilità lungo I'area tegato. Si possono osservare tutti i reperti
clinici tipici della cardite o dell' insufficienza congestizia. Durante il corso
della febbre reumatica acuta può comparire una varietà di differenti disturbi
del ritmo. Di gran lunga il più comune è il blocco atrioventricolare di primo
grado. Possono essere osservati anche altri blocchi cardiaci di secondo e terzo
grado, un ritmo .rle e contrazioni premature; la fibrillazione atriale è invece
espressione di solito un aspetto del coinvolgimento reumatico cronico piuttosto
che acuto. I disturbi della conduzione di per sé non indicano una cardite acuta
e la loro presenza o assenza non è correlata allo sviluppo successivo della
cardiopatia reumatica. Nei casi di febbre reumatica acuta con cardite grave si
osservano talvolta aree di polmonite focale. Molti osservatori ritengono che
questi infiltrati polmonari rappresentino una polmonite reumatica specifica.
Tuttavia tale evenienza è difficile da provare a causa della confusione
provocata, in questi pazienti gravemente ammalati e in stato tossico, da entità
cliniche di per sé confondenti come I'edema o I'embolia polmonare, la polmonite
batterica sovrapposta e la sindrome da distress respiratorio.
Corea di Sydenham (corea mínor, "ballo di San Vito").
Questa sindrome neurologica compare dopo un periodo di latenza variabile, ma in
media più lungo rispetto a quello delle altre manifestazioni della febbre
reumatica acuta. Compare spesso in forma "pura", sia non accompagnata da altre
manifestazioni maggiori di malattia sia, dopo un periodo di latenza di diversi
mesi, nel momento in cui tutte le altre evidenze di attività reumatica acuta
sono scomparse. La corea è caratterrzzata da movimenti involontari, rapidi,
afinalistici, più rilevanti a livello delle estremità e della faccia. Le braccia
e le gambe si muovono convulsamente con movimenti irregolari, a scatti,
scoordinati che a volte possono essere unilaterali (emicorea). Sono evidenti tic
facciali, smorfie, ghigni e contorsioni. La parola è di solito biascicata o a
scatti. La lingua, quando viene protrusa, si ritrae involontariamente mentre
contrazioni asincrone dei muscoli linguali danno luogo a un aspetto di "sacco di
vermi". I movimenti involontari scompaiono durante il sonno e possono essere
parzialmente controllati dal riposo, dalla sedazione o dalla volontà. I pazienti
con corea mostrano debolezza muscolare generalizzata e incapacità a mantenere
una contrazione muscolare tetanica. Così, quando si chiede al paziente di
stringere le dita dell'esaminatore. si verificano movimenti di stretta e di
rilasciamento che sono stati descritti come "presa del mungitore". Lo scatto del
ginocchio può avere un caratteristico movimento pendolare. Non si verifica alcun
coinvolgimento dei nervi cranici o piramidale e le vie sensoriali non sono
coinvolte. L'elettroencefalogramma può mostrare un'anormale attività a onde
lente.
Noduli sottocutanei.
Questi noduli sono lesioni sottocutanee solide non dolenti di dimeisioni
variabili da pochi millimetri a circa2 cm. La cute sovrastante è liberamente
mobile e non è infiammata. Le lesioni tendono a comparire a gruppi sulle
superfici o sulle prominenze ossee e sui tendini. Le sedi piedilette comprendono
le superfici estensorie dei gomiti, delle ginocchia e dei polsi, I'occicipite e
i processi spinosi delle vertebre toraciche e lombari. I noduli non sono
praticamente mai I'unica manifestazione.
Eritema marginato.
L’eruzione comincia con una macula o una papula erimatosa che si estende verso
l’estende verso l’esterno. Noduli simili possono essere osservati.
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