Intervista ad Andy Bell, bassista degli Oasis (tratta da www.oasisitalia.it)
Ti capita mai di ricordare i tuoi inizi con i Ride, e pensare, tipo:
“porca miseria, ma quanto giovane ero quando è cominciata quella cosa?!”
Yeah, è ovvio. Pensa che quando mi hanno messo sotto contratto avevo 18 anni ed
ero fresco di maturità… beh in realtà avevo anche fatto un paio di trimestri
alla scuola d’arte, ma con quello ho subito chiuso la mia carriera nel “duro
mondo reale”. Gli altri gruppi sotto contratto alla Creation, e McGee stesso, e
tutti quanti i suoi collaboratori, avevano tutti poco più di vent’anni, credo… e
pensare che all’inizio mi sembravano addirittura di tutta un’altra generazione!
Ricordo che all’epoca avevamo conosciuto gli House of Love e ci erano sembrati
dei vegliardi! E invece credo che avessero tipo 26 anni o giù di lì. E dire che
oggigiorno lo noto tantissimo quando esce una nuova band di teen-agers – perciò
credo proprio che avessimo l’aspetto di bambocci all’epoca.
Ritieni che l’eredità musicale “rock” dei Ride sia stata gestita a dovere?
Beh, abbiamo siglato un contratto di ri-pubblicazioni con l’Ignition. Adesso si
possono comprare tutti e 4 i nostri LP, ed anche il Best of, ed anche il Box
Set, è tutto quanto disponibile. Il nostro vecchio manager, Dave Newton è
tornato a darci una mano con queste ripubblicazioni. Sinora se l’è anche cavata
alla grande però temo che ormai sia a rischio di farsi prendere troppo la mano –
sai c’è questa cosa del DVD in fase di realizzazione e ora mi sta anche parlando
di fare altri CD con dei demos e roba del genere, guarda non ho idea di cosa
stia tirando giù dalla soffitta, non mi stupirei se stesse facendo lui stesso
delle nuove registrazioni…
Commenti sulla perdurante ossessione americana relativa allo stile musicale “shoegazing”?
Dio li benedica, pensano che sia una specie di complimento. Ma gli Americani,
bisogna dire, hanno fatto molto per mantenere in vita questo genere, potenza
dell’America… certo, è comunque ancora profondamente “out” anche lì, questa
cosa. Lo scorso novembre, quando Mark Gardener è passato per Stoccolma, ho fatto
questo show insieme a lui, e una volta salito sul palco ho detto: “Benvenuti
all’”Anonima degli Shoegazer”, mi chiamo Andy Bell e sono anche io uno shoegazer”,
eh eh. E’ stata una bella sensazione fare questa ammissione, perché
fondamentalmente è la verità. Non mi stancherò mai di portare questo
“testimone”.
Ai vostri tempi siete stati gli emuli dei “Busted” si direbbe – avete anche
messo a segno un successone da top 10 come “Leave them all behind” – pensi mai
che il successo popolare dei Ride in Inghilterra venga spesso passato sotto
silenzio?
… e quelli erano tempi in cui un singolo in top ten veramente significava
qualcosa, come aggiungo sempre….
I Sanctuary stanno producendo una cover di Hurricane n. 1. Non è un po’ una
scelta inutile dato che state rimasterizzando anche voi?
Beh abbiamo finito coi Ride allo scadere dei 5 anni, e pure questa cosa la
stiamo facendo dopo cinque anni, perciò se la vedi in questo modo non sembra poi
così assurdo. Ma comunque, devo dire che non è che io la stia seguendo molto la
faccenda.. Mi ha telefonato Joe Foster, e mi ha semplicemente avvisato che c’era
questa cosa in ballo. L’avrebbero fatta comunque, con o senza di me, tuttavia
Joe mi ha chiesto di dare il mio contributo per impostare la tracklist – il che
ho volentieri fatto. Mi è anche stato possibile presenziare alle sessioni di
masterizzazione, dato che ero in città. Ma a parte questo, Joe ha fatto tutto il
resto, ha scritto le note di copertina ecc. ecc.
Hey a proposito, io e i Sanctuary stiamo progettando un box set di musica
“shoegazing” che si intitolerà “The Shoebox”.
Mentre registravate Hurricane n. 1 avete mai immaginato che diversi anni dopo
sarebbe stato ripubblicato?
Beh non proprio. Sai avevo altre cose per la testa, tipo finire il disco….
Qual è stato il vero motivo dello scioglimento dei Ride?
