Le Repubbliche Ceca e Slovacca

 


 

 

 
 

 

 


*  INFORMAZIONI GENERALI

Stato federale dell'Europa centrale costituito nel 1918 alla fine della prima guerra mondiale, la Cecoslovacchia cessò di esistere all'inizio del 1993, quando fu divisa in due nazioni indipendenti: Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca.

Sulla cartina sono indicate le principali città dell'ex Cecoslovacchia: Praga, la capitale; Bratislava, la seconda città del paese; Brno, centro industriale; Ostrava, fulcro del sistema dei trasporti e centro dell'industria metallurgica.

Quanto a territorio, popolazione ed economia, la Repubblica Ceca ha assorbito circa i due terzi della Cecoslovacchia, la Slovacchia la parte restante.

 

*  MONETA:

Le Repubbliche ceca e slovacca hanno due monete diverse, la corona ceca (Kc) e la corona slovacca (Sk). In passato il loro valore era più o meno equivalente, ma il recente aumento del tasso d’inflazione in Slovacchia ha comportato una svalutazione della corona slovacca nei confronti di quella ceca.

Nelle zone turistiche delle due repubbliche i dollari americani e i marchi tedeschi non solo vengono apprezzati quanto le corone, ma sono le valute più ricercate.

Nella Repubblica ceca una corona si divide in 100 hàlèr o heller (h). Le banconote sono emesse in tagli da 5000, 1000, 500, 200, 100, 50 e 20 corone, ma vi sono anche monete da 50, 20, 10, 5, 2 e 1 corona e da 50, 20 e 10 heller.

Tutte le vecchie banconote della Cecoslovacchia unita sono fuori corso nella Repubblica Ceca dal 1993. Attenzione a non farvi ingannare con la vecchia valuta (riconoscibile dalla dicitura “Korun cèskoslovenskych”).

 

*  PASSAPORTO:

I cittadini italiani e svizzeri possono soggiornare nella Repubblica ceca per un periodo massimo di 90 giorni senza che sia loro richiesto il visto. Per entrare nel paese e necessario un passaporto valido. Se prevedete di trattenervi più a lungo del periodo consentito dovete registrarvi entro i primi due o tre giorni lavorativi dall’arrivo presso l’ufficio della polizia per gli stranieri e per i passaporti. In realtà la pratica può essere sbrigata presso la polizia per gli stranieri di un qualsiasi capoluogo regionale, anche se sarà più difficile trovare qualcuno che parli inglese. Nel 1995 i prezzi erano di 100 Kc per un prolungamento di 180 giorni e di 900 Kc nel caso fosse già stato superato il periodo consentito! Perlomeno a Praga, il pagamento viene effettuato acquistando le marche da bollo da apporre sulla richiesta di estensione.

 

*  DOGANA

Per legge è possibile introdurre nel paese una ragionevole quantità di effetti personali, oltre a regali e altri beni non commerciali fino a un valore massimo di 3000 Kc/ Sk.

Chi ha più di 18 anni può portare con se due litri di vino, un litro di alcolici e 250 sigarette (o l’equivalente di altri lavorati del tabacco).

Prima di fare acquisti di una certa consistenza nelle due repubbliche, informatevi su quanto vi costerà portare a casa ciò che state per comprare. Sui beni di consumo che superano il valore di 500 Kc/Sk esisterebbe un dazio del 20%.

Il carburante (tranne quello già nel serbatoio dell’auto), i generi alimentari d’importazione e quasi tutti gli oggetti in oro e argento sono teoricamente soggetti a un dazio del 150% e necessitano di un permesso per l’esportazione, anche se in pratica nessuno vi farà problemi per strani gingilli o lattine di Coca-Cola.

Quasi tutti gli articoli in vendita nei negozi Tuzex sono esenti da dazio, sempre che siate in grado di esibire le fatture attestanti l’acquisto.

 

*  LINGUA

Fatta eccezione per le zone turistiche di Praga, Brno e Bratislava, è assai difficile trovare qualcuno capace di esprimersi in inglese anche se molti anziani parlano il tedesco. Quasi tutti conoscono invece il russo, lingua il cui studio venne reso obbligatorio dal regime comunista e che oggi tutti preferiscono evitare.

