Cinque miliardi danni fa nasceva il Sole. Era immerso nella nube di polveri e gas che gli aveva fatto da incubatrice. Le radiazioni che emetteva iniziarono a fare pulizia. I primi a spostarsi furono i gas leggeri come lidrogeno e lelio, mentre più lentamente vennero spostati i materiali più pesanti. Nella nube che ancora avvolgeva i l Sole si erano formati altri addensamenti. Erano i nuclei dei futuri pianeti che orbitando intorno al Sole andavano raccogliendo la materia che il Sole allontanava da sé. Sebbene i pianeti più vicini avessero la possibilità di raccogliere più materia di quelli lontani, la loro forza di gravità non era in grado di trattenere gli elementi chimici più leggeri. Così i primi cinque pianeti si ritrovarono con una forte presenza di materiali pesanti al loro interno. I cinque più esterni raccolsero i gas più leggeri che si erano addensati nella loro zona, essendo le radiazioni solari troppo deboli per spingerli oltre. Inizialmente i pianeti erano dei globi incandescenti, continuamente bombardati da comete ed asteroidi. Lincandescenza era dovuta soprattutto alle elevate pressioni che si sviluppavano nei nuclei, favorite anche dalla presenza di elementi leggeri e facilmente riscaldabili. Lo stato dincandescenza era comunque destinato a durare poco, infatti gli elementi con maggiore peso specifico migravano lentamente verso il nucleo, mentre quelli a minore peso specifico si muovevano in direzione opposta, verso la superficie, così il costante afflusso di elementi pesanti nel nucleo abbassò la temperatura superficiale dei pianeti. Una volta raffreddati getti di gas eruttarono in superficie andando a costituire latmosfera dei pianeti. A questo punto levoluzione* dei singoli pianeti prese strade differenti. Prima di passare a descrivere le loro caratteristiche, soffermiamoci un momento sullastro a cui dobbiamo tutto: il Sole.
SOLE
MERCURIO
E il pianeta più vicino al Sole. Si trova ad una distanza media di 57.910.000km ed impiega 87,969 giorni terrestri per compiere una rivoluzione. Ha un diametro di 4.878km ed il suo giorno dura 58,65 giorni, 15 ore e 36 minuti primi. Il giorno su Mercurio dura 2/3 del suo anno. La sua forza di gravità è di 3,78 m/s2 e lasse polare è inclinato di 2°. Allosservazione telescopica il pianeta non mostra dettagli essendo spesso troppo basso sullorizzonte. Le uniche immagini dettagliate sono state raccolte da una sonda spaziale americana che ha mostrato un pianeta butterato di crateri e quasi privo datmosfera. Recenti analisi effettuate con radar terrestri avrebbero evidenziato la presenza di ghiaccio in alcuni crateri ai poli, in luoghi dove la luce solare non può arrivare. Sulla superficie illuminata la temperatura raggiunge i 440°C, mentre nel lato buio scende a 185°C. Nonostante la sua vicinanza con il Sole, il pianeta dovrebbe possedere unatomosfera, ma in realtà possiede una tenuissima atmosfera di sodio, elio ed ossigeno. Si ritiene che in epoche remote latmosfera sia stata spazzata via dallurto con un enorme asteroide, cosa non impossibile vista la bassa velocità di fuga del pianeta, intorno ai 4,3 km/s.
VENERE
Si trova ad orbitare alla distanza media dal Sole di 108.200.000km ed impiega 224,701 giorni terrestri per percorrerla tutta. Il suo diametro è di 12.102 km ed impiega 243 giorni e 14,4 minuti per ruotare su se stesso, in senso retrogrado (il Sole sorge a ovest e tramonta ad est). Ha una forza di gravità pari a 8,6 m/s2 e la sua velocità di fuga è di 11,18 km/s. Lasse polare è incredibilmente rovesciato a 177,3°. Visto al telescopio il pianeta non mostra nessun dettaglio superficiale, a parte le fasi simili a quelle lunari. La superficie è nascosta da uno spesso strato di nuvole e per osservarla è stato necessario inviare sonde spaziali dotate di radar. Oggi sappiamo che latmosfera di è interamente composta danidride carbonica, con tracce di azoto e anidride solforosa. Fino a 1km dalla superficie la pressione atmosferica è di 90bar, equivalente a 1km sottacqua. Questa enorme pressione impedisce al magma dei vulcani deruttare in superficie e li costringe a scavare lunghissime colate laviche. Il magma poi si raffredda molto lentamente perché leffetto serra creato dallatmosfera impedisce un efficace smaltimento del calore, che alla superficie raggiunge i 480°C sia di giorno che di notte. Il calore comunque viene disperso dalle nuvole che corrono dalla zona illuminata a quella buia a velocità supersoniche. La superficie presenta poi numerosi e vistosi fenomeni geologici, alcuni tipici solo di Venere, mentre i crateri da impatto con asteroidi o comete sono limitati a quelli di dimensioni maggiori, perché quelli di diametro inferiore vengono consumati dalla densa atmosfera prima che arrivino al suolo. Alcuni scienziati hanno ipotizzato di terraformare (trasformare un pianeta inabitabile in uno simile alla Terra) il pianeta disperdendo alghe e batteri modificati geneticamente per resistere alle condizioni climatiche avverse.
