La stomatite aftosa ricorrente è una delle più comuni affezioni del cavo
orale. La patologia è caratterizzata da ulcere dolorose di forma tondeggiante od
ovalare con alone infiammatorio. Le ulcere compaiono solitamente nell’ infanzia
e tendono a scomparire dopo la terza decade. La definizione "stomatite aftosa
ricorrente" è generalmente riservata a ulcere del cavo orale osservate in
assenza di malattia sistemica. Tuttavia, lesioni simili a queste possono essere
riscontrate anche in malattie sistemiche come la sindrome di Behçet, la malattia
celiaca, le malattie infiammatorie croniche intestinali, le sindromi da
immunodeftcienza incluse quella da HIV e la neutropenia ciclica.
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La stomatite aftosa ricorrente è una condizione molto
frequente, in quanto colpisce circa 11- 25% della popolazione generale nel corso
della vita. Ne sono più frequentemente affette le donne, di età inferiore a 40
anni, non fumatrici e di elevato status socioeconomico. Nei pazienti affetti
sono stati riscontrati deficit di ferro, vitamina B e folati, sebbene non sia
stato riportato un effetto benefico della loro supplementazione. La comparsa o
recidiva delle manifestazioni orali è stata correlata, nelle persone che ne sono
predisposte, a traumi del cavo orale, stress e ansia, e alterazioni ormonali
legate al ciclo mestruale. La diagnosi di stomatite aftosa ricorrente si basa
principalmente su due caratteristiche: insorgenza in età infantile e la forma
ovoidale o tondeggiante con orletto iperemico infiammatorio delle lesioni, anche
se un'altra condizione favorevole è la storia familiare. In ogni caso, in
particolar modo quando siano assenti queste caratteristiche è opportuno
escludere le possibili cause secondarie di aftosi orale (tabella 1).
Cosa richiedere come indagini?
Tra le indagini diagnostiche di laboratorio possono risultare di qualche aiuto:
l'emocromo, il dosaggio di folati e vitamina, B1.2, ferritina. La biopsia della
lesione dovrebbe essere presa in considerazione nelle ulcere solitarie o
multiple che durano da oltre 3 settimane.
Quale terapia?
La terapia della stomatite aftosa è guidata principalmente dalla gravità dei
sintomi e dalla frequenza della comparsa delle lesioni. Nelle forme minori che
recidivano frequentemente I' applicazione topica di
corticosteroidi (per esempio, triamcinolone 1% o beclometasone) può accelerareIa
cicatrizzazione delle lesioni e alleviare il dolore . Ancora è indicato il
lavaggio con antisettici, per esempio la clorexidina, che inibisce la crescita
batterica su denti e placca. Trial clinici di steroidi sistemici o, in casi
selezionati, l’ impiego di amlexanox 5% per uso topico. L’ infliximab o
talidomide sono riservati alle forme più gravi.
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