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World Food Programme

1. Circa 24.000 persone muoiono ogni giorno per fame o cause ad essa correlate.
2. Oggi, il 10% dei bambini che vivono in paesi in via di sviluppo muoiono prima di aver compiuto cinque anni.mortalità infantile
3. Carestia e guerre causano solo il 10% dei decessi per fame, benchè queste siano le cause di cui si sente più spesso parlare. La maggior parte dei decessi per fame sono causati da malnutrizione cronica. I nuclei familiari semplicemente non riescono ad ottenere cibo sufficiente. Questo a sua volta è dovuto all'estrema povertà.debito estero
4. Si calcola che circa 800 milioni di persone nel mondo soffrano per fame e malnutrizione, circa 100 volte il numero di persone che effettivamente ne muoiono ogni anno.

Worldwatch Institute:

L'istituto di ricerca afferma che sul pianeta il numero degli affamati ha raggiunto nel 1999 la quota primato di 1,2 miliardi di persone.fame 190 milioni i bambini che si trovano in uno stato di cronica deficienza alimentare, mentre il 38% della popolazione femminile è analfabeta ed oltre il 30% degli abitanti dell'Africa sub-sahariana ha una speranza di vita inferiore ai 40 anni.
il Sud-Est asiatico spende oltre il 22% delle entrate derivanti dalle esportazioni per il debito estero, l'Africa sub-sahariana il 14%, l'America Latina il 33%."Nonostante questo - sottolinea il Rapporto - non si è fatto alcuno sforzo particolare per la cancellazione del debito".
L'aiuto pubblico allo sviluppo da parte dei Paesi più ricchi, poi, oggi è al suo "minimo storico": 0,2% contro lo 0,7% del Pil che i Paesi donatori si erano impegnati a versare. Per realizzare gli obiettivi di sviluppo sociale fissati dai 185 Paesi del vertice di Copenaghen, rileva il Rapporto, la spesa attuale dovrebbe essere aumentata almeno del 50%: oggi, in media, i servizi sociali di base ricevono il 12% del budget nazionale e il 15% degli aiuti esteri. Nel bilancio del Social Watch '99, solo 60 Paesi hanno registrato progressi in linea con gli impegni assunti, in testa Cipro, Danimarca e Corea del sud.
In Paesi come Zambia, Madagascar e Uganda, però, più del 90% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno e più di 80 Paesi hanno oggi un reddito pro capite inferiore a quello di 10 anni fa.
L'istituto calcola che i grassi nel mondo siano molti più di 1,2 miliardi obesi Il rapporto nota che solo negli Stati Uniti sono stati effettuato nel 1999 oltre 400 mila interventi di liposuzione. In Cina nel corso di tre anni la percentuale delle persone grasse è salita dal 9 al 15 per cento. In Brasile si è giunti al 31 per cento, in Colombia al 43 per cento.
Uno degli aspetti più drammatici del problema è che i due estremi - fame e eccesso di peso - spesso convivono negli stessi paesi. In India, dove essere grassi è considerato un segno di prosperità, è possibile trovare la massa più numerosa di bambini sottopeso. «Il 60 per cento dei bimbi che vengono alla luce in India andrebbero subito in sala rianimazione se il parto avvenisse in California», ha rilevato David Barker, specialista in epidemie.
Il documento sottolinea che in molti paesi è la povertà, piuttosto che la carenza di cibo, a causare la fame: l'80 per cento dei bimbi sottonutriti vivono in paesi che hanno denunciato una eccedenza di cibo. "È ironico che in un'era di prosperità globale senza precedenti il problema della malnutrizione debba esistere su scala così vasta", afferma il rapporto.

Organizzazione Mondiale della Sanità:

Oggi si calcola che ogni anno muoiano nel mondo circa 40 milioni di persone (di cui molti sono bambini) per cause legate alla fame o alla sottoalimentazione e malnutrizione;
secondo i dati dell'OMS, circa 500 milioni di persone, poco meno di un decimo della popolazione mondiale, consumano meno di 1500 calorie giornaliere (a fronte delle 3.500 degli abitanti dei paesi ricchi) e vivono sull'orlo dell'inedia; un'alta percentuale della popolazione dei paesi del Sud, sicuramente oltre il miliardo di persone, soffre di fame cronica, mentre altri due miliardi sono malnutrite o comunque hanno un'alimentazione insufficiente e una dieta non equilibrata, basata su un consumo quasi esclusivo di cereali. Un dato per tutti: gli abitanti del Nord mangiano mediamente tre volte di più di quelli del sud.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

links:


The hunger site
 
  Social watch
 
  mani tese

  http://www.affarisociali.it/esclusione/2000/default.htm

  non solo noi - commercio equo e solidale

  globalizzazione

  http://space.tin.it/clubnet/emaleonc/homepage.htm
  (Il sito di Emanuele leoncini, ben documentato)