ANTICHITA

Anche in un paese come Poggiomarino, relativamente giovane e senza tradizioni illustri, è possibile trovare testimonianze di un passato, a suo modo, originale. Il monumento più antico è il palazzo Nunziata che risale all'incirca al 1738. Il palazzo, attuale sede della I scuola media, fu fatto edificare da don Cristoforo Nunziata della ricca borghesia napoletana.

Fu uno degli esemplari minori di quelle splendide ville vesuviane, che, nel `700 venivano costruite da nobili e borghesi per i loro passatempi estivi. II palazzo ha l'appellativo popolare di "palazzo di cristallo", perché fu preziosamente arricchito da don Giacinto Nunziata, si dice, dopo un violento terremoto che, nel 1831, distrusse tutti i ricchi arredi in cristallo e porcellana. Il nobil uomo, dopo essersi ripreso dallo spavento e dallo sconforto, volle incastonare i cocci nei muri perimetrali, interni ed esterni, della costruzione, conferendole un effetto straordinario ed originale. Il palazzo disponeva di un ricco giardino, ornato di statue e di fontane all'interno e all'esterno; in particolare il palazzo affacciava su un emiciclo con fontana e giardino. Di fianco al palazzo, di cui è coeva, è la cappella della Madonna del Monte Carmelo, popolarmente conosciuta come "Zì Cristoforo" in onore del suo costruttore. La cappella al suo interno reca decorazioni identiche a quelle del palazzo; alle pareti laterali vi sono i medaglioni in stucco a rilievo dei vari personaggi della famiglia Nunziata. L'altare di stile barocco, in marmi policromi, un tempo aveva alla parete una tela di Angelo Mozzillo, rappresentate la Madonna del Monte Carmelo, candelabri barocchi in bronzo massiccio. Entrambi i monumenti, nonostante i vincoli storici e monumentali, sono stati ridotti in pessime in condizioni, prima dalla barbarie dei tedeschi che incendiarono la ricca biblioteca del palazzo, al momento della loro ritirata e poi dalla barbarie della speculazione edilizia dei proprietari e delle amministrazioni comunali che hanno permesso la distruzione del giardino, la modifica dei luoghi, la sottrazione di ornamenti e statue.

La villa Quinto

Continua a versare in stato di vergognoso abbandono. Il degrado della villa si è ormai esteso a tutta la zona: a cominciare dal maleodorante Canale Conte di Sarno, per continuare con i suoli circostanti, preda di una speculazione edilizia selvaggia, per finire a tutta la zona posta a confine tra Boscoreale e Poggiomarino. Questa zona è divenuta una vera e propria terra di nessuno; infatti il luogo, oltre che ricettacolo delle immondizie del "canale", è divenuto ritrovo di emarginati e sbandati. Nel 1987 vi è stata una proposta della Lega Ambiente ai Comuni di Boscoreale e Poggiomarino: il recupero della villa a parco e centro sociale. La proposta fu sottoscritta da oltre 800 cittadini di Poggiomarino.

   

Il portale di Boccia-Pianola (Masseria Quinto) prima e dopo il restauro

 

La Masseria Croce

  È appartenuta ai Boccia‑Pianola, che nel 1700 vi fecero costruire il portale d'ingresso dalla via Passanti Fiocco, poi ai baroni Croce che nel `600 vi edificarono la villa divenuta sede di una scuola di agraria, tra il 1893 e il primo novecento. Gli ultimi ed attuali proprietari sono i signori Izzo residenti a Napoli. Vi sono ancora visibili le opere di bonifica e di irrigazione per la campagna che portavano l'acqua dal canale Sarno ai terreni circostanti. Annesso al palazzo vi sono grandi magazzini, le stalle, e un tempo la fattoria aveva un laghetto con oche, anatre, cigni e voliere con pavoni, uccelli di ogni sorta.

Il palazzo Carotenuto

È della fine dell'800 e fu costruito da don Ettore d'Alessio, amministratore dei principi de Marinis. Si tratta di una solida costruzione su tre piani. La facciata esterna è divisa in due parti simmetriche, da un portone attraverso cui si accede alle scale interne e al cortile retrostante che guarda il grande giardino.

Il palazzo Giuliano

Ripete la simmetria prima descritta, nella facciata esterna ed ha come motivo particolare un accenno di apertura a semicerchio dei due lati del palazzo, quasi a voler abbracciare la vasta piazza prospiciente.

I Trulli vesuviani ‑ le case rurali

A Poggiomarino esistono una serie di case di forma cubica, fatte spesso di un solo ambiente, con tetto a cupola, che costituiscono le tipiche architetture contadine. Il materiale di costruzione è la pietra vesuviana, compatta e impermeabile, che nel territorio si trova in abbondanza. Il tetto a cupola consente di far scorrere facilmente acqua o lapilli, in caso di eruzione, ed inoltre può essere usata per disseccare i prodotti della campagna. Le mura solide, seppur grezze esternamente, fanno somigliare queste case a baluardi di roccia.

Un'antica Villa Romana

In località "Ceraso" di Poggiomarino al confine con Striano, è stata rinvenuta nel 1995 una villa di epoca romana, quasi sicuramente sepolta dall'eruzione del 79 d.C. I resti della villa rurale sono stati solo parzialmente scavati e tra le cose rinvenute vi sono alcune anfore utilizzate per la sepoltura dei bambini, un bollo bizantino e diverse monete. La villa dovrebbe avere un'estensione di circa 3000 mq.