vini di Sicilia
La Sicilia è famosa per la produzione di vini dolci e liquorosi. Si va dal Marsala, conosciuto in tutto il mondo, alla Malvasia delle Lipari, dal Moscato di Noto e Siracusa al Passito di Pantelleria fino allo Zibibbo. Tra i vini siciliani da tavola, oltre al rinomato Nero D'Avola, ci sono il Bianco d'Alcamo, prodotto nelle province di Palermo e Trapani, l'Eloro bianco e rosso, il Contessa Entellina, il Delia Nivolelli, l'Etna, il Faro, Menfi, Monreale, Riesi, Santa Margherita di Belice e Sciacca, fino ad arrivare al Sambuca di Sicilia. Per quanto rigurda i vini siciliani prodotti con uve autoctone a bacca bianca, si coltivano qualità come il Carricante, il Cataratto, il Grecanico, il Grillo, l'Inzolia, nota anche con i nomi di Insolia o Ansonica, la Malvasia delle Lipari, il Moscato Bianco, lo Zibibbo e il Moscato d'Alessandria.
>>>vedi pagina iniziale(first page)
IL MAMERTINO. Vino vetusto di onori, prezioso e blasonato, è uno dei più antichi della storia, conosciuto sin dai tempi dei Romani. Già nel 289 a.c. i Mamertini piantarono nel territorio di Milazzo e nel circondario "una pregevole vite per la produzione di un pregevole vino" appunto del Mamertino. È un vino caldo, generoso e confortevole offerto in seguito da Giulio Cesare in occasione del banchetto per celebrare il suo terzo consolato, poi citato anche, nel "De Bello Gallico".Strabone, grande geografo romano classificò il Mamertino fra i migliori vini dell'epoca, e Plinio lo pone al quarto posto in classifica tra 195 vini, ed ancora Marziale scriveva "…date al Mamertino il nome che volete, magari quello dei vini più celebri".
Il "FARO" Prodotto nelle colline del comune di Messina, ha ottenuto il riconoscimento DOC nel 1976. Vino prodotto in una unica tipologia di colore rosso rubino tendente al mattone con l’invecchiamento. Faro: vitigni, Nerello Mascalese dal 45 al 60%, Nocera dal 5 al 10%, Nerello cappuccio dal 15 al 30%; possono concorrere fino ad un massimo del 15% le uve proveniente dai seguenti altri vitigni, Nero d’Avola, Gaglioppo e Sangiovese.
MALVASIA di LIPARI e isole EOLIE. Vino dorato con riflessi ambrati e un sapore delicatamente dolce quasi mielato, la malvasia fu detta “nettare degli dei”. Il vitigno malvasia venne importato dai primi colonizzatori greci intorno al 588 a.C. nell’isola di Salina, dove il terreno di origine vulcanica ben arieggiato e ventilato è posto a trecento metri sul livello del mare. Le maggiori richieste dell’ottimo vino si cominciarono ad avere gia nel primo decennio dell’800 ad opera di soldati inglesi che tentarono di fronteggiare a Messina una possibile avanzata di Napoleone in Sicilia, e che richiesero il noto passito Eoliano collocandolo sulle tavole degli ufficiali britannici come pregevole vino da dessert.
MARSALA. Vino liquoroso secco storico della zona di Marsala, ottenuto da annate lungamente invecchiate a metodo Solera. Da uva Grillo 100% dopo la fermentazione in botti di rovere da 50 Hl, matura in rovere. Da abbinare a formaggi stagionati, erborinati, dolci secchi o da sorseggiare accompagnato ad un sigaro. Gradazione alcolica: 17,5% Vol.
Vino KAID Zona di produzione:Agro di Camporeale, C. da Mandranova. Altitudine: 400 mt s.l.m. Tipo di terreno:Collinare, argilloso calcareo con reazione alcalina. Anno di impianto:1989.Vitigno: Syrah.
Vino TRISKELE'.Vino IGT, con personalità, struttura, complessità e un piacevole bouquet: le qualità di questo importante vino rosso siciliano trovano origine nei valori del territorio e nella cura riposta nella produzione. Le uve, Nero d'Avola, Cabernet Sauvignon e Merlot, coltivate in vigneti a bassa resa sulle colline del nisseno, vengono vinificate con il metodo tradizionale. Il vino compie una maturazione di almeno dodici mesi in barriques di eccellente rovere e un affinamento di 10-12 mesi in vetro. Fra i vini siciliani, il Triskelé eleva la qualità dei vini rossi dell'isola.