La stessa vecchia storia che porta alla divisione la maggior parte dei gruppi.
Un misto di divergenze sul piano personale e musicale che, per noi, sono andate
in escalation fra il 1993 e il 1995. Alla fine Mark non ne poteva proprio più e
ha mollato. Ma il modo in cui è successo è stato un vero peccato…
A proposito del disco Tarantula, ci sono voci di corridoio che dicono che non
avreste mai voluto che fosse pubblicato. Sono vere?
Siamo stati più o meno obbligati a pubblicarlo, perché a dirla tutta già ci
avevano pagato e i soldi li avevamo usati per produrre l’album. Perciò
contrattualmente un album glielo dovevamo cacciare fuori. Quando Mark ci ha
abbandonati il disco era registrato ma non missato, e quindi noi rimanenti
abbiamo semplicemente fatto il minimo indispensabile per farne venir fuori
qualcosa di utilizzabile. Non avrei voluto pubblicarlo in quel momento date le
circostanze, ma la questione stava ormai in questi termini: o lo pubblicavamo
subito o ci beccavamo una mega causa che ci avrebbe spogliato di tutti i nostri
averi. Alla fine quando è uscito mi ero perfino riuscito a convincere che
l’album mi piaceva, ma ormai non lo ascolto nemmeno più, lo associo a quel
brutto periodo …
Ritieni che il pubblico abbia avuto la prima prova del tuo talento di
songwriter con questo “Tarantula?”
Ma io spero proprio di no perché ho scritto più canzoni per “Nowhere” che per
Tarantula”, e le canzoni di “Nowhere” le preferisco.
Credi che i fans Oasis conoscano i Ride e la tua identità segreta in entrambi
i Ride e gli Hurricane n. 1?
Quando parlo con i fans Oasis, sai, molte volte mi dicono cose tipo : “bella
“Leave them All Behind”, o “Step into my world”, però.. se esistessero veramente
così tanti fans degli Hurricane o dei Ride, beh penso che sul muro del mio
soggiorno ci dovrebbero essere molti più dischi d’oro! Non credo che la
stragrande maggioranza dei fan Oasis abbia la benchè minima idea del mio passato
musicale, ma non è che me ne faccia un cruccio, finchè continuano ad amare gli
Oasis, li amo anche io!
In altre interviste hai accennato al fatto che non ti piace “Carnival of
Light”. Perché?
Ma un po’ di tempo fa proprio non mi piaceva… oggi mi è indifferente. E’ solo
che è un po’ troppo “overproduced” (hello, boy’s choir) e poi non mi piace come
è venuto il suono della mia voce. Inoltre è caduto in coincidenza con i primi
singoli che ho fatto insieme agli Oasis e quelli hanno fatto sì che avesse una
sound arretrato di almeno 20 anni, al confronto…
Si è sempre sentito dire di te che sei un grande fan di Definitely Maybe.
Anche mentre facevi parte dei Ride. Ora, con il decimo anniversario di Defnitely
Maybe in piena fase di celebrazione, non è un po’ assurdo che tu discuta di
questo LP come membro degli Oasis, piuttosto che come semplice fan?
Beh un po’ sì. Ma quelli sono stati tempi incredibilmente fantastici sia per gli
Oasis che per tutta la Creation Records più in generale. Amavo la musica degli
Oasis ed era bello poter essere in zona in situazioni abbastanza vicine a loro e
poter vedere da vicino tutto il successo che gli stava piombando addosso. Era
come se loro volessero fare salire tutti quanti capitavano a tiro sul carrozzone
Creation per scorrazzare in giro assieme, il che era proprio una gran figata:
abbiamo passato tante di quelle seratone grandiose tutti quanti assieme. Io
posso ricordarli come persone dannatamente positive, alla mano, piacevoli da
avere vicino. Era sempre come se fossero sotto l’effetto di qualche strana
sostanza. Ma comunque, sì, è un album leggendario e sono veramente onorato che
mi abbiano invitato a parlarne per il documentario del DVD.
Inizialmente si era sentito dire che ti saresti unito ai “Gaio Papà” (Gay Dad…)
come chitarrista. Pensi che se l’avessi fatto saresti riuscito ad evitare che la
barca di questo gruppo andasse a fondo?