TERRA
Il nostro pianeta orbita a 149.600.000km dal Sole ed impiega 365,256 giorni per percorrere lorbita. Ha un diametro medio di 12.756km e ruota su se stesso in 23 ore, 56 minuti e 4 secondi. Ha una forza di gravità di 9,78 m/s2 che gli permette di tenersi in orbita un grande satellite: la Luna. La velocità di fuga è di 11,2km/s e lasse polare risulta inclinato di 23,45°.Latmosfera ha una pressione di 1bar, una temperatura media di 20°C ed una composizione chimica dominata dallazoto e dallossigeno. Queste condizioni permettono allacqua di presentarsi sotto tutti gli stati: solido, liquido e gassoso, cosa che ha permesso la nascita e lo sviluppo della vita, una caratteristica che rende unico il nostro pianeta insieme con la presenza della Luna. Questa dista in media 384.000km ed impiega 27,32 giorni per orbitare intorno alla Terra. Ha un diametro di 3.480Km ed impiega 27,32 giorni per ruotare su se stessa, quindi mostra sempre lo stesso lato alla Terra, sebbene vi siano degli sbandamenti, lunazioni, che ci permettono dosservare fino al 60% della superficie del satellite. Oggi sappiamo che la Luna si allontana dalla Terra di 4cm allanno. Esiste un nesso tra le maree terrestri e la presenza della Luna. Le maree hanno rallentato la rotazione terrestre e lenergia persa è stata accumulata dalla Luna che, invece di compiere un orbita spiraliforme verso la Terra, viaggia in direzione opposta. Sapendo che un tempo la Luna era molto prossima al nostro pianeta, circa 22.000km, ci si chiede quale sia lorigine della Luna. Sono state proposte diverse ipotesi: un pezzo di Terra staccatosi quando ancora era incandescente; è nata insieme alla Terra; un grosso asteroide catturato; un eventuale passaggio radente di un corpo vagante delle dimensioni di Marte di cui una parte è rimasta in orbita. Tutte ipotesi a cui solo uno studio sul posto ed in profondità potrà dare un responso definitivo.
MARTE
Lultimo dei pianeti rocciosi. Orbita ad una distanza media di 227.940.000km dal Sole in 686,98 giorni terrestri (23 mesi). Ha un diametro di soli 6.786 km, ruota su se stesso in 24 ore, 37 minuti e 22 secondi, ha lasse polare inclinato di 25,19° e la forza di gravità è di 3,72 m/s2. La sua orbita molto eccentrica ed il suo piccolo diametro lo fanno un oggetto spesso difficile da osservare al telescopio. Quando è possibile mostra zone scure alternate a zone rossiccie, mentre i poli spesso brillano per il ghiaccio. A forti ingrandimenti locchio dellosservatore viene ingannato e può vedere linee, canali, dallaspetto artificiale. Informazioni più precise si possono ottenere dalle numerose sonde spaziali mandate verso il pianeta. Pur essendo grande la metà della Terra, il pianeta mostra una orografia complessa ed appariscente. Vi si può trovare il vulcano più alto di tutto il sistema solare, il Monte Olimpo alto 24km, oppure la Valle del Mariner che si snoda per una lunghezza pari alla larghezza degli Stati Uniti dAmerica. Ci sono poi due calotte polari ghiacciate, composte di acqua ed anidride carbonica. Durante la primavera marziana, linnalzamento della temperatura provoca gigantesche tempeste di sabbia che arrivano a ricoprire lintero pianeta. Sono stati osservati i letti di antichi fiumi ed i fondali daltrettanto antichi laghi, mentre in alcuni punti della Valle del Mariner si è osservata della nebbia. Da questi dati si pensa che inizialmente le condizioni ambientali del pianeta fossero simili a quelle terrestri. Il problema è che molto del ferro che doveva migrare in profondità nelle fasi dincandescenza era rimasto in superficie. Lacqua ed il vapore si sono combinati con le rocce ferrose liberando idrogeno, troppo leggero per rimanere sul pianeta e questo si è tradotto in una diminuzione della pressione atmosferica e del vapore acqueo atmosferico. Attualmente la pressione è di 0,01bar e la temperatura media di 40°C. Secondo gli scienziati il pianeta non ha perso tutta lacqua che lo compone, ma la conserva sotto forma di permafrost poco sotto la superficie. Ora la domanda è se sul pianeta, essendoci stata lacqua, si è sviluppata la vita e se eventualmente sopravvive ancora in profondità. Per ora risposte sicure ancora non ci sono, ma il pianeta in questi anni è nel mirino dei grandi enti spaziali che, con lobiettivo di farvi sbarcare degli uomini, lo stanno esplorando a fondo come già era accaduto con la Luna, quindi cè da aspettarsi anche grandi novità da pianeta rosso. Sebbene abbia una forza di gravità esigua, è riuscito a catturare due piccoli asteroidi, Phobos e Deimos, che gli orbitano attorno a quote e direzioni diverse. Questi due piccoli satelliti sono stati i primi asteroidi fotografati da vicino.