L'ELORO Pachino è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Ragusa e Siracusa.Caratteristiche organolettiche: colore: rosso rubino granato intenso con riflessi rosso mattone dopo l'invecchiamento odore: intenso, profumo muschiato, generoso sapore: di corpo, tannico, con retrogusto vellutato, robusto
Il CERASUOLO di Vittoria è un vino DOCG la cui produzione è consentita nelle province di Ragusa Caltanissetta, Catania. Si ottiene dal Nero d'Avola e dal Frappato.Caratteristiche organolettiche:colore: da rosso ciliegia a violaceo,odore: da floreale a fruttato;sapore: secco, pieno, morbido, armonico.
Ispica;i vini ispicesi tornano a imporsi anche nell’ ottava edizione del Concorso Enologico Internazionale “La Selezione del Sindaco”, indetto dall’Associazione Nazionale “Città del Vino”. La giuria ha selezionato tutti e tre i vini ispicesi, tributando all’‘Antica Azienda Agraria Curto’ una medaglia d’argento per il suo Eloro rosso “Curto' Fontanelle” annata 2005, ed all’Azienda “Roselle srl” due medaglie d’argento, con il ‘Moscato di Noto’ ed il ‘Nero d’Avola’, entrambi annata 2008.
Vini di Pachino. Alla fine dell'800 la famiglia, con a capo il bisnonno Emanuele , si trasferisce da Ragusa, dove operava sempre nel ramo viniolo, a Rosolini in provincia di Siracusa. Compra un castello di epoca bizantina da dove, con la collaborazione di alcuni dei figli, riattiva un florido commercio in provincia di vino ed olio. Intorno al 1918-20 nonno Francesco, incoraggiato dal lavoro e pensando sempre di ampliarsi, con sua grande maestria si trasferisce a Pachino "Terra di Vino" e fonda la "Vini Nobile" di Nobile Francesco, con sede in via Fiume, 39.
La Montina vincitrice alla Rassegna Enologica Federiciana di Enna. Curtefranca Rosso dei Dossi 2005 de La Montina sbaraglia i siciliani e vince il Primo Premio V.Q.P.R.D. alla Rassegna Enologica Federiciana. Tornato vincitore! E' il franciacortino Curtefranca Rosso dei Dossi 2005 della prestigiosa maison La Montina di Monticelli Brusati (BS) a vincere il primo premio per quanto riguarda i vini rossi della Rassegna Enologica Federiciana, che si è svolta a Enna, una delle città più amate proprio dall'Imperatore Federico II di Svevia, che vi favorì la coltivazione della vite nelle contrade migliori, si fece promotore di studi per l'introduzione di nuove varietà di vite e di tecniche di coltivazione.
VINI di MILAZZO.Tornando alla vinificazione, non dimentichiamo che i Milazzesi erano conosciuti in Francia per la tecnica che impiegavano nella vinificazione, dove il mosto generoso, ottenuto pigiando l’uva coi piedi nei palmenti, veniva fatto fermentare per 72-84 ore, allo scopo di ottenere un vino scuro e forte che essi impiegavano come “taglio” per colorare i loro vinelli pallidi. A San Basilio, a fronte di una produzione di 800 ettolitri, esistevano solo 255 botti per la vinificazione; infatti la maggior parte del vino si esportava in Francia come mosto, che andava a ruba. Nasceva nel 1865 il Milazzo, vino doc. E quando la fillossera mise in ginocchio i fratelli d’Oltralpe, la produzione milazzese crebbe ancora di più a dismisura. Esisteva però anche un vino da tavola, il Cerasuolo, ottenuto per una fermentazione ridotta a 12-24 ore, che pur sempre restava un vino corposo, nonostante il loro colore rosato, più adatto al pasteggio. Ben presto alla produzione enologica classica, Milazzo si industriò a produrre altri vini da pasto e da dessert. Nascevano così i vini di lusso del commendatore Stefano Zirilli che esponeva, addirittura, a Londra l’ Amarena Rosso, l’Amarena bianco, la Malvasia dolce, il Calabrese Bianco; con la Cantina Sperimentale di Milazzo nel 1926, l’ente iniziò a commerciava il Mamertino, il Capo Bianco ed il Moscato di Castel Milazzo. Ed ora? Ci viene la rabbia e la nostalgia a pensare che tutte le campagne, sia quelle del Capo che quelle poche della piana, siano piene di rovi e sterpaglie, in pieno degrado, in attesa di questa o quella speculazione.(by Claudio Italiano)
all links,che parola vuoi cercare ancora?