Parlate rispettivamente da 10 e 5 milioni di persone, il ceco e lo slovacco sono due lingue indoeuropee del ceppo slavo occidentale che comprende anche il polacco e il lusaziano. Essendo molto simili, sono reciprocamente comprensibili.

Lo studio del ceco e dello slovacco richiede un certo impegno per acquisire abitudini linguistiche estranee all’italiano. Non e facile apprendere la pronuncia semplicemente leggendo, ma poiché ogni parola viene pronunciata come è scritta è sufficiente avere un po’ di familiarità con i suoni per riuscire a leggere senza grosse difficoltà.

 

*  CLIMA

Le Repubbliche ceca e slovacca hanno un clima continentale umido con estati calde e piovose, inverni rigidi e nevosi e una generale instabilità meteorologica. Benché la Repubblica ceca goda di condizioni leggermente più favorevoli rispetto a quella slovacca, le differenze climatiche dall’una all’altra sono minime.

Notevole invece è, in tutte le stagioni, l’escursione termica tra altitudini basse ed elevate. In entrambe luglio è il mese più caldo e gennaio il più freddo. Da giugno ad agosto la colonnina di mercurio si attesta mediamente tra i 13°C e i 23°C in città quali Praga, Brno e Kosice, ma nelle località turistiche degli Alti Tatra rimane almeno 5°C al di sotto e sugli alti rilievi si avvicina allo zero.

Nei mesi da dicembre a febbraio le temperature scendono sotto lo zero persino nelle regioni di pianura e sono estremamente rigide in montagna. Infine variazioni considerevoli di temperatura dai valori normali spesso non sono rare: in molte città si superano i 30°C in estate e i –15°C in inverno.

Non esiste una vera stagione secca. I mesi più asciutti sono febbraio e marzo con un giorno di pioggia su tre contro il giorno su due di giugno. luglio e agosto che sono i mesi più umidi. I lunghi periodi caldi del- l’estate spesso sono interrotti da improvvisi e violenti temporali. Le regioni più aride sono le pianure meridionali della Slovacchia. L’inverno porta dai 40 ai 100 giorni di nevicate (circa 130 in montagna) con banchi di nebbia in pianura.

 

*  POPOLAZIONE E POPOLI

Secondo l’ultimo censimento del 1991 nella Repubblica ceca vivono 10.3 milioni di persone. con una densità di 131 abitanti per kmq. Circa l’81% della popolazione si riconosce nel gruppo etnico dei cechi, il 13% in quello dei moravi e il 3% in quello degli slovacchi; le altre minoranze del paese sono costituite da polacchi (70 000), tedeschi (l50 000) e rumeni (114 000), altrimenti noti come zingari.

Nonostante un tasso di natalità del 12.6%, l’incremento demografico i di appena lo 0 5%. L’aborto è una pratica molto diffusa e altrettanto comune il divorzio (40% ). La durata della vita è di 68 anni per gli uomini e di 75 anni per le donne. Al pari degli slovacchi e dei russi, i cechi appartengono alla famiglia dei popoli slavi divisa nei gruppi meridionale, orientale e occidentale. Di quest’ultimo fanno parte polacchi, cechi, slovacchi e lusaziani (sorbi). Delle rivendicazioni autonomistiche di Slesia e Moravia si e fatto portavoce l’HSD-SMS (Movimento per la democrazia autonoma – Lega per la Moravia c la Slesia), che nelle ultime elezioni ha raccolto il 10% dei suffragi. I dati del censimento precedentemente menzionato mostrano che nella sola Moravia la popolazione è formata per il 33% da moravi e per l’1% da gruppi originari della Slesia contro il 61% dei cechi. I rumeni, o zingari, sono una delle minoranze etniche più importanti del paese e riconoscono come loro padri quegli immigrati che nel XV secolo lasciarono I’India per stabilirsi nel Vecchio Continente. Nonostante i tentativi più o meno riusciti dei governi comunisti per integrarli nella società ceca, nell’ambito più generale dell’Europa centrale i rumeni non hanno mai avuto vita facile e l’ostilità da sempre dimostrata nei loro confronti oggi sta gradualmente diventando vera e propria intolleranza razziale. La loro presenza nella Repubblica ceca e aumentata nettamente a partire dagli anni ’5O, quando il boom delle nascite è stato accompagnato dall’arrivo nel paese di immigrati in cerca di lavoro.