ASTEROIDI
Tra le orbite di Marte e Giove esiste unorbita relativamente vuota. E la fascia degli asteroidi. Qui, miliardi danni fa, cera un decimo pianeta che per sua sfortuna si era aggregato in una zona dove la forza di gravità del Sole e dei pianeti esterni gioca in modo particolarmente violento. Difficile dire se il pianeta si sia formato e poi sia stato sgretolato o se è andato in frantumi quando era ancora incandescente. Di fatto ora la sua orbita è piena dei suoi frammenti. Per molto tempo si è creduto che questa fascia fosse un vero muro per qualsiasi veicolo, in realtà la densità è tale che questa fascia non costituisce un ostacolo per la navigazione spaziale. Ma gli asteroidi che orbitano intorno al Sole non sono tutti originari di questa fascia. Ve ne sono moltissimi che corrono su orbite diverse e che sono nati con il sistema solare o che addirittura sono più vecchi. Laddove è possibile, le sonde spaziali in volo vengono mandate su rotte che le portano a sorvolare questi corpi, mentre è ormai arrivata a destinazione una sonda che deve mettersi in orbita attorno ad uno di questi corpi ed analizzarlo. E molto importante esplorare anche questi corpi minori per ottenere dati sulla loro composizione chimica, lorigine e la densità. Questo perché potrebbero diventare le miniere del futuro e perché molti di loro hanno unorbita che li porta ad intersecare quella terrestre, con gravi conseguenze in caso di collisione. Gli asteroidi sono osservabili anche con piccoli telescopi e possono essere scoperti anche da astrofili. La visione al telescopio mostra solo dei piccoli puntini in moto tra le stelle, ma talvolta è possibile vedere variazioni di luminosità dovute allorografia o alla brillantezza delle superfici.
GIOVE
Orbita a 778.330.000km dal Sole in 4.332,710 giorni. Con i suoi 142.984km di diametro è il pianeta più grande di tutto il sistema solare, eppure impiega solo 9 ore, 50 minuti e 28 secondi per ruotare sul suo asse, allequatore. Ha una forza di gravità di 22,88m/s2 e lasse polare inclinato di 3,12°. La velocità di fuga risulta di 59,6km/s. Questo è il primo dei pianeti gassosi, composto interamente didrogeno con un 10% di elio. Nel nucleo vi sono elementi pesanti avvolti da idrogeno sottoposto ad una tale pressione da avere caratteristiche metalliche. Temperature e pressioni variano con la quota. Nel nucleo si parte con temperature intorno ai 20.000°C e pressioni di 45.000.000bar fino ai 100°C ed 1 bar in atmosfera. Questultima è ben visibile al telescopio ed è caratterizzata da bande scure e chiare di nuvole in moto parallelo allequatore. I colori sono dovuti alle diverse densità e alla diversa composizione chimica. Spettacolare la Grande Macchia Rossa, un gigantesco ciclone. Una delle caratteristiche del pianeta è di emettere più energia di quella che riceve dal Sole. Questa energia è emessa particolarmente nelle onde radio e lunica spiegazione trovata è la presenza di idrogeno metallico nel nucleo che emula una grande massa metallica. Il pianeta possiede un centesimo della massa solare e viene spesso definito una stella mancata. Similmente al Sole, attorno al pianeta orbitano più di 16 satelliti ed un debole anello di minuti frammenti di ghiaccio. Tra i suo i Satelliti quattro sono facilmente distinguibili al telescopio. Si tratta di Io, Europa, Ganimede e Callisto. Io è il più vicino. La sua vicinanza provoca dei volenti fenomeni nelle profondità del piccolo corpo mantenendolo perennemente caldo. Esso è composto prevalentemente di zolfo e la sua superficie è sconvolta da vulcani e colate di zolfo liquido, mentre lorbita è colma di zolfo allo stato gassoso. Gli altri tre satelliti sono gocce dacqua ghiacciate. Ganimede mostra i segni di un violento impatto che ha sciolto il ghiaccio superficiale formando delle onde che si sono ghiacciate subito. Callisto invece è letteralmente andato in frantumi, ma si è ricompattato subito ed oggi mostra zone scure, la vecchia superficie, e striature chiare, lacqua uscita dalle profondità e ghiacciatasi in superficie. Europa invece è unimmensa superficie ghiacciata che, secondo recenti studi, protegge un oceano liquido. Ora ci si chiede se loceano di Europa possa aver sviluppato elementari forme di vita.
