L'1% della popolazione mondiale (i 60 milioni di persone più ricche) ha un reddito pari a quello posseduto dal 57% della popolazione del pianeta (i 3,4 miliardi di persone più povere).
Le 200 persone più ricche della Terra dispongono di più risorse dei 2 miliardi di persone più povere. Nel mondo 800 milioni di persone patiscono la fame, mentre altri 800 milioni hanno, all'opposto, problemi per l'eccesso di cibo che consumano.
Il bilancio annuale di una singola grande azienda americana come la General Motors (164 miliardi di dollari) supera di circa il 25% quello del più ricco paese dell'Africa sub-sahariana, il Sud Africa (129 miliardi di dollari).
In una grande azienda dell'Occidente lo stipendio dell'amministratore delegato spesso supera quello di 150 suoi operai generici. Di più. Il primo tende a salire, mentre i salari operai tendono a calare.
Mai, nella storia dell'uomo, la ricchezza era stata redistribuita in maniera così ineguale tra le nazioni e all'interno delle nazioni. Non c'è dubbio: le diseguaglianze, sostiene l'economista francese Daniel Cohen, sono il fenomeno sociale che caratterizza gli anni della transizione dal XX al XXI secolo, gli anni della globalizzazione.