Entro i confini della repubblica risiede pure una piccola comunità vietnamita, giunta in Europa per motivi di lavoro. Come quella rumena anch’essa è stata in passato oggetto di episodi di intolleranza razziale e oggi denuncia anche situazioni di sfruttamento sul lavoro. Il suo futuro è incerto, in quanto il governo ceco ha lasciato intendere di vedere assai di buon occhio un suo eventuale rimpatrio.

Secondo i dati del 1990, le città più popolose della Repubblica ceca sono Praga,. Brno, Ostrava e Plzen.

 

*  CULTURA:

I periodi di maggiore splendore culturale della Cecoslovacchia coincisero con il Medioevo e i secoli XIX e XX. Nei rimanenti secoli, il controllo tedesco sulla regione costituì un ostacolo allo sviluppo di una cultura nazionale, costringendo all'esilio molti artisti, musicisti, filosofi e letterati.

Nel corso del XIV secolo si affermarono in pittura uno stile nazionale, reso noto dall'anonimo Maestro di Vyšší Brod, e in architettura un peculiare stile chiamato Gotico Vladislav. Nel XIX secolo si assistette a una rinascita nel campo della pittura, della musica e della scultura: appartengono a questo periodo l'opera del pittore Josef Mánes, la fondazione del Teatro nazionale di Praga (1883) e del Teatro nazionale di Bratislava, ancor oggi tra i più apprezzati in Europa.

All'inizio del XX secolo conobbero una certa fama il ritrattista Max Švabinský e lo scultore Josef Myslebeck, mentre solo postumi sono stati i riconoscimenti al pittore František Kupka, uno dei pionieri dell'astrattismo.

In campo musicale vanno ricordati i compositori Bedrich Smetana, ritenuto il padre della musica nazionale boema; Antonin Dvorák, nato in Cecoslovacchia ma vissuto a lungo negli Stati Uniti; Leos Janacek, celebre per le opere e canzoni ispirate a temi popolari; e Bohuslav Martinu, influenzato dalla tradizione ceca, pur essendo anch'egli vissuto e avendo lavorato negli Stati Uniti.

Durante il governo comunista (1948-1990) cinema, radio, televisione, telefono e servizi telegrafici – tutti di proprietà dello stato – erano sottoposti alle direttive del ministero dell'Informazione, così come i quotidiani, il più importante dei quali era "Rudé Právo" (Giustizia Rossa), venduti in oltre quattro milioni di copie.

Come comportarsi

I cechi e gli slovacchi sono solitamente persone educate e dotate di senso dell’umorismo, ospitali e piuttosto riservate nelle relazioni sociali. I loro modi sono generalmente gentili, ma nei luoghi pubblici come i negozi o gli alberghi non sempre è cosi e questo vale tanto per i clienti quanto per il personale.

Benchè si tratti di un atteggiamento sempre meno frequente, prima di dare giudizi affrettati sarebbe bene tenere presente gli anni di asfissiante totalitarismo che questa gente ha alle spalle. Normalmente si dice ’buon giorno’ (“dobry den” nelle due lingue) quando si en- tra in un negozio, in un caffe o in un bar non chiassoso e ’arrivederci’ (“na shledanou” in ceco “do videnia”in slovacco) quando si esce. Soprattutto gli anziani sembrano apprezzare le persone che salutano.

Sui mezzi pubblici i giovani cedono sempre il posto ad anziani, infermi e donne incinte o con bambini piccoli. Quando si e invitati a casa di qualcuno, e segno di buona educazione presentarsi almeno con un mazzo di fiori eventualmente accompagnato da una scatola di dolcetti per i bambini. Altra cosa da fare e togliersi le scarpe prima di entrare, a meno di non essere esortati a fare il contrario.

L’abbigliamento adatto per i concerti e gli altri spettacoli che si rappresentano nei teatri storici  giacca e cravatta per gli uomini e vestito da sera per le donne, anche se gli stranieri solitamente si distinguono per essere gli unici a non rispettare questi dettami.

Un abbigliamento più informale e invece perfettamente accettato per spettacoli e concerti del repertorio moderno e nei teatri più piccoli.

