ORIGINE
DEL NOME:
Banari o Vanari o
Fanari
1) nome greco “fanos” significa lanterna o luce;
2) il nome deriva dalla lingua fenicio-punica,
il prefisso BA- significa abitazione, A-NARI sopra i fiumi, perciò “abitazione
sopra i fiumi”.
Le origini del paese
vanno dal neolitico fino ad oggi.
La presenza
dell’uomo nel territorio di Banari nel periodo neolitico è accertata dalle
sepolture che per i popoli antichi costituivano un aspetto molto importante
della vita, e riguardava molte culture.
Queste sepolture scavate
nella roccia prendono il nome di “DOMUS DE JANAS”e a Banari “SOS SETTES
CORONNEDDOS”(1800/1500 A.C).
La particolarità di
queste domus de janas riguarda il tipo
di roccia dove esse sono scavate, si tratta di roccia calcarea, ma dopo varie
osservazioni sono state riscontrate
tracce di ossidiana , per questo motivo si suppone che coloro che
abitavano quei luoghi importassero e
lavorassero l’ossidiana.
Un ulteriore
dimostrazione della presenza umana nel territorio di Banari nel periodo
neolitico è data appunto dalle tombe neolitiche localizzate tra gli attuali
territori di Banari e Florinas dove si trovava il villaggio di CEA che è stato abitato fino al XVI secolo. I primi
ad accorgersi di questa presenza sono stati dei pastori della zona in quanto
hanno notato la presenza di fuochi fatui e di pietre poste accanto ad uno
spazio vuoto.
Il centro di Banari
è derivato dalla fusione di 3 nuclei distinti :
_ il villaggio
omonimo
_ il centro
monastico camaldolese di San Michele
_ il centro
monastico camaldolese di San Lorenzo
Le due chiese, con i
beni annessi, furono donate all’eremo di Camaldoli dal giudice di Torres Costantino I.
Il nucleo di San
Michele era situato nella parte alta dell’attuale paese, mentre il centro di
San Lorenzo si trovava nella parte bassa .
Il villaggio di Vanari era raccolto attorno alla chiesa
di San Giacomo Maggiore , che sorgeva al centro dell’odierno paese .
La chiesa di San Lorenzo Martire
La
chiesa parrocchiale di Banari sotto il
titolo del Protomartire San Lorenzo vanta una assai remota antichità, e sebbene
manchino i documenti che ne accertino in modo preciso la sua prima erezione , è
però incontestabile che essa esisteva nel secolo XI. Dalla storia, però, che
Costantino Primo Regolo di Torres nell’anno 1113 donava ai monaci Camaldolesi
le chiese di San Lorenzo e di San Michele di Banari .
La chiesa di San
Lorenzo era di piccola dimensione e forse uguale a quella di San Michele .
Essa fu accresciuta
alla parte superiore dal rettore Gavino Manunta il quale edificò a proprie
spese il presbiterio e la cappella dei Santi Martiri Gavino, Proto e Gianuario
, riservandosi con autorizzazione di tutta la famiglia Manunta il diritto
“SEDENDI e SEPELIENDI” nella predetta cappella e sepeliendi “TANTUM” nel
presbiterio. Nel 1732 fu eretta la cappella di Sant’Antonio dalla famiglia
Solinas .
Le altre quattro
cappelle furono fabbricate con i fondi della chiesa e le donazioni dei fedeli.
La festa di San Lorenzo si festeggia il 10 agosto. Per quanto riguarda la parte religiosa, durante i nove giorni precedenti viene celebrata la novena , durante la quale vengono cantati i tipici “GOSOS” di cui ricordiamo alcune strofe:
CUN MIRABILE PORTENTU
SEZIS IN CHELU ESALTADU
MARTIRE SANTU LARENTU
SIEDAS NOSTRU AVVOCADU
DAE CUSSU SAGRADU ALTARE
MIRADE A TNTOS DIVOTOS
CHI CUN PRAMISSAS E VOTOS
BENIN A BOS VENERARE
GIUGHIDENNOS TOT?UMPAE
A SU REGNU DISIZADU
Il
9 agosto al pomeriggio si svolgono i “Solenni Vespri”. Il 10 al mattino si
celebra la “Santa Messa” in onore del santo, arricchita con canti dei cori locali e di altri gruppi
che vengono invitati per
l’occasione.
Al pomeriggio si
svolge la processione a cui partecipano le ragazze del posto vestite con il
costume banarese
L’11, è l’ultimo
giorno della festa, e viene celebrata una messa in onore degli emigrati di
Banari.
Per quanto riguarda
la festa civile è consuetudine , da ormai tantissimi anni, che la sera del 9 si
svolga uno spettacolo pirotecnico.
Anticamente
in zona “SA SERRA” esisteva una fabbrica pirotecnica , acquistando i materiali
e le polveri , realizzava i fuochi artificiali e li vendeva per le festività,
che dovevano essere degnamente e solennemente celebrate . All’inizio di questo
secolo (1908), a seguito di un esplosione, che causò tre decessi e distrusse
interamente la fabbrica, questa attività non venne più svolta.
San Michele Arcangelo
Su
questa piccola chiesa non si hanno notizie certe, si sa solo che la sua origine può essere compresa fra il 1150 e il
1300. La festa in onore di questo santo
si svolge il 29 settembre, come per la festa del patrono i nove giorni
precedenti viene cantata la novena accompagnata dal canto dei tipici “GOSOS”,
di cui ricordiamo qualche strofa:
PRINZIPE SANTU E POTENTE
DE SA CELESTE MILISSIA
REFFRENADE SA MALISSIA
DE S?INFERNALE SERPENTE