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A quante mamme capita di vedere il proprio piccino che si gratta ripetutamente con insistenza la regione anale, per un prurito strano, che cresce male, che presenta anemia e strane coliche addominali (dolore addominale), specie al fianco destro, con emissione di feci diarroiche. Si tratta di una parassitosi sostenuta dall’Enterobius vermicularis, una malattia conosciuta sino dall’antichità, che Linneo nel 1758 riteneva fosse assimilabile ad una ascaridiasi. Ma si deve ad un italiano, lo scienziato, dott.Penso, se nel 1932 il ciclo dell’enterobius fu chiarito definitivamente.
Comunemente si parla di “vermi dei bambini”, perché ci sono delle vere e proprie epidemie che scoppiano negli asili, dove i bambini vivono a stretto contatto fra loro. La madre si allarma notando che il proprio bambino è divenuto irrequieto, si sveglia la notte, sussulta nel letto e porta sempre le mani al sedere per sedare il prurito spasmodico che lo prende nella regione anale, dove i vermi escono per deporre le uova. Infatti il” test dello scotch “ cioè del nastro adesivo trasparente di comune uso, si basa proprio sul fatto che, fatto aderire alla regione dell’ano, attacca a sé le uova del parassita, che altrimenti sarebbero difficili da ricercare.
L’ossiurio appartiene al Phylum dei Nemathelminthes, classe
Nematoda, sottoclasse secernentea, ordine Oxyridida, famiglia
Oxyuridae, genere enterobius. Il verme svolge il suo ciclo in
un solo individuo e vive nel cieco, cioè nella prima parte del
colon, subito dopo l’ileo, dove interferisce con l’assorbimento
dei nutrienti del bambino e determina spesso brutte anemia da
perdita di ferro per microsanguinamento e per carenza di vitamine
B12 e folati e talora perfino delle crisi convulsive. Il verme
aderisce, dicevamo, all’intestino cecale grazie a tre labbra
di cui è dotato; il maschio è più piccolo, in genere 2-5 mm
e ricurvo, mentre la femmina è più sviluppa, 9-12 mm, e presenta
una coda affilata e due uteri, uno anteriore e l’altro posteriore
dove si raccolgono le numerose uova che depone. Le uova vengono
deposte secondo un ritmo circadiano, cioè di “giorno e notte”,
perché questi vermetti sono furbi, si staccano la notte e migrano
aiutati dalla peristalsi alla regione anale, mentre nelle donne
addirittura si portano all’utero stesso, risalendo dalla vulva.
Una volta all’aria, cioè nella cute dell’ano, liberano fino
a 10.000 uova e dopo muoiono! Il ciclo riprende e si completa
in 2-6 settimane.
Uova degli ossiuri al microscopio ottico
Infatti dall’uovo, dove le larve già compiono due mute, esse
in un terzo stadio detto “infestante”, raggiungono il digiuno
e l’ileo compiendo altre due mute. Solo al quinto stadio della
crescita sono vermi “maturi” perché hanno raggiunto una sessualità
attiva e sono in grado di riprendere il ciclo riproduttivo.
Queste uova, una volta deposte, vengono disperse dai bambini
nell’ambiente circostante; possono portarsi nella polvere di
casa e sotto i letti, tra le lenzuola, che, se non vengono lavate
con acqua bollente, non si considerano “disinfestate”, perché
a 60 °C il verme vive qualche minuto e nella terra umida anche
2 settimane. Le uova hanno un guscio trasparente e lo strato
esterno è di natura albuminoidea. Con la temperatura dell’ano
maturano in circa 6 ore.
Patogenesi.
Il verme causa nell’uomo patologia per le seguenti ragioni:
Per una azione di irritazione locale, perché le femmine gravide
depongono le uova sotto la cute della regione anale, dove penetrano
con movimenti serpiginosi, che causano un fastidio enorme ed
un intenso prurito, insopportabile;
Perché nella regione del cieco danno trauma e possono dare pure
appendicite;
Azione infettante
Azione grave di allergia, causa di reazioni anafilattiche ed
urticariodi pericolosi nei bambini, specie se topici
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Epidemiologia
La malattia è presente in tutto il mondo, specie nelle classi
meno abbienti, ma la sua frequenza è minore nelle aree tropicali
rispetto alle regioni temperate e fredde, dove le persone vivono
a stretto contatto e, particolarmente, colpisce i bambini dell’asilo
ed in età scolare, perché essi portano le mani in bocca e si
infettano e perché vivono per terra, giocando su tappeti ed
altri oggetti (feder, lenzuola sporche, effetti letterecci,
tovaglie ecc) infestati dalle numerose uova dei parassiti. Il
bambino infettato, per esempio, si gratta la regione anale per
vincere il prurito maledetto dovuto alle femmine di enterobius
che mordono la cute e depongono le uova; quindi porta le mani
in bocca e reinfesta se stesso e gli altri. E’ così molto difficile
la bonifica degli ambienti dove si è diffusa l’elmintiasi.
Sintomi
Abbiamo già accennato ai principali, dovuti tutti all’azione
del parassiti nel corpo umano, specie se in quello del bambino:
Anemia da perdita (carenza di ferro ed anemie da carenza di
di Vit. B12 e folati)
A scuola è fiacco e svogliato, non ce la fa e non apprende,
si stanca se cammina, avverte di avere le gambe fiacche.
Convulsioni (cfr crisi epilettiche approfondimento epilessia)
Crisi di “Pavor nocturnus”. Nella prima metà della notte, può
accadere che il vostro bambino si svegli improvvisamente urlando
e piangendo, senza un motivo, con gli occhi sbarrati, come se
avesse vissuto un incubo dal quale non sa riaversi. Se si tenta
di "consolarlo", invece di calmarsi reagisce con maggior terrore.
diarrea, cioè emissione di feci molle, dovute all’iperperistaltismo
presente, cioè a violente coliche ed all’azione irritante dei
parassiti, con feci miste a muco e sangue;
Eczemi, dermatiti strane, uricaria gigante a carta geografica,
crisi di asma
Vaginiti nelle femmine (diagnosi con metodo di Hall)
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Diagnosi
Si avvale di:
Indagine diretta, cioè osservando le feci, in genere sono le
mamme le migliori dottoresse (!), si possono osservare i vermi
nelle feci che il bambino ovviamente dovrà depositare nel vasino
da notte, come di “formaggio grattugiato”
Indagine microscopica: test dello scotch, cioè applicando l’adesivo
alla cute dell’ano e leggendo il risultato al microscopio ottico,
per valutare la presenza delle uova. Ma ci vogliono laboratori
seri, come il centro microbiologico dove visito (tel 090 9295848);
Profilassi.
Occorre attuare metodiche tali da impedire la diffusione della
malattia. Per esempio:
· controllare gli alimenti, non impiegare liquami per innaffiarli
· lavare accuratamente la frutta e le verdure
· non fare dormire i bambini nei letti degli altri, tenere le
loro unghie pulite, bollire la loro biancheria intima e le lenzuola
e gli indumenti
· pulire accuratamente le scuole, usando prodotti adeguati
· visita i bambini delle scuole infantili
La cura
E’ un atto esclusivo del medico che ha in cura il paziente!!
I farmaci impiegati sono: pamoato pirvinio (vanquin), parante
pamoato (combantrin), mebendazolo (vermox), farmaci che vengono
dosati a seconda del peso del paziente, sotto stretto controllo
medico, utilizzando, se del caso, anche dei purganti salini.
test
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