Le differenze tra cechi e slovacchi non sono molto evidenti agli occhi degli stranieri. Ciononostante. e bene ricordare che gli slovacchi hanno sempre sofferto di un complesso di inferiorità nei confronti dei cechi quando ancora esisteva la Cecoslovacchia. E già il solo fatto di essere riconosciuti all’estero soltanto come ’cechi’ li rende ancora oggi particolarmente suscettibili sulle questioni di nazionalità.

 

*  POSTE:

Tariffe postali I servizi postali delle due repubbliche sono piuttosto efficienti e non troppo costosi. Le tariffe postali per l’Europa (automaticamente posta aerea) sono di 8 Kc/Sk per una lettera e di 5 Kc/Sk per una cartolina, ma salgono rispettivamente a 10 Kc/Sk e 6 Kc/ Sk per qualsiasi altra destinazione.

Sui servizi speciali esiste un extra che e di 10 Kc/ Sk per gli espressi e di 20 Kc/Sk per le raccomandate. Non esistono aerogrammi. La spedizione di un pacco di due chili (automaticamente posta aerea) in Europa costa l’equivalente di US$10; per tutte le altre destinazioni si pagano circa US$25 con la posta aerea e più o meno la metà via mare.

l francobolli sono in vendita presso tutti gli uffici postali delle due repubbliche, Come pure dai venditori che si incontrano per strada e nelle edicole. Le lettere vanno imbucate nelle apposite cassette arancioni sistemate fuori degli uffici postali e in vari punti della città.

 

*  TELEFONI:

I telefoni pubblici che funzionano con monete da una o due corone permettono di effettuare soltanto chiamate urbane, mentre quelli che accettano monete di maggior valore possono essere utilizzati anche per le chiamate interurbane e internazionali. Oggi sono stati installati dei nuovi apparecchi che a differenza di quelli più vecchi restituiscono le monete inutilizzate.

Le chiamate effettuate dagli alberghi generalmente comportano sensibili addebiti extra. Un’alternativa più conveniente è offerta dalla telekarta (scheda telefonica) che serve tanto per le chiamate urbane quanto per quelle interurbane e internazionali. Naturalmente funziona soltanto con gli appositi telefoni a scheda, che si trovano per lo più a Praga e in qualche altro centro come Karlovy Vary o Bratislava. Le schede sono in vendita presso gli uffici postali. le edicole e gli uffici dei telefoni, per un valore di 200 Kc/Sk che consente di effettuare più chiamate. Quelle acquistate in una città possono essere utilizzate in tutte le altre località della stessa repubblica.

Per fare chiamate interurbane e internazionali potete servirvi dei telefoni pubblici oppure rivolgervi all’ufficio dei telefoni presso la posta locale e chiamare tramite questo per le stesse tariffe. Per telefonare da una repubblica all’altra non è ancora necessario il prefisso internazionale: è infatti sufficiente digitare lo 0 seguito dal prefisso telefonico della città desiderata e dal numero dell’abbonato; i collegamenti avvengono in tempi piuttosto rapidi.

Per chiamare l’Italia dovete comporre lo 0039 seguito dal prefisso della città e dal numero dell’abbonato.

 

*  MANCE:

In tutti i ristoranti per turisti con servizio al tavolo è apprezzata una mancia compresa fra il 5 e il 10%. La cosa abitualmente si svolge tra il cameriere che porta il conto e il cliente che dice quanto effettivamente intende pagare calcolando anche la mancia.

 

*  SALUTE:

Gli standard igienici di città come Praga e Bratislava sono piuttosto buoni, anche se non raggiungono ancora i livelli occidentali. Nelle zone rurali esiste invece qualche rischio di contrarre malattie, ma è sufficiente usare le precauzioni che normalmente si adottano in qualsiasi paese sviluppato facendo attenzione non solo al cibo e all’igiene personale, ma anche ad altre possibili fonti di contagio come il contatto con gli animali.

Per quanto i cechi e gli slovacchi cercheranno di convincervi che l’acqua del rubinetto è potabile e sicura, sappiate che nelle zone più remote dei due paesi (e nella stessa Praga) sarebbe meglio fare attenzione. Se non vi fidate, evitate di lavare i denti con acqua del rubinetto e di bere bibite con ghiaccio. L’acqua in bottiglia sterilizzata è peraltro reperibile ovunque.