SATURNO
Simile a Giove, orbita a 1.426.980.000km dal Sole ed impiega 10.759 giorni, ovvero 29 anni, per percorrere tutta la sua orbita. Ha un diametro di 120.560km, lasse polare inclinato di 0,133°, ruota sul suo asse in sole 10,23 ore ed una forza di gravità di appena 9,05 m/s2, quindi una velocità di fuga di 35,5km/s, dovute ad una densità persino inferiore a quella dellacqua. Strutturalmente e come composizione è uguale a Giove, diverse invece sono le temperature e le pressioni nel nucleo, 14.000°C e 10.000.000bar, mentre in superficie non cè una grande macchia ma diverse piccole. Il pianeta è molto appariscente per via dei giganteschi anelli di frammenti di ghiaccio che lo circondano. Questi sono stati un grande mistero perché la loro presenza sfidava le leggi di gravità. Grazie alle sonde spaziali lanciate ad esplorarlo, sappiamo che questi anelli sono tenuti in posizione da piccolissime lune chiamate satelliti pastore, ma comunque poco alla volta si vanno rarefacendo. In totale possiede più di 18 satelliti di cui due visibili anche con piccoli strumenti. Uno dei due è di particolare interesse. Si tratta di Titano, un satellite grande che orbita a 1.221.860km in 15 giorni, 22 ore e 41 minuti. Con i suoi 5.150km di diametro ha le dimensioni di un vero pianeta ed è dotato di una sua atmosfera. Sembra che questa atmosfera sia chimicamente simile a quella della Terra primordiale e non ci permette la visione della sua superficie. Il pianeta ed il suo grande satellite sono lobiettivo di una sonda spaziale in volo verso di loro.
URANO
Orbita ad una distanza di 2.870.990.000km dal Sole e percorre la sua orbita in 30.685 giorni (84 anni). Ha un diametro di 51.118km. Ruota sul suo asse, inclinato di 97,86°, in 17 ore e 12 minuti mentre la sua forza di gravità è di 7,77 m/s2, con una velocità di fuga di 21,3km/s. Possiede un nucleo roccioso sottoposto a 6.000.000bar di pressione ed una temperatura di 7.000°C. Al di sopra vi sono idrogeno, elio e metano a 100°C e 1bar. Il pianeta presenta delle bande nellatmosfera simili a quelle degli altri pianeti giganti. Caratteristica curiosa è linclinazione dellasse polare ed i 15 satelliti che gli orbitano attorno, in un certo senso, visti da noi, dallalto verso il basso. Stesso discorso per il tenue anello che lo circonda. Si suppone che molto tempo addietro il pianeta sia stato avvicinato da un corpo di massa notevole che gli ha inclinato lasse. La visione al telescopio non mostra dettagli o particolari degni di nota.
NETTUNO
Si trova a 4.497.070.000km. Compie una rivoluzione in 60.190 giorni, ovvero 165 anni. Con un diametro di 49.528km e lasse polare inclinato di 29,6°, compie una rotazione in 16,1 ore, mentre la sua forza di gravità di 11 m/s2 impone una velocità di fuga di 23,3km/s. Strutturalmente è simile ad Urano, solo che nella sua atmosfera è presente un grande uragano bianco simile alla Macchi Rossa di Giove. Possiede un anello che lo circonda e più di 8 satelliti. La sua orbita interseca per ben due volte quella di Plutone, così capita che a volte sia Nettuno a diventare lultimo pianeta del sistema solare. Nonostante lintersezione, i due pianeti non si scontreranno mai.