Ne dubito. Mi hanno solo chiesto di fare un tour con loro in Germania subito
dopo che il loro chitarrista se ne era andato. La stampa musicale ha
erroneamente comunicato che mi sarei definitivamente unito a loro, ma infine è
stato proprio grazie alla confusione creatasi che mi sono ritrovato a far parte
degli Oasis. Paul Gallagher aveva letto nei giornali di questa faccenda, la
raccontò a suo fratello Liam al quale venne un mezzo coccolone, infatti disse
all’istante: “non possiamo lasciargli fare una cosa del genere!”, e di
conseguenza mi arrivò la famosa telefonata di Noel….
Ti senti mai frustrato come songwriter, all’interno degli Oasis, che a tutti
gli effetti sono il “territorio” di Noel?
Ma nemmeno un po’. Magari mi sarebbe potuto anche succedere se fossi arrivato
agli Oasis direttamente dai Ride, ma l’esperienza con gli Hurricane ha
completamente eliminato questo tipo di problemi dalla mia prospettiva personale.
Anzi sono stati proprio Noel e Liam che mi hanno tirato fuori da un lungo
periodo di “blocco dello scrittore”. Mi hanno sempre sin dal primo giorno
incoraggiato a portargli le mie canzoni. Ma comunque ora non è che io scriva più
molto in realtà, diciamo un 3 o 4 canzoni all’anno più o meno. Dopo la fine
dell’esperienza Hurricane evidentemente sono rimasto alquanto esaurito, e al
giorno d’oggi mi ci vuole un bel po’ per riuscire a scrivere qualcosa di
decente.
Pensi che ormai non sia più il tempo di una ri-unione dei Ride?
Ci incontriamo ogni tanto per i fatti nostri…una vera e propria riunione sarebbe
troppo scontata. Lasciamo stare le cose com’erano..
Ho sempre considerato il sound dei Ride come un sound velocizzato dei Byrds
unito alle fragorose chitarre dei Sonic Youth. Pensi di essere riuscito a
sposare due differenti stili?
In quel modo hai perfettamente descritto il primo album!! E’ un buon miscuglio
di velocità, rumore e melodie.
Le sessioni accantonate di Carnival of Light , in retrospettiva, potrebbero
essere ripubblicate come un ottimo album psichedelico. C’è qualche possibilità
di una cosa del genere? E perché le sessioni originali vennero lasciate da
parte?
Non le abbiamo proprio lasciate da parte..solamente siamo andati in uno studio a
Oxford (The Manor) e, come dire, abbiamo cominciato a lavorare come si deve al
posto di divertirci.
Steve doveva ripassare tutte quelle registrazioni di musica quando ha messo
insieme Firing Blanks, non è poi questo gran danno se alla fine non lo ha
incluso.
E oggi, cosa pensi degli Hurricane? Si può dire ad esempio che gli Hurricane
stanno agli Humble Pie come i Ride stanno agli Small Faces?
Oppure che gli Hurricane stanno ai Power Station come i Ride stanno a Duran
Duran, è questo che intendi chiedermi? Ma sì, forse… hmmm ma per fare un
paragone calzante da qualche parte dovremmo includere anche l’esperienza Oasis.
Nel tuo esempio magari i Faces farebbero al caso nostro, in modo che allora la
conseguenza sarebbe che io potrei, per dire, unirmi agli Stones in sostituzione
di Ron Wood… Ma c’è anche da dire che il Ron Wood degli Oasis è Gem, perciò io
ne uscirei perdente alla fine perché mi toccherebbe il posto di Bill Wyman….
Forse siamo in un territorio inesplorato…Quando ne vieni fuori, magari fammi
sapere!
Pensi che un’etichetta come la Creation potrebbe esistere ancora?
Assolutamente. C’è sempre la possibilità che accadano delle grandi cose come
quella.
Quanto ci hai messo a capire di essere un vero e proprio membro degli Oasis
più che un rattoppo temporaneo?
Non ci ho messo molto. Pensavo di essere un aiuto temporaneo fino alla prima
svolta..poi io e Gem piano piano siamo cresciuti.
Quando ti sei accorto che il tuo ruolo negli Oasis stava diventando
importante?
Io non ragiono mai in questi termini…siamo una band no? Il mio ruolo consiste in
qualsiasi cosa che faccia il bene della band.
Non sei mai elettrizzato da questo doppio ruolo in una rispettatissima cult
band, suonando anche negli stadi?
No! I Ride si sono sciolti 10 anni fa amico! I tempi e le circostanze potrebbero
cambiare, ma prima di tutto sono Andy B., completamente mono-fonico!
Qual è stata la causa dello scioglimento degli Hurricane 1?
Chiedilo a Bill Hicks.