A meno che Praga sia l’unica meta di viaggio, è bene portarsi una piccola ed essenziale dotazione di medicinali: aspirina, antistaminici per raffreddori ecc., prodotti per il mal d’aria o d’auto, antibiotici, medicinali per la diarrea, garze e cerotti, termometro, …

Se avete bisogno di un farmaco particolare portatevene una scorta sufficiente, perché potrebbe non essere reperibile in alcune località e tenetela tra il bagaglio a mano. Non dimenticate la ricetta con l’indicazione del principio attivo accanto al nome commerciale del farmaco: in tal modo sarà più facile trovare un prodotto sostitutivo in caso di necessità.

Qualsiasi città di una certa grandezza ha una polyklinika, ma poche hanno visto finora molti stranieri. La professionalità dei medici, le attrezzature e gli standard igienici non sempre corrispondono alle attese degli occidentali, ma sono più che sufficienti per problemi di ordinaria amministrazione che non richiedono il ricovero in ospedale. Fuori delle principali città e assai raro trovare medici che parlino inglese.

Praga e Bratislava hanno speciali centri sanitari riservati alla nutrita comunità di stranieri che risiede nelle due città per motivi diplomatici e d’affari. Le cure d’emergenza e il pronto soccorso non ospedaliero sono gratuiti per chiunque visiti le due repubbliche (l’unico obbligo è di esibire il passaporto). Per ogni altro tipo di intervento nelle strutture ospedaliere l’assistenza è a carico del paziente che normalmente deve pagare almeno parte delle cure in anticipo e in corone: si tratta comunque cifre irrisorie rispetto a quelle richieste dai servizi sanitari occidentali. L’unica eccezione riguarda i visitatori che compiono brevi soggiorni nelle due repubbliche, i quali possono beneficiare di cure ospedaliere economiche o addirittura gratuite per i problemi urgenti e ciò grazie a mutui accordi internazionali in materia di assistenza sanitaria.

Tutti devono pagare i farmaci prescritti dal medico, ma anche in questo caso i prezzi sono più bassi che in Occidente. Nella maggior parte delle città esistono farmacie a gestione statale, sempre abbondantemente rifornite di aspirina e vitamina C, ma generalmente sprovviste dei farmaci prescritti nelle ricette occidentali.

 

*  MATERIALE FOTOGRAFICO

Quarantacinque anni passati a difendere la propria privacy da una polizia di stato nascosta dietro ogni cespuglio hanno sviluppato in alcuni una comprensibile diffidenza verso l’obiettivo fotografico. Ciò spiega dunque una certa riluttanza a farsi immortalare, ma la promessa (sincera) di mandare una copia talvolta riesce a vincere le resistenze. Oltre a una questione di disagio puramente personale, esiste pure l’imbarazzo a lasciare che un estraneo fotografi certe vergogne nazionali come gli edifici diroccati. Se dunque volete fotografare qualche persona il minimo della cortesia è chiedere ’Posso scattarle una foto?’, ovvero “Muzu si vas vyfotit?” in ceco e “Mozem si vas odfotit?” in slovacco.

Praga, Bratislava, il parco nazionale deg Alti Trata e le località turistiche delle due repubbliche sono tutti posti dove trovare pellicole a colori delle marche occidentali, ma a prezzi superiori che non a casa. Alcuni negozi di Praga vendono Ektachrome altre pellicole per diapositive E-6 oltre a videocassette vergini. Come regola generale è meglio evitare le marche locali perché non sempre possono essere sviluppate all’estero. E’ dunque più sicuro e meno costo acquistare tutto l’occorrente (comprese, pile di scorta, specialmente quelle ’a bottone’ del tipo per gli orologi) prima di partire dall’Italia o durante il viaggio se vi capita di passare per la Germania.

 

*  ORA

Per indicare l’ora i cechi e gli slovacchi utilizzano il sistema delle 24 ore accompagnato dalle espressioni rano (mattino), dopoledne/dopoludnia (prima di mezzogiorno), odpoledne/popoludnì (pomeriggio) o vecer (sera).

Al pari dell’Italia, le Repubbliche ceca e slovacca si trovano nel fuso orario dell’Europa centrale, un’ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich. Dall’ultimo fine settimana di marzo all’ultimo fine settimana di settembre vige l’ora legale. Non vi è dunque alcuna differenza oraria rispetto all’Italia.