PLUTONE
Il più piccolo ed il più lontano dei pianeti orbita a 5.913.520.000km dal Sole in 90.800 giorni, ovvero 249 anni. Si ritiene che il suo diametro sia di soli 2.284km e che ruota sul suo asse, inclinato di 98,3°, in 6 giorni, 9 ore, e 17,6 minuti, di moto retrogrado. La sua forza di gravità di 0,4 m/s2 consente una velocità di fuga di soli 1,1 km/s. Si suppone che abbia un nucleo roccioso ricoperto da uno spesso mantello di ghiaccio sovrastato da metano ghiacciato. Nessuna sonda spaziale ha mai visitato questo lontanissimo corpo e le immagini al telescopio hanno mostrato sulla sua superficie soltanto delle tenui chiazze scure. Al telescopio è però stato osservato il suo gigantesco satellite: Caronte. Dista solo 19.700km, impiega 6 giorni, 9 ore e 17 minuti per percorrere la sua orbita. Ha un raggio stimato in 600km con una massa pari ad 1/12 di quella di Plutone ed è stato osservato mentre disperde metano lungo la sua orbita o lo scambia con il pianeta. Le temperature sui due astri sono prossime allo zero assoluto (-273°C) e la pressione atmosferica è nulla. Qualcuno ritiene che Plutone altro non sia che un grosso nucleo cometario, ma le sue dimensioni e la sua orbita lo escludono.
COMETE
Sono questi alcuni tra gli astri più affascinanti del sistema solare, specialmente quando si offrono alla vista ad occhio nudo. Le comete sono grossi blocchi di ghiaccio e polveri che generalmente vagano oltre lorbita di Plutone, nella fascia di Kuiper o nella nube di Oort, zone lontanissime dal Sole, ma ancora ben allinterno di un anno luce. Interazioni tra le loro forze di gravità, urti o orbite prossime al Sole fanno sì che questi oggetti cadono verso il Sole. Quando ciò accade le comete possono passare in vicinanza del Sole e grazie alleffetto fionda o gravity assist venire rispedite da dove sono arrivate, ma spesso capita che rimangano imprigionate nel sistema solare ed allora cominceranno a ruotare con moto spiraliforme fino a cadere nel Sole stesso o finire contro un pianeta, se nel frattempo non si sono consumate. Quando le comete passano intorno allorbita di Giove, il vento solare e la luce solare le riscaldano. Dalle profondità delle comete arrivano dei getti di gas e vapori che si disperdono nello spazio formando le code o chiome caratteristiche di questi astri. In genere le code sono due. Una dovuta ai gas che si disperdono nel vuoto che spesso è la più vistosa, laltra è dovuta agli atomi ionizzati che vengono sospinti dal vento solare in direzione opposta al Sole. Può così accadere che quando una cometa si allontana dal sole sia visibile una coda vistosa dietro la cometa ed una più debole davanti, quella di gas ionizzati sospinti in avanti dal vento solare proveniente da dietro. Le comete sono certamente corpi celesti molto antichi, forse ancora più del sistema solare e certamente erano molto abbondanti tra i pianeti nei momenti iniziali della nascita del sistema solare. I corpi più grandi sono ormai spariti tutti, ma ci sono ancora molti corpi più piccoli che vagano ancora tra i pianeti e che diventano visibili solo in prossimità del Sole quando emettono una tenue coda prima di cadervi allinterno. Lanalisi spettroscopica della loro luce ha mostrato la forte presenza di amminoacidi al loro interno. Ciò è lindice della presenza di molecole complesse che stano alla base della vita sulla Terra e si va diffondendo lidea che nelle comete vi siano dei virus congelati che si sveglierebbero non appena vengono dispersi nellatmosfera di un pianeta e si diffondano se questa atmosfera è ospitale, come quella terrestre. Sebbene una sonda spaziale si sia avvicinata molto al nucleo di una cometa, la Halley, questi corpi custodiscono ancora molti segreti ed è in cantiere una sonda che dovrebbe atterrare su una cometa, prelevare campioni della sua superficie e riportarli sulla Terra.
Questa è stata una breve visita conoscitiva ai corpi che compongono il sistema solare. Ovviamente la loro esplorazione è iniziata da pochi decenni e quelli riportati sono i dati fin ora conosciuti. Le future missioni spaziali automatiche o con uomini a bordo amplieranno ulteriormente il nostro grado di conoscenze su questi corpi che in un lontano futuro diventeranno molto importanti anche per la sopravvivenza dellumanità stessa.
La Sezione Neofiti
Patrizio Casiraghi