 

*  CORRENTE ELETTRICA:

Sia nella Repubblica Ceca sia in quella Slovacca la corrente elettrica è a 220 volt, 50 Hz. Quasi tutte le prese funzionano con spine a due cilindretti come nel resto dell’Europa continentale, ma ve ne sono alcune che hanno uno spinotto sporgente per la messa a terra.

Se avete spine diverse o volete utilizzare lo spinotto per lo scarico a terra portate da casa un adattatore.

 

*  CHE COSA PORTARE

Inutile dire che la cosa più saggia da farsi e viaggiare con lo stretto necessario. Come? Stabilendo una quantità minima di cose da portare e quindi dimezzarla! Carta igienica, sapone, dentifricio, shampoo, aspirine, repellenti per gli insetti e lamette sono tutti articoli perfettamente reperibili nei grandi magazzini delle maggiori città e nei mercati all’aperto si vendono anche indumenti prezzi più che abbordabili.

Chi ha già una certa esperienza di viaggi avrà sicuramente un marsupio dove tenere al sicuro soldi e passaporto. E a chi non ce l’ha consigliamo di procurarselo.

Le donne farebbero meglio a lasciare un po’ di spazio in valigia per gli assorbenti interni che si trovano esclusivamente a Praga, anche se i normali assorbenti igienici sono venduti nei grandi magazzini di qualsiasi città.

Chi alloggia in ostello può lasciare tranquillamente a casa lenzuola e coperte.

Altri articoli di sicura utilità sono uno zainetto da giorno, un temperino, una bottiglia d’acqua e un tappo universale. A questi e possibile aggiungere crema da sole, burro cacao, cappello per ripararsi dal caldo, occhiali da sole, torcia, bussola, una corda da utilizzare come filo da stendere, qualche sacchetto o borsa di plastica, un ’ piccolo kit da cucito e polvere deodorante per i piedi. Nei grandi magazzini delle due repubbliche si trovano ampie scorte di pile per il walkman, la radio, la macchina fotografica e la torcia elettrica, ma e bene ricordare che se quelle di produzione locale durano meno delle pile di importazione queste ultime presentano lo svantaggio di essere più care. Conclusione: portatele da casa.

Per eventuali pratiche burocratiche da sbrigare e meglio avere con se una mezza dozzina di fototessere. da farsi anche lungo il viaggio. Per evitare complicazioni in caso di smarrimento del passaporto, e di fondamentale importanza fotocopiarne le prime pagine.

La scelta del tipo di indumenti da portare dipende naturalmente dalla destinazione e dal periodo prescelti per il viaggio. I capi leggeri non soltanto occupano meno posto in valigia, più facili da asciugare. Gli abiti eleganti possono rimanere nell’armadio di casa, anche se i capi informali sono forse poco adatti per andare a cena nei ristoranti esclusivi o per assistere ai concerti di musica classica.

 

*  GOVERNO:

La repubblica di Cecoslovacchia fu istituita tra l'ottobre e il novembre 1918, subito dopo la prima guerra mondiale, sulle rovine dell'impero austroungarico; e fu suddivisa nelle due repubbliche, Ceca e Slovacca, in dieci regioni amministrative e due città indipendenti (Praga e Bratislava). Praga, oggi capitale della Repubblica Ceca, fu allora designata a capitale federale. Un presidente, un primo ministro e un consiglio dei ministri costituivano il ramo esecutivo del governo. Un'Assemblea federale bicamerale svolgeva la funzione legislativa. L'autorità giudiziaria era rappresentata da una Corte Suprema con una serie di tribunali di grado inferiore. Governata dal solo Partito comunista dopo il colpo di stato del 1948, nel 1990 il regime si aprì al multipartitismo.

Le singole repubbliche avevano ciascuna una propria assemblea legislativa e propri esecutivi presieduti da un premier e da un gabinetto di governo. Al governo federale era riservata la competenza in materia di difesa, affari esteri e politica economica. Dal 1948 l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) controllava la struttura militare del paese tramite gli organismi del patto di Varsavia, fino a quando nel 1991 tutte le forze sovietiche furono ritirate.